Capitolo 1.2: Articolo sul Resto del Carlino

Il 4 agosto del 2002 viene pubblicato su un noto giornale della città di Bologna, un articolo che parla della mia tragica vicenda da stalking, su specifica richiesta della stessa sottoscritta. E’ in prima pagina ed esce di domenica nell’edizione della cronaca locale.

A Molinella alcuni dei miei compaesani lo leggono e pensano che si tratti di me, ma non ne sono sicuri, poiché la foto che mi ritrae da dietro nasconde la mia identita’; e anche per il fatto che è un’immagine abbastanza sfuocata: una di due scatti che il fotografo della redazione che accompagno’ la cronista il giorno della mia intervista, mi ebbe a fare in un bar di San Lazzaro dove ci trovammo tutti e tre insieme, e che probabilmente doveva essere quella più brutta …

A farmi vedere l’articolo che parlava di me furono appunto i Carabinieri di questo paesino, presso cui avevo ottenuto la residenza, nell’andare a vivere li’ in un appartamento preso in affitto; e dai quali ufficiali mi ero recata molto spesso per le continue violazioni al domicilio che sin dal principio ebbi a subire qui, e che la tal notizia di giornale affrontava come tema in oggetto. Mi trovavo, infatti, dinnanzi ad essi per fare l’ennesima esasperata segnalazione senza alcun riscontro da parte loro, dopo che questi militari se ne erano già usciti con una risposta alle indagini che avevano presumibilmente condotto, dall’esito negativo; ovvero, la tal brigata di riferimento avrebbe, sì, proceduto ad eseguire dei controlli come da me richiesto nelle denunce che presentai allo stesso Comando, ma a quanto pare, nessun malfattore si era mai introdotto in casa mia! E, quindi, a quel punto aspettava alla stessa denunciante (…??) far installare un sistema di videosorveglianza a circuito chiuso, per cogliere in fragranza di reato “chi” ipoteticamente s’introduceva nella mia abitazione; oppure a stipulare delle polizze in caso di furto o altro. Questo, fu cio’ che mi fu detto.

IL MOTIVO PER CUI SI VIENE, SOLITAMENTE, DERUBATI DAI PROPRI BENI DI UN CERTO VALORE LASCIATI INCUSTODITI ALL’INTERNO DEL PROPRIO APPARTAMENTO (ANCHE SE IO SONO UN CASO A PARTE, POICHE’ A ME VENIVANO IN ABITAZIONE PER ALTRO), NON E’ TANTO PER QUELLO CHE DETIENI IN CASA, MA BENSÌ PER ESORTARTI A FARTI INSTALLARE UN SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA, O UN ALLARME, OPPURE PER FARTI SOSTITUIRE LA TUA PORTA CON UNA BLINDATA O PER FARTI CAMBIARE LA MAPPATURA DELLA SUA SERRATURA CON UNA DAL CILINDRO PIU’ SOFISTICATO, E MAGARI DOTANDOLA ANCHE DI UNA SPRANGA; INFATTI E’ IL FURTO STESSO CHE COSTITUISCE IL VERO DETERRENTE, E NON IL SUO CONTRARIO: “OVVERO CHE CON I SISTEMI DI PROTEZIONI D’INTERNI SCORAGGI I LADRI DALL’ENTRARTI IN CASA” – IN QUANTO TI ENTRANO LO STESSO, SIA CON L’EFFRAZIONE CHE CON L’ELUSIONE, NELL’AVERE IN REALTA’, QUESTO PRECISO OBIETTIVO PRIMARIO, SOPRA A QUELLO COMUNE DI DERUBARTI SEMPLICEMENTE: IL RIUSCIRE A FARTI STIPULARE ALLA FINE UNA POLIZZA SE RIENTRI TRA LE PERSONE PARTICOLARMENTE BENESTANTI. Quindi, se ne deduce da detto fatto che le diverse Forze dell’Ordine impiegate, e i rivenditori di sistemi di protezione d’interni, come il ladro, facciano tutti quanti parte della stessa catena. Per cui l’UNIPOLSAI (uno dei tanti baluardi di Romano Prodi) ne è il maggior fautore di suddetti furti; e che quindi i comuni ladri, altro non sono che degli uomini suoi, che asservano allo scopo del quale ho appena fatto menzione

LA CRICCA DEI FURTI IN APPARTAMENTO

A tal riguardo, per proteggere la mia privacy da quelle intrusioni coatte, ero passata dal cambiare la serratura della mia porta a mappatura semplice con una a certificazione europea (300 euro), e a violazioni di domicilio che proseguirono, la rafforzai per mezzo anche di una spranga (altre 200 euro circa), nell’attesa che le forze dell’Ordine prima o poi mi soccorressero; per alla fine aver dovuto installare pure un allarme (di 1.500 euro di valore) che però suonava solo a me, quando mi dimenticavo di disinserirlo. Contemporaneamente a questo spendetti, inoltre, 1000 euro per una bonifica in appartamento che commissionai ad un investigatore privato, per il rilievo della presenza di telecamere, o altri marchingegni di captazione fonica a me nascosti, che ero certa che mi spiassero da dentro casa via radio, avendo visto attorno al mio condominio un paio di persone, implicate, per tenermi sotto controllo attraverso delle ronde che facevano davanti allo stabile, con delle auto, o facendosi esse stesse da pali, per poter avvisare il farabutto che si introduceva nel mio appartamento a farmi dei danni in anticipo, dal mio sopraggiungere improvviso; e neanche qui l’investigatore che assoldai per questo tipo di ricerca personale trovò mai niente (…??). Quasi certamente poiche’ venne coinvolto.

Nel mentre che i Carabinieri di San Lazzaro, mi mettevano in scena la consueta pantomima “Che non ci fosse stato proprio nessuno che mi entrasse in casa“, proruppero ad un bel momento “…  Che se anzi avessi continuato a parlare ancora di questa storia, mi avrebbero fatto loro del male sul serio!” (…??); e frattanto che me lo dicevano, mi sbatterono al contempo sulla scrivania il giornale in cui si parlava di me. Lo fecero in modo bieco e con il ghigno divertito. Pertanto, ci diedi una sbirciata vorace per capire molto presto, la ragione di quel becero divertimento da parte di questi. Ero sì finalmente uscita dall’ombra, ma della mia figura di donna quale vittima da stalking, si parlava con una certa dubbiosità.

Il ritratto che si faceva di me, non a caso, era quello di una psicotica attraverso la penna di questa giornalista in carriera che mi intervistò, dal taglio di capelli “a maschietto color argento” e che la redazione del giornale mi inviò, subito dopo io essermi messa in contatto telefonicamente con l’ufficio preposto per potermela far rilasciare l’intervista; ma non appena ebbi finito di preannunciarle la mia storia in una sintesi, ella abbassò lo sguardo a terra, come se fosse stata delusa della news che le avevo raccontata, e che lei doveva aver trovata poco attendibile sin dal primo istante. Al termine del mio resoconto, mi disse infatti che ci avrebbe pensato se scriverlo o meno, il pezzo. E qualche giorno a seguire, senza neanche avvertirmi della sua uscita (…??), lo stesso pezzo, lo lessi proprio davanti a quegli Ufficiali dell’Ordine, che in più occasioni mi avevano già dato segno di ambiguità. Questo episodio, mi confermò della loro nefandezza, come pure della compromissione della giornalista.

La tal professionista in questione che doveva essere un’istituzione nel suo lavoro, mi ricordo che ordino’ solo un bicchiere d’acqua in quel locale pubblico dove ci sedemmo, mentre invece io presi un caffè anche se lo bevvi solamente al termine del mio racconto; cio’ fu per il fatto, molto probabilmente che nel frattempo che le provavo di parlare della mia vicenda, sentivo che ormai l’avevo già persa per strada, al punto da doverla ad un bel momento richiamarla alla mia attenzione.

Di questa cosa, scrisse qualcosa in merito di me: “.. e intanto scruta l’espressione che fai  per capire se le dai retta o no, …” , come se fossi stata io quella ad avere avuto dei problemi in tal senso; e che non dimostravo affatto la mia età: “Un viso dolce su un’espressione imbronciata che le dà un’aria infantile e rende improbabili i suoi 28 anni …”, ma avrei voluto vedere lei nei miei panni, se le fosse riuscito di dimostrare agli altri la propria vera anagrafe! Oltre alla menzogna che mi trastullassi i capelli in un’attività dislocata: “Sicuramente la giovane donna che si tormenta le ciocche di capelli…”. Bugiarda! Al contrario sono una ragazza molto posata, una delle mie caratteristiche che mi distingue da tutte quelle fighe di merda di oggi che se li attorcigliano sempre i capelli (la quale cosa mi sa pure di poco igienico, con le loro lunghe unghie finte piene di “sporcizia sotto). Inoltre, le avevo raccontato delle cose intime di me perché le sembrassi il più corretta possibile allo scopo di riuscire a sincerarmi su tutto il resto che le andavo via, via svelando, in una sorta di preambolo, prima di ogni vicenda tragica e incredibile che mi attese successivamente, affinché non si pensasse che i miei discorsi non potessero essere attendibili, e che fossero quindi dei semplici vaniloqui: erano state quelle sull’analisi che avevo fatto da adolescente.

Il tutto, si era voluto vincolare al piano della rivelazione personale, alla riflessione confidenziale e perciò in alcun modo dovevano essere divulgate. Ma secondo me, fu poi presa da parte e costretta a metterle nero su bianco, questa, la ragione per la quale non mi avvertì dell’uscita dell’articolo di giornale, e mai più mi rispose al telefono nel provare di contattarla altre volte per chiederle una spiegazione.
Il giorno successivo alla pubblicazione dell’articolo, venni contattata dall’U.s.l di Igiene Mentale di San Lazzaro di Savena. La psichiatra, per nulla interessata a conoscere la verità, e a mio avviso corrotto in seguito pure questa, volle a tutti i costi che diventassi una sua paziente. Il mese seguente scappai in America, dopo averle provate davvero tutte. Fui “braccata” dai compari del mio stalker e fatta ritornare indietro con l’inganno, perché venisse disposto per me il primo TSO dei quattro che fino ad oggi ho dovuto subire, insieme ad altri due ricoveri psichiatrici per induzione forzata, lungo il corso di una ventina di anni perché mi si interdicesse in un percorso di giustizia. La bellezza con cui mi ero contraddistinta fin da bambina , e che fu tra le ragioni di quelle assidue molestie da parte di quel mafioso di tendenza omosessuale, svanira’ per sempre.

ALTRO ESEMPIO DI CRONACA PER FAR CAPIRE LA MODALITA’ CON LA QUALE QUANDO TI ENTRANO IN CASA, RIESCONO NEL LORO INTENTO, A COLPO SICURO, A METTERTI A SEGNO UN QUALCHE FURTO: INFATTI PRIMA TI INSTALLANO DELLE TELECAMERE A TE NASCOSTE PER SAPER DOVE ANDARE A CERCARE SENZA PERDERE TEMPO. MA AD AVERLE TUTTE QUESTE STRUMENTAZIONI SONO SOLAMENTE I MILITARI, E QUINDI A DERUBARTI SONO LE STESSE FORZE DELL’ORDINE! (DA CLIK SU).

. . .E UN ALTRO ANCORA (QUI SOTTO) PER AVVALORARE LA MIA TESI CHE SI AVVALGONO ANCHE DELLE CAPTAZIONI FONICHE O AMBIENTALI PER MEZZO DEL TELEFONO AL FINE DI DERUBARTI, COME DICEVO NEL TESTO DEL CAPITOLO, DIETRO I QUALI RILIEVI CI SONO SEMPRE ALCUNI FUNZIONARI DELLA STESSA ARMA O POLIZIA; E QUINDI GLI SMARTPHONE DI ULTIMA GENERAZIONE SERVONO A QUESTO SOSTANZIALMENTE, OVVERO A INTERCETTARTI IN OGNI TUO MOVIMENTO.

In definitiva il Carabiniere che venne a ispezionare l’appartamento, disse che trovò la casa sporca pur di farmi passare come una persona inattendidible

“PIATTI DENTRO IL LAVELLO E UN MATERASSO A TERRA” SCRISSE. QUEST’ULTIMO IN EFFETTI C’ERA, MA ERA INVOLUCRATO IN UN SACCO APPOSTA, NELL’ATTENDERE NEL FRATTEMPO CHE MI PORTASSERO LA SUA RETE, VISTO CHE AVEVO DA POCO FATTO IL TRASLOCO DALL’ALTRO APPARTAMENTO ED IO LAVORAVO ANCORA, ALLORA COME COLF, PER DOVERLO FINIRE QUESTO TUTTO DA SOLA, OLTRE ALLA QUESTIONE CHE SUBIVO NOTTE E TEMPO DELLE CONTINUE VIOLAZIONI AL DOMICILIO PER NON DECIDERMI A PORTARLO A TERMINE IL MEDESIMO TRASLOCO PER CUI IL MATERASSO STESSE MOLTO SUL PAVIMENTO. CHI MI CONOSCE BENE, INFATTI, SA PERFERTTAMENTE DELLA MIA ESTREMA IGIENE .

VI SEMBRA SPORCA LA PAVIMENTAZIONE? SONO STATA UNA DELLE POCO MERITRICI AD AVER APPLICATO L’IGIENE IN QUESTA ATTIVITA’. MA SICCOME ERO MOLTO BELLA, I CLIENTI, NON MI CHIEDEVANO COSE PERICOLOSE. ANZI DA MOLTI DI LORO ERO APPREZZATA PROPRIO PER QUESTO

NELLA PAGINA A DESTRA ALLA NONA RIGA, IL FIGLIO DI MUCCIOLI, IL CUI PADRE ISTITUI’, LA COMUNITA’ DI SAN PATRIGNANO TOGLIENDO MOLTA GENTE DALLO SPACCIO E DALL’USO DI DROGA, SCRIVE IN QUESTO LIBRO DOPO LA SUA MORTE, CHE ANCHE DI CASA LORO LA POLIZIA, RACCONTO’ AI GIORNALI CHE FOSSE STATA SPORCA. DA: “C’erano poliziotti, ecc , PUR DI FAR PASSARE MUCCIOLI COME UN TRUFFATORE O UN DELINQUENTE QUALSIASI, QUANDO IN REALTA’ L’HA COMBATTUTA QUESTA MAFIA: SONO INFATTI ALCUNE CELLULE DELLE FORZE DELL’ORDINE CHE GLI STUPEFACENTI LI SMERCIANO AI PUSHER PERCHE’ LA SPACCINO, PUR USCENDOSENE DI TANTO IN TANTO “LA MADAMA”, IN TV O SUI GIORNALI, CON LA CATTURA DI QUALCHE D’UNO DI LORO, O IL SEQUESTRO DELLA STESSA DROGA PER MEZZO DI UN BLITZ CHE VIENE SOLENNEMENTE MASSMEDIATIZZATO A QUESTO SCOPO ULTIMO: OVVERO QUELLO DI FAR CREDERE CHE ESSI LA STIANO COMBATTENDO QUESTA PIAGA, QUANDO INVECE LA FORAGGIANO GLI STESSI NELL’ESTRANEITA’ DEL RESTO DEL CORPO.

QUESTO LIBRO E’ STATO SCRITTO DAL FIGLIO ANDREA SU QUELLO CHE E’ ACCADUTO AL PADRE, NELL’AVER CERCATO COSTUI DI SALVARE DEI RAGAZZI DAL VORTICE DELLA DROGA. MA I GIORNALI LO DIPINSERO DEL SUO ESATTO CONTRARIO

INSOMMA QUELLO CHE VOGLIO DIRE CHE ANCHE DIETRO AL TRAFFICO DEGLI STUPEFACENTI C’E’ LA POLIZIA, PUR FACENDOCI CREDERE CHE LA COMBATTANO ESSA E “CHI” COME MUCCIOLI AVEVA PROVATO DI SALVARE DELLE VITE DALLA DROGA, LI MARTORIZZA, COME FOSSERO DEI DEMONI DELLA STESSA, ANCHE SE MUCCIOLI, PER COSTRUIRE LA TAL COMMUNITA’, HA PRESO DEI SOLDI  CON DELLA BENEFICIENZA DA UNA EX CAPA DELLA RAI: IL QUALE ENTE, SI SA, E’ CAPEGGIATO DALL’INTRAMONTABILE PRODI. PER CUI, I SOLDI, CHE DALLA MAFIA, MUCCIOLI, HA PRESO, E CHE LA STESSA, GLI HA FORNITO PER POTER AVERE UN FEEDBACK DI RITORNO (OVVERO FAR CREDERE LE FORZE DELL’ORDINE CHE IL TUTTO VENIVA CONSENTITO), GLIELA HA POI RICHIESTO CON DEGLI INTERESSI IN QUESTO MODO.

SONO ALCUNI DIRIGENTI DI POLIZIA E TALUNI DEI VERTICI DELL’ARMA CHE LA SMERCIANO, LA MEDESIMA MERDA, TRA I PUSCHER, ALL’INSAPUTA DEI COLLEGHI A LORO SUBALTERNI. E IL COMANDANTE DEI CARABINIERI CARUSO DI MOLINELLA CHE MI HA FATTO ORMAI QUATTRO TSO, ANCHE PER QUESTO MOTIVO, QUELLO OVVERO DI AVERLO SMASCHERATO DEL TUTTO, E’ APPUNTO DIETRO ALLA DIFFUSIONE DI QUELLA DI DROGA NELL’INTERLAND DELLA BOLOGNA EST, COME DEI FURTI IN APPARTAMENTO O DI BENI MOBILI COME LE AUTO, LE MOTO, E LE BICI.