Capitolo 24: Violenza dentro le mura domestiche

Se fuori di casa si consumavano questi eventi sempre diversi e in apparenza fortuiti al fine di ledere la mia serenità, dentro le mie mura domestiche vivevo la pura follia.

Quando rientravo, infatti, non mi ritrovavo più certi oggetti come gli orecchini, i fermagli per capelli, ecc., oppure rinvenivo macchiati di olio o da altre sostanze che non andavano più via, i miei vestiti; gli elementi d’interni, come il pavimento o alcune mensole oppure altri pensili che prima di uscire erano puliti, al mio rientro me li ritrovavo sporchi, con la piastra elettrica per cuocere la minestra o per farmi il caffè che era accesa da non so quanto tempo, anziché essere stata spenta come fossi certa di averla lasciata; anche il contatore della luce segnava sempre un altro numero di Kilowattori di almeno una dozzina in più, e che quindi, pure quest’altra cosa, avevo iniziato a controllare ogni volta che rincasavo, trovando di frequente che  le sue cifre non corrispondessero a quelle che mi ricordavo di aver visto l’ultima volta.

Riguardo al resto, di seguito al mio ritorno dal mare, e cioè dopo quello che mi era accaduto là, posteriormente a quei fatti dell’estate, continuai a non poter più utilizzare per più di un giorno, nessuna crema che lasciavo incustodita in abitazione, altrimenti se lo facevo mi ritrovavo tutto lucido e sporco di puntini neri il mio viso nel cospargermela; di conseguenza, fui messa nella condizione forzata di portarmela ogni volta dietro. E se me la dimenticavo a casa, oppure non riuscivo a farla stare dentro alla mia borsa da passeggio, ero costretta ad acquistarne una nuova, visto appunto il mio impedimento a proteggerla nella mia dimora, senza che qualcuno me la inquinasse con qualcosa di tossico al suo interno.

Purtroppo non disponendo di grosse risorse economiche, poiché mi prostituivo solo per tirare a campare, per colpa del mafioso della Pulla di Prodi, che mi faceva perdere ogni lavoro pulito che provavo di avere, pur di compromettermi agli occhi degli altri, non riuscivo quotidianamente, a comprarmi dei prodotti da toilette cosmetica (sapone detergenti, shampoo, e creme, ecc.); pertanto molto spesso andavo ad elemosinare dei campioncini nelle varie farmacie, cercando magari di comprare dei fazzolettini di carta per soffiarsi il naso, oppure delle salviette umidificate da non spendere più di 3.00 euro, da così avere il pretesto di chiederne un paio; ma molto spesso, mi capitava di dover fare senza, o perché non riuscivo a comprarmela, oppure per il fatto che non ne ero appunto riuscita a reperire dei suoi campioni non vendibili, e l’aspetto del mio viso ne risentiva inesorabilmente, con il profilarsi delle prime rughe d’espressione. E se la pelle tirava, mi dovevo dare la crema che era rimasta in casa, incustodita, andandomi così a sporcare ulteriormente l’epidermide, essendo stata certamente, questa, compromessa, con qualcosa dentro, nel frattempo (è ovvio che la mafia, su questo atteggiamento paranoico, che mi esercitava, lavorava sapientemente, e ci contava allo stesso tempo; pertanto, è possibilissimo, che molte volte, le creme non me le inquinassero proprio, perché sapeva che ormai mi aveva portata a diffidarvi sempre); oppure dovevo stare attenta a non ridere troppo o a piangere disperatamente pur di evitare di usarle.

UNA DELLE VISITE CHE PROVAI DI FARMI FARE PER POTERNE AVERE UNA QUALCHE CERTIFICAZIONE LEGALE DEL VANDALISMO AL MIO ASPETTO FISICO, IN OGGETTO, DURANTE IL CORSO DI QUEL PERIODO, SENZA ALLA FINE MAI ESSERLO RIUSCITA A DIMOSTRARE, QUESTO.

Per andare poi dalla parrucchiera, invece, irrompevo addirittura senza un appuntamento e possibilmente con nessun’altra cliente in negozio, in maniera da poter controllare meglio la situazione (nel caso per esempio che la chiamassero al telefono); l’ultima volta che ci provai di andare a briglie sciolte, ovvero con diverse clienti già all’interno del salone, ne uscii con i capelli bruciati e di un colore molto bruno che sembravo la strega “Amelia” della Wald Disney, nel marzo del 2008; tanto che da quel giorno in avanti non mi sono mai più molto azzardata di avere al tal riguardo questa spensieratezza, anche se la voglia di credere che quei miei timori fossero stati infondati o causati da delle mie fissazioni personali, la si può immaginare …

Ma ciclicamente, provavo a rimettere in discussioni le mie certezze e nell’esempio sotto, in cui siamo nel 2021 (l’epoca del Covid19), mi accadeva quanto di seguito.

PER ASCOLTARE GLI AUDIO SOTTO, DISINSTALLARE QUELLO IN ALTO SOPRA, DEL POST IN OGGETTO

Un esempio dei tanti (la registrazione è con i responsabili di uno studio dentistico del centro commerciale Larga, nell’omonima via di Bologna) sul come mi è impossibile fissare un appuntamento preventivamente, senza incontrare degli incidenti di percorso successivamente; e il tutto è di seguito appunto al mio abbracciamento alla mafia:

Nel video in oggetto, riprendo la vetrina del Franchising della “Dentalpro”, nel centro commerciale in questione, dove mi hanno tirato il “pacco” mafioso, dei cui audio sopra di riferimento.

Idem per i massaggi: qui, particolarmente era ancora più difficile ottenere un servizio senza prenotarlo per tempo, di conseguenza se non riuscivo ad andarci direttamente senza appuntamento, dovevo rinunciarci dall’andarci proprio. Oppure se ci riuscivo, ma mi vedevo costretta ad aspettare fuori dalla SPA o anche a poterci rimanere al suo interno, almeno un’oretta o qualche d’una prima della mia seduta, poiché c’era stato un buco libero per me, nel corso di quell’attesa, la mia massaggiatrice poteva frattanto venire corrotta esternamente via telefono da un momento all’altro. Pertanto, se mi facevano accomodare su una poltroncina per attendere il mio turno, dentro lo stesso centro estetico, temevo sempre, che l’estetista ad un certo punto mi sparisse dal mio raggio d’osservazione, per non riuscire più a monitorare la situazione, come nel caso, magari, in cui me l’avessero improvvisamente chiamata al mobile, per condizionarmela a mio danno; e allora, se ciò accadeva, potevo al termine solo verificare che, alla fine, ella, fosse rimasta pulita, dal modo in cui mi massaggiava in seguito, o attraverso quello che mi avrebbe detto da frasi, quali: “Ti metto questa crema perché hai la pelle molto secca”, e con la coda dell’occhio, nell’incrociare i suoi che cercavo di studiare, vedevo che questa li abbassava a seguire, a significato che era ormai troppo tardi per pretendere la sua onestà ed efficienza contemporaneamente.

UNO DEI TANTI CENTRI ESTETICI IN CUI MI CORRUPPERO UNA ESTETISTA

Spero proprio che tutte le persone che sono state corrotte a mio torto dal 2000 ad oggi, la vita nel tempo le abbia ripagate in un qualche modo degli sgarri che mi hanno riservato. Come successe al commerciante, gelatiere, Fini, di Bologna, che mentre giocava a carte con gli amici in un bar di San Lazzaro, imprestava la sua auto a qualche d’uno, perché facesse la ronda davanti alla mia casa, al fine, quest’altra persona e che ho solo intravisto da lontano, di allertare a chi poi me la violava (il famoso mafioso, nonché lo stalker che mi eludeva qualsiasi elemento di protezione d’interni dietro il quale, io cercavo invano di proteggere la mia privacy), del mio improvviso sopraggiungere; Dio l’ha voluto in cielo visto che è scomparso qualche anno fa, per un tumore al cervello (vedi Capitolo 8: Una sentinella)! O forse sono state le mie energie di odio, che gli avevo indirizzato ad avergli spezzato al termine la vita? L’ANNUNCIO SUL GIORNALE DELLA MORTE DI QUESTA PERSONA Non so! E Lo stesso fatto spiacevole è accaduto a due ragazzi cugini, proprietari di un esercizio pubblico commerciale, anche loro, in via Kennedy a San Lazzaro di Savena, che gestivano tra il 2000 – 2003, conducendo gli avventori del proprio bar a ridere di me, dopo essere stati corrotti per questo, quando andavo a prendere il caffè là, poiché ero molto sexy, nonostante in principio, essi, mi portassero su una mano: hanno chiuso per fallimento! In seguito è stata punita anche la ragazza dell’Est che mi faceva i massaggi in un centro estetico del medesimo paese in oggetto, che fu coinvolta, pure lei, ad un certo punto, dopo un po’ che ci andavo, a non farmi più bene: un giorno che le chiesi una pulizia al viso, mi cosparse di una sostanza molto grassa la pelle, tanto da avermela sporcata oltremodo, dove il suo responsabile, in una smorfia mafiosa, di seguito a quell’imbruttimento premeditato, mi fece per giunta i complimenti perché mi trovava molto bene; e anche un’altra volta ancora, che mi feci fare, sempre dalla stessa estetista ormai corrotta, uno scrub al corpo, me ne spellò quella volta addirittura l’epidermide, a causa di un acido troppo aggressivo che mi spalmò complice per poi mettermi della carta d’alluminio intorno le cosce, da essermi sentita, ad un dato momento, che stavo andando letteralmente a fuoco. A distanza di un bel po’ di mesi dal sopracitato episodio, nell’incontrarla, un giorno, al centro commerciale del F2 di Bologna, nel quartiere del Fossolo, al negozio dei pesci, la vidi che nel frattempo aveva avuto un bambino; e nella cui circostanza, riconoscendomi ella a sua volta, portò istintivamente una mano sul capo del suo piccolo, come per volerlo proteggere dalla mia persona. Ho saputo recentemente a proposito di questa donna straniera, che in seguito aveva dovuto smettere di lavorare perché suo figlio aveva avuto dei problemi. Ma come i suddetti personaggi sono stati ripagati della loro stessa moneta con una iazza“, che io senza volere, o volendo (non so) devo aver a costoro mandato, per essere stati appunti corrotti a farmi del male, tanti altri dopo di questi ne hanno subito degli analoghi contraccolpi energetici propulsi dalla sottoscritta medesima. Purtuttavia, e questo va detto, la massaggiatrice in questione, era stata comunque, una, tra le pochissime persone ad essermi state piegate, lungo il corso dei miei 23 anni di ritorsioni mafiose, che aveva provato dell’imbarazzo per quello che fu costretta a farmi! Ricordo che un pomeriggio che la accusai apertamente di corruzione, le si arrossirono le guance; mentre invece a tutte le altre persone che mi furono piegate, nel tempo, vidi che provarono al contrario, o piacere, oppure si erano fatte improvvisamente fredde e distaccate verso di me: come nel caso della dottoressa Cristina Colombo di San Lazzaro della mutua che ebbi tra il 2002 -2003, prima di scappare in America. Le avevo raccontato, che, alla notte, qualcuno, mi entrava in casa e da addormentata in cui mi faceva rimanere, mi siringava agli arti inferiori, nel riscontrare al mio risveglio dei lividi sulle gambe con al centro un forino da puntura e dei gonfiori tutto intorno; in prima battuta, ammise con composto orrore, che si trattava certamente di un’iniezione e mentre me la confermava tale cosa, la vidi alquanto turbata, dicendomi che ne avrebbe parlato con un suo collega criminologo. In un secondo momento che vi ritornai, a distanza di qualche settimana, per chiederle se mi avesse voluta aiutare, a sostenere questa tesi davanti alle autorità competenti, la trovai già cambiata: risoluta, cioè, dell’impossibilità di restare sedata a delle presunte iniezioni perché mi avrebbero dovuto far svegliare, automaticamente, secondo la nuova tesi della dottoressa, che però mi formulò solo posteriormente, dall’essere stata presumibilmente contattata da qualcuno perché mi fosse corrotta a dirmi così, e dove mentre me la esprimeva questa sua nuova opinione medica, mi guardava ora come se avessi avuto la peste! Mi ricordo ancora il prima e il dopo di questo fatto: all’inizio che ci conoscemmo per la prima volta, sul suo volto ancora molto dolce, nei miei confronti, c’era stato lo sconcerto, successivamente il perfetto gelo con la relativa distanza personale verso la mia persona. Quest’altro soggetto, infatti, e diversi altri simili ad esso, ha poi proseguito nella sua esistenza come se niente fosse accaduto, dal momento che la vidi qualche volta, molti anni dopo dai fatti, all’U.s.l di San Lazzaro, con quel classico atteggiamento imperturbabile ed insieme serafico, di chi non teme proprio alcunché, poiché l’avranno certamente rassicurata in questo senso, oltre che economicamente parlando. Ciò, a mio modesto parere perché è un’anima persa, o comunque un individuo con delle energie negative; non a caso, chi è pervaso da della positività, gliela riesco a commutare nel suo esatto contrario se esso mi fa del male: mentre se sei già afflitto dalla negatività, non posso farti scivolare ulteriormente in questa stessa tensione, e quindi costoro rimangono come immuni dalle mie iettature, anche se le vedo che continuano ad apparire felici della propria vita, al mio cospetto (non può essere possibile, che una persona stia bene a fare del male all’altro, perché questo atteggiamento è deviato, e quindi finge sicuramente: se stai bene nel fare del male all’altro, infatti, sei frustrato, in quanto abbisogni di alleviare il tuo stato perenne di “non ok”, facendo affondare l’altro col tuo di malessere personale, e questa si chiama appunto frustrazione, che è contemplata nell’analisi transazionale di Berne, e nella Gestalt, … “che io, a scuola, ho studiato nella materia psicologia, e grazie!”). Ne conosco davvero tante di persone che si comportano così (es. le mie sorelle, il papà, e altri parenti, ecc.) … Il tutto, come dicevo, avviene, per mezzo di queste mie iettature che da semplice stato emotivo di risentimento che provo per quello che mi fanno subire certuni, come saette trasformano le loro energie da positive in negative, in un rateo fulmineo; le quali miei tensioni energetiche di disprezzo verso costoro, devono farsi corpo, materia, o volume, divenendo delle vere e proprie “accette fisiche” nei loro confronti. Di conseguenza, le persone che sono già invasate dalla negatività, ne sono quindi immune da questi miei ratei nefasti, come spiegavo sopra; solo dunque le persone con della positività, o buone, le riesco a punire in qualche modo, attaccando la loro aurea, in negatività. Ma già per la cosa in sé, del mio tentativo di attaccare, chi ne è ormai invasato dall’energia negativa, quando nell’approcciarmi a queste persone indemoniate, non la riesca io a volgere ulteriormente, in tensione ancora più negativa, mi fa molto pensare sul modo in cui costoro, recitano la commedia di stare bene, pur vedendole, esse, che continuano a sogghignarmi come se fossero felici, visto che so bene che è pura apparenza, proprio per questa stessa ragione: ovvero che perseverano a rimanere nella negatività. Il fatto di riuscire a lanciare la mia persona delle sfighe, è contemplato in una precisa formula fisica che è pura scienza quantistica, e che anche se non ne ho ancora capito bene la sua dinamica, di ciò che seguito a dire qui, si espleta entro due anni dalla cattiveria riservatami come una scadenza del fisco. Ma è davvero una legge della natura: TU MI RISERVI UNA RITORSIONE? BENE LA COMINCIA A PAGARE IN UNA IAZZA CHE TI LANCIO, ENTRO DUE ANNI DALLA STESSA, COME LE RATE DI FINDOMESTIC!

Pertanto Signori, a chiunque di Voi mi riservi delle smorfie mafiose in avvenire, dopo essere stati contattati da qualcuno per volgermene, rammentate, che se vi considerate delle brave persone, io avrò modo, di ripagarvi della gentilezza, entro questo termine, con delle belle disgrazie. Se invece siete già delle Bestie di Satana, ci rimarrete come sempre, senza alcun mio interferimento, perché continuerete ad essere tali.

A diversi anni dal periodo in cui il mafioso iniziò a deturpare il mio aspetto fisico (in un arco di tre anni all’incirca), la mia persona è stata oggetto di derisione da parte di quanti non mi avevano mai conosciuto prima, allorché racconto che ero stata bella; invece da chi la intravvide a tempo debito, mi sono sentita incolpata più o meno implicitamente, di avere avuto una mal gestione dell’unica risorsa che secondo questi possedevo. Ma se la gente sapesse, in verità, l’equipe di medico, psicologo, legale, personal trainer, estetista, santone, filosofo, legale, ecc. che bisogna avere dentro di sé per riuscire, malgrado tutto, a rimanere normali all’apparenza, si rimarrebbe storditi del mio tono nervoso e verrei invitata a convegni scientifici o salotti televisivi per poter parlare di come si possa riuscire a sopravvivere ad una tale pazzia. Niente di tutto questo; solo la percezione della mia profonda luce interiore.

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ALLORA (2011) ERA ANCORA MOLTO TONICA A LIVELLO NERVOSO!!

Altri esempi, ancora, sul come mi sia difficile, relazionarmi con qc. con cui prendo impegni o appuntamenti, per via del fatto, che la mafia, mi intercetta in ogni mia attività, pur di rendermela difficile, questa.

ALTRI ESEMPI DI QUESTA COSA

PDF DELLA MAIL DELL’AVV. GRILLI: RICHIESTA DI COMUNICARLE PER TEMPO SE DECIDO DI PRESENZIARE ALL’UDIENZA DEL 22/11/2022

PDF DI RISPOSTA DA PARTE DELL’IMPUTATA MEDESIMA: COMUNICAZIONE DI VOLERCI PENSARE ANCORA, UN PO’ DI TEMPO SU, IN MERITO AL TAL DA FARSI.

PDF DI CONTRORISPOSTA DELL’AVV. GRILLI: INFORMATIVA DI GRADITA SOLLECITUDINE ALLA MIA DECISIONE

PDF DI PRONTA RISPOSTA DELLA STESSA SOTTOSCRITTA, ALLA SOLLECITUDINE MOSSAMI DAL MIO LEGALE: RIFIUTO AD INFORMALE PREVENTIVAMENTE PER OVVIE PROBLEMATICHE ANNESSE AL PROCESSO, CHIEDENDOLE IL MIO ASSECONDAMENTO AL TUTTO. E ALTRO…