Esposto relativo al giorno 9 ottobre 2015

Premessa

Nel periodo in cui ero da poco ritornata a vivere con mia madre a Molinella (verso metà settembre 2015), venivano proprio in quel momento a ristrutturare una banca dei muratori (…??), subito dietro la nostra palazzina e che erano gli ennesimi di una lunga serie. Riapro una parentesi: l’ultima volta che ero riuscita a tornare a casa dalla mamma, essendosi laureata mia sorella piccola che andava finalmente ad abitare altrove dalla nostra precedente abitazione in via Cesare Battisti, in quanto fu per l’appunto quest’ultima ad avermi impedito fino ad allora di poterci rimanere anch’io in modo da fare quello che le pareva lei e dettare legge, due famiglie pakistane molto rumorose e maleodoranti, subentravano contemporaneamente in un altro appartamento del ex condominio dove abitavamo prima (V. cap.3); essi mi arrecarono vari disagi, fino ad avermi fatto dei veri e propri dispetti, anche se di tutto questo me ne ebbi a lamentare a suo tempo alle Autorità Molinellesi con delle segnalazioni, senza però alcun riscontro; alle quali loro scaramucce al termine risposi a mia volta, visto che da queste Istituzioni non fui aiutata (…??); ma nella cui circostanza, mio padre punì me dando il suo consenso ad un T.SO che mi disposero alcune figure corrotte in capo all’U.s.l di Igiene Mentale di Budrio dopo che glielo proposero in modo premeditato, con il quale stesso C.S.M era da sempre stato in contatto papà: dai tempi, ovvero, che feci le prime denunce di stalkeraggio nel 2001, consultandosi lui con i suoi operatori sin dal principio delle molestie “che la figlia gli diceva di subire”, poiché si dichiarava preoccupato per il mio stato di salute mentale; e dove nello stesso dipartimento pubblico ero già andata per un periodo di due anni antecedentemente a questi fatti, ma per dei semplici problemi psicologici di ben altra natura, oggi in parte risolti, venendo comunque da una situazione di alta conflittualità famigliare che me li avevano creati i miei stessi parenti certi disagi; quando invece il babbo lo iniziò a frequentare questo posto dal periodo appunto nel quale cominciai a venir molestata, per nascondare da un lato le sue irresponsabilità di padre nel cospetto della figlia, dovendone a tutto ciò risponderne in una qualche maniera a quelle molestie che stavo subendo, dato il suo totale abbandono sia affettivo che economico allorquando mi si mise su una strada priva di alcunché da parte della mia stessa gente tal da farmi incorrere in detto malintenzionato; e dall’altro approfittare della cosa, quella ovvero che vi fossi già andata io per mio conto in questa struttura prima della vicenda, per potersi fare anch’egli, già che c’era, una psicoterapia con la scusa delle false premure nei miei confronti, dal momento che non aveva mai avuto il coraggio di andarci lui da solo da uno “strizzacervelli”, in quanto se ne era sempre vergognato di parlarne con qualcuno delle sue problematiche. Non a caso, in questo centro con sede a Budrio veniva periodicamente invitato a degli incontri con un dottore, perché facesse un resoconto sui miei presunti deliri che avevano come oggetto il mio molestatore assillante, frattanto che parlava pure delle sue questioni personali certificazione dal CSM di Budrio per richiesta di un TSO verso di me attraverso mio padre; col quale stalker alcuni operatori condizionati dell’U.s.l di Igiene Mentale, corroborarono per mettermi poi a segno ogni volta la disposizione sanitaria obbligatoria accennata, previa molestia coatta esercitatami da parte di più persone sotto la regia dello stesso mafioso molestatore, da così invalidare la mia voce in un percorso di giustizia ottenendo questi di farmi alla fine esasperare. Pertanto in quell’ennesima circostanza mafiosa che ripropongo nell’esposto di sotto, attraverso la collusione delle Istituzioni che mi tesero una trappola simile a quella qui di seguito delineata in ordine ad una precisa disposizione dall’alto, in collaborazione col Sindaco, i Carabinieri, e il personale della Municipale di Molinella nonché il consenso dello stesso babbo, al tempo fui rinchiusa  a Villa Barruziana. Mentre ai nuovi inquilini stranieri insieme a quelli napoletani che arrivarono successivamente ad essi per mettermi in rete nel chiudermi loro sempre il portone d’ingresso affinché subissi il cattivo odore degli stranieri, venne addirittura chiesto scusa dalla mia stessa famiglia. Subì un trauma profondo che mi vidi costretta ad allontanarmi nuovamente da Molinella, sentendomi dai miei parenti ad un certo punto ancora minacciata. Questa è in sintesi la mia famosa mafia famigliare che abbraccia quella del sistema che ho qui ricapitolato.

Contenuto dell’esposto

Quel pomeriggio in questione – il 9 ottobre 2015 – , non essendomi sentita tanto bene per dei sintomi inluenzali, mi ero ritirata nella mia camera per riposare, durante la pausa pranzo in cui i muratori vanno a mangiare, ma una volta sdraiatami sul mio letto iniziò a suonare un allarme da non molto lontano (…??). Aspettai quindi che smettesse di funzionare, ma dopo quasi un’ora che continuava ad andare, mi decisi di raggiungere il posto da dove lo sentivo provenire, per capire quanto ancora avrei dovuto attendere prima di poter finalmente riposare in santa pace; pertanto arrivai ad inoltrarmi fin dentro alla parrocchia vicina, giungendo in corrispondenza dell’altare, presso il quale tre uomini – il nuovo parroco, un tecnico elettricista e un’altra figura in penombra – si trovavano lì a parlare fra di loro su come dissinescare il congegno. Chiesi dunque a costoro che cosa stesse succedendo: le cause di questo inconveniente e l’eventuale durata del propinarsi del disagio. Mi risposero che era un problema tecnico e che se non fossero riusciti a disinserire il sistema di protezione in tempo, avrebbe potuto suonare anche per tre ore continue (…??); li lasciai furiosa dietro alle mie spalle a causa del fatto che stavo male, quando appena fuori dalla chiesa quel rumore s’interruppe all’istante. Di conseguenza ritornai a casa e raggiunsi la mia stanza da così potermi finalmente riguardare, per poi rialzarmi verso le 17.00. Ma alle 20.00 che mi rimettevo di nuovo a letto, dalla ex scuola di musica a fianco che è ora adibita solamente a deposito di alcuni strumenti musicali, udivo arrivare per la prima volta il suono di una batteria o di un tamburo (…??).

Vorrei precisare che quando l’edificio “Banchieri” era una scuola di musica a tutti gli effetti, io riuscivo ad addormentarmi col librare del suono dell’oboe, dei flauti o di qualche violino da parte degli allievi come di quello del coro costituito da alcuni cantanti accompagnati al pianoforte tranquillamente conciliandomene addirittura il sonno; tuttavia la batteria o un qualsiasi altro strumento a percussione produce un rumore un po’ diverso e più difficile da tollerare, in una zona che pur in piazza ci si trova resta comunque abitata. A tal proposito una vicina di casa, se ne era già in passato lamentata anche lei di questo fatto che si suonasse di sera segnalandolo in comune. Perciò scesi in strada per raggiungere lo stabile inquisito e chiedere a chi dentro di smettere di suonare, ma il cancello dal quale si entra lo trovai già chiuso sembrando, quindi, che non ci fosse più nessuno, nonostante continuassi a vedere da dietro una finestra una luce accesa. Allora da fuori della sua grata gridai alla persona che  invece vi era al suo interno senz’altro di finirla di far baccano, mentre con i pugni delle mie mani bussavo al vetro del serramento, quando non sentendo più niente alla fine me ne ero rientrata in casa; nel preciso momento però che mi rimettevo a letto, qualcuno riprese a tamburellare seppur flebilmente, tal che mi parve un po’ dispettoso. E solo a questo punto, dopo le smerigliatrici del mattino e l’allarme del pomeriggio tutto in uno stesso giorno, uscirò di casa con un martello per andare ad infrangere il vetro medesimo e subito sotto l’anta vecchia in legno ad essa parallela per poter snidare la persona attaccabrighe che vi si nascondeva ivi; e da dove vidi infatti sbucare prontamente lo strumento a percussione in oggetto, come mia risposta a quella ritorsione palesemente “mafiosa” nei miei confronti.

La persona di cui sopra che è stata qui coinvolta nel mio paese per arrecarmi questo tipo dispetto, insieme al prete ad esser stato corrotto palesemente pure lui, è un ragazzo di circa la mia età che vedo spesso in compagnia di un maestro di musica, anch’egli un coetaneo e che l’ho sentito chiamarsi G. Questa persona è di statura bassa come il suo amico; lo vidi, il soggetto in questione sia lo stesso giorno in cui si svolsero i fatti che si aggirava per lo stabile del Banchieri in modo piuttosto losco che il giorno dopo. Egli abita in una casa del comune di Molinella in via Marconi, ma lo stesso personaggio lo vedo spesso in treno che è affabile con tutti, e anche gli altri lo ricambiano così; “salvo che poi è stato preso da parte per spararmi addosso in questa maniera, pertanto non è più una brava persona che si merita la compiacenza della gente!”. Lo stesso ragazzo a distanza di due anni si è incidentato ad una gamba, portando di conseguenza il gesso per un mese; ma non so se è stata la mia mafia che nel  prendermi per il culo, su quanto dico al cap. 25 me lo abbia simulato il tutto, per farmi continuare a fare il viaggio sulle mie energie negative all’altrui cattiveria gratuita nei miei confronti, oppure sono davvero proprio le stesse che ho imparato ad usare e che gli si sono ritorte contro, allorquando si incidentò (per me è la prima, e dicendolo voglio che la mafia & company sappiano che non sono stupida come chi degli adepti scemi ma loro veri in quanto tali, ardono che io sia quando invece lo sono loro! Sempre rispetto all’atteggiamento falso del ragazzo di cui ho appena accennato, quello ovvero di essere magnanimi con una mano mentre con l’altra si spara ad un innocente, ho visto di recente la napoletana che mi chiudeva il portone di casa di proposito perché subissi il cattivo odore degli stranieri, e che a causa di costei mi misero a Villa Barruziana, nell’averle versato al termine sopra alle sue lenzuola stese dell’olio da condimento, che dopo essere stata corrotta per darmi quel tormento, un giorno l’ho vista aiutare una persona con delle difficoltà di movimento a salire su un treno dove vi ero a bordo anch’io. La scema mi è rimasta impressa particolarmente per la sua forza alla mia incredulità, visto che la stessa quando mi vede ghigna in modo complice e sapiente che non mi crederà mai nessuno su ciò che mi ha fatto…

Conclusione

Ciò che voglio segnalare è che innanzitutto i tre accadimenti gli uni vicino agli altri in una stessa giornata (muratori, allarme chiesa e tamburo dell’ex scuola di musica) non sono stati un caso ma l’ennesimo regolamento di conti, di quelli che subisco da circa 15 anni dal tempo, ovvero, in cui conobbi il mio stalker nonché un fedele collaboratore di un potente affinché la gente nutra dei dubbi su di me, per poi non essere creduta su le cose che dico che mi sono successe a Bologna; oltre a costringermi in questo modo a dovermi riallontanare da casa, per la quale precarietà economica si tende in un secondo luogo, sia da parte del mio stesso carnefice come da chi lo asseconda da sempre; questo allo scopo che io non riesca a parlare dal mio sito, da dove racconterei delle molestie inflitte alla mia persona lungamente del cui tema principale, delle altre questioni che interessano l’intera collettività. Perciò quella mia reazione a questo fatto serviva per rispondere a detta mafia, e che per tale ragione non si debba considerare un colpo di testa fine a sè stesso.

Concludo nel segnalare, inoltre, che da vicende del passato e vitae durante, le Autorità di Molinella in capo al Comandante della Municipale, il Sig. Pezzoli e al Maresciallo dei Carabinieri del medesimo paese, il Sig. Catanzaro, non siano da considerarsi persone autorevoli a venire legittimate in nome del bene comune della Cittadinanza ad assolvere a certi compiti, in virtù di certe situazioni un po’ torbide che si sono verificate in questa cittadina da sotto la loro egida; delle quali se lo si terrà opportuno, vi comunicherò nelle loro rispettive inadempienze o gravi omissioni in responsabilità, a mio personale giudizio (vedi lettera: all’attenzione del Presidente Provinciale della Federazione Ciclistica, e segnalazione di un mancato pronto intervento per un tubo dell’acqua che si era rotto in allegato).

                                                                                                                                          Carla Zandi

DEL VETRO ROTTO, LE AUTORITA’ VENNERO POI A SAPERE DA MIO PADRE PER MEZZO DI MIA MADRE, IL QUALE ADDIRITTURA GLIELO RIPAGO’ DI CENTO EURO ALLA MUNICIPALE. LA MAMMA, INFATTI, E’ AFFETTA DA DEMENZA SENILE ALLO STADIO INIZIALE CHE IN UN MOMENTO DI TENSIONE AVUTO CON LEI PER QUESTI SUOI PROBLEMI DI SALUTE, GLIELO ANDO’ A SPIFFERARE AL MARITO NON CALCOLANDO LE CONSEGUENZE. PER MIO PADRE INVECE CIO’ COSTITUI’ IL PRETESTO PER FARMI FARE UN TERZO TSO, COME RIPICCA ALL’AVERGLI BUTTATO DENTRO AL BIDONE DELL’IMMONDIZIA UN SUO REGALO DI NATALE CHE MI AVEVA FATTO PERCHE’ IO GLI AVEVO CHIESTO ALTRO.

Il testo degli esposti originali sono stati cambiati in alcune sue parti, per esigenze di una visione dell’insieme della mia storia contenuta in questo libro e anche in ordine ad una elaborazione del lutto da parte della sottoscritta più estesa a postumi dei fatti, dovuta ad una meglio maturazione del tutto.

UN GIORNO DI DOMENICA, ANDAI IN CHIESA, ALLA MESSA DELLE 10.00 DOVE CERCAI DI ROMPERE IL SILENZIO PER QUEL FATTO, MA MI FU IMPEDITO COME SPIEGO NEL VIDEO SOTTO.

@zandicarla

Il prete corrotto di Molinella nel cap. 27 del mio blog “sognandoamanda”

♬ original sound – zandicarla – zandicarla

E OGNI VOLTA CHE PROVO DI ANDARE IN CHIESA, LO STESSO PRETE, IRROMPE, PER DISTURBARMI IN QUALCHE MODO E SBEFFEGGIARMI PER MEZZO DELLA MASSONERIA CON CUI SI COPRE ALLA COMUNITA’.

@zandicarla

Seguito del video precedente: “IL PRETE DI MOLINELLA CORROTTO”, nel cap. 26 del blog sognandoamanda

♬ original sound – zandicarla – zandicarla

Altri testimoni della corruzione di alcune Autorità cittadine 

Esposto 9 ottobre 2015

SEGNALAZIONE-DI-UNA-COMPETIZIONE-CICLISTICA-CHE-SI-E-TENUTA-A-MOLINELLA-SU-UN-MANTO-STRADALE-PERICOLOSO-DI-CUI-E-STATA-DATA-LAUTORIZZAZIONE-DALLAUTORITA-CITTADINE-1

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https://www.youtube.com/watch?v=R3H4AA2wOx0[/embedyt]

E SU QUESTA STRADA DISSESTATA DI CUI ALLEGO LE FOTO SOPRA, FECERO PASSARE IL GIRO CICLISTICO DELLE DONNE.

E siamo a maggio 2019 che i lavori non sono ancora iniziati
FINO A QUA LA STRADA E’ DA RIFARE, DALL’ULTIMO TRATTO DEL MANTO DA RIFARE DALLA TABACCHERIA DELLA VALERIA