ALL’ATT.NE DI TUTTI I CITTADINI

QUESTE SOTTO, LE MIE CONSUETE DIFFICOLTA’ A CORREGGERE IL POST SUDDETTO (CASSETTI CHE L’IMPIEGATA APRE E CHIUDE DI FREQUENTE, STRISCIAMENTI DELLA SEGGIOLA AVANTI E INDIETRO, OGGETTI CHE SBATTE, ECC.)

Gentile Tribuna Popolare,

pongo a Voi tutti una questione che riveste una certa importanza per l’intera collettività, e che è qualcosa di cui sono stata vittima ed insieme testimone, pertanto non voglio tacere.

Sono stata rinchiusa recentemente in una clinica psichiatrica con un TSO (il terzo) per futili conflittualità con mia madre che soffre da tempo di qualche patologia fisica (il diabete, l’ipertensione, l’obesità e altri acciacchi minori); e che negli ultimi anni, l’insieme di questi suoi disturbi da cui è affetta, l’hanno portata ad una vera e propria malattia nervosa, la demenza senile, che la vecchiaia verso la quale sta andando incontro ha accelerata in lei nel suo acuirsi ulteriormente. Tutto ciò, per mia sventura, a torto, della sottoscritta medesima.

PROBLEMI DI DEMENZA SENILE DI MIA MADRE AL PRIMO STADIO.

CERTIFICAZIONDE DI SALUTE DELLA MAMMA

Le Autorità del paese di Molinella dove ho la residenza, presso la quale mia abitazione, di tanto in tanto tornavo a vivere dalla mamma anche per questa motivazione, approfittarono di questi nostri rapporti tesi, che si vennero a creare sempre di più, per via soprattutto delle sue condizioni di salute ormai alterate, e che cominciarono a peggiorare appunto con l’età, come non di meno a causa della mia situazione mafiosa che si inasprì, essendo stata lei, comunque una madre, preoccupata per sua figlia, della cui malasorte nonostante tutto soffriva molto, per azzittire, me, su altro, di seguito a ben precise disposizioni che provennero dall’alto, in seno al Potente; ciò avvenne, attraverso l’interdizione nei miei confronti da parte di mio padre, che plagiarono certi dottori delle Usl di Igiene Mentali pubbliche come altre figure di rilievo Cittadine, nel dirgli falsamente, che non stessi bene psichicamente, e della quale cosa, la mafia, sapeva bene grazie ai servizi di “intelligence”, o di spionaggio in mano alla Polizia che il papà godeva intimamente, in modo perverso, nell’aver essa probabilmente ascoltato qualche nostra conversazione al telefono con delle captazione foniche; e questo fatto per la ragione che certi tipi di problemi cognitivi che io e lui avevamo in comune, la mia persona, a differenza sua, li aveva superati da un pezzo attraverso l’analisi, senza che il babbo, l’avesse mai accettata pienamente la tal cosa, poiché egli non vi era ancora riuscito a sovrintendere, e quindi per una sorta di invidia, mista ad acredine nei miei riguardi, anche se in seguito grazie al suo lavoro, che prevedeva continui aggiornamenti, certe difficoltà che in passato condividevamo appunto entrambi, poi le risolse da solo quale autodidatta; a contribuire a fargli avere dei dubbi sul mio grado di intendere e di volere, si aggiunsero i massoni di Molinella (la sua donna – ex sindaco del paese – , alcuni suoi operai, degli amici artigiani, certi parenti acquisiti come il marito di mia sorella e quello di mia cugina, nonché queste stesse parenti, ecc.) che gli raccontarono delle bugie sul mio conto, o mi sparlavano dietro, perché il papà, avesse dei messaggi confusi su di me, suscitando così facendo su questo genitore, per la questione sopra descritta  un beneplacito attecchimento: “e che dunque per il mio bene, doveva farmi curare, in quanto mio padre”, rispetto a quello che andavo denunciando da ormai diversi anni sulle mie disavventure a Bologna, col mio abbracciamento alla mafia, avvenuto con l’incontro del famoso malavitoso che mi subaffittò un alloggio del Comune di cui aveva l’intestazione, e che mi violò ripetutamente, benché ne avessi fatto cambiare sin dal principio la serratura della sua porta, all’avermi estorto molto denaro per il suo affitto, pertanto al termine, glielo avevo fatto perdere lo stesso immobile (si veda cap. Capitolo 6: Cenni sulla persona da me sospettata).

Come proteggersi con una serratura efficiente.

L’ente assegnatario delle case popolari, sotto la direzione di alcuni militari corrotti (ufficiali di alto grado dei reparti di Carabinieri, Polizia, ecc. con la collaborazione di certi loro subalterni, a fare a questi da spalla), procede ad allocare alla suddetta categoria, questa formula di sistemazione, nonostante costoro, non ne abbiano il diritto; tutto ciò, a patto della piena disponibilità di essi ad adempiere a dei lavoretti sporchi (come svaligiare le abitazioni, o rubare auto, ecc.), e questo, è solo una delle tantissime motivazioni, per cui la “Madama” ce l’ha con me, e non mi fa più vivere, in generale, dispiegandomi tutti i suoi massoni e mafiosi a molestarmi. (La spiegazione più dettagliata della seguente argomentazione la trovate al cap. CONCLUSIONI: PERCHE’ LA MAFIA CE L’HA CON ME?). Mentre ad altri mafiosi, o massoni (i quali soggetti, sono ambedue degli individui di una società, non proprio integerrimi e costituiscono entrambi, la manovalanza della Polizia) li dispone in altre dimensioni di unità abitative più private, che sono in genere degli appartamenti in condomini privati, al fine di “rompere le scatole” al resto degli inquilini puliti, in diversi modi, perché chi lo può fare, se ne vada da lì, producendo in questo modo degli altri contratti d’affitto, o accendendo addirittura mutui per l’acquisto di un immobile, che è quello che vuole l’Esercito, per movimentare delle tasse da far pagare alle persone, tramite i rapporti d’intermediazione che si vengono a stipulare con le agenzie immobiliari o con le banche, e che le stesse transazioni prevedono ((Quindi se avete provato di denunciare alcuni condomini alle varie Forze dell’Ordine, che si sono rivelati degli intoccabili… E’ per questa ragione: ovvero che, forse, anche i vostri vicini, sono incaricati dalla “Pulla”, di svolgere degli incarichi di questo tipo, come appunto “infastire” gli altri).

  • La mafia, è costituita dalla forza, non in numero, ma di potere, dei suoi appartenenti in capo, che si sottraggono alle competenze per cui sono incaricati a certi ruoli, in verità, per rubare  agli onesti; mentre la sua minoranza, seppur totalitaria al proprio interno, e che è costituita da quei militari che fanno il bene,  e che vengono tenuti completamente all’oscuro della malversazione dei colleghi o propri superiori, affinché si faccia il corpo nella medesima Istituzione, perché se ne compatti la leva, sono appunto estranei al tutto. Ma proprio per questo fatto, essi, contribuiscono al suo spessore, loro malgrado, pur di continuare a derubare, quanti, dei militari corrotti all’interno di una divisione, le ricchezze del Popoli; quindi, il concetto “Stato – Mafia”, viene molto storpiato del suo significato reale, nell’ammettere mediaticamente parlando che, sì, esista, questo rapporto di connivenza col malaffare all’interno degli organi statali, senza però darne l’esatto rendiconto ai Cittadini, per ovvie ragioni. ( C-H-A-P-A-L-A-‘ I-N – C-A-L  S-I-T, M-A-F-I-A!)

AL MIN. ’58, NE PARLO ANCORA DEL CONCETTO DI CUI SOPRA

Come già ribadito più volte, venendo lungamente molestata dal suddetto stalker, che era protetto dalla Polizia, e per la quale Istituzione, esso, lavorava, all’essere premiato dalla stessa in qualche modo, per mettermi a segno continuamente delle ritorsioni, per cui era un suo mafioso, non venni mai soccorsa da alcuna Forza dell’Ordine a cui mi rivolsi di frequente, proprio per questo fatto: quello ovvero che in quanto tale, era appunto un operaio della Polizia; ma anzi mi si fece, a me, terra bruciata dalle stesse, in genere; fino a quando, compresi, che costui era affiliato addirittura alla personalità politica di Romano Prodi, dopo che il personaggio appena citato, mi comparì per suo stesso volere, davanti agli occhi, perché la sottoscritta medesima capisse, finalmente, chi, lo proteggesse, e per il quale motivo, non avessi ottenuto aiuto sino a quel momento, nonostante tutte le mie segnalazioni agli Organi competenti. Video di Prodi 2021 (le altre due volte prima di questa, che costui mi si presentò ancora dinnanzi per comunicarmi delle cose allo stesso modo che si evince nel movie, non avevo avuto al tempo, né telefoni né macchine fotografiche per darvene conto di ciò), Da allora, ogni mio tentativo di trovare un impiego o di vivere in un’abitazione senza avere dei problemi, fu vano, attraverso il coinvolgimento di alcune personalità delle Istituzioni, nel mio territorio; mentre dall’altra parte, ci si poneva il problema, molto probabilmente, visto la mia notevole resilienza ad ogni tortura a cui mi sottoposero (di qui, la considerazione della mia persona, quale vittima di mafia, dalla Pulla, a tal proposito, come di un individuo, fra i tanti “torturati” da questa, ad essere stato molto resistente; e della cui etichetta che mi fu coniata, ebbi conoscenza, per bocca del Console italiano negli USA dove scappai, che interpellai una volta là, e che me la proferì, questa cosa, per la prima volta, dopo essere stato corrotto al termine, anch’egli, e quindi di seguito ad aver, lo stesso funzionario incaricato, sentito parlare di me, in quel modo lì, dagli adepti della mafia che me lo misero poi contro, vedi Capitolo 12: Ritorno dall’America, e anche il Capitolo 1.1 In sintesi) come mettermi a tacere, definitivamente, non ottenendo, mai, la “Madama”, di farmi soccombere una volta per tutte, nonostante l’insieme delle molestie dalle quali fui bersagliata, come ho già detto, essendo io stata a conoscenza di ormai troppe cose del sistema colluso, da “sotto il torchio”, in cui mi si rilegò a subire per molti anni l’intemperanza dei militari, di conseguenza, ora, costituivo, per la  casta una minaccia.

Dopo molti anni trascorsi a lottare contro costui da cui fui stalkerizzata in modo considerevole, con la complicità di alcuni suoi compari (es.: violazioni continue al mio domicilio, con danni alle mie cose custodite al suo interno, e anche vandalismo alla mia persona, come appunto al mio aspetto fisico, perdita di ogni lavoro che provavo di avere, tramite la corruzione di qualche collega o datore, nell’ambiente medesimo, problemi condominiali con il coinvolgimento di certi inquilini condizionatimi a torto o da parte di amministratori di condominio, per l’ugual fine comune, di cagionarmi un danno, e innumerevoli altri disagi ancora), e che contemporaneamente all’occuparsi di me, nell’esecrarmi tutto il suo sadismo, lo stesso pazzo, doveva svolgere degli incarichi criminosi per conto del Potente, ebbi modo di vedere il sistema corrotto delle Istituzioni, come già detto sopra, e verso le quali, in principio mi rivolsi con fiducia. Il quale ultimo personaggio, soprannominato popolarmente “Er Mortadella“, – più in uno sfregio o in una invettiva – , gli dava a sua volta carta bianca per molestarmi, affinché questo suo collaboratore, fosse stato quindi efficiente a lui.

Egli, non a caso, si rivelò a me molto presto come molto abile ad eludere i diversi sistemi di protezione da interni, dietro cui cercavo invano di proteggermi, cambiandoli molto spesso con qualcosa di più’ sofisticato, per difendermi dalle sue intrusioni; tanto da aver ritenuto, che dunque  il mafioso in questione, fosse implicato ad adempiere a questa specifica fattispecie di lavoretti sporchi, per conto del succitato “Don Rodrigo Manzoniano” dei giorni nostri.

Ciò, lo ritengo una cosa certa, per il fatto appunto che nonostante le tante denunce che feci agli Organi competenti, non venne mai monitorata la situazione come invece dissero falsamente i Carabinieri; ma anzi, al termine, dalle stesse Forze dell’Ordine, fui minacciata di non insistere ulteriormente ad inoltrare di queste segnalazioni, se non volevo ricevere del male da essi (…??).

Succede, perciò che in questa spiacevole circostanza, in cui sono rimasta confinata, sino ad oggi a proseguire a subire delle molestie sempre diverse, nel più completo silenzio, sia stata purtuttavia messa nella condizione privilegiata, di vedere un po’ meglio di chiunque altro, quello che succedeva a certe persone che avevano subito delle ingiustizie, come le aveva subite la mia persona, senza che però esse fossero colpevoli di niente; ma che però a differenza di me, che non ero nessuno, per notorietà o clamore dei singoli casi di cronaca nera nei quali si videro coinvolte, furono travolte, loro malgrado, dal tam tam mediatico di giornali e televisione; e oltre a questi fatti, ne compresi in seguito di altri, di tipo marcio. Il tutto, con il solo scopo, il Potente in questione, di imbastire con detti fatti, i media, per farvi pagare delle tasse, attraverso i suoi tal “trombettieri”: i quali ve le porgono, entrambe, le tipologie di news (quelle di cronaca e quelle sulle nuove disposizioni economiche da elargirsi) al fine ultimo, di riuscire in questo modo a farvi sborsare dei soldi che devono andare nelle casse dell’Esercito, e sui cui mezzi di informazione, il Potente, esercita il pieno controllo (soprattutto con la Rai), in quanto AD, del patrimonio dello stesso E.I.

Mi decisi quindi di parlare, salvo a tutta logica averne trovato impedimento. Lo iniziai a fare da questo sito erotico che avevo creato in origine per lavorare di più, avendomi questo suo uomo malvagio costretto alla prostituzione, ma che in seguito divenne, un vero e proprio specchietto per le allodole al fine di poter filtrare. Tuttavia, La precarietà economica nella quale mi fecero versare, notte e tempo, in quanto mi si intercettava il segnale al cliente che provava di mettersi in contatto con me, mi ostacolarono in questa direzione, benché di facciata vollero farmi passare come una ragazza che viveva sopra alla media, da così venire ancor più tenuta a distanza dalle persone comuni; complice del tutto, fu anche la mia bella presenza, il mio perbenismo oltre che l’estrema riservatezza dietro la quale mi proteggevo da quell’incubo, alimentando senza volere questa immagine che davo di me. In verità vivevo delle briciole! Ed insieme alla difficoltà quotidiana per riuscire a vivere, ci fu anche quella che abbracciai nel provare di “cantare” su tutto quello che sapevo: in ogni parte della città in cui andavo per andare a scrivere su internet (biblioteche con le postazioni wifi per navigare, gli internet point a pagamento, o gli alberghi con l’uso del computer per i clienti, si veda il Capitolo 2: Cronologia del mio sito e libro, che non sa da farsi) venivo dopo un po’, circondata da certi personaggi che mi rumoreggiavano intorno di proposito, affinché non riuscissi a concentrarmi.

Nel mio ennesimo tentativo di tornare ad abitare dalla mia mamma, a causa delle ragioni sopra, incontrai i soliti problemi; la quale, fu lei per prima ad avermi messo originariamente alla porta, quando avevo solo venticinque anni, con la complicità di mia sorella piccola, allora adolescente, perché quest’ultima ambiva ad avere il territorio tutto per sé, in cui dettar legge, su una madre fragile, che contemporaneamente al menefreghismo del resto dei parenti, i quali, in quel periodo erano già andati ad abitare ognuno per conto proprio (mio padre e mia sorella maggiore,) fui rilegata al completo abbandono, da parte di tutti quanti: costoro, difatti, non mi aiutarono in alcun modo, per sistemarmi altrove, di seguito a questo episodio che accadeva per la prima volta. Il tutto, solo per il fatto che svolgevo le pulizie domestiche, verso cui la mamma, in preda, al tempo, ad un esaurimento nervoso, per i continui tradimenti di mio padre con un’altra donna, che si protraevano da lungo tempo, smise di adoperarsi; e alle quali, perciò, dovette sovrintendere la mia persona, incontrando continuamente la sua ostilità, nell’adempiervi al suo posto, alla tal cosa. Infatti, da sotto i divani, dove la mamma si sprofondava per ingurgitarsi del cibo, davanti alla televisione, per una forma di compensazione, rispetto alla descritta frustrazione affettiva, all’indomani di queste sue abbuffate, rinvenivo puntualmente delle briciole di pane che ella lasciava cadere a terra senza cura, e che poi mai raccoglieva: le quali, erano disseminate ovunque, con di seguito il rinvenimento a terra, di qualche scarafaggio morto…

Questo, è stato il preambolo a ciò che mi sarebbe accaduto successivamente.

Il fatale brutto giorno, quello ovvero della mia “cacciata” di casa, da questi soli due membri della mia famiglia qui rimasti, mi ritrovai ad essere picchiata, perché a loro dire “la casa andava bene così (…??)”; e per colpa del cui “cenerentolismo” andai poi incontro al mio triste destino.

Di conseguenza, una volta che mi fui ristabilita di nuovo a Molinella, cominciai a venire circondata da alcune trappole, che mi crearono intorno i miei nemici, nel saper questi di poter contare sui miei folli parenti che mi volevano malata, ma anche per farmi contemporaneamente perdere di stima, pure dai miei stessi compaesani con la corruzione di qualche massone tra i nostri amici di famiglia o altri conoscenti, che vennero corrotti per raccontare delle falsita’ sul mio conto, affinché attecchissero meglio (la Lia Tinarelli, l’Ornella coniuge del Sig. Farneti, la parrucchiera Chiara e sua madre Gerardina); e nella cui ultima circostanza mafiosa, come fin già da quelle primitive, vissute in epoca più remota, non ci fu nessun famigliare a testimoniare su quanto mi accadde veramente; anzi dagli stessi parenti, fui sporcata ai vicini di casa, e a quelle figure di Istituzioni rimaste pulite, a conferma del fatto che fossi stata una ragazza che avessi sempre avuto dei problemi; tutto questo per redimersi loro stessi, in realtà, dalle proprie di rispettive responsabilità nell’avermi messa su una strada, molti anni prima, senza un soldo in tasca, facendomi incorrere inesorabilmente nel malintenzionato di cui sopra; come mi furono avversi nel contraddire la vera versione dei fatti che ebbi a fornire sull’imboscata da parte di alcune autorità corrotte a Molinella, in cui fu tratta, perché mi facessero il TSO in questione del post, soprattutto per la ragione di non aver mai accettato la famiglia, questa mia sconfinata capacità di sopravvivenza.

La quale cosa ho maturato nel tempo, sia da inquadrarsi in una sorta di “mafia parentale” che si ha per invidia nei tuoi confronti da parte della tua stessa famiglia di appartenenza, che infatti divulgava essa medesima, idee confuse su di me, a tutti quanti, proprio per questa sua particolare insofferenza nei miei riguardi.

E stata, tale, infausta situazione famigliare, con cui da tempi lontani avevo convissuto, crescendo quindi in condizione ambientali molto difficili per non dire alterate, da quando cioè ero una bambina,e che alla fine da questi miei stessi cari mi vidi essere allontanata, che io ottenni di farmi quegli anticorpi che mi avrebbero permesso in seguito di sopravvivere all’altra mafia che mi attese successivamente in città, senza peraltro venire mai creduta proprio per tutte queste motivazioni; non a caso, come persona risulto apparire fin troppo tranquilla e pacata rispetto alla tragedia che continuo a vivere da molti anni e che porto a conoscenza di tutti quanti, anche per mettere i puntini sulle “i” in merito al fatto di chi io sia veramente.

Tutto questo come già detto si deve appunto alla cosa che una situazione famigliare tanto assurda, era stata vissuta sin dagli esordi della mia esistenza come la normalità; e dove tuttavia di questo mio vissuto personale particolare, la mia mafia poté approfittare ulteriormente nel far credere ancora di più alle persone, che non potessi parlare sul serio su quanto andavo denunciando, essendo risultata infatti la sottoscritta, una persona un po’ troppo posata e  modesta, e anche molto strana, perché mi si desse credito alle accuse che mossi al Potente.

Le ritorsioni che ripresi a subire perciò, questa volta qui a Molinella, potevano apparire esternamente, accadimenti di pura circostanza se non li inquadravi e collocavi fra i miei continui incidenti di percorso che avevo già riscontrati a Bologna in tempi recenti. Tanto che ne misi insieme un vero e proprio faldone, costituito da tante segnalazioni sulle varie molestie subite.

Ad un certo punto, mi accadde un fatto strano di cui fui testimone da sotto il mio balcone (…??), dove una tubazione sotterranea di proprietà del comune si ruppe improvvisamente per colpa di un tombino di scarico più piccolo della sua stessa portata d’acqua di carico; da questo guasto, sortii molta acqua che si riversò nel cortile interno sul quale si affacciava la mia palazzina, formando un piccolo lago poiché per quattro giorni di seguito, con i mezzo le festività dei Santi e dei Morti, gli uomini dell’Hera non intervennero, benché li si chiamarono in più battute (…??). Io gridai al complotto, ma sussurrandolo semplicemente nelle orecchie dei vicini. Per questo episodio e molti altri strani di quel periodo (furto alla CNA di Molinella 2016, autorizzazioni al passaggio di certe manifestazione sportive su manti stradali dissestati, come quella in Corso Mazzini nel 2012 da parte delle Cicliste Europee, ecc.) che avevo visto non tornare molto in coerenza nella mia cittadina, e più in generale anche nel Paese, dei quali parlavo continuamente fra i miei conoscenti della cui vera portata, dalle Autorità Molinellesi venni messa prontamente in silenzio non appena se ne presentò un’occasione: ovvero quando mio padre si consultò con il CSM perché litigavo in modo acceso con la mamma, nonostante fosse lei ad iniziare a perdere qualche colpo in alcune funzioni neurologiche, che però si rifiutava di farsi far vedere da uno specialista. La quale mi spostava di continuo le mie cose senza ricordarsi poi dopo in che posto le aveva messe facendomi imbestialire; ma in cui però nella circostanza di allora, la sottoscritta medesima era ancora ignara del disturbo cognitivo che avanzava nella mamma ogni giorno di più, discutendo conseguentemente io con lei in modo animato poiché credevo che fosse stata ancora in sé. E da lì galeotto fu il mio TSO…

L’U.s.l di Igiene Mentale in collaborazione con i Carabinieri di Molinella che emisero il mandato mi circondarono da sotto casa in un agguato – un giorno di quelli che avevo avuto un semplice diverbio con mia madre – , per infine avermi sedato con una siringa che mi fecero forzatamente, benché non avessi fatto proprio un bel niente. Fu uno stupro dell’anima!

Mi si avvicinarono in una decina di persone tra assistenti sociali e Ufficiali dell’Ordine, mentre io cercavo di scappare da loro che me lo impedivano, chiedendo aiuto fra la gente che a quello spettacolo si fermava incuriosita e attonita. Qui si parla di danni morali!

Fui rinchiusa come una pericolosa psicopatica nella struttura psichiatrica di San Giovanni in Persiceto, dove vi rimanetti per quindici giorni, il tempo del trattamento sanitario forzato (…??), trascorso il cui periodo fuggii. Questo fu dovuto al fatto che al sedicesimo giorno, mi avevano promesso che avrei potuto fare finalmente rientro a casa, quando invece solo all’ultimo momento, mi comunicarono che volevano intrattenermi ancora per un’altra settimana, per poi dopo trasferirmi in un altro posto (…??), adducendo in questo modo che non sarei più ritornata a Molinella. Mentre quest’altro di fatto è un puro sequestro di persona!

Questa mia idea di non poter fare più ritorno a casa, era anche supportata in maniera particolare dalla presenza in suddetta struttura fra le altre, di due figure di persone (un uomo di cinquantanni e uno giovane di venticinque) che andavano e venivano dalle cliniche psichiatriche perché non avevano più nessun parente che si potesse prendere cura di loro, senza che di questa cosa, gli stessi interessati ne avessero però alcuna voce in merito. Ricordo che di questo fatto, se ne lamentavano spesso durante le nostre riunioni di gruppo che si tenevano alle ore 10.00, ma i dottori erano come sordi nel sentirli fare questo. Mi convinsi pertanto che la stessa sorte, sarebbe toccata anche a me e a maggior ragione perché, io, ero a conoscenza di molte informazioni, che riguardavano l’intera collettività e che volevo palesare con chiunque (sull’assassinio del piccolo Samuele, di Marco Pantani – il ciclista -, Marco Biagi – il giuslavorista  -, Cevenini – il Consigliere Comunale Bolognese -, Lucio Dalla – il cantautore, e tante altre vittime di mafia ancora …) pertanto mi si volle azzittire con questa scusa delle conflittualità con la mamma.

Mi risolsi dunque a voler evadere, decorso il cui tempo tecnico da loro formulato del regime di trattamento forzato, che tra l’altro dovrebbe essere addirittura di una sola settimana e non di quindici giorni. E arrivo ora ad un’altra questione annosa.

Uno di questi due uomini di cui ho poc’anzi parlato si chiama Tucci Roberto nato a Bologna il 05/04/1989 (disoccupato e incensurato), fra le tante persone che per dei semplici problemi famigliari è costretto a rimanere imbrigliato nelle maglie dell’U.s.l di Igiene Mentale. Situazioni di precarietà economica o di disagio famigliare costituiscono in genere il pretesto per monetizzare qualsiasi caso personale; nella stessa situazione in cui versa la mia persona, per colpa di questi miei genitori dai profondi conflitti coniugali e figliali che trovarono sempre in me un capro espiatorio rispetto ad ogni loro problema, quando invece è la mia persona che si deve far carico delle disarmonie dei rispettivi membri della mia famiglia, costituendo, io, in realtà, il solo componente al proprio interno a vedersi sano a livello nervoso, conobbi sempre qui un’altra ragazza molto scontrosa che per dei semplici attriti con la madre, si trovò attanagliata in una morsa di ugual guisa.

Non si contano solo i danni morali ma anche quelli biologici visto che puntualmente gli psicofarmaci che ti fanno assumere bloccano il metabolismo, facendoti aumentare di peso, oltre a darti degli effetti collaterali di natura neurovegetativa (tremolii, contrazioni continue, ecc.) per cui delle volte si sviene a terra per dei sintomi pseudo epilettici molto pericolosi (riporto diverse cicatrici da improvvisi svenimenti a tal riguardo).

Di questo insieme di violenze che vengono fatte all’essere umano, un grido si deve levare in segno di protesta oltre che per una richiesta di un risarcimento morale al danno cagionato. E quello mio a difesa di tutti quelli che come me vengono ogni giorno soppressi, si deve sentire a scuotere le coscienze dei tanti che non hanno ancora capito, che il parente che viene abbandonato dai suoi cari, non deve subire anche l’ignoranza degli altri che si lasciano abbindolare da Istituzioni e “parenti serpenti” che tu non sia normale; ma al contrario proprio “chi” è lasciato abbandonato a sé stesso rappresenta, forse, la parte più sana di un nucleo sociale malato, sulla quale cosa occorre riflettere, e pertanto alla persona seviziata va data proprio per questa ragione maggior sentenza.

I TSO, debbono cessare di esistere se non vengono supportati da motivazioni concrete perché siano eseguiti, in nome della salute di coloro i quali, “non stiano veramente bene, e anche per la stessa tutela all’incolumità altrui da certi comportamenti pericolosi o di disturbo messi in atto da parte di taluni;psichiatra e violenza a braccetto e U.s.l di Igiene Mentale e Autorità cittadine devono venire fermate dal reiterare questi danni alle persone “normali” che sono diffamate da sedicenti parenti, senza però venire ascoltate pure loro, in verità per fare cassa su ogni singolo caso, con la sinergia di Istituzione diverse (la firma del Sindaco, la collaborazione delle varie Forze dell’ordine, il coordinamento delle U.s.l dei differenti territori che si diramano fra loro delle notizie sul tuo conto alla faccia della Privacy e per giunta precludendo al diretto interessato ogni sua convalida delle informazioni che circolano su di egli rispetto ad indubbie diagnosi, dal momento che quello che viene poi riportato nell’anamnesi psichiatrica risulta essere quasi sempre per esperienza personale mendace; assieme anche alla ragione che non vieni affatto sottoposto ad una vera visita medica, quale condizione giuridica all’imposizione della violenza sanitaria, pur scrivendone negli atti del suo esatto contrario); alle quali figure istituzionali a sua volta, viene data deroga di farti questa mafia per mezzo di un articolo della Costituzione, perché il tutto sia legale; salvo però non riuscire legalmente parlando ad opporvi reclamo a questi maltrattamenti ed insieme puri sequestri di persona, per le infamie diverse che la stessa giurisdizione ti dispiega lungo un percorso di giustizia (come per esempio che dopo che il TSO ti è stato fatto hai tempo solo un mese per fare causa se no non puoi più farlo, e dei quali termini prendi atto, quando è ormai troppo tardi poiché il trattamento psichiatrico stordisce chi lo subisce e prima di prendere coscienza di quello che ti hanno fatto ci possono volere molti mesi); ciò è al fine ultimo che i responsabili non rispondano mai di questi gravi fatti che vengono inferti all’individuo, essendoci dietro ad essi una mera speculazione di natura economica e sulla quale ogni parte di organismo istituzionale in causa, vi trova un suo proprio corrispettivo vantaggio.

VERGOGNATEVI ISTITUZIONI!

                                                                                                                                                                                                                                                                                             Una vittima fra le tante

RAPPORTO DEI TSO DA PARTE DELL’OPINIONE PUBBLICA

SOTTO UN VIDEO REPERITO DA TIKTOK DI COME GLI ASSISTENTI SOCIALI, TRATTANO LE PERSONE, E CHE E’ UGUALE, AL MODO, IN CUI GLI OPERATORI DELLE USL DI IGIENE MENTALE, TI FANNO I TSO

Foto della pozzanghera d’acqua che si formò sotto casa mia, a causa di una tubatura del Comune che si ruppe, senza che nessun operatore intervenne nell’immediato, ma dove anzi si fecero far passare quattro giorni con l’alibi delle feste dei Santi e dei Morti, quando il Pronto Intervento deve essere sempre sollecito. Tutto questo per far pagare ai Cittadini Molinellesi dei metri cubi di acqua in più. E questa pozzanghera non fu la sola ad essere fatta dilagare molto a lungo con il suo relativo dispiego d’acqua nel paese per la medesima ragione, con l’allora Capitano della Municipale “Pezzoli”, che ora è andato in pensione, a sovrintenderne allora a quei lavori.

IL SECONDO UOMO DOPO LO STENDARMO, E’ L’EX CAPITANO DELLA MUNICIPALE GIOVANNI PEZZOLI, GRAZIE AL QUALE FURONO ORGANIZZATI I LAVORI DI MOLESTIA ALLA MIA PERSONA; MENTRE IL TERZO UOMO CHE SI GUARDA I PIEDI, E’ L’EX PRIMO CITTADINO DI MOLINELLA BRUNO SELVA, CHE MI MISE A SEGNO DUE TSO, DOVE AD UN SECONDO ASO (UN ALTRO TIPO DI TRATTAMENTO PSICHIATRICO), MI RISE ADIRITTURA IN FACCIA IN MODO BEFFARDO, DI SEGUITO AD AVER SCOPERTO CHE ME NE ERA STATO FATTO UN’ALTRO, ANCHE DOPO CHE NON FACEVA PIU’ IL SINDACO, E QUESTO SUO BEL COMPORTAMENTO, ALL’OSCURO  DEI CITTADINI IGNARI, COL QUARTO CHE INDOSSA GLI OCCHIALI DA SOLE, CHE E’ IL FAMOSO COMANDANTE DEI CARABINIERI DI ZONA, IL SIG.RE CARUSO, CHE A SUA VOLTA, E’ STATO DEMANDATO DAI COLLEGHI DI BOLOGNA A FARMI FARE QUATTRO TSO PER INTERDIRMI IN UN PERCORSO DI GIUSTIZIA, DI SEGUITO A DIVERSE MOLESTIE COORDINATE ASSIEME AL COLLEGA DEI VIGILI URBANI, DI CUI SOPRA; IL TUTTO, PER IL MIO ABBRACCIAMENTO ALLA MAFIA DI ROMANO PRODI.

MAFIOSI, MAFIOSI, MAFIOSI!