CAPOLINEA: MOLESTIE A MARMORTA PER SOPPRIMERMI DEFINITIVAMENTE

PAESAGGIO DELLA CAMPAGNA DI MARMORTA

QUESTO SOTTO E’ IL CORTILE CONDOMINIALE DAVANTI A CASA MIA, CHE NON E’ PROPRIO INDIPENDENTE COME INGRESSO AL MIO APPARTAMENTO POICHE’ VI SI AFFACCIANO ANCHE I GARAGE DEGLI ALTRI CONDOMINI. 

NEL LINK IN AZZURRO, E’ IL CONTRATTO STIPULATO DA MIO PADRE CON LA PROPRIETARIA PERCHE’ ALLA FINE NON CI SONO PIU’ ANDATA INSIEME A LUI A CONCLUDERLO IL GIORNO PREFISSATO IN AGENZIA ALLA PRESENZA DELLA MIA NUOVA PROPRIETARIA, E APPUNTO LO STESSO BABBO E L’AGENTE, AVENDO VISTO POCO LONTANO DALL’UFFICIO IN CUI MI VI RECAVO IN ANTICIPO PER DEPORRE LA MIA FIRMA QUALE INTESTATARIA DELLA STIPULA MEDESIMA,  IL COMANDANTE DEI CARABINIERI CARUSO, CHE DI SOPPIATTO A BORDO DI UN UTILITARIA INSIEME AD UNA GIOVANE CARABINIERA ALLA GUIDA SI SPORSERO DIVERTITI DALLO STESSO FINESTRINO DELL’AUTO PIU’ VICINO A ME PER VEDERE SE I PIANI PROCEDEVANO COME PRESTABILITI. INFATTI AVEVO CAPITO CHE COSTUI ERA RESPONSABILE DELLE DIVERSE MOLESTIE NELLE MIE DUE PRECEDENTI ABITAZIONI IN PIAZZA MARTONI (VEDI CAP. 35 – 37 – 41 – 43 ), E ANCOR PRIMA IN VIA CESARE BATTISTI A MOLINELLA DA PARTE DI CERTI INQUILINI CORROTTI ED ALRE PERSONE LI’ INTORNO PERCHE’ MI VENISSERO FATTI I DIVERSI TSO (VEDI CAP. 3); TUTTO CIO’ DI SEGUITO AD ESSERE STATA COSTRETTA A TORNARE A CASA DALLA MIA FAMIGLIA DA BOLOGNA IN CUI AVEVO VISSUTO PER 15 ANNI DA SOLA DOPO ESSERE STATA STALKERIZZATA LUNGAMENTE DAL COLLABORATORE ROMANO PRODI  contratto della mia casa stipulato da mio padre

… MA MIO PADRE NON VEDENDOMI ARRIVARE PUR AVENDO PROVATO EGLI DI CONTATTARMI AL TELEFONO PIU’ VOLTE DOVE GLI AVEVO FATTO TROVARE SPENTO DI PROPOSITO, SPERANDO CHE IN QUESTO MODO NON AVESSE FIRMATO SENZA LA MIA PRESENZA, SE L’E’ POI INTESTATATO A LUI UGUALMENTE, COSTRINGENDOMI QUINDI AD ANDARCI AD ABITARE COMUNQUE.

DI CONSEGUENZA PERCEPI’ CHE ANCHE IN QUESTO NUOVO POSTO AVREI PRESTO INIZIATO A SUBIRE DEGLI ALTRI DISTURBI. INATTI, DOPO DUE MESI SOLAMENTE IN CUI FUI FATTA STARE RELATIVAMENTE TRANQUILLA, AL FINE DI FARMI LA MAFIA ABBASSARE LE MIE DIFESE, SUCCESSE CHE PROPRIO ALLORQUANDO CREDEVO FINALMENTE DI AVERE TROVATO LI’ LA PACE, FRATTANTO CHE STAVO FINENDO LA CAMPAGNA DELLA FRUTTA IN CUI ERO IMPIEGATA COME BRACCIANTE A MARMORTA, LA SIG.RA CARPI CHE STAVA SOPRA IL MIO APPARTAMENTO INCOMINCIAVA PER OLTRE UNA SETTIMANA A FARE DEL RUMORE TUTTA NOTTE, IMPEDENDOMI COSI’ DI RIPOSARE, E COSTRINGENDOMI QUINDI A NON PROSEGUIRE PIU’ QUEL LAVORO STAGIONALE.

MAIL CHE HO INVIATO A MIO PADRE PERCHE’ ALCUNI INQUILINI MI DISTURBAVANO IN MODO PREMEDITATO, SENZA PERO’ DA LUI AVER OTTENUTO ALCUNA RISPOSTA IN MERITO, POICHE’ SECONDO MIO PADRE, TESTUALI SUE PAROLE: “SEI TU CHE NON RIESCI A DORMIRE, HAI SEMPRE FATTO COSI!”‘, PUR DI LAVARSENE LE MANI E SAPENDO ANCHE CHE NON ERA VERO CIO’ DA LUI INSINUATO. INFATTI, LA MIA MAMMA, L’HA MESSO FUORI DI CASA QUANDO AVEVO 16 ANNI, PER NON CONOSCERMI AFFATTO IL BABBO A QUESTO PROPOSITO, VISTO CHE DOPO DI ALLORA NON CI SIAMO PIU’ MOLTO FREQUENTATI; E ANCHE QUANDO STAVA ANCORA A CASA CON NOI, ERA PER BEN POCO IL TEMPO, LAVORANDO EGLI FINO A TARDA NOTTE. NON A CASO, SIA DURANTE LA MIA INFANZIA CHE NELL’ADOLESCENZA E PURE IN SEGUITO HO SEMPRE FATTO IN VERITA’ DELLE GRAN DORMITE, SALVO QUANDO QUALCUNO PER QUALCHE RAGIONE ME LO IMPEDIVA IN QUALCHE MODO O DI PROPOSITO (DA CLIKKARCI SOPRA).

PARTE DELLA REFERTAZIONE SULL’ULTIMA CRISI PSEUDOEPILETTICA DI SEGUITO AD UN LUNGO PERIODO IN CUI NON MI AVEVANO FATTO DORMIRE (CON UNA POSTILLA MENDACE SUL MIO STATO DI SALUTE MENTALE DA DOCUMENTAZIONE D’ARCHIVIO)

SOTTO SONO LE FOTO DI UN BUCO DAVANTI ALLA FINESTRA DELLA MIA CUCINA, POI DIVENUTO UNA VORAGINE E CHE ERA DOVUTO ALLA FOGNA CHE SI ERA ROTTA PROVOCANDO QUESTA APERTURA NEL TERRENO, E DA DOVE NE ERA USCITO UN FETORE NOTEVOLE, TANTO DA ESSERE STATA COSTRETTA A TENERLA SEMPRE CHIUSA COL PENSILE CHE AVEVO TROVATO IN UN VANO COMUNE CONDOMINIALE, MA L’INDOMANI VENIVA RIMOSSO DA QUALCUNO; QUINDI NE MISI UN ALTRO, E ANCHE QUEST’ALTRO IL GIORNO SEGUENTE NON C’ERA PIU’. PER POI METTERNE UN TERZO ANCORA, CHE ANCHE QUEST’ALTRO SPARI’. SECONDO VOI CHI LI RIMUOVEVA? MA … L’INQUILINA DEL PIANO DI SOPRA CHE ALLE 4.00 SI ALZAVA PER PRIMA, COI SOLITI RUMORI DI TACCHI E BUSSI VARI. E CHE ESSENDO STATA APPUNTO LA PRIMA DEL CONDOMINIO AD ALZARSI PER ANDARE A LAVORARE, SONO STRA-CERTA DELLA SUA IMPLICAZIONE. CHIAMAI LA PROPRIETARIA, CHE IMMAGINAVO ESSERE STATA CORROTTA PURE LEI, PER CHIEDERLE  DOPO DIECI GIORNI CHE QUEL BUCO RIMASE COSI SE AVEVA INTENZIONE DI RIPARARLO O NO CON QUESTA RISPONDERMI COSI’: “CI STIAMO ORGANIZZANDO, ABBIA PAZIENZA!”. PER POI NON CHIAMARE ELLA MAI NESSUNO. SOLO UN CONDOMINE AL TERMINE VI CI POSE RIMEDIO PER SUO CONTO, METTENDOCI SOLO DEL BITUME POICHE’ LA FOGNA NON VENNE MAI AGGIUSTATA ED IO DOVETTI CONTINUARNE A SUBIRE PER UN LUNGO PERIODO UN CERTO ODORE SGRADEVOLE.  E QUESTO SUCCESSIVAMENTE AL SOPRALLUOGO DI QUELLI DEGLI AUTOSPURGHI CHE ERANO VENUTI A SVUOTARE I POZZETTI. LA QUALE COSA MI PUZZO’, IN QUANTO SECONDO ME ERANO STATI LORO CHE PER CONTO DELLA MIA MAFIA AVEVANO FATTO IN MODO CHE SI ROMPESSE.

VI SEMBRA QUESTA UNA COSA NORMALE?

LA PRIMA FOTO E’ DI COME ERA PRIMA

VIDEO IN CUI MI SONO SENTITA DIRE DALL’INQUILINO DEL PIANO DI SOPRA AL MIO, CHE CHIAMAVA QUALCHE D’UNO DELLE FORZE DELL’ORDINE PERCHE’ GLI AVEVO ROTTO LE SCATOLE; TUTTO CIO’ SOLO PER AVERGLI CHIESTO “GENTILMENTE” (SI SENTA LA MIA VOCE NEL VIDEO A QUESTO RIGUARDO SE NON MI CREDETE) DI NON FAR FARE LA PIPI’ DEL SUO CANE SOTTO LE MIE DUE FINESTRE, TUTTO CIO’ IN UN’EVIDENTE CONFERMA DEL FATTO CHE E’ LUI E LA SUA DONNA, CHE MI VOGLIONO CREARE DEI PROBLEMI, COME MI FU DETTO DA PREMESSA INIZIALE DALLA VIVA VOCE DELLA STESSA INQUILINA RUMOROSA, CHE COSI’ SI RIVOLSE A ME: “GUARDA CHE SE MI ROMPI LE SCATOLE, TI CREO DEI PROBLEMI!”; QUESTO PERCHE’ ANTECEDENTEMENTE ALLA PIPI DEI SUOI CANI, LE AVEVO CHIESTO DI FARE MENO BACCANO ALLA NOTTE SCRIVENDOGLIELO SU DI UN FOGLIO CHE ATTACCAI AL MURO DEL VANO INTERNO CONDOMINIALE, POICHE’ PER UNA SETTIMANA INTERA NON MI AVEVA FATTO DORMIRE COME GIA’ DETTO, IMPEDENDOMI QUINDI DI PROSEGUIRE A LAVORARE IN CAMPAGNA DOVE STAVO FACENDO LA RACCOLTA DELLA FRUTTA, IN QUANTO MI PRODUCEVA DEI BUSSI APPOSTA DACCHE’ GETTASSI LA SPUGNA, COME DA DEJA VUE DI ALTRI CONTESTI CONDOMINIALI PRIMA DI QUI E DI QUESTE PERSONE, DOVE IN DIVERSI INQUILINI ERANO STATI CORROTTI ALLO STESSO MODO (VEDI PER ES. CAP. 13 – 15); PERTANTO, NON LE ERO ANDATA A DIRE QUALCOSA DIRETTAMENTE POICHE’ SAPEVO BENE CHE QUEI RUMORI  NON ERANO AFFATTO CASUALI DA CHIEDERGLIELO SEMPLICEMENTE DRITTA NEGLI OCCHI SUONANDO AL SUO CAMPANELLO, E CON LA QUALE SCUSA, ELLA, SI SAREBBE INCAZZATA; DI CONSEGUENZA SAREBBE POI ANDATA LEI  DAI CARABINIERI A SEGNALARE, LA TAL  PAZZA, ME. I QUALI, A LORO VOLTA HANNO CHIAMATO MIO PADRE PER DIRGLI CHE DISTURBAVO GLI INQUILINI NEL DIRE QUESTA FALSAMENTE AI PUBBLICI UFFICIALI, CHE RICEVEVO ALCUNI CLIENTI, FRA CUI UN MIO EX COLLEGA DI LAVORO A MARMORTA DI NOME FLAVIO CARDIN. QUANDO, IN VERITA’, HO SMESSO A QUARANT’ANNI DI PROSTITUIRMI IN CASA, NONOSTANTE IO MI SIA CONTINUATA A PUBBLICARE NEI VARI SITI INTERNET EROTICI FINO AD OGGI (VIVASTREET, BAKECA, ECC.), MA AL SOLO SCOPO DI FAR CONOSCERE LA MIA STORIA.

IN QUEST’ALTRO VIDEO, INVECE, VOGLIO DIMOSTRARE CHE DEGLI ALTRI INQUILINI INTORNO AL MIO CONDOMINIO, MI MOLESTANO ANCHE LORO ASSIEME A QUELLI DEL MIO STABILE, FINGENDONE LA CASUALITA’, PER ARRECARMI CIASCUNO UNA MOLESTIA DIVERSA. QUELLO DI QUI DELLA VILLA ACCANTO AL NOSTRO CONDOMINIO, E CHE AL BAR MI SALUTA PACIOSO E BEN TRANQUILLO CHE DI CIO’ NON DOVRA’ MAI RISPONDERE E CHE MAI NESSUNO LO SOSPETTERA’ DI FARMELO APPOSTA, SE NON AZIONA IL TAGLIAERBA, DOVE IN TAL GIORNO PASSAVA SOLO DA QUELLA PARTE LI’ DOVE LO SI VEDE, SENZA FARE TUTTO IL RESTO DEL GIARDINO, AL MIO PRECISO SCORGERMI FUORI DA CASA MIA PER FARE IO QUALCHE LAVORO IN CORTILE, PRODUCE ALTRI RUMORI CON SEMPRE NUOVI MACCHINARI COME FRESE E SIMILARI, CHE NON SO COSA CI FACCIA ESATTAMENTE; TUTTO QUESTO, SEMPRE, AL MIO ESATTO SOPRAGGIUNGERE NELLA MIA ABITAZIONE, SE MI METTO A FARE QUALCOSA POCO FUORI DA ESSA.

QUI, INTERPELLO AL BAR DI MARMORTA UN MIO EX COLLEGA DELLA CAMPAGNA, CHE UN INQUILINO DEL MIO STABILE DOVE SONO VENUTA A VIVERE ULTIMAMENTE, E’ ANDATO A DIRE ALLA MOGLIE DI QUESTI E AD ALTRE PERSONE DEL PAESE, SOPRATTUTTO AGLI AVVENTORI DELL’UNICO RISTORO PUBBLICO DEL POSTO, CHE OGNI NOTTE LO FACCIO VENIRE A CASA MIA, AL FINE DI FARMI MALVOLERE  DALLA GENTE DI LÌ, ESSENDO IN PARTE DELLE PERSONE RURALI ED ANZIANE, CHE INFATTI DOPO QUESTA CALUNNIA (NON MI PROSTITUISCO PIU’ DA DIVERSI ANNI) MOLTI DI COSTORO, NEANCHE MI GUARDANO PIU’ IN FACCIA! LA SOTTOSCRITTA, PER GIUNTA, QUANDO NON VA A BOLOGNA TORNANDO IN GENERE SUL TARDI, VA A LETTO DA SEMPRE MOLTO PRESTO, ALLE DIECI MASSIMO (ANCHE PERCHE’ SONO UNA DONNA MOLESTATA QUOTIDIANAMENTE DA OLTRE VENTI ANNI). TUTTAVIA QUESTO FLAVIO, L’HO FATTO VENIRE A CASA MIA, SOLO DI GIORNO, PER  DUE O TRE VOLTE NON DI PIU’ ALLO SCOPO DI FARGLI FARE  ALCUNI LAVORETTI O ALTRE COSE (COME AGGIUSTARMI DELLE FINESTRE A BASISTA CHE MI SI SCARDINAVANO SEMPRE DAL SUO ASSE, O FARMI DA LUI AIUTARE A PORTARE DEI COLLI PESANTI DALL’OFFICINA DI MIO PADRE ALLA MIA ABITAZIONE CHE CON LA BICI NON RIUSCIVO, E BASTA). SEBBENE LUI CI ABBIA PROVATO A PIU’ RIPRESE!

LA RAGIONE PER LA QUALE SONO STATA DA LORO CALUNNIATA, E’ DOVUTA AL FATTO, CHE AL MIO ARRIVO QUI AVEVO DATO AL BAR DEL POSTO, IL LINK DEL MIO SITO, MA AL PURO SCOPO COME GIA’ DETTO CHE ANCHE I MARMOTANI VENISSERO A CONOSCENZA DELLA CORRUZIONE DELLE PRINCIPALI FIGURE ISTITUZIONALI DI MOLINELLA (SINDACO, PRETE, COMANDANTE DEI CARABINIERI ED EX DELLA MUNICIPALE)  IN CAPO A BOLOGNA, CHE MI AVEVANO MESSA IN SILENZIO CON DEI TRATTAMENTI PSICHIATRICI PREVIE LUNGHE MOLESTIE DA PARTE DI CERTUNI, PERCHE’ NON VENISSI CREDUTA SU TUTTO QUELLO CHE SAPEVO CONTRO PRODI. COSI’ LA MAFIA, PER FARMELA PAGARE, ME L’HA RITORTA QUESTA MIA MOSSA, IN TALE MANIERA, CORROMPENDO OVVERO GLI INQUILINI E CERTI AVVENTORI DEL BAR A DIRE DELLE FRAGNACCE IN QUESTO SENSO, IN UNA COMMEDIA TEATRALE STRASVERSALE (CASA E BAR, BAR E CASA) CON DIVERSI ATTORI, MIEI COMPAESANI CHE VI HANNO PARTECIPATO. MA SE ANCHE NON LO AVESSI FATTO DI DARE DIRETTAMENTE DA LI’ IL MIO BLOG, TUTTO CIO’ MI SAREBBE STATO AD ATTENDERE COMUNQUE. QUINDI, NON HO ALCUN RIMPIANTO AL RIGUARDO, IN QUALSIASI MODO VADA A FINIRE!

ALTRI VIDEO DI ALCUNI INQUILINI INTORNO A ME, CHE MI MOLESTANO (DA CLIKKARE LINK SOTTO):

VIDEO SOPRA DEL VICINO DI CASA CHE AZIONA UN QUALCHE MACCHINARIO AL MIO APRIRE LA PORTA DI CASA

VIDEO SOPRA DELL’INQUILINO MAROCCHINO CHE MI MOLESTA QUALCHE VOLTA IN ALTERNANZA AD ALTRI CON CUI SI DA’ IL CAMBIO, QUANDO IO RIENTRO DA FUORI A CASA MIA, E IN CUI SI VEDE CHE FA ALCUNE COSE PRIMA CHE LA SOTTOSCRITTA MEDESIMA SI SERRI DENTRO DEFINITIVAMENTE PERCHE’ EGLI SA DI INFASTIDIRMI. QUI SI ERA PORTATO CON SE’ IL SUO BAMBINO PER AVERLO LUI COME ALIBI. PREMESSA ERANO GIA’ LE 21.30 E TALE BAMBINO AVREBBE SOLI DUE ANNI (…??)

VIDEO DELL’INQUILINO MAROCCHINO CHE ALLORQUANDO STO FACENDO DELLE FACCENDE DOMESTICHE IN CASA, MI SBUCA DA QUALCHE ANFRATTO AL PURO SCOPO DI ARRECARMI MOLESTIA, PUZZANDO LUI FASTIDIOSAMENTE.

ALTRO VIDEO CHE HO FATTO, DI SEGUITO AD UN ENNESIMO TRATTAMENTO PSICHIATRICO CHE AVEVO DA POCO SUBITO A CAUSA DELL’INQUILINA DEL PIANO DI SOPRA CHE MI AVEVA DISTURBATO DI PROPOSITO AFFINCHE’ ME NE FACESSERO UN’ALTRO DI TSO, E IN CUI SI EVINCE BENE DA QUI CHE APPUNTO ERO DI NUOVO INGRASSATA; DOVE NEL TAPE RIPRENDO UN ALTRO VICINO ANCORA, ANNESSO AL NOSTRO STABILE, CHE MI MOLESTAVA IN MODO PREMEDITATO ANCH’ESSO OGNI QUALVOLTA TORNAVO A CASA MIA DA FUORI, NEL PRODURMI DEL RUMORE PURE LUI CON DEGLI ARNESI. DA NOTARSI IL FATTO, CHE NEL FRATTEMPO LA CASA A ME A DIRIMPETTO, E’ STATA MESSA IN VENDITA DOPO CHE IL VECCHIETTO CHE LA ABITAVA ASSIEME ALLA SUA BADANTE, LO HANNO PROBABILMENTE AMMAZZATO, ANCHE SE UFFICIALMENTE RISULTA ESSERE MORTO DI VECCHIAIA; CIO’ LO ADDUCO DAL FATTO CHE EGLI ERA STATO UN TESTIMONE DELLA LITE CON  L’INQUILINA DI SOPRA CHE CON L’INQUILINO DEL TERZO PIANO, MI AVEVANO PICCHIATA (SI VEDA CAPITOLO SUCCESSIVI), POICHE’ AVEVO URLATO MOLTO.

QUI SOTTO, C’E’ IL VIDEO DI UN COLLOQUIO CON UNA LEGALE, ALLA QUALE MI ERO RIVOLTA, PER POTERMI INFORMARE PREVENTIVAMENTE SU UNA LETTERA DI LAMENTELA PER RUMORI CHE VOLEVO INVIARE ALL’INQUILINA DI SOPRA, PRIMA CHE SUCCEDESSE CIO’ CHE RACCONTO PIU’ SOTTO E CHE UFFICIALIZZO POI IN UN DISTRETTO DI POLIZIA, A RIPROVA DEL FATTO CHE NON ERO IO CHE DISTURBAVO GLI INQUILINI, MA APPUNTO LA SIG. CARPI DELLA DENUNCIA IN OGGETTO.

 

https://www.youtube.com/watch?v=bip4IsUyK3g&list=RDbip4Is

SEGNALAZIONE ALLA MUNICIPALE PER DISTURBO DELLA QUIETE PUBBLICA DA PARTE DI DUE VICINI PER PRODUCONO RUMORI FORESTALI

RISPOSTA DALLA MUNICIPALE ALLA MIA LAMENTELA

INFINE PER RIASSUMERE…

https://www.youtube.com

l link di cui sopra, è un video dove parlo del più e del meno con l’assicuratore del risarcimento del mio sinistro nel suo ufficio, in realtà, per registrarlo a sua insaputa di quello che mi aveva rivelato egli al telefono, antecedentemente, su cio’ che gli aveva detto il precedente legale, al quale mi ero rivolta prima di lui, per lo stesso incarico, poi revocatogli da me, per darlo a questi, il sig. Ivan, della cui voce nel tape in oggetto: ovvero che “sulle strisce pedonali in cui sono stata investita da un auto con la piena ragione della Municipale, che arrivò prontamente nel verificarne la cosa, e che mi ha vista recentemente risarcita di 5.900 euro di compensazione, io sarei passata senza guardare,” come per precludermene il premio da pieno danno, appositamente (si senta al 2′.38″ del tape quando glielo richiedo, con Ivan dirmi “abbiamo già risolto”, come per non volerne parlare). Il tutto, a conferma della cosa che lo stesso legale di nome Alessandro Ariemme, con lo studio in via Arienti. 37 a Bologna, era stato corrotto per non farmelo avere il premio: questo, per il fatto che oltre al motivo del risarcimento per cui lo avevo contattato, gli avevo anche chiesto di redigermi una denuncia contro mio padre per maltrattamenti a me e a mia madre che l’ha messa in una casa di riposo con i suoi soldi approfittando della sua malattia, e non per premura verso la sua consorte (si veda il capitolo poco più sopra al riguardo dove ne parlo); come pure mi ero rivolta all’avvocato Ariemme per potermi fare rettificare una querela contro il Comandante dei Carabinieri di Molinella Caruso che sta dietro a diverse molestie che ho subito a Molinella (in via Cesare Battisti, 46 e in Piazza Martoni, 21) da parte di inquilini e persone esterne,  a Marmorta (in via Fiume Vecchio 240) e altrove intorno lì (coop, negozi del posto, biblioteca, ecc.) sempre sotto la sua direzione. Non a caso, lo stesso avvocato, non me le fece, in quanto non non ne ravvisava alcun reato, da quella che gli presentai io di segnalazione contro il babbo, mentre per quella rivolta al Maresciallo Caruso, mi disse che non era il caso di incattivirsi le Istituzioni. E dove, da questo video, sembra che Ivan, non ne voglia più parlare del tal fatto imbarazzante, come se avesse annusato puzza di bruciato…

 

ESPOSTO DI CUI SOPRA E’ ALL’ATT.NE DEL SIGNOR QUESTORE DI BOLOGNA…

perché dai Carabinieri e Polizia non me la hanno voluta fare la tal denuncia per un conflitto d’interesse, relativo al tipo di accusa che qui pongo all’attenzione, quella ovvero di “abuso d’ufficio” da parte di un collega nel non adempiere  al suo dovere, in quanto mi fa questi molestare da diverse persone – il Comandante dei Carabinieri di Molinella il Sig. Caruso – , e quindi relativa “incopatibilità” a detta cosa; così mi hanno detto, gli ufficiali di entrambe le Forze dell’Ordine, respingendomi  in questo modo per la sesta volta che provavo di far denuncia in un comando, non ottenendo quindi io di riuscire qui a mettere nero su bianco il tutto. Questo infatti è palesemente illegale: se un loro collega è corrotto a maggior ragione mi devono ascoltare anziché farmi quell’omertoso cameratismo).

Video che ho fatto in Questura (4′.43 mi inquadro nell’ufficio della Polizia), per avere le prove che c’ero andata lì, visto che non era la prima volta quella, che gli ufficiali negavano il tal fatto di essermi rivolta ad essi. Nel suddetto tape, non vogliono infatti darmi una copia dell’esposto che ho presentato, tenendosi per loro solo un foglio timbrato, della cui cosa faccio reclamo perché non è nella prassi, che a te non ne diano una, in quanto così non hai le prove di cio’.

Video, in cui mi incavolo di questo fatto (4′.00), e dove loro mi dicono di andare ad un commissariato dove infatti presento l’esposto sopra perché alla fine la denuncia non me l’hanno voluta fare; il quale documento, da un altro avvocato che mi corruppero dove andai in seguito, mi fu detto che non aveva alcun valore, mentendo anche quest’altro, pur di scoraggiarmi sul nascere dal proseguire il tal pecorso giudiziario. Nel ritornarci dopo qualche giorno, qui, per saperne il numero di r.g e il magistrato cui sarebbe stato affidato il tal procedimento, come dagli stessi ufficiali mi era stato detto, non a caso, questi negheranno di esserci mai andata lì (al 21′.4″ inquadro l’ufficio della Questura color azzurrino).

 …  E che ancora non ho rettificato meglio, per il solito impedimento costituito da delle mere “interferenze” da me riscontrate nelle biblioteche in cui vado per scriverla; oggi il giorno 20 c.m alla “Malservisi” in zona Lame, nel pomeriggio affrontavo due massoni, un sessant’enne e un mongolo straniero che si chiudeva quest’ultimo in bagno poco lontano dalla mia postazione, e dove iniziava a cantare da dentro in essa, allo scopo che fossi impedita dal concentrarmi da poco lontano in cui mi trovavo col computer; con le bibliotecarie che in quell’ennesima occasione, lo difesero allorché mi incavolai della tal cosa chiedendogli di uscire da lì, dopo venti minuti che ci stava dentro, perché “poverino” aveva dei problemi a loro dire; e i quali personaggi corrotti arrivano sempre  qui, proprio quando ci vado io per rumoreggiarmi di proposito e parlando da me distanti di circa tre metri per infastirdirmi appositamente, con le bibliotecarie corrotte anche loro che gli davano manforte nell’intrattenerli a questo riguardo, come fossero stati al bar. E che il primo, in particolare, allorquando lo affrontavo e gli davo del massone corrotto da “Istituzione Biblioteche”, per mano del suo responsabile il sig. Bartolini che ha avuto precise istruzioni dall’alto nell’ambiente di Prodi proprio a questo merito perché la mia persona sia messa in difficoltà nello scrivere sul mio sito tutto quello che il Potente mi fa e anche di tutti suoi crimini a danno di altre persone, corrompendomi quindi a sua volta, questo coordinatore, e tutti gli altri Responsabili delle Biblioteche del Polo bolognese nel mettermi in scena ogni volta nuovi teatrini con la partecipazioni di sempre più utenti che fanno agire ora in squadra pur di compattarsi in quella missione di inibirmi dal lavorarci in su di esso, si faceva il sopracitato massone, minaccioso con l’uso del proprio corpo a me come per volermi picchiare; e avanzando egli verso la mia persona, sempre più vigliacco e parlandomi con una voce grossa di chi sa di stare in una botte di ferro e di sapere di venire quindi protetto, perché sa che se la sottoscritta medesima risponde al suo fuoco e reagisce scazzottandolo, gli organi competenti mi faranno nera a me, pertanto mi dava il tal signore sessantenne in oggetto, della “puttana”. E proseguendo a rincorrermi fuori sulla strada subito di seguito, gridandolo sempre più forte perché tutti lo sentissero al fine di umiliarmi e dove la gente al suo vedere un anziano che si inalberava di qualcosa con me, si giravano a guardarmi finendo certamente col pensare che quella ad essere stata in difetto dovesse per forza essere la solita giovane maleducata che mancava di rispetto ad una persona della terza età, cioè io, che non mi sottraevo quindi dal continuare a dargli del massone: allontanandomi però dal “matto”, in questione, visto che le avevo prese da soli due giorni dagli inquilini corrotti che mi rumoreggiavano alla notte e anche loro nell’avermene date di santa ragione, contemporaneamente mi avevano inveito allo stesso modo, di cui parlo appunto nella denuncia sotto; per così rispondergli a quest’ultimo nel fuggire dalla sua minaccia fisica: “E tu come fai a saper che sono stata un’escort, visto che non esercito più? Vedi che sei stato corrotto!”, acqua, acqua, acqua! Mentre la mattina di quello stesso giorno ero andata alla Borges, e in cui dopo soli dieci minuti di connessione relativamente tranquilla nella saletta dei computer posta al piano di sopra, per la presenza di un utente che non sembrava essere stato corrotto, anche se secondo me lo era anche lui, perché rompeva le scatole con diversi colpi di tosse, tirate su di naso e schiarimenti della voce (…??), nell’andarsene questi via poco dopo, per poi darsi il cambio della guardia subito di seguito con un secondo, che vi veniva dentro solo per leggere un libro, quando non è quella l’area per questa cosa, sfogliandolo rumorosamente perché le sue pagine sottili a “velina” come quella della bibbia, con cui le “schiaffava”, l’un l’altra senza in realtà leggerle, al mio chiedergli sicura della sua corruzione di fare meno rumore, mi redarguiva tranquillo di venire coperto: “Ma mio Dio, siamo in una biblioteca…,”. Appunto stronzo! E questo loro lo sanno di farmi della coercezione nel sapere che é un luogo pubblico e che quindi non si può fare quel rumore. Lì che mi osservava dalla parte opposta in cui una rampa di scala mi divideva dagli uffici della stessa biblioteca, c’era il sig. Bartolini che mi ha lanciato un’occhiata eloquente di composta consapevolezza su ciò che mi stavano facendo, ed insieme timore per la loro tardiva presa di coscienza di chi io sia, veramente, e quindi paura propria di poterlo snidare della sua corruzione, alle altre figure rimaste pulite delle Istituzioni, in quanto si sono finalmente resi conto che non sono la stupida che gli uomini di Prodi per anni, con mille trappole erano sempre riusciti a far loro credere di me.  E  nel momento che terminava il tempo della  mia connessione che è di un’ora, l’utente bastardo lo vidi che si spostava nell’area della lettura dove doveva andare sin gia’ da prima, e di questo lo plaudevo con lo sguardo, mentre al piano terra le altre postazioni in cui fare altre sessioni, erano già state occupate da altri massoni: il solito ragazzo con la pipa in bocca che lascia un tanfo intorno perché io non ci vada apposta, e vicino a lui scorsi l’orientale da poco corrotto anch’egli, che con una smorfia mafiosa divertita, occhieggiava il suo compagno a dargli il suo posto perché non ci andass comunque la sottoscritta medesima  per sicurezza, frattanto rideva di me con gli occhi: e che è costituito quest’altro da un bislacco che viene a vedersi dei films con le cuffiette tenendo il volume dell’audio talmente alto, dacché ne senta il suo cracchiare e ne sia infastidita; mentre egli, mi dà della matta se al termine riesco a fargli abbassare l’audio, per dopo a ciò alternare a disturbarmi con un’altra molestia: cliccando ovvero con intermittenza il mouse come per spuntare qualcosa al fine di continuare a produrmi del rumore  …

video MAH9019

da qui è scritto male

Questa sotto è quella di denuncia che stavo preparando in modo più elaborato, ma che non sono ancora riuscita a redigere per forze maggiori (e che sono appunto quelle di cui parlo appena sopra).

Oggetto: denuncia per molestie prolungate da parte di alcuni inquilini, di tipo premeditate

Ravviso la presente caserma, che a otto mesi da quando mi sono trasferita a Marmorta – frazione di Molinella (Bo) – in via Fiume Vecchio, 240 in un appartamento posto al piano terra con ingresso indipendente, il cui contratto d’affitto è intestato a mio padre Carlo Zandi, dopo due mesi di relativo silenzio, la sig.ra del piano di sopra di nome Gloria Carpi e che convive con un signore in pensione di circa 65 anni di nome Maurizio, iniziava a produrmi dei rumori molesti soprattutto alla notte.

Si era ormai a settembre e lavoravo da circa un mese, in campagna a raccogliere le pere, per l’azienda agricola SPREAFICO con capo squadra il sig.re Alessandro in via Stradone di Marmorta, quando improvvisamente per una settimana intera la sig.ra sopracitata prendeva a camminare per tutto il corso della notte con delle scarpe rumorose. A seguito di una settimana insonne e contemporaneamente della sparizione della mia bicicletta con la quale andavo al lavoro, che un collega di nome Mirza di origine pakistana, poi ritrovò una sera davanti alla cartoleria di via Fiume Vecchio a Marmorta, con però senza più il finale che era stato strappato, rinunciavo esausta dal proseguire ad andare a lavorare al fine di riprendermi. Non potendo farlo a casa mia, poiché nel momento della giornata in cui la sig.ra Carpi andava a lavorare a Bologna, dalle 4.30 che si alzava fino alle 14.30 circa quando tornava, rimaneva in casa il suo compagno complice insieme a lei della mattanza, nel proseguire lui col produrmi del baccano, sono stata costretta al termine ad andare in albergo e a non continuare più la raccolta della frutta, che mi avrebbe vista lì impiegata per almeno altri quindici giorni.

Di questo mio licenziamento non informavo mio padre, perché non ha mai voluto prendere seriamente in considerazione, o meglio non se ne è mai interessato in alcun modo, che la figlia venisse molestata in modo premeditato da parte di diversi soggetti, a causa dell’incontro infelice risalente a circa venti anni prima con un collaboratore di Romano Prodi che me li corrompeva ogni volta, poiché tale Renato Grilli del 53’ di Nereto, mi subaffittò una casa estorcendomi molto denaro ed insieme me ne violava la mia privacy; pertanto lo denunciai alla Guardia di Finanza che alla fine, i funzionari addetti gliela fecero perdere l’intestazione dello stesso immobile di proprietà del comune e di cui ho già lasciato ampia documentazione nei vari comandi. Anzi lo stesso padre si faceva incetta di false rivelazioni alle Autorità competenti che lo richiamavano all’appello, e riguardanti il mio stato di salute mentale, ben consapevole di mentire per conflittualità famigliari antecedenti alla mia cacciata di casa per la cui ragione abbracciai la mafia, e avvenuta a 25 anni di età per suo noncurante beneplacito, da parte di mia madre e mia sorella minore allora quattordicenne, perché facevo le pulizie di casa che la mamma, al tempo, in preda ad un esaurimento nervoso per colpa dei continui tradimenti del marito che andava con un’altra donna, e il cui suo coniuge è appunto mio padre a vivere già da diversi anni a casa di mia nonna paterna, aveva smesso di adempiere; dunque fui picchiata e messa alla porta da chi con me era rimasta nella casa d’origine (la sorella maggiore era già uscita per andare a convivere con il suo futuro marito), senza avere più il consenso a far rientro. Lo stesso padre si fece sentire dopo un mese, in cui trovai nel frattempo un alloggio a Bologna presso un prete Don Luigi della chiesa di Santa Caterina in via Strada Maggiore, e che è già morto questi per poter testimoniare il fatto che gli diede un assegno di un milione di lire per essersi preso cura di me a distanza di tutto quel periodo di tempo dal mio allontanamento da casa, senza appunto avermi mai chiamato prima al telefono per sapere come stavo e se avevo bisogno di soldi, pur di uscirne lui pulito da ogni cosa. Il“mio papà”, alle Autorità competenti, riguardo a questo fatto in particolare del mio allontanamento da casa, avrebbe detto in un secondo tempo che sono stata io a volermene essere andata di casa, e che i suoi figli sono la cosa più importante. E’ falso, lui è preso solo dal suo lavoro e dalla sua donna, che tra l’altro è stata corrotta anche lei per infinocchiarlo rispetto all’idea che non sono così importante per avere la mafia, pendendo egli dalle sue labbra avendo fatto questa anche il Sindaco del nostro paese. La sua vera famiglia viene in secondo piano! Noi figlie, infatti, ci siamo fatte seguire tutte quante da giovincelle, da un’analista privatamente. E mia madre oggi soffre di una demenza senile in stadio avanzato ed è in una casa famiglia “Villa Lella” ad Ospital Monacale proprio per colpa sua, che voleva stare con due piedi in una scarpa nel gestire due relazioni affettive, mancando completamente di rispetto a mia madre perché i primi tempi si faceva vedere agli occhi di tutti i compaesani con la sua eterea compagna, per poi rientrare nel suo nido famigliare come se niente fosse.

Succede, quindi, che ogni volta che prendo possesso di un nuovo appartamento (da San Lazzaro, sono andata in via Pasquali Alidosi e a Ca’ di Bazzone con Ezio di Maggio quale testimone, che era proprietario di due immobili in questi due posti, poi in via dello Scalo con testimone Rino Rocchelli e residente a Pavia, in via Cesare Battisti di ritorno a casa dopo diversi anni lontana dalla famiglia, e ancora in Piazza Martoni con testimone mia madre che però per la patologia che l’ha colpita non è più considerata attendibile) di quei sei appartamenti che ho abitato, successivamente all’incontro col mafioso di Romano Prodi, che si è rivelato essere un abile professionista nell’eludere sistemi di protezione d’interni per cui dopo di allora si è introdotto nelle mie abitazioni sempre, pure con l’installazione di un allarme, una spranga o delle porte blindate senza lasciare alcun segno di effrazione, e che me le violava grazie anche alla collaborazione di alcune persone che gli facevano la guardia fuori dal mio stabile perché io non lo cogliessi con le mani nel sacco, e di cui ho sporto segnalazione a suo tempo, mi venivano quindi a questo fatto, poco dopo corrotti pure gli inquilini di ogni posto dove andavo a vivere, per molestarmi con cattivi odori o rumori e di seguito accusare essi, me, che fossi io a disturbare loro.

A causa dell’introduzione del mafioso anche nel mio ambiente di lavoro, che mi corrompeva alcuni colleghi, o mi faceva sparire cose o ne deturpava altre, di cui venivo poi accusata io, fui costretta a prostituirmi non potendo allora far rientro a casa, perché lo stesso padre mi diceva che l’altra sua figlia minore – la sorella che assieme a mia madre mi aveva picchiata perché facevo le pulizie di casa al posto di quest’ultima – doveva studiare, gettandomi di conseguenza nella costrizione del meritricio per continuare a pagarmi affitto e bollette. Ma col proseguo di altre e sempre più molestie, fui costretta al termine a scappare dal mio Paese, dove venni braccata e convinta a rientrare con l’illusione da parte del Console Italiano in America che le Istituzioni al mio ritorno, mi avrebbero aiutata per poi farmi il primo TSO, dei tre che mi sono stati fatti in una modalità identica di trappola assieme a due ASO con refertazioni mendaci da parte dei dottori che ogni volta mi avevano in carico; in particolare dal professore Renato Ariatti, di cui si deve il mio primo TSO, verso il quale la Procura aveva dato mandato a fare una mia perizia psichiatrica di seguito ad indagini dei Carabinieri risultate negative sul luogo della mia abitazione per le diverse denunce di violazione al domicilio che presentai a San Lazzaro; e della cui refertazione mendace ho sporto recentemente contro denuncia, venendone a conoscenza solo da poco di essa nel ritirare degli atti, poiché io non sono stata affatto convocata da lui, come egli sostenne falsamente.

Siamo ad aprile dello scorso anno, e di seguito a molestie prolungate nella mia penultima abitazione con mia madre in piazza Martoni, 21 da parte di diversi soggetti e condomini (un ragazzo in bicicletta di cui ho fatto in più occasioni denuncia a Molinella e anche a Bologna, che mi spuntava ogni volta da qualche anfratto di via dove abitavo allorché mettevo il naso fuori di casa, e che da lontano mi sparava addosso qualcosa a me sconosciuto che mi gettava in uno stato psico fisico di disagio continuo da essere stata costretta a farmi doccie prolungate tutte le volte che lo vedevo; gli inquilini che mi azionavano lo stesso marchingegno diabolico che doveva essere grande come un automatismo per l’apertura di cancelli o altro e che non è convenzionale come arma, al loro sbattermi violentemente le portiere delle proprio auto per comunicarmene il suo sparo, e che mentre me lo facevano, questo, mi ghignavano in faccia con giubilo – i Solmi, i Liccari, gli Sgoberti, i Bertocchi e i Landi -; il medesimo comportamento mi veniva attuato alla mia persona anche da parte dei commercianti del mercato del giovedì, intorno alla mia abitazione, nel gettare le casse della loro mercanzia a terra in modo fragoroso, oltre a toccarsi gli stessi mercanti le mucose, la pelle e i propri capelli per poi darmi con queste loro mani non più tanto pulite il resto dei miei soldi se compravo dei prodotti, il cui ultimo fatto in particolare, che mi veniva fatto assieme a tutti gli altri commercianti di Molinella e anche di Bologna, per poi aggiungersi quelli di Marmorta ed Ospital Monacale (bar, supermercati, tipografie, tabaccherie, ecc.) poiché sono stata una prostituta molto igienica e in quanto tale una riformista nel meritricio, molto apprezzata come cosa dai miei ex clienti, e di ciò me la si vuole far pagare e insieme farmi prendere per il sedere, non sapendo chi ogni volta coinvolto le ragioni sottili intorno a questa molestia; i ragazzi della pista di pattinaggio nel dicembre del 2019 che fino a tarda notte tenevano molto alto il volume della musica in piazza Martoni, e senza alcun preavviso posticiparono la stagione delle feste di Natale per il paese, a danno soprattutto di mia madre già danneggiata nelle sue condizioni cognitive e bisognosa di riposare almeno la sera; il concerto dei “Joe di Brutto” nell’estate del 2018 sempre in Piazza Martoni a oltre114 debicel per cui vibravano le finestre se le lasciavi chiuse per essere quindi stata costretta a tenerle aperte; i motorini che passavano ad una velocità inaudita da sotto il mio balcone al mio preciso sporgermi e producendo un rumore insopportabile con segnalazione di lamentele al comune, che non sortirono alcunché e che ho filmato riuscendoli a riprendere come molestie premeditate e che ho allegato nel mio sito www.sognandoamanda.altervista.org e tante altre cose ancora – mio padre si convinceva a credere alla versione dei vicini di casa, che fossimo io e mia madre che disturbavamo gli altri, facendole firmare con l’inganno un recesso dal contratto d’affitto a cui era intestato l’appartamento, e che recludeva in una casa famiglia contro la sua volontà, poiché col medesimo inganno la sorella maggiore che lavora in officina da mio padre la portava in banca per farle intestare il suo conto corrente alla sua persona, in quanto primogenita; la quale la iscriveva così all’ufficio delle case di riposo, ma soprattutto per il fatto che mio padre non riusciva più a mantenerci, pertanto qualche mese prima mi aveva avvisato che mi sarei dovuta cercare un lavoro, e dopo un mese all’iscrizione al registro delle case di riposo, mia madre veniva messo dentro. Mio padre mi lasciava da aprile 2019 quattro mesi esatti per cercare un altro posto al termine dei quali mi avrebbe fatto un altro contratto d’affitto di non più di 300.00 euro. Ma durante il corso di questi ultimi mesi, ho proseguito a venire intensamente molestata tutt’intorno con l’aggiunta delle operazioni della proprietaria per la rimessa in uso della casa, che con la scusa che il primo di agosto doveva subentrare un nuovo inquilino, mi impose per ben tre volte tre imbanchini diversi per farsi fare dei preventivi, poi quello delle zanzariere poi quello della caldaia, e ogni volta c’era da aprirle la porta per qualcos’altro, quando il termine entro il quale poter io stare in casa mia era il 15 luglio e dal 16 al primo di agosto c’era tutto il tempo per curarsi dello stato dell’appartamento. E poi scoprire che ad oggi che siamo a febbraio 2020 la proprietaria Stefania Solmi di Piazza Martoni, 21 non ha ancora affatto affittato a nessuna persona, come invece aveva dichiarato al puro scopo di recarmi molestia fino alla fine su mandato di Caruso che vedevo spesso andare nel suo negozio.

Di tutte queste molestie a Molinella, ritengo quindi responsabile il suddetto Comandante dei Carabinieri del paese in oggetto che è stato corrotto dall’alto in capo ai vertici militari di Romano Prodi, che più volte ho sorpreso a farsi da me vedere di proposito ad andare dentro il negozio di ottica sotto casa nostra, della già citata sig. ra Stefania Solmi e che doveva istruire su come molestarmi ulteriormente (bussi da sotto il suo negozio quando mi vedevano da in casa mia, i militari scrivere i capitoli per il mio sito, dacché fosse scritto male e non risulti credibile; pertanto nella mia abitazione sapevo di aver installato delle telecamere che l’avvisavano quando rumoreggiarmi in modo premeditato). Di seguito anche alla sua corruzione, il marito Paolo in cassa integrazione da diversi mesi, trovava lavoro (la massoneria).

Si avvicinava il termine della mia permanenza in piazza Martoni, ed io non avevo trovato niente di economico dove abitare, quando messe alle strette fui costretta a scegliere tra l’immobile dove sono attualmente alloggiata a Marmorta, e un altro a Molinella. Scelsi quello di Marmorta, sapendo che presto avrei iniziato a venire molestata pure lì. Mi ero però convinta di riprovarci e il giorno in cui mi sarei dovuta trovare per la firma del contratto d’affitto insieme a mio padre che mi avrebbe fatto da garante, nell’anticipare di qualche minuto il mio arrivo dinnanzi all’agenzia immobiliare in via Corso Mazzini, scorgevo poco distante sulla strada a spiarmi quatto quatto su una pattuglia dei Carabieri, il Sig. Caruso, con uno sguardo di divertimento, e curiosità insieme per vedere se andavo dentro a firmare. Una frazione di secondi per capire che stavo per cadere nell’ennesima trappola, per cui i futuri inquilini che mi sarei ritrovata con cui dover convivere sarebbero stati corrotti sul nascere, per non entrarci più nell’ufficio e non firmare il contratto, sperando che mio padre non me l’avrebbe fatto. E invece lui firmava e lo intestava alla sua persona senza menzionarmi, mettendomi quindi nella costrizione di andare solo in quello.

Nel frattempo mi ero messa in contatto con un avvocato del Gratuito Patrocinio, certo Alessandro Ariemme, di via Arienti 37 perché mi retificasse una denuncia contro mio padre e anche contro lo stesso comandante dei Carabinieri che a furia di molestie, mi fece fare un ASO dall’usl di igiene mentale di Budrio attraverso la collaborazione della dottoressa Menino, corrotto pure lei a refertare falsamente io fossi affetta da una malattia mentale. Succede quindi che a causa di due punture depot, io abbassassi la soglia di vigilanza che la medicina comporta come effetto collaterale, e che mi facessi quindi investire a fine luglio, da un automobilista sulle striscie che io vidi bene venirmi addosso senza fermarsi, ma che lo stesso avvocato dirà in seguito con l’assicurazione SS INFORTUNISTICA di via Calabria a Bologna al sig. Ivan e a Nicola, a cui alla fine darò mandato di risarcirmi per il sinistro, che io non avessi guardato invece. Lo stesso avvocato si era rifiutato di retificarmi sia la denuncia contro il Sig. Caruso sia quella contro mio padre per quello che aveva fatto a me e a mia madre. Aggiungo inoltre che sempre l’avvocato Ariemme, pur essendo un legale per persone a basso reddito, mi invitata a versarle la somma di cento euro, per “spese vive”, e io pur di farmi redigere da lui le denuncie gliene davo 80 ma in contanti, anche se la delibera concessa dalla corte deve coprire anche queste spese.

Ritornavo diverse volte in Caserma sui viali, e in questura ma non mi si faceva mai denunciare da nessuno (sia dai Carabinieri che in Polizia) su quanto mi accadeva allora perché mi si diceva che occorreva l’avvocato o a volte dei documenti. Ma oggi scopro che non è affatto vero.

Sono alla sesta volta che provo nella Caserma sui viali di fare denuncia ma stavolta anche dei fatti di quest’ultimi accadimenti a quelli sopra dall’estate che non ci riesco.

Dopo due mesi di relativo silenzio nella mia nuova abitazione a Marmorta, dove socializzavo con chiunque dei condomini, pur sapendo preventivamente di avere i giorni contati, al secondo mese iniziavo pure qui a venire quindi molestata in modo premeditato dalla sig.ra Carpi Gloria sopra menzionata. Le lasciavo quindi un foglio dopo sette giorni di insonnia nel vano condominiale, in cui dicevo che era pregata di fare le pulizie senza indossare scarpe rumorose, e soprattutto alla notte di scalzarsele. La stessa donna, veniva a suonare alla mia porta lamentandosi, lei, del fatto che non le ero andata a suonare al suo di campanello per poterne parlare. Non lo feci perché ero certa si trattasse di una molestia premeditata in quanto a Cà di Bazzone, nel 2004 – credo – in cui vivevo con Ezio di Maggio, dopo aver trovato lavoro come addetta alla mensa della guardia di Finanza di piazza Malpighi, una settimana dopo il periodo di prova l’inquilino del piano di sopra prese a strisciare sedie e tavoli tutta notte dalle dieci di sera, e nell’andare a suonare un giorno all’inquilino del piano di sopra, questi così mi rispose: “Se non la pianti di rompermi i coglioni, chiamo i Carabinieri, perché io sto lavorando…”. Persi il lavoro e fui costretta a chiedere di venire internata in un ospedale psichiatrico a Modena al solo scopo di recuperare il sonno, poiché a casa mia non mi si voleva in quanto “Veronica doveva studiare”. Anche in quell’occasione, nel mio primo ricovero autonomo, stavo bene mentalmente ma sapendo che in un Ospedale civile non mi avrebbero preso chiesi di farmi portare, qui, dove il responsabile di quest’altro posto refertò pure egli falsamente io soffrissi di paranoie.

Quindi da precedenti deja vue di molestie della stessa natura, ho agito in quel modo. La Sig.ra Carpi quindi mi tuonerà a voce alta perché tutti la sentissero: “Se non la pianti di disturbarmi, ti creo problemi perché io ho le ciabatte in casa visto che mi fa male ad un piede”. Lasciavo passare qualche giorno mentre informavo mio padre di questi problemi, il quale mi dirà che i Carabinieri di Molinella lo avevano chiamato per dirgli che io disturbavo i vicini.

Contemporaneamente a questo fatto, succedeva che un mio collega di lavoro di nome Flavio Cardin, residente a Marmorta, mi diceva che Assan un inquilino del mio condominio andava dire al bar che tutte le notti oltre la mezzanotte io gli aprivo (quando vado a letto alle dieci). Questo è falso, anche perché io lì a parte mio padre e lo stesso Cardin che è venuto di giorno per tre volte solamente a mettermi a posto una finestra basista che si scardinava sempre, non ho più fatto venire nessuno. Oltre al fatto che non mi prostituisco più da diversi anni. Ma notavo anche che lo stesso Cardin al bar di Marmorta, come a me, me lo sussurrava da parte, a tutti gli altri avventori che ci vedevano però assieme non lo smentiva il dubbio, ma lo alimentava ulteriormente con frasi del tipo, quando mi pagava il caffè o mi scarrozzava da qualche parte: “Cosa avete da guardare”, capendo la sottoscritta, quindi, che era stato coinvolto pure lui per mettere in scena questa commedia. E di seguito si faceva circondare da alcune “spalle” a conferma del suo ok nel far credere certe cose per mandato di Caruso.

Quindi alle prime molestie da parte di alcuni condomini, iniziavano conseguentemente i disagi con gli stessi compaesani che mi guardavano storto per la messa in giro di queste calunnie, a opera della sig.ra Glora Carpi, Assan e Cardin; del cui ultimo personaggio, ho scoperto recentemente, che il reato del quale lo avevano accusato per detenzioni di strumenti da scasso nel suo furgone, e che il medesimo Caruso gli deve aver fatto trovare, poiché io ritengo che sia lo stesso comandante ad organizzare i furti nelle abitazioni per sempre degli altri deja vue e lo smercio di stupefacenti nella zona ai puscher (per esempio mi fermò nel 2017 a me una pattuglia in via Viola di Molinella su segnalazione di qualcuno per chiedermi gli agenti incaricati delle spiegazioni in merito al motivo per il quale andavo vicino ai campanelli, di seguito a molti furti che successero nella zona su lamentele di molti vicini, quando io in verità per quel mio comportamento cercavo al tempo di sfuggire da alcune macchine che a tutta “birra” mi falciavano questa strada che porta in campagna verso Guarda, e guidate dai compari del mafioso di Prodi o massoni di Molinella per gettare dubbi e ombre sul mio conto, in quanto persona informata di certi fatti che riguardano il Paese), glielo abbia estinto, in cambio di questa sua collaborazione di spionaggio e di calunnia nei miei confronti. E di seguito alla sua corruzione notavo le solite cose che distinguono le persone che mi vengono corrotte (di cui non sto a far menzione perché al momento non sono importanti). Sono stata però a questo riguardo preventivamente sollecita a filmare con la mia macchina fotografica una ripresa al bar in cui le chiedo conto di questa nostra presunta relazione, con la sua smentita e che ho allegato nel mio sito nel capitolo “capolinea a Marmorta capitolo 48”. Sua moglie si incidentava con la macchina allo stesso tempo, che secondo me costituisce, anche questo, un pretesto per fargli avere una ricompensa del lavoro da lui svolto per conto dello stesso Comandante Caruso; infatti anche Enrico Sgoberti di piazza Martoni, Marika Liccari al tempo in cui ero, lì si incidentarono con la macchina e pure Mirco Giacometti il ragazzo in bicicletta famoso che mi sparava qualcosa da lontano per farmi stare male col marchingegno diabolico famoso non identificato nella nomenclatura delle armi, veniva investito con la bici da un auto e di seguito risarcito in questo modo subdolo del loro lavoro sporco.

Assan inizia a mettermi davanti a casa mia la sua auto, quando dovrebbe per correttezza metterla davanti a casa sua pur essendo comunque di tutti il vano dietro ma di fatto lì ci vivo io. E qui cito riguardo a questo altro tipo di molestia subdola, un altro fatto del passato. Abitavo nel 2005 – 6 in via Pasquali Alidosi, 34 in due alloggi attaccati con due proprietari differenti (Pancaldi nell’uno, e Renato qc. In un altro); dietro a quello indipendente da dove avevo un’entrata esclusiva c’era un motorino, della sig.ra Capitano che quando vi andai ad abitare lì chiesi se lo spostava. Mi impose a lungo questo suo motorino davanti a casa mia, e altre cose nella rientranza sotto la mia finestra dall’altra parte relativi a dei suoi mobili per un trasloco quando li avrebbe potuti mettere entrambi negli altri due lati del palazzo, e mi fece passare a me come quella molesta e che da quando ero arrivata lì non c’era più pace aizzandomi contro tutti, benché pure lì anche in quella circostanza non disturbassi proprio nessuno, anzi ero io quella che cominciò a venire disturbata dai carpentieri che presero a circondarmi subito dopo aver preso quegli alloggi per molti mesi (come successe in via dello Scalo cap. 26 allego video dei carpentieri), insieme ad altri condomini con dei cani che lasciavano sguinzagliare per tutto il giardino, saltandomi addosso e un giorno di agosto che avevo la porta aperta di casa, uno mi balzò addirittura sul letto nel quale stavo riposando da dentro. La ragazza sua proprietaria mi disse: “Ma allora chiudi la porta!”. (vedi capitolo 22, 23, 24 del mio libro nel sito famoso).

Alternativamente alle macchine che mi mettono davanti alla mia finestra di casa, c’è un inquilino che ha una villa vicino al nostro condominio, che quando inizio a fare delle pulizie o delle particolari mansioni in casa, dove specifico che non ci sono quasi mai perché vado sempre a Bologna la mattina presto e torno la sera, quelle poche volte che ci sto, comincia ad azionare degli strumenti rumorosi come dei taglia erba o delle frese in quel preciso momento, al solo scopo secondo me di rompermi le scatole anche lui, perché corrotto pure questo, e di cui allego video sempre sul mio sito nel capitolo 48 come prova di ciò e che preciso non è allo scopo di diffamare ma semmai di convalida su quanto asserisco.

Insieme a tutti questi fatti e altri minori che non accenno per non starmi a dilungare troppo, gli inquilini del piano di sopra che hanno due cani, il sig. Maurizio in particolare si faceva vedere da me un giorno far fare la pipi del cane Maya sotto alla finestra della mia cucina; lo faceva questo di proposito allo scopo di stizzirmi, ma non le dicevo niente. Poi un’altra volta dove lasciava sguinzagliati i suoi cani nel cortile dietro casa mia, e che arrivarono fino alla mia porta, avrei preso coraggio a dirgli qualcosa anche se timidamente, pur sapendo che lui fosse complice di ogni cosa. Mi rispondeva: “I miei cani non fanno queste cose”, al che replicavo: “Come? L’ho visto con i miei occhi!”. A questo punto si correggerà: “Stia tranquilla che non succederà più”, e nel frattempo che me lo diceva, si affacciava alla finestra la Sig.ra Carpi Gloria chiedendo a Maurizio che stava giù, cosa succedeva. Le rispondeva: “Chiama qualcuno perché ci sta rompendo i coglioni”. Con io chiedere ma perché doveva chiamare qualcuno. Scoprirò da mio padre, che lo avrebbero fatto ‘ste cosa ai Carabinieri di Molinella dichiarando il falso che ricevevo delle persone con la complicità di altri condomini.

E ancora nel ritornare a casa con la mia bici che lasciavo appoggiata ad una rete poco lontana dalla mia porta d’ingresso, talvolta nel lasciare appeso al manubrio o dentro al mio cestino o la mia giacca oppure la spesa, poco dopo qualcuno me le aveva rubate queste cose (un pelliciotto nero con la sciarpa a scacchi rosa e nero, e due insalate che avevo preso in un supermercato e avevo lasciato un attimo lì). Per cui per Natale mi facevo regalare da mio padre una telecamera che però non riuscivo ad installare perché andava con il wereles.

Poi si ruppe il tubo della fogna dello stradello dove ho le mie due finestre di cucina e bagno esalando un miasma fetido. Lo coprivo quindi con un asse di ferro da armadio che avevo trovato in una cantina, ma il giorno seguente qualcuno lo aveva asportato perché io ne continuassi a sentire l’odore. Pertanto ne metterò un secondo, con anche quest’altro venirmi portato via, fino ad un terzo asse che mi rubarono pure quello. Al termine succedeva che qualcuno dopo quindici giorni che questo buco nel frattempo era diventata una voragione, lo ricopriva con del terriccio ghiaioso, pur avendo telefonato alla proprietaria di nome Vanna Bandiera che lo è anche di tutto quel condominio, lamentandone il disagio e la sollecitudine al ripristino di una condizione normale. Quest’altra al telefono mi ribadirà spazientita che si stavano organizzando come per prendermi per il sedere, ma mi risulta che nessun degli operai preposti sono venuti ad aggiustare il tubo poiché è stato solo ricoperto da del bitume da qualche condomine. E il suo puzzo nonostante la sua cementificazione, ogni tanto mi entra ancora dalle finestre. (allego video cap. 48).

Ma ad oggi che sono passati otto mesi dove la sig.ra Carpi mi fa dormire un giorno sì ed uno no, e quando entra in casa è tutto un busso, pur ribadendo, i primi due mesi era stato silenzio tombale, sono talmente stanca, che due settimane fa un giorno di giovedì caddi in Corso Mazzini di Molinella durante il mercato del paese colpita da una crisi pseudo epilettica. Sono stata portata al Pronto soccorso di Budrio ed è risultato tutto a posto. Salvo io accorgermi che nella prima pagina del referto di pronto soccorso veniva apposta la seguente voce: paziente con due ASO per disturbo bipolare. La cui refertazione è mendace anche questa perché io non soffro affatto di un disturbo bipolare che l’ultima psichiatra corrotta mi deve aver incluso lei nella mia anamnesi. Riportavo però una ferita in testa con cinque punti e mursus alla lingua.

Mi sono quindi attivata a cercarmi un altro avvocato, di seguito all’incasso del mio risarcimento del sinistro avvenuto qualche giorno fa, per rivolgermi stavolta ad uno a pagamento che mi solertava a fare una contro denuncia a quella che furbamente la sig.ra Carpi aveva fatto lei per prima.

Ma non facevo in tempo a fare questo, che nel tornare a casa nella giornata di ieri 18 febbrario alle ore 15.30 da Ospital Monacale in cui mia mamma è lì in casa famiglia, al mio sopraggiungervi vedevo l’autospurghi che in quel preciso momento veniva a pulire i pozzetti; in particolare, quello dietro a casa mia, dove ho messo una lavatrice che mi devono venire a ritirare e dove tengo dei panni sulla finestra perché arieggino. Mi incavolavo di questa cosa con i ragazzi che scoprivo dai loro sguardi ben complici di quella mattanza, per cui mi mandavano a “spendere”, anziché per l’indiscutibile disagio mi cercassero di comprendere. Più tardi nel vedere un condomine venire nella sua cantina dietro a casa mia, li chiedevo spiegazioni di questo fatto, poiché nessuno mi aveva avvertita dell’arrivo dell’autospurghi per poter mettere al riparo alcune mie cose dal puzzo; l’inquilino diceva che era stato lui a chiamarli ma che non dovevano fare anche il mio e che la prossima volta mi avrebbe avvertito; forse l’unico inquilino non coinvolto insieme ad un altro o probabilmente il più imbarazzato del loro coinvolgimento globale. Stamattina alle ore 3.30 l’inquilina medesima anticipava il suo solito orario delle 4.30 in cui si sveglia per andare al lavoro e dove “scarpazza” con delle stivali stile camperos il cui tacco è di tre cm per tutta la casa; e a questo la sentivo parlare con il suo convivente insieme a gettare a terra qualcosa di tanto in tanto. A quel punto stanca di tutti quei disagi, l’affrontava da terra a cielo in cui vedevo la sua finestra del balcone aperta, inveendola. Lei veniva giù e ne nasceva una baruffa in cui mi sono ritrovata a venire messa a terra da loro due senza farmi respirare. Per liberarmi da quella morsa ero riuscita ad afferargli i capelli che gli tiravo ed insieme le morsicavo un dito al solo scopo di scappare da loro, poiché il sig. Maurizio lo avevo visto aver chiamato i Carabinieri che prima del tutto, avevo chiamato io per prima quindi non ce ne era bisogno. Glielo dicevo in un fil di voce che non riuscivo a respirare, ma lui mi riempiva di percosse continuandomi a tenermi a terra mentre insieme mi inveivano che ero una puttana che aprivo a Flavio Cardin e ad altri condomini. Nel liberarmi dopo diversi minuti in cui avevo provato di gridare aiuto quando ne avevo il fiato, senza venire soccorsa da nessuno, nel scappare per la paura che mi facessero a me un altro trattamento psichiatrico, poiché l’ultimo mi ha cagionato l’incidente stradale, mi portavo alla fuga e all’incrocio con lo stradone di Marmorta arrivava una pattuglia; mi fermavo e ancora in pigiama con l’infradito mi sarei fermata a raccontare a loro in breve la mia versione. Mi dicevano di aspettarmi sulla panca del bar di Marmorta perché dovevano sentire anche l’altra versione. Ma avendo già annusato l’odore del pericolo per le calunnie non dimostrabili, perché non possono avere alcune foto di questo fatto, me ne scappavo lo stesso e nell’andare giù per via Fiume Vecchio, dopo un po’ vedevo arrivare una seconda pattuglia: probabilmente quella che avevano chiamato loro.

Io a seguito di questi fatti, non mi sento tranquilla a tornare in casa mia e ravviso che qualsiasi cosa mi dovesse succedere per queste mie precarie condizioni, in cui mi sento minacciata nella mia incolumità, ritengo responsabile gli organi competenti verso i quali mi sto rivolgendo.

Chiedo di punire i colpevoli per gli evidenti reati qui commessi da parte di alcuni condomini e altri personaggi implicati di seguito ovviamente a Vs. indagini da prassi e di venire informata.

Distinti saluti

N.B: il sig. Gravina che mi ha accolta nella Caserma dei Viali, ha detto che non può accettare la mia denunca per una conflittualità di interessi relativa all’oggetto della medesima, sulla corruzione di un loro collega di Molinella, che è incompatibile come mia richiesta senza la ratifica di un avvocato. Alle mie rimostranze venivo invitata a rivolgermi in Polizia. Mi iscriveva comunque nel registro delle presenze, assicurandomi che alle ore 15.30 mi avrebbe registrata.

Di seguito andavo quindi in Polizia, dove mi prendevano l’esposto senza darmi copia con un timbro di loro presa visione ma mi si diceva di compilare un foglio e allegare denuncia alla questura.

@sognandoamanda3

Questi sono i diversi problemi condominiali che la ex proprietaria di casa che ora ha venduto ad un napoletano, mi faceva avere per farmi subire ulteriormente una condizione precaria, alle molestie mossemi dagli inquilini, e che come video mi è stato rimosso anche questo dal mio blog

♬ suono originale – sognandoamanda – sognandoamanda