CAPITOLO 52: DI RITORNO DALLA SARDEGNA, IL TRATTAMENTO RISERVATO ALLA MIA PERSONA DA PARTE DELLA CASA FAMIGLIA DI MIA MADRE

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… E il quale capitolo, lo devo ancora correggere bene, per l’impedimento costante da parte della mafia a farmi scrivere

SEGNALAZIONE AI CARABINIERI CONTRO LA CASA FAMIGLIA VILLA LELLA DOVE STA MIA MADRE (da clik sopra)

visita dietoterapeutica della mamma dopo che è stata fatta ingrassare. dallo stesso personale della struttura privata di cui sopra

Di ritorno dalla Sardegna, verso casa mia a Marmorta, andai qualche giorno dopo a trovare mia madre; la quale, soffrendo di una demenza senile, non avrebbe voluto neanche che io fossi andata via, poiché l’avrei lasciata lì da sola; così mi disse lei quando le comunicai di questa mia intenzione di partire per lavoro (si veda il cap.VIAGGIO DI LAVORO IN SARDEGNA)

La prima volta che ci andai beccavo il figlio dell’ex Carabiniere Buscetta “qualcosa”, che era socio di quella residenza per anziani assieme alla moglie che ne era l’intestataria, dove con un “braccio in culo” al Covid 19, mi fece segno da poco lontano, nel cortile esterno dove mi vide sopraggiungere, che potevo andarla a visitare al suo interno “bella e tranquilla”, senza neanche aver precedentemente avvisato la geriatra che collabora con la struttura medesima – la cui cosa, adesso, è d’obbligo per evitare l’assembramento delle visite dei parenti agli ospiti qui alloggiati – , nell’essermi con lui giustificata al tal riguardo, che avevo avuto guasto il cellulare da non essere riuscita ad informarla prima.

In seconda battuta invece che la andai a trovare a distanza di un giorno, ebbi al contrario dei problemi: infatti, prima di arrivare a “Villa Lella” per poter riabbracciare nuovamente mia madre, feci una sosta al bar pizzeria di Ospitale Monacale, per fare una colazione veloce, e presso il quale paese si trova la casa famiglia in oggetto che la ospita, accorgendomi una volta giunta qua di non aver preso con me la mascherina, e in cui la barista corrotta insieme ad altri  suoi colleghi che si alternano ad ella, a toccarsi sempre la faccia e i capelli per poi servirmi, o a praticarmi altre differenti molestie, dandosene di ciò il cambio della guardia fra di loro dopo essere stati istruiti da qualcuno a comportarsi cosi’ con la sottoscritta, mi tratterà per questa stessa ragione appena accennata molto male, in quanto costei era tra quelle pochissime persone ad essemi state coinvolte a mio torto, che di questa cosa non ne doveva andare tanto fiera (a differenza del personale lì impiegato, che al molestarmi cercano oltrettutto di divertirsi)

LA BARISTA IN QUESTIONE E’ QUESTA QUI

attribuendo alla mia persona tutta la colpa della sua stessa corruzione, secondo quello che percepi’ dal modo in cui si comporterà nei miei confronti per questa mia dimenticanza, dicendomi quindi in maniera scorbutica “che dovevo accomodarmi fuori” anche se in verita’ non c’era stato nessuno all’interno del bar, “se no le facevano chiudere il locale”, sottendendo “per colpa mia”, e indicandomi di sedermi ad un tavolino nello spiazzo intorno, dove al termine si portava un dito all’orecchio frattanto che mi porgeva un cappuccino, in un ulteriore sgarbo nei miei confronti. Quando al termine raggiunsi la casa famiglia di mia madre, ero certa che sarei riuscita a vederla ancora, comunque, avendo avuto l’occasione l’ultima volta che c’ero andata di poterla visitare ugualmente senza la mascherina; ma la oss nuova che mi attese, mi disse che dovevo assolutamente portare addosso pur non sapendo bene essa, se l’avevo o meno dentro la borsa, dopo che prima di detto fatto, la ebbi ad intravvedere in modo complice subito di seguito all’avermi aperto la porta, ad andare ad avvisare la geriatra della mia presenza sul posto, e che me la impose infine, questa, per mezzo della nuova ragazza impiegata, perentoriamente, come scusa, al solo scopo di crearmi dei problemi. La cui dottoressa, a sua volta, doveva essere stata preventivamente informata della cosa che non l’avessi avuta con me dietro, dallo stesso bar in questione che avevo precedentemente frequentato; costringendomi di conseguenza la tal dipendente, che era stata assunta da poco, a farmi parlare con la mia mamma da fuori la villa attraverso una finestra aperta; e dietro il cui infisso mi studiava omertosa accanto a mia madre, al suo interno, che nello sporgersi di mia madre verso di me che mi trovavo a due metri di distanza da loro, sopra la balaustra della scala rinascimentale, mi chiedeva apprensiva perché non andassi dentro per stare con lei.

Quindi dopo questo fatto ritornai a casa gia’ molto furiosa, perché la nuova oss che era stata visibilmente corrotta in tempo reale da quella geriatra al telefono, e ingannata sul mio conto a sua insaputa per potermi trattare come ebbe a fare, ovvero con quell’atteggiamento solito di merda di chi ti accusa di qualcosa senza che tu abbia fatto proprio niente (chiunque ti venga corrotto viene sempre prima infinocchiato contro di te, in una qualche maniera pur di convincerlo a farti subire una ritorsione, in quanto per potere assodare qualcuno a cagionarti un danno, lo si deve far sentire giustificato), non si era mai schiodata  per tutto il tempo dalla finestra in cui stava vicino a mia madre, e da dove mi osservava  con circospezione, e con la quale mamma avrei voluto stare almeno da sola. L’unica cosa positiva che successe quel giorno è che dalla stessa oss mi sono sentita poi dire che la mamma le diceva sempre che con me era stata bene.  “Eh… Allora? Mi dicevo io dentro di me, perché mai mi tratti con questa distanza merdosa?”.

La terza volta che andai ad Ospital Monacale dopo neanche una settimana che ero ritornata a Marmorta, la Sig.ra Lella mi impediva addirittura di vederla proprio, se non attraverso l’esibizione ad una oss dell’esito di un tampone, essendo stata la mia persona in Sardegna, in una zona dove era scoppiato un focolaio a detta di TV e giornali. Salvo che in seguito la notizia, si era successivamente ridimensionata e per chiunque veniva da questa isola, non era diventato nel frattempo d’obbligo farlo lo stesso esame, ma solo per chi proveniva dall’Estero. Ma la Sig.ra Lella in barba alle reali misure previste dal Governo me lo imponeva ugualmente, come una cosa tassativa. Così in seguito all’essermi sentita trattata male, per oltre un anno intero da parte dello staff di Villa Lella, da quando ovvero la mamma era stata messa dentro anche se in modo altanenante, soprattutto negli ultimi tempi, e ogni volta in maniera diversa (vedi capitolo 49 inerente a questo fatto), in detta occasione, stanca del loro continuo sbeffeggiamento, avevo inveito alla oss di turno che li avrei denunciati tutti quanti, mentre quest’altra dipendente che mi accolse in tal giorno, era stata in verità quella più gentile di tutte e che difatti si era visibilmente dispiaciuta del cui fatto che non me la poteva far vedere, poiché ignara di tutto, allontanando mia madre da me che portava dentro; e la quale ultima piangeva come una bimba che la si porti all’asilo nel separarla da sua madre, essendosi dovuta la mamma staccare a forza da me, che pur rappresentando io in verità la figlia, mi vedeva ora così con la malattia.

Poi successe che mia madre, la ricoveranno in plastica ospedale ad Agenta (Fe), per un acuto male alla schiena, che  era peggiorato in lei, e che l’aveva iniziato ad accusare già durante la mia assenza ad agosto quando ero andata a lavorare,mi informerà la sorella maggiore in una mail sorella mail, impedendomi anche costei di andarla a trovare, per la stessa ragione del cazzo, pur di continuare quest’altra canaglia, ad esecrarmi la sua etera gelosia del primogenito sul secondo. Ma io feci orecchi da mercante, e approfittai della cosa che non dovendo bypassare stavolta la casa famiglia in questione – e in cui non volevo più andare, in quanto avevo intenzione di fare ai suoi gestori causa – la potevo nuovamente riabbracciare.E nell’attesa che venisse l’orario di visita (ero andata lì molto presto rispetto all’ora prevista), mi recavo in una biblioteca di Argenta per poter navigare in una postazione internet al fine di redigere la denuncia di cui sopra. Ma sfiga volle, che nonostante il caos che mi attese da parte di alcuni studenti di medicina corrotti che proprio lì vicino alla mia postazione internet avevano deciso di fare la loro pausa studio, intrattenendosi questi a parlare forte da me poco lontano, e dove dicevo ad essi, in quell’occasione di fare meno rumore, sempre senza esito, per riuscire alla fine a stamparla, e una volta dopo ch’ebbi visto pure la mamma in ospedale, la quale mamma la trovai benino anche se ad un certo punto si era messa a piangere, nel recarmi infine in Caserma ad Argenta, che sarebbe il comune di riferimento della stessa casa famiglia dove me la stavano quasi depositando se non fosse stato per un cavillo del cavolo, il funzionario mi disse appunto che dovevo correggerla l’intestazione se no lo stesso atto non veniva cagato. Gli dissi: “Mi scusi … Ma non me lo può correggere Lei qui?“, “Eh no!“, mi risponde lui, “Si sta modificando un atto!”. Ma che cazzo dici! Quante denunce tutte scarabocchiate con delle cancellazioni sopra ho depositato altrove … Così me ne ero ritornata a casa con la coda fra le gambe, senza essere riuscita a depositarla; di conseguenza, certa che sarebbero stati avvertiti da chi di dovere di non prendermela al termine, la stessa segnalazione, una volta che sarei ritornata a ridepositarla dopo aver apportato la nuova modifica, quel pomeriggio in bicicletta che tornavo a Marmorta da Argenta mi sentivo mortificata e depressa dentro, poiché sembrava quella una cosa ormai fatta.

Grazie a “Dio”, invece, il Maresciallo che me l’aveva poi presa a distanza di due giorni, trovando anche lui che il suo collega precedente, aveva trovato una bazzecola assurda pur di non prendermela, alla fine me la depositò e mi disse che col Covid ci sarebbe comunque voluto un po’ prima che avrebbero fatto le dovute indagini.

Durante quella terza visita in Ospedale a mia madre incrociavo mia sorella minore, con la quale parlavo lungamente di nostra madre e a cui dissi che dovevo andare in Caserma per depositare un atto, in merito al trattamento verso di me e alla mamma da parte del personale di “Villa Lella”. Questa non era d’accordo: aveva paura che la Sig.ra Lella potesse reagire in malo modo, sbattendo la mamma in un ricovero. Io la rassicurai dicendo che era solo una segnalazione, e non una denuncia e che volevo anche fare la richiesta di un amministratore di sostegno per la cura della mamma, e a questo presentare in Municipio la mia domanda per ottenere una casa del comune, al fine di poterla riprendere con me. Ella la trovavo finalmente d’accordo su qualcosa e per la prima volta con questa mia sorella ero finalmente alleata su qualcosa.

Successivamente dall’essere andata in Tribunale di Bologna a ritirare la modulistica per richiedere una delibera dalla Corte dei Conti per un’assistenza legale a spese delle Stato per la nomina di un amministratore di sostegno per mia mamma, quando ritornavo con tutta la mia documentazione, mi sentirò dire che se il Patrimonio della persona interessata che sarebbe appunto mia madre, sarebbe stato superiore a 11.000 Euro, ecc. non me la avrebbero concessa. Al che replico: “Ma come? Sono io la parte interessata che vuole il meglio di sua madre che è affetta da demenza senile, e quindi incapace di amministrare il suo Capitale!”, con l’impiegato proferire: “E lo so, mi chiami dal 30 di settembre e vediamo cosa dice la Corte…”.

RICHIESTA DI UN AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO PER MIA MAMMA COL GRATUITO PATROCINIO

MAIL AD UN’AVVOCATESSA CHE AVEVO CONTATTATO PER LA NOMINA DELL’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO PER MIA MAMMA

MAIL SUI RAPPORTI MIGLIORATI CON MIA SORELLA MINORE IN MERITO AL BENE COMUNE DI NOSTRA MADRE

MIA RISPOSTA A MAIL DA PARTE DELLA SORELLA MINORE

Documenti ultime visite mamma inviatimi da mia sorella

Passeranno altri due mesi, senza che io riuscissi più a vedere mia madre, e un giorno senza avvertire, mi presentai lì lo stesso, beccando la Oss marocchina buona, che me la faceva vedere pur avvertendo la Giancarla; anche se me la fece visitare solo dalla finestra, per le regole del covid che vietavano l’ammissione dei parenti dentro alla struttura. Diversamente sarei ritornata dai Carabinieri se non me l’avessero fatta abbracciare, che da un ospite al suo interno, venni a sapere che non erano ancora andati per fare le indagini di seguito alla mia segnalazione.

Ma poi ne passeranno altri due (quelli dovuti al divieto di andare da una zona rossa ad un altra del proprio comune, per cui per Natale 2020/21 non abbiamo potuto stare insieme), prima che io la potessi nuovamente riabbracciare, con l’aiuto stavolta di mia sorella minore che intercedette per me con la sig.ra Lella con  cui non volevo assolutamente parlare. E dove farò questo video, in cui le avevo comprato un giaccone che le era risultato piccolo, con la mamma che mi chiese perchè non la andavo mai a trovare.

In questa occasione mi  diceva una nuova Oss che la Lella voleva che avvertissi un giorno prima alla mia visita, già alla richiesta di anticipare di almeno qualche ora prima il sopraggiungere di un parente alla struttura.  Pertanto lo dicevo questo fatto con mia sorella minore che mi risponderà così:

Ma Veronica, ignara, della corruzione di Villa Lella, non poteva sapere che se avvisavo addirittura un giorno prima, anzichè precipitarmi senza farlo questo, mi avrebbero organizzato la messinscena del video sopra.

QUESTO ERA IL MESSAGGIO CHE MI SONO RITROVATA UNA VOLTA RITORNATA A CASA, E CHE MI ARRIVO’ SUL CELLULARE POCO DOPO CHE ERO GIA’ PARTITA CON LA BICI PER ANDARE A TROVARE LA MAMMA, E IL QUALE CELLULARE NON LO AVEVO NEANCHE ACCESO PERCHE’ NON CREDEVO CHE CE NE FOSSE STATO BISOGNO, ESSENDOMI GIA’ MESSA D’ACCORDO UN GIORNO PRIMA ATTRAVERSO QUESTA SORELLA CHE AVEVA CHIAMATO LA STRUTTURA PER AVVISARE CHE L’INDOMANI SAREI ANDATA A TROVARE LA MAMMA.

QUESTO E’ IL MESSAGGIO DI RISPOSTA DI VERONICA A QUELLO MIO DI DOMANDA, SUBITO DI RITORNO DA VILLA LELLA, IN CUI CERCO DI APPURARE QUANDO L’AVEVANO CHIAMATA ESATTAMENTE QUELLA MATTINA IN CUI IO ERO GIA’ PARTITA, PER AVVISARLA DI NON FARMI VENIRE A TROVARE LA MAMMA, A ME E ALLA MARTA.

LA MAIL CHE SCRIVO A MIA SORELLA IL GIORNO SEGUENTE CHE NON MI AVEVANO FATTO VEDERE LA MAMMA PER UN IMPROVVISO CASO DI COVID, E IN CUI LE ALLEGO IL VIDEO SOPRA, FACENDOLE NOTARE CHE L’AVEVANO AVVISATA PROPRIO POCO DOPO CHE ERO GIA’ PARTITA, PERCHE’ MI CREDESSE RIGUARDO AL FATTO CHE A ME, A DIFFERENZA LORO, TROVANO MOLTI PIU’ PROBLEMI PER NON FARMELA VEDERE NOSTRA MADRE. (DA CLIK)

… E DULCIS IN FUNDO

POI SUCCEDE CHE MI CHIAMA VERONICA PER DIRMI CHE LA MAMMA ERA RISULTATA POSITIVA E CHE DOVEVA RESTARE IN ISOLAMENTO. PERTANTO IO LE RISPONDO: “BRAVI, NON VOGLIO PIU’ AVERE A CHE FARE CON NESSUNO DI VOI!”

Alla fine, i suoi titolari, venderanno la licenza ad un’altra persona straniera. Ma cio’ per coprire lo scandalo, sia della mia denuncia che per il fatto che un mio post, veniva indicizzato alla voce dello stesso nome della casa famiglia. Si veda il capitolo prima.

 

Oggi, 13 febbraio 2024, vado a trovare la mia mamma, e per la seconda volta a distanza di pochi giorni, mia madre non si riesce ad alzare per via dell’eccessivo suo peso che preme su un ginocchio che doveva essere operato e che è stato trascurato, e questo è il risultato.

Nell’aver fatto una denuncia sulla precedente gestione che era stata pessima a mio avviso, dopo un cambio della guardia che per me è stata ancora più peggiore della prima, vi spiego quello che succede.

Insomma per riassumere:

@sognandoamanda1

Seguito del video precedente sul mio disappunto rispetto alla gestione anche della nuova intestazione di questa casa famiglia, sulla pelle di mia madre, mentre le mie sorelle dicono che la mamma sta bene e che è trattata molto bene. Mah!

♬ suono originale – sognandoamanda1 – sognandoamanda1

Faccio presente che la mia mamma prima che si cambiasse gestione, nel riuscire io a portarla fuori, era così:

@sognandoamanda1

vado a prendere la mia mamma in casa famiglia per farla un po’ girare mentre il tagliaerba da lontano riprende dopo un po’ a rompere di nuovo

♬ suono originale – sognandoamanda1

Quindi, imparate, brutti operatori sanitari, come si lavora:

Questa era la sua contentezza di andare fuori:

Il giorno 21 marzo 2024, dopo che la settimana prima ero andata a trovare mia madre, non trovandola molto bene perché camminando sempre meno (si veda il video in alto), era stata sempre più rilegata alla seggiola, fino al giorno in oggetto che non era stata capace di alzarsi dal letto alla seggiola per il ginocchio famoso che le doleva e che nessuno “cagava”, avevo provato a contattare loana per chiedere se poteva andarla a trovare, ma la stessa, non mi rispondeva. E questo, di seguito ad aver riprovato il giorno seguente al famoso giorno di cui sopra a mandarle un messaggio nel quale chiedevo se la mamma stava bene, senza che lei mi avesse risposto. Così vedendo che anche adesso non mi rispondeva chiamavo i Carabinieri di Santamaria codifiume, anche se avevo provato già di farlo con quelli di Molinella. Ma adesso, il nuovo Comandante della stazione, non mi fa più fare denuncie, trovandomi ogni volta delle scuse, come quella che avrei dovuto contattare l’USL di riferimento, e la quale cosa, poi la facevo successivamente. Libero Mail_ Posta Segnalazioni e reclami Stampa