Una mattina di sole nel giardino di casa, poco lontana dai binari dei treni della stazione di Molinella, camminavo dondolando goffamente sulle mie piccole gambe in cerca dell’equilibrio, fra i ciuffi verdi del prato che mi divertivo a strappare assieme a qualche fiorino curioso. Dentro al mio corpicino avvertivo tanta ansia e ricordo in modo tangibile che non ne capivo la ragione; distante di qualche metro, giocava mia sorella più grande di quattro anni, e che al contrario di me, sembrava una cavalletta spensierata. Mi confrontai fin da subito con lei, per alla fine dovermi convincere del fatto, che quella strana sensazione, fosse stata una cosa solo mia.

La mia cagna “Ara”, insieme alla mia carriola rossa e il pupazzo “Coccolino” che regalavano col fustino del detersivo per il bucato, sono stati i miei primi giochi; la prima, la rincorrevo per strizzarle nelle orecchie pelose le mollette da stendere della mamma, e poi pizzicarle negli occhi suoi affettuosi della sabbia che mi riservava una bella pacca nel sedere da mio padre, se da lui questo gioco venivo sorpresa a farlo; mentre con gli altri due svaghi, con i quali mi distraevo particolarmente, mi accreditai della bimba buona che stava ferma in ogni posto e lì tranquilla, ovunque la si mettesse. Marta invece, era una peste che aveva mille giochi e che rompeva tutti, ma che però percepivo più rispettata dal resto dei parenti, facendomi così sentire inferiore ad ella, da segnarmi quella prima parte dell’esistenza in maniera inesorabile.

Al tempo stesso, di pari all’acredine nei miei confronti che mi veniva riservata da mia sorella maggiore per via della gelosia naturale del primogenito verso il secondo, alimentata ancor più da nostra madre che quando mi teneva in braccio la guardava con una certa provocazione da esasperargliela ulteriormente, avvertivo pure di essere nata bella e “questo non andava bene”: in quanto, se la mia graziosità metteva in cattiva luce il, suo, di aspetto fisico, diversificandola dalla Carlina esclusivamente per la vivacità del carattere e dell’intelligenza, allora, mi accadeva di frequente che dalla stessa venissi tenuta a distanza con stizza quando mi avvicinavo a lei per giocarci, mentre appunto da parte mia, c’era una sorta di rincorsa disperata alla sua attenzione, quasi come se per me, invece, questa dada, rappresentasse una chimera.

Mia madre l’ho sentita poco presente in quel primo periodo della mia vita, a differenza di mio padre di cui ricordo vividamente la burberità, sebbene poco più in là, entrambi questi miei due genitori, cambiarono di atteggiamento nei cospetti di noi figlie. A tavola, tirava brutta aria poiché da piccina mangiavo assai poco, e spesso “i grandi” mi volevano rifilare la carne, i cui pezzetti nascondevo o sotto il tavolo

IN QUESTO CASSETTO, MIA MADRE RINVENNE MOLTI PEZZETTI DI “CICCIA”

oppure lanciavo sopra o dietro a qualche mobile, non appena gli adulti si distraevano con qualche discorso. “Magna clà bistecca!” tuonava mio padre che mi raggelava il sangue, tanto sembrava arrabbiato;

ma della cui furiosità ero come insospettita, perché mi pareva che ce l’avesse per altro.

Pure alla domenica allorquando si andava in giro da qualche parte, la tensione in macchina si tagliava col coltello, e mi ricordo che, al tempo, ebbi a guardare altre volte mia sorella maggiore per capire se anche quella, fosse stata solo una mia percezione personale, e cioè che fra i grandi, c’era qualcosa che non andava; ma a dispetto di me, lei continuava a rimanere sempre felice ed estranea a tutto, come se non si rendesse conto di niente. Poi finalmente ci furono le primi loro liti: il babbo aveva l’amante, e la mamma dopo tante voci che le arrivarono alle orecchie sul conto di suo marito, dalle comare del paese, trovò finalmente il coraggio di affrontare quella situazione tragica per la nostra famiglia, sebbene un po’ tardivamente.

Pertanto la mia prima infanzia venne segnata da un clima particolarmente ostile, che vide, infatti, di lì a poco la separazione dei miei; Marta, era invece cresciuta in un momento in cui ancora era filato tutto liscio fra il papà e la mamma, oltre ad aver potuto godere di attenzioni piu’ positive che solitamente il primogenito innesca su di sé da parte dei neo genitori, quasi si costituisse la sorpresa dell’ovetto di Pasqua. Di conseguenza, io ero come un déjà vue, e per questa ragione le mie, furono di minor qualità, con i “grandi” che oltretutto credevano fortemente nella natura biologica dell’individuo in merito all’argomentazione sulla sua piena determinazione, e quindi ben poco nell’influenza positiva data da un buon ambiente domestico nel quale farmi crescere senza problemi psicologici, come era del resto in uso pensarla all’epoca, a questo proposito, fra i giovani della generazione di cui loro facevano parte; e che perciò a me negarono come contestazione, ma senza ovviamente farlo apposta, contribuendo così a danneggiare il mio senso di autostima, e dunque il mio equilibrio psico-fisico a cui più tardi dovetti sovrintendere esclusivamente da sola, con le mie uniche forze, contro gli “adulti”, tutti, della mia famiglia, che per giunta me lo ebbero persino ad osteggiare, pure, quel mio percorso di recupero personale, poiché in definitiva non lo voleva accettare, proprio nessuno, l'”ok” della sottoscritta medesima, che si trovò ad un certo punto in conflitto con i genitori, e poi in seguito anche con la nonna paterna, più in là, nel periodo dell’adolescenza: ciò, molto probabilmente perché durante i miei primi anni, il papà e la mamma avevano avuto bisogno di un “cuscino”, e che trovarono, nella mia figura di bambina, per potersi ambedue consolare e ristorare, al contempo, entrambi, dalle proprie di rispettive “afflizioni” personali a questo riguardo; e alla tal gravosa presa di coscienza, quella ovvero che non fossi stata da meno della prima figlia, a detto fatto, non vollero contemporaneamente prendere anche atto della cosa di avere dunque commesso dei gravi errori con me, nel manifestare io durante l’età scolare delle difficoltà d’apprendimento, avendo contribuito essi a ritardare il mio buon sviluppo cognitivo, e che a mia sorella grande, esso non fu certamente negato.

A PRODI E AI SUOI MILITARI CHE L’HANNO MESSO AL POTERE:

“LA MIA PRIMA GUERRA CON ME STESSA (INTERFERENZE INTERNE), L’HO GIA’ VINTA, PERTANTO SO DI POTER VINCERE ANCHE QUELLA CONTRO VOI TUTTI (INTERFERENZE ESTERNE), A CUI SI DEVE APPUNTO IL NOME DEL MIO TESTO!”

Infine mio padre, da dipendente metalmeccanico per un’azienda,

in cui era impiegato inizialmente, divenne in seguito un artigiano in proprio;sottraendolo, questo, molto alla sua famiglia e stremandolo a tal punto, da divenire una volta a casa, parecchio umorale con noi tutte.

SCIOGLIMENTO D’IMPRESA FAMIGLIARE DA PARTE DI MIA MADRE

L’AZIENDA DI MIO PADRE OGGI (si veda anche il sito: www.zandicarlo.com).

Dall’insieme di queste diverse disarmonie che assorbì all’interno delle nostra mura domestiche, finì per marchiarmi agli occhi degli altri in difetto, anche se il problema che avevo non stava in me, ma bensì era dovuto a quel primordiale periodo della mia vita, contrassegnato da certi eventi spiacevoli, nel quale mi sono ritrovata a muovere i miei primi passi su questa terra e che condizionò inevitabilmente la mia serenità, da aver suscitato inizialmente sui grandi una prima impressione sbagliata. Il tutto è legato particolarmente ad una questione ben determinata, a dispetto dei molti pregiudizi in merito sul tema dell’intelligenza e della personalità dell’individuo, e relativa in buona sostanza, ad uno stato del mio “ok” relativamente alto, contrariamente a quanto inspiravo, in quel senso stesso, io, da bambina, e che si tradusse infatti in un riflesso esterno di piena e perfetta forma estetica (la mia ex bellezza e la mia grazia), ad essermi appartenuta questa fin dalla nascita, ma che dall’altra parte, tale positività, comporta inevitabilmente al suo esatto opposto, una corrispondenza energetica di perfetta negatività, che continua la medesima “sfortuna” a venirmi, a tutt’oggi, dall’esterno; la quale, in definitiva, fu costituita, appunto da quell’influenza culturale a me nefasta, che ebbi sin dagli albori della mia esistenza, e di cui ho accennato sopra; questo, a contemplazione della “sacrale” formula fisica, che tanto maggiore è il proprio “ok”, e tanto minore ne è un ugual pari godimento di un altrettanto, sano, condizionamento ambientale. Come è vero, il suo, esatto, inverso: e cioè quanto più sei imperfetta, e maggiore è grande, l’ottenimento di un vero, e proprio, sereno, autentico, contesto sociale che diviene pertanto favorevole alla crescita dell’individuo, per un suo giusto e ottimale sviluppo sia cognitivo che della personalità, e che nei primi cinque anni di vita di un individuo, ne determina all’80 per cento il prodotto finito del soggetto, secondo varie scuole di pensiero delle scienze sociali. La cui mia teoria, viene contemplata anche dalla legge della compensazione (tao) degli opposti energetici (yin e yang) che regolano la vita stessa. E, secondo la quale, se c’è uno che muore in una parte del globo, dall’altra un altro nasce, e così via, per cui non c’è negatività senza positività nel cosmo, in quanto questi due diversi elementi sono legati in maniera imprescindibile: pertanto, non esiste l’uno di aspetto energetico senza la presenza dell’altro, ma magari solo la predominazione di uno su quell’altro in alcuni momenti dell’esistenza. Come del resto la stessa storia dell’uomo ci insegna,  per cui esso alterna a vivere dei periodi di grande positività, a dei momenti di tragica meschinità (come appunto quello attuale in cui siamo) nei rapporti con i suoi consimili: e che come fasi dell’umanità, queste, variano in una ritmicità temporale quasi costante. Perciò, secondo questi miei calcoli, quando diventerò vecchia e il mio “ok” sarà sempre più discutibile per via della mia anzianità, e quindi a causa, in primis, della mia fragilità fisica, il mio destino dall’altro canto, dovrebbe essere finalmente un po’ più benevolo con la mia persona, rispetto ai tempi della mia giovinezza. “AZZO, SE CI ARRIVO…”.

Questa, che ho spiegato, è secondo me, una, tra le diverse linee che si tracciano nella determinazione del nostro destino, assieme a quelle dei nodi karmatici, delle costellazioni astrali rispetto al tema di nascita, ecc., e per la quale ragione, il mio percorso evolutivo è così accidentato.

… IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO!

ECCOCI

OROSCOPO PERSONALIZZATO IN BASE ALLA MIA DATA DI NASCITA

 

IO CON MIA SORELLA AL PRIMO ANNO DI VITA QUANDO MI VEDEVA ANCORA COME UN GIOCHINO

LA CARLINA AL TEMPO IN CUI O MANGIAVA, O TITTAVA, OPPURE SI CIUCCIAVA LA LINGUA

LE CUCCIOLATE DELLA MIA AMATISSIMA CAGNA, ALLA FACCIA DELLA MIA ATTUALE MASSONERIA A QUESTO RIGUARDO

LA FESTA DEL MIO COMPLEANNO A 4 ANNI: A QUELL’EPOCA ERO GIA’ ANDATA DA SOLA CON IL PATTINO CHE SCIVOLA SUI BINARI DEI TRENI, FINO AL PONTE DEL FIUME DI MEZZOLARA (BO)

IO E LA MIA NONNA, OGGI 97 ENNE.

IO E LA MIA MAMMA CON ALLE SPALLE, LA NOSTRA AUTO DI ALLORA, E UN CUCCHIAIO CHE TENGO IN UNA MANO (ANCHE SE NON SI VEDE BENE)

A SINISTRA IN ALTO, IO, CON UNA MIA CUGINA CHE MI TIENE IN BRACCIO, E A DESTRA CON MIA SORELLA MAGGIORE; E SOTTO INVECE DA SOLA, RISPETTIVAMENE NEL GIARDINO CON DIETRO LA MIA VECCHIA CAGNA “ARA” , E A LATO, IN CASA MIA, A TAVOLA, POCO LONTANO DAL MIO BOX DEI GIOCHI

SOPRA, A TAVOLA CON MIA SORELLA A SINISTRA E UN’AMICA AL CENTRO CHE MANGIAVAMO I TORTELLINI COL BRODO E IL POLLO, MENTRE SOTTO IN UN COMPLEANNO DI MIA SORELLA GRANDE CON ALCUNI PARENTI E AMICI (IN QUELLA A DESTRA SONO IN BRACCIO A MIO PADRE).

LA MIA MAMMA, CHE MI METTE UN PIATTO DI MINESTRA IN BRODO SULLA TAVOLA E AL SUO LATO DA PIU’ GIOVANE, MENTRE SOTTO RISPETTIVAMENTE CON ME IN BRACCIO, E POI AL MARE CON MIA SORELLA GRANDE

SEMPRE IO, CON LA MIA MADRINA CHE NON SI FA PIU’ SENTIRE DA MOLTO TEMPO, E MIA SORELLA MAGGIORE DIETRO DI LEI; E NELLA FOTO SOPRA A QUESTA, INSIEME ANCHE A SUO MARITO E LA MIA BISNONNA MALVINA, MORTA QUANDO AVEVO QUATTRO ANNI, DOVE SI VEDE ANCHE MIA CUGINA STEFANIA INSIEME A SUA MADRE, LA ZIA VANNA

SEMPRE IN MONTAGNA COL BABBO E LA MAMMA

C’ERANO RIMASTI SOLO DUE PANINI DA SPARTIRSI TRA ME E MIA SORELLA GRANDE: UNO AL FORMAGGIO, E L’ALTRO ALLA NUTELLA. QUALE SECONDO VOI, TOCCO’ A ME?

A 10 ANNI, A SINISTRA, DURANTE IL GIORNO DEL MIO COMPLEANNO, CON IN MANO MIA E VICINO ALLA SORELLA GRANDE, I REGALI CHE RICEVETTI (LA BAMBOLA, E LA BORSETTA DI CARTONE); E A 9 ANNI A DESTRA, NEL GIORNO DEI GENITORI, IN COLONIA, A CESENATICO, CON MIA SORELLA GRANDE E MIA MADRE IN MEZZO, DOVE CI PORTARONO AD ENTRAMBE UNA BARBY IDENTICA DI COLORE.

IO, SEMPRE, A 9 ANNI INSIEME A MIA SORELLA MAGGIORE, UNA DOMENICA, IN GIRO COI GENITORI DA QUALCHE PARTE

NEL GIARDINO DELLA MIA SCUOLA ELEMENTARE A 9 ANNI, CON DIETRO DI ME, LO SFONDO DELLA CASA DELL’ATTUALE COMPAGNA DI MIO PADRE

IL GIORNO DEL MIO TRENTESIMO COMPLEANNO CON LA MAMMA E LE SORELLE A SAN LAZZARO DI SAVENA, NELLA CUI OCCASIONE CI RITROVAMMO FINALMENTE DI NUOVO, TUTTE INSIEME

A 25 ANNI, IL GIORNO DEL MATRIMONIO DI MIA SORELLA MAGGIORE

IO, SEMPRE, A 25 ANNI DOPO UN ANNO DI LONTANANZA DAI MIEI, IN CUI SI VEDE LA MIA PERSONA, CHE SI ERA RIPRESA ESTETICAMENTE DALLA MAFIA DEI FAMIGLIARI

IN QUESTA FOTO, MIA SORELLA MI ABBRACCIO’ NON APPENA MI VIDE, MA IN REALTA’ NON FU TANTO CONTENTA DELLA MIA PRESENZA LI’, CHE NON LE AVEVO GARANTITO PERCHE’ QUEL GIORNO DOVEVO LAVORARE, IN QUANTO DISTOGLIEVO LO SGUARDO SU DI LEI DA PARTE DEGLI INVITATI

I MIEI DUE GENITORI, ANCORA QUANDO ERANO FIDANZATI

MIA MADRE ANCORA DA ADOLESCENTE, CON SUO PADRE, AL TEMPO IN CUI IL MIO GIA’ LA CORTEGGIAVA.

MIA MADRE, QUASI VENT’ENNE, CHE VENIVA CORTEGGIATA A CASA SUA DA MIO PADRE

ALTRO SCORCIO FAMIGLIARE, DI UN LUOGO DEL PASSATO, IN CUI MIA MADRE ERA CORTEGGIATA DA MIO PADRE, CON ANCHE IL MIO NONNO MATERNO, “ACHILLE”, MAI CONOSCIUTO.

SOPRA, I MIEI GENITORI, CON DEI LORO AMICI, QUANDO ERANO ANCORA FIDANZATI, E SOTTO ANCHE, NON SO SE GIA’ DA SPOSATI.

MIA MADRE AL MARE, NON SO SE PRIMA DI SPOSARSI, O DOPO GIA’ DA CONIUGATA

ALTRE IMMAGINI DI MIA MADRE AL MARE

MIA MADRE SUGLI SCOGLI, FOTOGRAFATA DA MIO PADRE, FORSE DURANTE LA SUA LUNA DI MIELE, NELLE CINQUE TERRE.

SOPRA, MIO PADRE CHE SPARA AL TIRO A SEGNO DI MIRAVALLE, E SOTTO RISPETTIVAMENTE IN MONTAGNA E NELLE NOSTRE VALLI, QUANDO ERA ANCORA A CASA CON NOI.

SOTTO MIO PADRE DA RAGAZZO, CON SUA MADRE, MIA NONNA, DA GIOVANE, E LA MIA BISNONNA MALVINA, CHE NON AMAVO TANTO, PERCHE’ CON ME ERA ACIDA, E SCOMPARSA, QUEST’ULTIMA, QUANDO IO AVEVO QUATTRO ANNI.

DIARIO DI CACCIA DI MIO PADRE

MIA MADRE INCINTA DI VERONICA: MIA SORELLA MINORE DI UNDICI ANNI DI DIFFERNZA CON ME.

MIA SORELLA MINORE, QUANDO ERA ANCORA PICCINA, NELLA VECCHIA OFFICINA DI MIO PADRE.

MIA MAMMA OGGI NELLA SUA CASA FAMIGLIA, CON MIA SORELLA MAGGIORE, LA QUALE ULTIMA, NELL’ALLEGARE LA SOTTOSCRITTA MEDESIMA IN QUESTO POST UNA SUA FOTO IN COSTUME DA BAGNO MOLTO BELLA E PER NIENTE VOLGARE, INSIEME AD UN’ALTRA DELLA SORELLA MINORE, COSI’ MI AMMONIVA:

Mail della mia simpatica sorella maggiore che non ha apprezzato che avessi messo una sua foto nel mio blog; ciò per dare un’idea del tenore con cui costei mi denigra, senza una ragione valida

PER RIASSUMERE QUESTA E’ LA MIA FAMIGLIA

• 

MIA SORELLA MINORE CON MIO NIPOTE E DOBBY DA CUCCIOLO

IL NOSTRO ATTUALE CAGNONE DI 7 ANNI, CHE ADESSO HA IL DIABETE E ANCHE UN TUMORE ALLE OSSA DELLA BOCCA, E CHE SI E’ SOSTITUITO QUASI IN PIENO NEL MIO CUORE, ALL’AFFETTO CHE PROVO PER MIA MADRE

MIA SORELLA MINORE, CHE QUESTO CANE, L’HO REGALO’ A MIO PADRE PER IL SUO COMPLEANNO

QUEST’ALTRO VIDEO SOTTO E’ PER DIMOSTRARE, IL FATTO, CHE NONOSTANTE LA MASSONERIA SELVAGGIA CHE SUBISCO DALL’ANNO 2020 DA PARTE DI CHI MI TAGLIA LA STRADA COL PROPRIO CANE (VEDI ALCUNI CAPITOLI IN INDICE CRONOLOGICO, O NEL CAP. INIZIO), IO, IN REALTA’, LI AMO GLI ANIMALI CHE HO INFATTI INTORNO A ME, DA QUANDO SONO NATA (CANI, GATTI, COCCORITI, CRICETI, PESCI, CONIGLI, GALLINE, PAVONI), POICHE’ DA BAMBINA ABITAVO IN UNA CASA IN MEZZO ALLA CAMPAGNA, CON L’AIA, ECC.; PERTANTO, QUANDO AL TEMPO GLI ADULTI MI CHIEDEVANO COSA VOLEVO FARE DA GRANDE, RISPONDEVO, NON A CASO: “LA CONTADINA!”

 

E DOVE SPIEGO IL MIO DIVERSO MODO DI AMARE GLI ANIMALI,

“SEBBENE RITENGO CHE IL MIO CANE SIA MORTO BEVENDO QUELLA STESSA ACQUA DI CUI PARLO NEL MOVIE SOPRA, PER RINFRESCARSI, E NELLA QUALE SI IMMERGEVA NELLA VALLE DELLA BASSA BOLOGNESE, CHE DECANTO COME PIU’ SALUBRE, PER L’ARIA DELLA CAMPAGNA TUTTA INTORNO, POICHE’ SOLO PIU’ TARDI SCOPRIRO’ DEL PIANO DEL GOVERNO CON GLI STESSI AGRICOLTORI LOCALI DELLA MIA TERRA IVI IMPIEGATI AD INQUINARE IL TERRITORIO, IN GENERALE, IN MANIERA PREMEDITATA, PER MEZZO DELL’IMPIEGO DEL GASOLIO COL QUALE CONTINUANO A LAVORARE NEI CAMPI, H 24, PERTANTO ALLA FINE SI E’ AVUTA L’ALLUVIONE NELL’EST DELL’EMILIA ROMAGNA NEL MAGGIO – GIUGNO ’23; E IL TUTTO, CON IL SOLO SCOPO DI CONSENTIRE AI MILITARI, COSI’ FACENDO, DI AVERE QUEI MEZZI ECONOMICI PER POTER ESSI CAMBIARE L’INTERO COMPARTO ATTUALE ENERGETICO, COL GREEN, ATTRAVERSO L’AUMENTO DI PREZZI E SERVIZI, OLTRE CHE DI QUELLO DELLE SOLITE TASSE CHE HANNO AVANZATO AGLI ITALIANI, PUR SCONTANDOLO QUESTO COME AL SOLITO MOLTI ANIMALI E AD ALMENO UNA QUINDICINA DI PERSONE CHE SONO MORTE SUCCESSIVAMENTE A QUEI FATTI.” IL BILANCIO IN NUMERI, DEI DANNI AI LUOGHI COLPITI E ALLE VITE DEGLI ESSERI VIVENTI CHE VI HANNO ABITATO NEI POSTI DEVASTATI DALL’ALLUVIONE NEL MAGGIO DEL’23 IN ROMAGNA

 

@sognandoamanda1

Di questi trattori che pompano l’acqua dai canali, notte e tempo emettendo gas tossico, siamo circondati, ma questo paesaggio non e’ normale!

♬ suono originale – sognandoamanda1

RISPETTO AI FALSI ANIMALISTI DI CUI SONO PIENI I PAESI E LE CITTA’, MOLTI DEI QUALI SONO IN VERITA’ DEI “MASSONI” COMPENSATI DALLO STESSO COMUNE DI RIFERIMENTO PER DEGRADARLE DI PROPOSITO LE MEDESIME AREE URBANE, AL FINE DI FAR PAGARE AI LORO CITTADINI IGNARI DI CIO’, LE TASSE CHE AUMENTANO IN CONSEGUENZA DEL TUTTO, CHE PREVEDE L’INEVITABILE DOVEROSA RIMESSA IN MANUTENZIONE DEGLI STESSI NUCLEI ABITATIVI (VEDI CAP. LA MASSONERIA OGGI), PER SUI SI E’ AVUTO APPUNTO IL LORO RECLUTAMENTO ALL’OPERA SABOTATIVA DI CUI PARLO SOTTO:

E A QUESTO PROPOSITO, NEL POSTARE UN VIDEO DI UN CANE SULLA SOGLIA DELLA PORTA DI UNA GRANDE E BELLA CASA IN CAMPAGNA A MARMORTA (BO), CHE SEMBRAVA MORTO, IN QUELLA PROPRIETA’ DESERTA, E CHE INVECE, ERA SEMPLICEMENTE ESANIME PER IL GRAN CALDO…, VI SNIDAVO I MASSONI DEI CANI DICENDO CHE MOLTI DI ESSI HANNO DEI MAESTOSI IMMOBILI, COME APPUNTO QUESTO DEL MOVIE IN OGGETTO, FINGENDO ESSI DI ESSERE ANCHE DEI VERI ANIMALISTI E IL TUTTO AFFINCHE’ VOI LI  DISTINGUIATE DA QUELLI VERI; E I QUALI MASSONI MI HANNO A LUNGO MOLESTATO PER MEZZO DI ESSI A DIMOSTRAZIONE ANCHE QUESTO FATTO CHE NON LI AMASSERO COME FINGEVANO DI FARE E CHE VI DIMOSTRO CON QUESTA IMMAGINE DESOLANTE E CHE TIKTOK CON LA SCUSA DEI CONTENUTI SENSIBILI MI AVEVA CENSURATA, PERCHE’ QUESTA MIA INTUIZIONE NON ARRIVASSE AD UNA PRESE IN CONSIDERAZIONE  PIU’ IN GENERALE:

https://youtu.be/Z7kzobJPrAw

VIDEO CENSURATOMI DA TIKTOK PER IL CONTENUTO DI DATI SENSIBILI 1

VIDEO CENSURATOMI DA TIKTOK PER IL CONTENUTO DI DATI SENSIBILI

E che ho recuperato anche se ho dovuto comprimerlo (il movie rientra fra quelli che la Polizia mi ha rovinato nella sua inquadratura che sembra ballare):