BILANCIO DEL PRIMO CICLO DI MAFIA

Oggi non solo, sono sempre meno avvenente e temo quel giorno ancora in età giovanile, in cui mi guarderò allo specchio e non mi vedrò più bella, ma non ho proprio un futuro. Il lavoro, infatti, è pura utopia poiché poco dopo me lo fanno perdere, oppure mi creano dei problemi perché mi licenzi io; la prostituzione mi è addirittura quasi preclusa, per la crisi economica ed insieme la mia mafia. Di gettare radici sotto un albero e da lì ricominciare fa addirittura sorridere: ho, infatti, da poco perduto anche quest’ultima abitazione a causa di alcune conflittualità con i condomini che mi hanno creato appositamente da fuori gli adepti che lavorano per conto del Potente dopo avermeli essi corrotti; per infine dovermi sentire giudicata da delle persone comuni completamente estranee da ogni cosa, che sono una ragazza con dei problemi per certe idee sbagliate che da questi inquilini presi da parte, sono state suggerite loro sul mio conto, benché io  rispetto al tutto sia fin troppo tonica a livello nervoso…

… “A chiunque verrebbe la macabra idea di buttarsi in un precipizio!” Eppure la vita quando viene minacciata in questo modo, ti risveglia un istinto di sopravvivenza così inaudito, da sorprendere ogni giorno che passa pure te, e quasi ti senti fortunata a vivere in quello stato di sofferenza, poiché parallelamente hai cuore e occhi diversi verso la stessa vita, e anche la mente inizia a muoversi verso direzioni più allettanti allo spirito di quelle tese allo stretto ritorno delle soddisfazioni di piaceri materiali, e delle gratificazioni dettate da esigenze primarie come avere una casa, una macchina, una carriera, degli amici, uno status quindi, e al termine l’amore a cui tutti in qualche maniera aneliamo…

Lo so che sembra il consueto epilogo filosofale, di chi è alla fine; tuttavia credo che la mia storia presenti una diversità: non si deve guardare a questo tipo di problema all’ugual guisa di un cancro da combattersi, tanto per intenderci, ma credere al contrario alla sua tumefazione dalla terra attraverso l’ascolto delle mille voci che della suddetta manifestazione sociale parlano e per mezzo dei vostri occhi guardinghi che la sovrintendono, senza cadere nella piaga dell’omertà e del silenzio, o peggio ancora dell’indifferenza, al quale ultimo fatto assisto continuamente, facendola di conseguenza vivere questa catastrofe umana in eterno; e portandola la stessa ad evolversi in mille altre forme diverse e sempre più efferate per poterla estirpare fra gli uomini.

Non so se a tutto questo sopravviverò e coltivo il sogno di diventare vecchia, però il mio sassolino nello stagno per increspare l’acqua in mille cerchi, proprio non rinuncio a lanciarlo perché la mia vita e la mia testimonianza possano essere di contributo agli altri; come ad esempio nel creare una letteratura autentica su questo tipo di realtà, cui la giurisdizione poi si regoli fedelmente nell’attuare delle giuste norme a tutela dell’essere umano che ad oggi non esistono affatto, proprio per questa stessa ragione: il non far soccorrere da parte di certuni al potere che si sentono sopra ad ogni cosa e che dispongono della Giustizia a loro comodo, per fare i propri stessi interessi è allo scopo di impedire di favorire una presa di mera coscienza di tutti quanti su questa specifica realtà, al fine ultimo della solidarietà degli uomini verso coloro i quali sono risucchiati loro malgrado dal tal vortice e accedono alla verità.