L’USCITA DI UN LIBRO, EVOCATIVO, SIA NEL NOME DELLA SUA PROTAGONISTA, CHE NEL TIPO DI BATTAGLIA PERSONALE, A QUELLO DEll’AUTRICE DI QUESTO BLOG, E COMMISSIONATO DA R.PRODI, PER CONTO DELL’E.I, ALLO SCRITTORE, PER DISTOGLIERE TUTTI DAL LEGGERE LA MIA DI STORIA, INSIEME AD ALTRI TESTI

Al tempo in cui cominciai ad inserire le prime pagine di questo testo e relative ai primi dieci anni di mafia (nel 2010 circa, del periodo che correva dal 2001 al 2009, all’interno dell’altro sito www.sognandoamanda.com), riguardanti la mia drammatica storia di stalking mafioso, rispetto al sopruso di ogni mio diritto a vivere (come per es. avere un lavoro, una casa senza venire violata al domicilio con danni alle mie cose, e senza essere importunata da alcuni inquilini corrotti, e vicini) che ho subito e subisco ancora, attraverso delle molestie, per colpa del fatto di avere avuto a che fare con un mafioso al servizio di un politico influente con la corruzione delle stesse Istituzioni, e che documentai all’interno appunto dell’ex sito, di cui ho appena accennato, con inizialmente solo delle foto al suo interno, e delle favolette ad esse annesse, ma quest’ultima cosa, solo, in realtà, come specchietto per allodole in modo da poter io filtrare, con la mia vicenda, che narrai, subito di seguito, ecco, che contemporaneamente a quel mio timido tentativo di iniziarne a scrivere del tutto, uscì contemporaneamente il libro in questione che campeggiava nelle vetrine delle librerie di Bologna, e questo fatto, appena dopo al mio testo all’interno dell’ex blog.

Ciò, fu appunto per dissuadere dal leggere la mia storia, presentandosi infatti, esso, molto bene, esteticamente parlando, come anche nei suoi contenuti. Pertanto venne commissionato a questo autore straniero dal Potente, in questione, delegato dall’E.I per la suddetta ragione; ed insieme al libro in oggetto, di rinforzo, a questo disegno, avvenne parallelamente la pubblicazione pure di un altro libro, che ho allegato più sotto, a carattere nazionale, ma stavolta da parte di un nostrano, di un certo rispetto, che usci’ nello stesso periodo, al primo; ma prima ancora di tutti questi sopra, traendo, il sistema, spunto, sempre, dalla mia storia, che sussurrarono ad uno scrittore addirittura di fama internazionale, venne commissionato, un primo romanzo su quelli a seguire, forse, in un preludio, al mio imminente, però da uno molto più famoso nel mondo intero, e ambientato il tal best seller sempre a Bologna, quando la Polizia, mi studiava già da un paio di anni in casa mia a San Lazzaro di Savena, e da cui è stato in parte ispirato: “Il broker” di John Grisham.

Joel Backman, noto come «il broker», un tempo uno degli uomini più potenti di Washington, è esterrefatto: il presidente degli Stati Uniti ha firmato, poco prima della scadenza del mandato, i documenti per la sua liberazione. Era in carcere da sei anni per aver tentato di vendere un software studiato da tre giovani pachistani, capace di neutralizzare il più sofisticato sistema di spionaggio satellitare. Ma ben presto l’uomo, diretto verso un’ignota città italiana, si rende conto che il gesto del presidente non è stato un semplice atto di clemenza e si trova nel mezzo di una girandola di eventi che coinvolgono la Cia, ma anche i servizi segreti israeliani e quelli sauditi…
Fonte: Editore

NEL VIDEO SOTTO, RACCONTO, CHE PRIMA CHE CREASSI IL MIO SITO, ERA STATA SCRITTA UNA STORIA DI FANTASIA CHE EVOCA QUELLA VERA DELLA MIA VICENDA, E AL QUALE AUTORE AMERICANO, ERA STATA SUSSURATA NELLE ORECCHIE DALLA STESSA POLIZIA ITALIANA CHE MI SPIAVA ALL’INTERNO DELLE MIE MURA, E CHE MI BRACCAVA OVUNQUE IO ANDASSI, A BOLOGNA, PER MEZZO DEL FAMOSO SATELLITARE. E IL TUTTO, AL SOLO SCOPO DI SBEFFEGGIARMI, OVVERO COME PER VOLERMI DIRE ATTRAVERSO IL SUDDETTO LIBRO: “MA DOVE CREDI DI ANDARE?”



Il cui nome era già di per sé, allusivo a quello mio che era appunto “Amanda”, come è invero, nello stesso tipo di battaglia personale della sua protagonista: ovvero quello della sua difficoltà a trovare voce in un percorso di giustizia, per via delle sue umili origini.

Amalia Bagnacavalli è nata e cresciuta nelle colline intorno a Bologna e come tutta la sua gente è oppressa da una miseria atavica. Per aiutare la famiglia prende a balia una bambina dell’orfanotrofio cattolico, dalla quale contrae la sifilide. Anziché accettare con rassegnazione la sua sorte (comune a centinaia e centinaia di balie in Italia), Amalia si rivolge a un ambizioso avvocato, Augusto Barbieri, che intenta una causa di risarcimento. Serviranno dieci anni prima della storica sentenza che rende giustizia a una semplice contadina contro un’istituzione potente come il Corpo Amministrativo Centrale degli Ospedali e il suo presidente, il conte Isolani. A beneficiarne sarà solo l’avvocato, ma la vicenda di Amalia passa alla storia come un esempio rivoluzionario delle lotte di classe che animano l’Italia a cavallo tra Ottocento e Novecento.   Nascondi

DESCRIZIONE PIU’ NEL DETTAGLIO

Bologna 1886. Amalia Bagnacavalli è una giovane contadina nata e cresciuta a Vergato, un paesino dell’Appennino che da secoli vive di poca agricoltura e molti sacrifici. Per far fronte alle ristrettezze in cui versa la famiglia, decide di prendere a balia un orfanello dall’Ospedale degli esposti. Ma il viaggio nella città, ancora gravata da un retaggio medievale, segna l’inizio delle sue vicissitudini: dalla bambina che le assegnano – sguardo opaco, petto scavato e corpicino deforme – contrae la sifilide, della quale faranno le spese anche il marito e la figlia. Invece di rassegnarsi all’ingiustizia, Amalia si rivolge ad Augusto Barbieri, un giovane e ambizioso avvocato, che accetta di intentare causa al potentissimo corpo amministrativo centrale degli ospedali di Bologna e al suo presidente, il conte Isolani. Un’avventura più pericolosa di quanto una popolana analfabeta possa immaginare, che la porterà a fare i conti con un mondo più grande di lei e con la disonestà degli uomini, mentre la malattia divora il suo corpo e la sua famiglia. Frutto di un paziente lavoro di scavo negli archivi e di una felice vena narrativa, “La sfida di Amalia” ricostruisce con rigore e partecipazione le vicende dei protagonisti e il lungo iter processuale, riportando alla luce una storia sorprendentemente attuale. Che vede Amalia, eroina moderna, sovvertire la condanna atavica alla sopportazione e dare voce a quell’oppresso e povero mondo delle campagne che si lancia all’attacco dell’antica aristocrazia.

PREFAZIONE

La storia di Amalia
Bologna, 1890. Una contadina, residente in un comune dell’Appennino, Amalia Bagnacavalli, contrae la sifilide dopo aver allattato per breve tempo una neonata illegittima affidatale dall’Ospizio degli Esposti di Bologna, come all’epoca era costume diffuso.
Alcuni mesi dopo, Amalia, indirizzata dal medico condotto del Paese, il quale ne aveva diagnosticato ben presto il contagio, ad un legale di città, giovane ed ambizioso, muove causa, col patrocinio di lui, al Corpo amministrativo centrale degli Ospedali di Bologna, sotto la cui responsabilità sta l’Ospizio, per ottenere il ristoro per i danni subìti. Ne nasce una vicenda giudiziaria, accuratamente ricostruita da Kertzer, articolantesi in varie fasi e con una conclusione assai amara per la protagonista, che pure aveva ottenuto dai Giudici un notevole risarcimento e un significativo vitalizio. L’opera si inserisce nel filone, nato da alcuni decenni presso gli studiosi, di far luce sulla storia della gente comune, sulla maggioranza invisibile, attraverso il metodo della “microstoria”. I volumi che seguono tale metodologia scientifica portano alla luce un insieme di eventi illuminando una “oscura serie di personaggi del passato che rappresentano, pur con tutte le loro peculiarità individuali, la grande popolazione di illetterati che la storia [ufficiale] solitamente ignora”. A tal fine il Processo non solo costituisce di per sé fonte di conoscenza per il suo carattere di narrazione particolareggiata e drammatica, ma contiene sempre una notevole mole di testimonianze che ci narrano l’incontro, sempre carico di drammatica tensione, tra il mondo dei “potenti” e quello dei “diseredati”, dei poveri. Quella di Amalia non è affatto una “sfida”. La donna si trova di fronte a eventi troppo grandi, che fatica a comprendere: non li domina, ma ne è, in definitiva, dominata. Altri manovrano il suo destino. Il titolo più corretto dell’opera è quello originale: Amalia’s Tale, la Storia di Amalia. L’A. immagina, a seguito delle vittorie nelle aule giudiziarie, una contenuta gioia di lei, ma anche la sana diffidenza contadina di chi ha “il buon senso di non lasciarsi travolgere dalle proprie speranze”. E lascia trasparire la grande dignità di questa donna, coinvolta in una storia i cui contorni, forse, non le sono chiari fino in fondo, ma nella quale conserva una sua serenità d’animo. La vera sfida invece è quella di aver plasmato, traendoli da materiali sepolti negli archivi, un dramma sorprendente, una storia ”che oltre che alla mente” sa rivolgersi al cuore. E questo scrittore di forte tempra morale, che non concede sconti, che non ama le scorciatoie, ha saputo, attraverso la scrittura di questa profonda “opera di formazione”, dare finalmente voce a chi non….ha voce.

Editore: Rizzoli

Data di uscita: 27/10/2010

E anche la storia della stessa protagonista di questo libro, pur essendo di tutt’altra natura a quella della sottoscritta medesima, ma che comunque concerne un sopruso da parte delle Istituzioni, come appunto nel mio caso, era comunque, pure quella impossibile, da vincersi al pari della mia. Ma la sua, alla fine, ottenne udienza, e fu portata avanti da un’avvocato animato da spirito di battaglia, nonostante ella morì, senza potersi godere l’agognata compensazione.

E SEMPRE IN QUELLO STESSO PERIODO USCI’, CONTEMPORANEAMENTE A QUELLO DI CUI SOPRA,  QUEST’ALTRO DI ROMANZO, SOTTO, DI CAMILLERI: “L’INTERMITTENZA”.

L’ intermittenza
Andrea Camilleri

Editore: Mondadori
Collana: Scrittori italiani e stranieri
Anno edizione: 2010
In commercio dal: 14 settembre 2010
Pagine: 171 p., Rilegato
EAN: 9788804598428
tascabile
8,80 €
Rilegato
9,00 €

IL QUALE LIBRO, COME TITOLO, E’ MOLTO SIMILE A QUELLO DEL MIO TESTO: “INTERFERENZE”; NON LO TROVATE QUESTO UN PO’ BIZZARRO? Come anche la sua data di uscita è del 2010 (…??); ma purtroppo l’altro mio blog non lo riesco più a recuperare, per potervene rendicontare questo (ma in molti lo videro l’ex mio sito, pertanto, in molte persone, la videro quella mia prima bozza, al mio attuale testo).

E DOVE LA STESSA CONTESTAZIONE DEL TAL ROMANZO DI CAMILLERI, COME ANCHE DEI SUOI PROTAGONISTI, VISTO CHE ANCH’IO HO UN PADRE CON UN’AZIENDA, IN CUI ENTRAMBI I SOGGETTI (MIO PADRE E IL PROTAGONISTA DEL ROMANZO) SI TROVANO A DOVER SOPRAVVIVERE IN TEMPI DI RECESSIONE ECONOMICA IN CUI, UNA FIGLIA COME ME, CHE ALL’APPARENZA, SEMBRA NON VOGLIA, RENDERSI AUTONOMA, AL PARI DELLA STESSA MOGLIE DEL PROTAGONISTA, PROTESA SOLO AL SUO BENESSERE PERSONALE SENZA FARE NIENTE, DOVREBBE STRIZZARVI L’OCCHIO A ME (DA FAR CASO ALLA COSA, CHE SI EVINCE, ANCHE IN UNA LETTERA DELL’ART. DI GIORNALE DEL CAP. 4 DI QUESTO MIO TESTO: “COME SONO ARRIVATA A PRODI”, IN CUI SI CARPISCE IN GENERELE, L’IDEA CHE LA POLIZIA, VUOLE CHE SI ABBIA DI ME, FALSAMENTE, DA PARTE DI VOI TUTTI, POICHE’ E’ LA STESSA CHE MI IMPEDISCE DI LAVORARE); DA LEGGERE, INFATTI, NELLA PREFAZIONE DEL LIBRO, AL TAL PROPOSITO, LA VICENDA, IN ESSO NARRATA, CHE AMMICA GENERICAMENTE A QUELLA MIA.

“E BRAVO CAMILLERI…!”

DESCRIZIONE

Il nuovo romanzo di Andrea Camilleri si muove nel mondo della politica corrotta e della finanza senza scrupoli, indaga i nessi tra industria, crimine, malaffare e consenso.

Astuzia, simulazione e alleanze strategiche sono da sempre le armi più affilate di Mauro De Blasi, direttore generale di una delle più importanti aziende italiane. Da qualche tempo però la sua lucidità è messa a rischio da improvvisi black-out, angoscianti “intermittenze” che lo scollegano per qualche istante dal mondo esterno. Un problema, in un momento in cui la stabilità dell’azienda è messa in pericolo dalla crisi economica e gli operai occupano uno stabilimento minacciando l’immagine pubblica della proprietà; un grosso rischio nell’universo di relazioni spietate che Mauro ha costruito intorno a sé. Tanto la moglie Marisa – una creatura votata alla sensualità e al soddisfacimento immediato dei propri bisogni – che i due vicedirettori – Guido Marsili, un abile ed efficiente gentleman con il pallino della poesia, e Beppo Manuelli, l’arrogante figlio del presidente – sono nemici da tenere a bada, ciascuno coinvolto in oscure trame che potrebbero danneggiare Mauro…

PER NON PARLARE, DEL MODO, IN CUI, ALCUNI ALTRI AUTORI, CHE CERCANO DI DIRE L’ESATTO CONTRARIO, DI CIO’ CHE DICO, IO, NEL MIO SITO, RISPETTO A CERTI TEMI (COME PER ES. SULLA MASSONERIA), SI IMPONGONO AL MIO BLOG, NEL WEB, IN GENERE, COPIANDOMI, SEMPRE, IL TITOLO DEI MIEI CAPITOLI.