ULTIMA FASE A BOLOGNA

PRIMO MARZO 2020 A PALAZZO D’ACCURSIO IN BOLOGNA, DOVE MI APPROSSIMO A CELEBRARE “TRA ME E ME” LA RICORRENZA DEI MIEI VENTI ANNI DI MAFIA (CHE CORRONO DAL 19 MAGGIO CIRCA, GIORNO DEL MIO COMPLEANNO, POICHE’ FU IN QUEL PERIODO CHE CONNOBBI IL MAFIOSO RENATO GRILLI, COLLABORATORE DI PRODI).

Di seguito alla trappola fattami scattare in maniera premeditata da parte degli inquilini corrotti del piano di sopra (la Sig.ra Carpi e il compagno di questa, il Sig. Tricomi che abita al terzo e che le tiene i cani durante la sua assenza nella sua di abitazione), in coincidenza “guarda a caso” della precisa riscossione del mio risarcimento danni per l’incidente da investimento di un auto da me subito a giugno 2019, da parte dell’assicurazione della controparte di 5.900 euro circa ESTRATTO CONTO (da ammirare il modo in cui mi è stato fatto il suddetto PDF dall’esercente della cartoleria dove sono andata, dopo prima essersi il commerciante in questione precedentemente asciugato la fronte con le mani a me davanti per infine avermelo toccato con le sue dita merde, e che quindi gli ho dovuto far buttare via il suddetto foglio, poiché in definitiva era stato preventivamente informato del mio arrivo imminente affinché egli si comportasse in quel modo; e non vi dico le altre cose che gli avevo chiesto di farmi insieme a questa! Come per esempio il JPG della prima pagina dello stesso estratto conto, che infatti mi ha fatto così: Riuscite per caso a leggerlo (provate di ingrandirlo) ? Tutto questo lo devo a mio padre – “lo stronzo” – , che mi impedisce di andare nel suo ufficio dove avrei tutto ciò che mi occorre, diversamente dalle mie sorelle alle quali le porte sono sempre aperte,)(FOTO DELLA CARTOLERIA INQUISITA) mi ritrovai di nuovo a Bologna per doverli spendere tutti in albergo ricevute d’albergo dal 19 febbraio al 8 marzo/ricevute d’albergo dal 11 marzo al 15/ricevute d’albergo dal 18 marzo al 1 di aprile/ricevute albergo fino all’8 aprile/ricevute albergo del 3 e del 7 aprile. Si arrivò quindi allo scontro del 18 febbraio 2019, in cui alle 3′.00″ di mattina imprecavo alla puttana di sopra che girava per casa con ai piedi i “Camperos”, mentre al calpestarmi in questo modo rumoroso il suo pavimento, da su il mio soffitto, contemporaneamente a ciò parlava ad alta voce con chi gli rimaneva in appartamento per tenerle le sue bestie, come se fosse stato pieno giorno; e ordita la tal molestia insieme a tutte quelle altre prima, da me subite in passato, dal Comandante dei Carabinieri di Molinella, il Sig. Caruso, che coinvolse con loro, anche altri condomini e vicini a me intorno, perché mi molestassero in modo diverso assieme ai primi alternativamente, allo scopo che al termine uscissi dai gangheri: quello che feci appunto quel giorno, dopo che per vari mesi mi avevano molestato uno dietro l’altro in maniera continua con sistematicità. https://www.youtube.com/watch?v=XEclT1uHq54&list=UUEU_aF-boz0g_lbLIBQzDrQ&index=218 uno dei diversi inquilini che mi metteva ciclicamente la macchina davanti a casa mia, nonostante non si potesse per indispettirmi Tutto questo, dopo che era terminato un certo periodo di relativa quieta di circa una sessantina di giorni, stavolta, durante il cui tempo, la mafia, ti vuole far credere che tutto è ha posto e procede normalmente, solo per farti abbassare la guardia, come da protocollo, (vedi nel cap. 48 i vari video e link da cliccarci sopra, con alcune foto che ho allegato per la comprova delle suddette molestie e proseguo di queste nel cap. 50). Successivamente dall’essere, stata, “io”, quella picchiata da questi due soggetti (diversamente da quanto sosteranno, costoro, e cioè di avere subito la stessa Sig. Carpi violenza da me) alla sopracitata inquilina –  la quale fa delle pulizie all’Ospedale Sant’Orsola di Bologna nel padiglione 7/8 per conto dell’agenzia Operosa, per chi volesse ammirare il “troismo” di costei dal crine nero e l’occhio azzurro per cui il suo vero marito si era impiccato in tempi antecedenti a questi miei fatti, poiché la tal si moglie in definitiva, se la intendeva con un altro alla vista di tutti e soprattutto al cospetto del suo stesso coniuge, avendo avuto loro un bar nel paese di Marmorta, pertanto la “vacca” in oggetto si faceva trombare dal pizzaiolo del ristorante “Marechiaro” poco distante, e che a tutt’oggi vuole far credere di essere una brava persona nel lavorare, ella, nella struttura ospedaliera in oggetto,  ma a me impediva sia di viverci tranquillamente nella mia casa che di dormirci per poterci andare anch’io a lavorare, dopo la sua corruzione a questo fine ultimo, da parte del Carramba Pelato con gli occhiali da sole alla “Lupo Alberto” – , 

NELLA FOTO IL FAMOSO COMANDANTE DEI CARABINIERI DI MOLINELLA “CARUSO”, CORROTTO DA PRODI, PER CREARMI PROBLEMI GIUDIZIARI NEL MIO PAESE, E CHE IO SOSTENGO ESSERE ANCHE DIETRO A TUTTI I FURTI IN APPARTAMENTO, E DI ALTRO, ASSIEME ALLO SMERCIO DI STUPEFACENTI NELLA ZONA DELLA BASSA BOLOGNESE, PER VIA DI TANTE PICCOLE  COSE CHE HO SCORTO DURANTE I MIEI LUNGHI ANNI DI MOLESTIE ASSIDUE, DA SOTTO IL TORCHIO.

morsi al termine un dito stringendoglielo fra i miei denti lungamente. Ciò fu per la ragione che per potermi strappare dalla morsa di quei due pazzi, di seguito all’avermi il sig.re Tricomi precedentemente immobilizzata con le sue braccia a terra, avvinghiandomi prima al proprio corpo, in cui la Sig.ra Gloria a questo punto mi sferrerà qualche pacca e mi insulterà: “Sei una puttana, che ha un sito dove ti fai vedere con le gambe aperte, e ricevi i tuoi clienti qui!..Oh Dio fai come credi, ma lo abbiamo visto tutti quanti Cardin, e altri a venirti a trovare, ecc.”, frattanto mi si impediva di rispondere alle menzogne che ella gridava a voce alta nell’oscurità di quella mattinata ancora lontano dall’alba, nella quale non fui soccorsa da nessuno, nonostante le mie invocazioni di aiuto, allorquando in principio me ne usciva un po’ il fiato, e dove però riuscì a proferirle in un esile sussulto: “Tuo marito hai fatto in modo che s’impicasse dalla stronza che sei!“, con la vigliacca rispondermi a tema della vera “baldracca” che, unicamente, questa stessa persona, si dimostrava di essere lei, in verità: “Eh allora, chi se ne frega!” …, fui costretta così a difendermi. E una volta che ero finalmente riuscita, in un secondo momento, in cui la Sig. ra Gloria stava telefonando ai “suoi” di Carabinieri, e ci girava le spalle poco distante da noi a sfilare gli occhiali da vista al suo fetente compagno, in quanto era rimasto da solo con me per qualche istante a tenermi stesa a terra, ed io potei approfittare della tal cosa, gettandogli questi lontano da lui, perché non ci vedesse più, per liberarmi da quella trappola, e nella quale circostanza mi si stava facendo letteralmente soffocare, sono al termine fuggita via (cinque chilometri nel buio della campagna); infatti, avendo io visto, ad un certo momento, che “la troia” inquisita chiamava per l’appunto i Carabinieri per poter dare a costoro la sua falsa versione dei fatti, fui messa in questa condizione forzata di dover scappare a piedi da Marmorta verso la via Podgora di Molinella fino all’officina di mio padre, in quanto gli stessi militari non mi avrebbero mai creduta, avendomi già questi miei inquilini calunniato antecedentemente ad essi in Caserma, subito dopo ad un mio primo tentativo di chiedere a detta inquilina di fare meno baccano la notte, con un atteggiamento di pacata moderazione da parte mia, rispetto a quella follia che stavo subendo da diverso tempo, ovvero quella della premeditazione vera e propria, facendolo infatti ella proprio apposta, di farmi dei bussi e “zoccolare” con ai piedi calzature molto rumorose. Le avevo non a caso solo affisso, un foglio al muro del vano interno condominiale con su scritto: LA SIG.RA COI DUE CANI E’ PREGATA QUANDO FA LE PULIZIE DI NON USARE I TACCHI, COME ANCHE ALLA NOTTE, con la stessa “zoccola” senza un minimo di decenza a questo proposito, venirmi a suonare al mio campanello per dirmi: “Innanzitutto me lo potevi venire a chiedere personalmente questo, anziché scrivermelo – MA SECONDO VOI PERCHE’ NON GLIELO SONO ANDATA A CHIEDERE DIRETTAMENTE? – , “E poi io”, prosegue ella:  “non uso le scarpe col tacco, ma solo le ciabatte perché mi fanno male i piedi e guarda, non mi rompere le scatole perché ti creo dei problemi. E tanto fece questo, andando difatti subito dopo l’affissione del mio foglio ad andare a dire falsamente agli Ufficiali che l’inquilina sotto (cioè io) disturbava i condomini perché riceveva a casa sua dei clienti; sia la sottoscritta medesima, prima, che le stesse merde dopo, li chiamammo entrambi i Carabinieri in quella nottata d’inverno anche se in due rispettivi momenti diversi gli uni dagli altri; ma poiché la mia persona lo fece primariamente a quel successivo scontro con le mani, ed essi invece durante il medesimo, in cui nel frattempo che avvenne il tutto mi davano al contempo, a me, della puttana e calunniandomi su quanto accennato sopra: ossia, che facessi venire lì degli uomini, quando sono ormai cinque anni che non ricevo più, fra cui un mio ex collega della campagna (vedi video mah00412 nel cap.48) col quale non ho assolutamente avuto rapporti con lui, al di fuori dall’amicizia, pensai che mi avrebbero calunniato oltre che di questa cosa, anche per quello che era appena accaduto, dinnanzi agli Ufficiali dell’Arma, come è successo da farmi scappare.

TRACCE DELLA CORRUZIONE DI CARUSO, DALLA MIA ANAMNESI PSICHIATRICA RITIRATA NEI GIORNI DEL MIO ESILIO A BOLOGNA ALL’EX MATTATOIO “RONCONI” DI BOLOGNA, SEDE ORA DEGLI UFFICI DELL’USL DI IGIENE MENTALE, PER POTERMI LUI RIMETTERE LE MANI ADDOSSO: INFATTI, AVEVO PROVVEDUTO A DENUNCIARLO APPENA SOPRAGGIUNTA IN CITTA’, SIA LUI CHE LA STESSA INQUILINA DI CASA, INSIEME AD ALTRE COSE,  IN UN ESPOSTO PRESENTATO  IN UN COMMISSARIATO, MA IL COMANDANTE NEL DOCUMENTO SOSTIENE DI AVERMI PROVATO DI RINTRACCIARE, LA CUI COSA E’ FALSA, PERCHE’ SE L’HO DENUNCIATO, LO DEVE AVER SAPUTO NEL FRATTEMPO. Si veda l’esposto di seguito.

PDF-ESPOSTO DELLE-MOLESTIE-2020

Soprattutto temevo di correre il rischio di un’ennesima misura psichiatrica a mio torto, dopo l’ultima a distanza di solo un anno, che mi era stata appunto inferta – nella stessa modalità di una sequela prima di torture, come fu con quest’ultima, e ad essermi stata messa a segno quella precedente, con la collaborazione del famoso ragazzo in bici (si veda nel cap. 35) che me le aveva sferrate quest’altre sempre di proposito, sparandomi continuamente a me addosso la misteriosa arma non identificata nella nomenclatura delle armi, assieme con degli inquilini della precedente dimora a Molinella che se ne davano il cambio del marchingegno diabolico in oggetto, contemporaneamente a ciò a farmi far subire “la mafia” da altri molestatori mercificati intorno al posto in cui abitavo varie molestie, i quali, mi smotorizzavano a tutta birra appena aprivo una finestra della mia dimora o ne uscivo da essa sulla strada (almeno cinque i centauri giovani corrotti, vedi cap. 43), e altre diverse ancora per il paese (si veda cap. 37 – 38)) sotto l’egida del già nominato Comandante dei Carabinieri Caruso istituito da Bologna a questo scopo perché al termine mi fosse disposta dallo stesso militare, un TSO (vedi cap. 36) – ;l il tutto, con non poche conseguenze questo tipo di sevizia sulla mia stretta “pelle”: l’incidente stradale famoso dove ho riportato una frattura all’osso sacrale e una lesione al fegato,

con relativo aumento di peso corporeo di seguito all’ASO in oggetto, me lo ebbe poi a cagionare l’investimento medesimo, lo stesso trattamento psichiatrico: PRIMO DEPOT (DA CLIK) E SECONDO QUI DI SEGUITO (la sostanza iniettatami blocca il metabolismo basale facendoti prendere ogni puntura che ti fanno al mese due chili per volta, quello a cui dall’alto si aspira per cancellare le prove del mio abbracciamento alla mafia, che era stata appunto la mia bellezza, a circostanziarla questa; e contemporaneamente a ciò la stessa sostanza, diminuisce lo stato di vigilanza per essermi io fatta investire):

EFFETTI INDESIDERATI DELLA SOSTANZA INIETTATAMI E CHE MI HA PROCURATO L’INCIDENTE

Pertanto, mentre a passo spedito mi inoltrai per la bassa bolognese nelle tenebre di quella notte prossima al giorno, e che grazie a Dio non era stata troppo fredda, vidi ad un certo punto sopraggiungere all’altezza dell’incrocio con lo stradone di Marmorta la pattuglia dei “miei” di Carabinieri che avevo chiamato io, ai quali andai incontro per spiegare quanto mi era successo, con loro dirmi di aspettarli sulle panchine difronte all’unico bar di questo paese. Ubbidì rimanendovi per qualche minuto ma poi decisi di fuggire, temendo per me il peggio. Piagnucolante e camminando velocemente con degli infradito ai piedi e in tenuta da pigiama quasi come fossi stata violentata da uno stupratore, mi imboscai per la strada asfaltata piena di alberoni in cui si erano schiantate nel passato molte persone con degli autoveicoli e motoveicoli, che però a quell’ora, non era ancora trafficata, fortunatamente, per raggiungere senza essere acciuffata da nessun Ufficiale che intravvidi sfrecciarmi contro a bordo di una seconda pattuglia dei Carabinieri che doveva aver chiamato la Carpi, l’azienda di mio padre, quasi fosse stata la mia persona, a dover sfuggire alla Giustizia dopo aver commesso un omicidio. Non era affatto così, ma il suo esatto contrario: mi stavo cercando solo di mettere in salvo dai miei aguzzini! Una volta sopraggiunta in officina e dopo aver telefonato al Radio taxi per richiederne uno, mi venne a prendere un’autista delle auto blu con la sua vettura che proveniva da Baricella, al quale dissi di riportarmi a Marmorta, per vedere se la situazione era ritornata di nuovo normale per potermi vestire e andarmene via da lì, il più lontano possibile, chiedendogli di aspettarmi poco fuori dalla mia porta, e implorandolo se qualcuno provava ad impedirmelo, di aiutarmi lui in qualche modo dopo avergli accennato brevemente quello che mi era appena successo e del motivo per il quale mi avesse trovato in tuta da pigiama. Egli assentì e mi aspettò per condurmi successivamente a Bologna. Era l’alba quando arrivai in città e alle prime luci del giorno alcuni bar erano, miracolosamente, già aperti consentendomi pertanto di rifocillarmi da quell’immenso orrore.

Più tardi decisi di fare denuncia, ma i Carabinieri di Viale Panzacchi si rifiutarono di prendermela, come al solito, per un conflitto d’interesse relativo al tipo accusa che avevo posto ad essi del reato coiè di abuso d’ufficio, che volevo sporgere contro un loro collega –  appunto il comandande Caruso – ; la quale mia richiesta era incompatibile con il loro mandato, dicendomi di recarmi in Questura. Così mi dissero.

Nel frattempo inizierò perciò ad alloggiare in albergo, dove in principio andrò in quelli con l’uso d’internet, e che alternavo come postazioni internet, a quelle pubbliche delle biblioteche, e a quelle a pagamento gestite dai Pakistani, nelle quale ultime trascorrevo il resto della giornata prima di ritornare in hotel, e dai quali posti mi spostavo solo per raggiungerne quelle di altri stranieri, con i soliti relativi impedimenti a farmi scrivere su ciò che mi accadeva, da parte di chi era stato corrotto a questo proposito per impedirmelo… Successe però che sia in quelle dell’hotel https://www.youtube.com/watch?v=vQLdO_A03zw&list=UUEU_aF-boz0g_lbLIBQzDrQ&index=68 (problemi tecnici) che in quelle esterne, cominciarono a crearmi dei veri e propri ostacoli a tal punto, che ne redassi un esposto di questo con segnalazione di reato a tre persone fisiche diverse: i proprietari di alcuni alberghi, il responsabile di alcune biblioteche e appunto il famoso Carabiniere di Molinella già citato, a cui dovevo il tutto, dove riuscirò in questo esposto sotto a far finalmente di egli menzione, anche se scrivendolo molto male per le ragioni sopra menzionate:

PDF-ESPOSTO-MOLESTIE-2020

Ma in Questura, prima di arrivare a redigerlo questo esposto in un comando della Polizia, non me la vollero prendere pure gli stessi agenti neanche loro, la mia segnalazione, per la stessa identica ragione avanzata dai Carabinieri: il conflitto d’interesse, anche se dopo molte mie insistenze, ottenni di farmi far apporre almeno un timbro in su di essa redatta ad un computer, della quale però non me se ne diede la copia, pertanto l’originale ce l’avrebbero questi, e che avranno poi gettata, lamentandomene io di ciò, perché non avrei potuto avere le prove della mia presenza lì senza l’avallo di un sigillo della Questura, su di un foglio, e per la cui cosa li avevo ripresi a loro insaputa da presagio al tutto:

/www.youtube.com/watch?v=OeIH0sAxK7w&list=UUEU_aF-boz0g_lbLIBQzDrQ&index=90https:// 

si veda dal minuto 04′.21″ che riprendo l’ufficio della Questura dove mi trovavo

www.youtube.com/watch?v=8ohoDVvtzuQ&list=UUEU_aF-boz0g_lbLIBQzDrQ&index=89https:// (problemi tecnici ?)

Essi mi dissero però che di questo mio caso ne avrebbero comunque parlato con il Questore perché era una cosa grave pur di assecondarmi e di togliersi me lì di torno, e di ripassare fra qualche giorno, consigliandomi nel frattempo di redigere un esposto ad un Commissariato di Polizia, qualsiasi, pertanto me se ne dava un modulo di questo, dei vari indirizzi nei quali recarsi. Quando uscì da là, sospinta un po’ con la forza da qualche poliziotto, trascorsi il resto del mio primo tempo d’esilio a Bologna, a cercare anche di curare il mio aspetto, un po’ trascurato, già che c’ero, contemporaneamente al proseguire a realizzare il mio sito; il quale ultimo sembrava essere destinato a non realizzarsi mai per i diversi molestatori che già al mio sopraggiungere mi aspettavano nelle varie postazioni internet dove mi collegavo per impedirmi di lavorarci ad esso, per ovvie ragioni, che rimandano al contenuto del medesimo testo, pertanto si chiama non a caso “interferenze”. Ma anche nell’avvicinarmi nuovamente a qualche SPA, se alla prima mi andava fatta bene, alla seconda lo stesso Istituto di bellezza mi veniva corrotto per farmi male, portandomi di conseguenza a riavere dei problemi di pelle (vedi cap. 20 – 24 dove ne parlo più nel dettaglio, quando solo il mese prima era stata perlomeno perfettamente pulita, anche se ero molto sbattuta da tutte le molestie che subivo.

I capelli bianchi delle due foto sotto a questa (per onore di cronaca, visto che io come persona sono una che si cura e ci tengo a precisarlo) e che sono risalenti al marzo 2020, non sono dovuti al fatto che con la pandemia, i saloni delle parrucchiere erano stati tutti chiusi, perché avrei potuto farmela da me la tinta, acquistandomene semplicemente una al supermercato, ma per la ragione che avevo una ferita alla testa con cinque punti

dovuta alla crisi epilettica famosa  che avevo avuto solo qualche settimana prima PRONTO SOCCORSO PER CRISI EPILETTICA CON FERITA DI CINQUE PUNTI ALLA TESTA a causa dell’inquilina di sopra, che non mi faceva dormire alla notte, per cui ero caduta a terra in stato di non coscienza; di conseguenza dovetti aspettare un bel po’ che questa si riemarginasse, prima di potermelo fare il colore. certificazione neurologo da crisi epilettica a questo riguardo

RICEVUTA DELLE FOTO SOTTO CHE MI SONO FATTA DA UN FOTOGRAFO DI BOLOGNA PER DOCUMENTARE LA SENSIBILIZZAZIONE, VERSO LA QUALE, ERA ANDATA INCONTRO LA MIA PELLE PER TUTTI I DISAGI DI QUEL PERIODO.

ESAME ALLERGOLOGICO DA DIVERSI FATTORI AMBIENTALI STRESSANTI

Tutto questo mi è successo subito dopo che mi ero riavvicinata alle SPA, quando solo qualche mese prima la mia pelle era stata come da foto sotto, nel periodo precedente alla lite con i condomini: settembre/novembre/dicembre/gennaio 2019. E anche di seguito alla massoneria selvaggia che ho subito successivamente a Bologna, e contemporaneamente all’effetto dell’aria insalubre di Bologna che nel frattempo che ero ritornata a Molinella e poi a Marmorta, qui si era molto inquinata.

SCUSATE LA PIATTEZZA DELLE FOTO PRIMA DELLA LITE CON I DUE CONDOMINI, MA ERO MOLTO SBATTUTA PER IL TUTTO!