DOMENICA 4 SETTEMBRE 2022

1°PARTE DEL VIDEO, D’ESEMPIO, DEL MODO IN CUI LA MAFIA MI IMPEDISCE DI VIVERE IN OGNI POSTO DOVE PROVO DI SFUGGIRLE; ORA, PERSINO, IN APERTA CAMPAGNA.

https://youtu.be/TVNDlJhcAao

2°PARTE STESSO VIDEO

https://youtu.be/NMY0wOtWwRM

https://youtu.be/DBSbl3jm5w0

3° VIDEO MEDESIMO

Quella mattina, mi avviai verso Molinella, dalla mia casa a Marmorta, per andare non so dove … Ero sospinta, da quella luce del sole che rincorrevo fedelmente, come se volessi farmi persuadere dal suo fascio suadente a direzionarmi verso di essa, quasi fosse stato un navigatore satellitare da doversi impostare perché mi facesse da guida e al contempo mi conducesse alla salvezza, in cui la medesima aurea mattutina ne intravvedesse per me la giusta via da seguire al tal fine.

Avrei voluto inizialmente lasciare la bici dal babbo, come faccio di solito, nel suo capannone, per incamminarmi successivamente a piedi fin alla Vallazza, poco lontano, aldilà del canale lungo la via Podgora, a passeggiarvi là, senza venire più disturbata da certi veicoli

@sognandoamanda1

Vallazza di Molinella: da qui si vede la via podgora, che è la strada della zona artigianale, dove appena mi allontano ritorna alla sua normalità, dal traffico assurdo di auto che vi passa quando vi sopraggiungo.

♬ suono originale – sognandoamanda1 – sognandoamanda1

che mi venivano dispiegati in modo premeditato sull’asfalto;

@sognandoamanda3

Ottobre 2023

♬ suono originale – sognandoamanda

ANCHE QUESTI VIDEO SOPRA MI SONO STATI MODIFICATI NELLA SUA INQUADRATURA CHE SEMBRA BALLARE

e a dividerla questa terra coltivata in mezzo ad una natura pressoché incontaminata, appunto il suddetto corso d’acqua che dovevo circoscrivere, una volta che avevo superato un’area sportiva recintata rispettivamente del calcio e di pesca, che mi sarei ritrovata sulla mia destra, dopo esservi finalmente entrata al suo interno. Ma alla fine ci pensai un po’ su, perché non ne avevo più tanta voglia tutto sommato di camminare, mentre di pedalare ci stavo prendendo gusto, visto la splendida giornata domenicale che era, e dalla temperatura ancora molto mite. Anche se però ero indecisa seriamente se quest’altra cosa, l’avrei voluta fare per davvero, visto l’ultima stretta di morsa inflittami di recente dalla mafia, a tal riguardo, da inibirmi preventivamente sul nascere da quel mio intento di andare a girare con la bici lungo le strade extraurbane della bassa bolognese, come lo facevo un tempo, quando cioè non venivo ancora tanto disturbata, qui, ma dove però da qualche mese, mi succedeva di iniziare a subire molestia.

Non a caso, solo l’anno prima e anche all’inizio della primavera ormai trascorsa, ero andata spesso da Marmorta fino a Bologna con la bicicletta, pur di sottrarmi alla mafia che mi attendeva certa nei pullman sostitutivi del treno che portavano in città (vedi cap 56: LA CORRUZIONE DEI BUS NAVETTA BUDRIO – PORTOMAGGIORE DEI PULLMAN RICCI & POLLINI NELL’ANNO 2021.); ma dall’anno in corso, dopo un primo periodo di tempo, in cui mi era stato ancora permesso ciò, pur sortendone il mio relativo stupore, anche se con qualche incidente di percorso, inframezzo, detto altolà, non tardò a sopraggiungermi inesorabile, come del resto era prevedibile prima o poi sarebbe accaduto, avendo avuto ormai alle spalle ventitre anni di ritorsioni mafiose.

Mi era, infatti, successo un giorno di giugno di dover andare da Marmorta a Granarolo dell’Emilia, in bici, per fare un colloquio di lavoro, dove mi avrebbe atteso, sicuramente, l’ennesima presa per i fondelli di tipo lavorativo.

PRIMA PARTE VIDEO

Pertanto lungo il suo tragitto, mi disseminarono diversi ostacoli, perché vi rinunciassi a priori dal raggiungere questa mia meta, e contemporaneamente ne fossi da questo sgarbo riservatomi, sbeffeggiata, ulteriormente, con quelle molestie da cui fui inflitta durante questa mia attraversata in strada.

SECONDA PARTE VIDEO

https://youtu.be/1GTYougAn4c

TERZA PARTE VIDEO

https://youtu.be/JJjco0e3CfM

QUARTA PARTE VIDEO

https://youtu.be/-iAqTdID2Uk

Mi era stato difatti chiesto se per una quindicina di giorni (“non troppo agenzie interinali! Per carità…”), avrei voluto fare la colf a casa di Filippo di Molinella, l’omosessuale, poiché il padre, doveva sottoporsi ad un intervento in ospedale. Filippo, è un personaggio molinellese che suscita derisione, in quanto veste in modo ridicolo e si fa trovare spesso in stazione dei treni, ad abbordare possibili clienti maschi spesso più piccoli di lui; e lo fa questo girando avanti e indietro all’interno del terminale, fino a portarsi fuori dallo stesso, lungo il suo marciapiede, che la costeggia la stazione ferroviaria medesima, e ad essere divisa da una recinzione, al di là della quale, si trova anche la pensilina della corriera, fin dove il tal “matucco” ogni tanto si allunga ad andare, come lo fanno certe donne di strada che in ivi si prostituiscono, e cioè fingendo, egli, di attendere una corsa. Ogni tanto canticchia, tra sé e sé delle canzonette d’amore: “Tu non sai, la donna che potrei essere per te…!”; fa ridere costui. Altre volte, invece, bisbiglia qualche parola, come fosse un saccente vecchio, tra una boccata di fumo ed un’altra, mentre ti spia silenzioso e freddo dai suoi fondi di bottiglia per occhiali da vista, dai quali appunto sembra a quanto pare che non veda tanto bene.

NEL VIDEO SOPRA, IL FAMOSO “FILIPPO” CHE RIPRENDO IN STAZIONE DI MOLINELLA

Spesso, la mafia, me lo imponeva, di frequente, questi, allorquando vi sopraggiungevo la mattina presto, in stazione, ch’era ancora deserta; e dove Filippo, di seguito all’avermi fatto una prima sua comparsata davanti, per comunicarmi la propria ambasciata, a cavallo della sua bici, in cui vi ci sostava sopra qualche minuto, per volermene insieme preannunciare l’imminente missione di disturbarmi, con il proprio culone sulla sella e anche col peso della panza “a cocomero”, “in vetta”, e che talvolta la teneva, questa, completamente scoperta, incorniciandola con certi abiti, quasi fosse stata, il “Gesù bambino di Nazareth” oppure sempre nel tentativo di valorizzarla, per mezzo di alcuni accessori particolari, da così esaltarla in modo ulteriore, altre volte, incedeva dietro ad essa, come se omaggiasse il palio di un Santo … Ora, per ritornare a costui, da “in soura” sempre il suddetto corsiero, mentre le sue gambe stavano ben puntate a terra, ma ben divaricate fra loro, lo stesso suonato, dopo questo primo step, prendeva poi a investirmi con i suoi micro occhietti da quell’attenzione tipica, molto caratteristica, che è diventata famosa, del mafioso da pellicola, e che impiegano certi attori del cinema per rendere mitica la tal figura, e il tutto gravato dall’iconico relativo sguardo implicante il personaggio in oggetto, per poter dare al tutto maggior enfasi, che pure esso è da celluloide, e che vuole alludere ad un rapporto di tipo persecutorio tra carnefice e pseudo vittima a cui è destinato, tramite un’altra immagine altrettanto ricorrente del cinema: quella della visione oculare che esclude da ogni campo, qualsiasi altra distrazione per dedicarla, in toto, solo, alla persecuzione della diretta designata … Orbene, questa bella sceneggiata delirante, costui me la ricreava, adesso, esclusivamente a me, di proposito, con un atteggiamento ossessivo, in cui proseguiva a fissarmi in maniera seriosa, successiva ad una sicura implicazione mafiosa, della quale cosa avevo una certezza ferma. Per infine, vedermelo, il “soggetto”, in questione, che da questo suo bel mezzo a due ruote, ad un certo punto, scendeva, per appoggiarlo poi contro il muro, e da quel momento lì, iniziava a ronzarmi intorno, subdolamente, accendendosi subito dopo la rituale sigaretta, a conferma della sua mattanza alla mia persona; e che prendeva a fumarsi, poco distante dalla sottoscritta medesima, mentre io parallelamente cercavo di distanziarmene da lui, perché non fossi costretta a respirarne passivamente il puzzo da catrame che mi buttava fuori dalla sua bocca. Il tutto, me lo esecrava con la classica coda dell’occhio che ti insegue fino al suo angolo, e propria, di chi è sostanzialmente complice di una qualche malefatta “… Ma tanto nessuno, lo sa!” secondo il copione che gli avevano detto di recitarmi, certuni.

Ecco, questo era per me Filippo: un’ennesimo mafioso, appunto, che pure avevo per mezzo parente alla lontana. E, la mia persona, sarebbe dovuta andargli a fare delle pulizie, dove mi immaginavo, che una volta a casa sua, avrebbe pure da lui, iniziato ad accendersene, una dietro l’altra, fingendone la casualità, mentre gliela pulivo?

Come dopo tutto, questa cosa, mi era già successa da un’altra famiglia ancora (nel 2009), dove un parente – il padre della mia datrice di lavoro – che la veniva spesso a trovare da fuori, abitando quest’altro scemo, in via San Felice a Bologna, per tenerle a bada le sue nipotine neonate gemelline, dandomi così a me il modo di fare a sua figlia le pulizie di casa (nella zona della Fiera, in via del Gomito, in un lotto recintato di grandi ville a schiera che si apre ad una campagna bolognese ancora lasciata intatta); e nella cui circostanza, egli, cominciava a comportarsi allo stesso modo di Filippo, nonostante gli avessi fatto ben capire a questo “pseudo nonno” (un pensionato che aveva prestato servizio come autista di pullman privati in Inghilterra), che il fumo mi desse fastidio, anche se evitando di dirglielo apertamente. Fui costretta al termine a dovermene andare via, poiché di nascosto dagli occhi di sua figlia, veterinaria, questi, mi molestava, in diversi altri modi a seguire.

Della tal proposta lavorativa di cui sopra, che l’agenzia interinale di Granarolo, mi avrebbe fatto, dopo aver la mia persona lasciato un curriculum presso un’altra sua filiale a Bologna, nella zona Lame, la quale, glielo avrebbe poi girato a quest’ultima, per via della territorialità in cui avevo chiesto di poter lavorare, ovvero a Molinella, occupandosi detta agenzia, appunto, anche della zona di qua, ci ho un po’ pensato su, perché ne avvertivo la palese smorfia mafiosa, essendomi da poco licenziata da un’altra famiglia ancora, di recente, dove ero andata a lavorare sempre come colf per circa un anno, due volte alla settimana, poiché nonostante da essa, mi fossi trovata molto bene (tanto che mi vennero concesse le referenze), ad un bel momento, avevo capito che era stata corrotta pure quella, per prendermi per il culo; e dove i suoi componenti, in cambio della loro collaborazione mafiosa prestata al tutto, mentre io vi lavoravo nella loro dimora, ebbero in cambio da parte della mia mafia, appunto, la sostituzione di tutte le finestre vecchie che avevano in precedenza, con quelle coibentate in legno dell’intera palazzina di tre piani in cui vivevano, insieme alla imbiancatura di tutte le pareti della casa, che una ditta vidi che fece a costoro, a marzo 2022, frattanto continuavo a svolgere le mie mansioni domestiche; invece a me, per all’incirca quattro ore di pulizie ogni volta, mi si dava tra le 30.00 euro e le 35.00 max 40, solamente, e in nero, che me le feci far bastare pur di impiegarmi in una qualche attività economica. Questo, previe molestie in treno e in corriera da parte di certi massoni che mi dispiegava la mafia, come passeggeri, se volevo riuscire a raggiungere il posto di lavoro, che era nella zona Ospedale Sant’Orsola, in via Azzurra, sempre a Bologna, sia durante il tragitto sui mezzi di trasporto pubblici all’andata che al ritorno, e anche dopo lungo la strada urbana di seguito dall’esservi scesa dagli stessi, per potere andare là; dove poi, alla mia precisa uscita dal lavoro per ritornare indietro, di nuovo, mi si proseguiva a dispiegarmene di altre di bestie di satana, che mi si infrapponevano di continuo, e che come torture, avrei dovuto continuare a subire, all’infinito, quale pegno al mio intestardirmi a voler prendermi almeno qualche briciola di pane in quella maniera lì: nel fare cioè delle semplici pulizie, poiché, diversamente, non sarei stata in grado, fatta premessa di queste molestie che subivo, di riuscire ad adempiere efficientemente ad altri incarichi di lavoro più complessi, in cui era richiesta la concentrazione mentale, o la predisposizione ai rapporti interpersonali (come ad esempio, la segretaria, la commessa, ecc.).

MOLTI DI QUESTI SONO I VEICOLI, GUIDATI DA MAFIOSI E MASSONI CHE VEDETE ANCHE NEI PEDONI CHE MI VENGONO INCONTRO, CHE L’E.I MI DISPIEGA QUOTIDIANAMENTE IN STRADA, AL FINE CHE IO SOCCOMBA PERCHE’ NON PARLI SU TUTTO QUELLO CHE SO.

https://youtu.be/DbG5sPzo_Os

https://www.youtube.com/watch?v=lxaVW_m3H-8

IL VIDEO SOPRA, E’ QUELLO CHE TIKTOK MI HA PRECLUSO DI ALCUNI PEZZI AL SUO INTERNO (DAL MIN. 1.15 c.c, dove mi corrono a fianco tre furgoni bianchi l’uno all’altro alla mia sinistra, con un altro dietro, che mi sta dietro e mi supera).

@sognandoamanda3

Questo video era su un account che mi hanno bannato (ne capite adesso la ragione?), ma poi lo avevo posto su YOUTUBE, e linkato nel mio blog al cap. 61, salvo accorgermi di recente tra la fine ottobre e l’inizio novembre 2023 che molti di questi movie molto eloquenti della mafia che subisco in strada, non era più disponibile, avendo fatto trapelare in quel periodo ad un commentatore di tiktok che me ne disquisiva la privacy al tal riguardo, che avrei posto come memoria difensiva questo mio blog alla Corte Suprema di Cassazione, in cui ce ne sono tanti a sostegno della mia causa. Molti di questi automobilisti, alla guida, e certi pedoni stranieri che mi vengono incontro, sono stati corrotti per avvelenarmi l’aria che respiro ed insieme scoraggiarmi dall’andare a San Lazzaro di Savena nel farmi soccombere ad essi, dove lì avrei raggiunto la mediateca del paese per poter navigare in internet da così continuare a lavorare sul mio blog, che a causa di una truffa subita da TIM, mi aveva slacciato la connessione a casa (si veda cap. 63). Sono, o non sono una guerriera? Consiglio a tutti quelli che vedono questo video di salvarlo e non di linkarlo perché immagino che mi censureranno anche a Roma: quindi divulgatela la verità se avete a cuore la nostra Nazione che è ostaggio della mafia e della massoneria.

♬ suono originale – sognandoamanda – sognandoamanda

Credo sia questo che ho posto qui oggi (20/11/23) dopo averlo recuperato da delle chiavette USB, ma che come ho già scritto in AUTOBIOGRAFIA (nel  paragrafo in viola), come sui socialmedia, nel frattempo, lo trovavo modificato nella sua inquadratura che sembra ballare: non era così in origine, poiché nonostante fossi stata in movimento, avevo la mano ben ferma. Mi sembra ovvio che la mafia, voglia scoraggiarvi dal guardarli questi miei video visto che documento ciò che fa sì che essa sopravviva: la massoneria, che è la sua costola.

Quando ne ebbi la piena certezza della corruzione di questa famiglia, decisi di allontanarmi: e questo mi accadde, un giorno, in cui la signora si accese lo stereo per ascoltarsi insieme al marito, entrambi in pensione, una canzone inglese degli anni novanta, e del cui brano musicale, all’interno delle mie mura domestiche, dove sono certa delle presenza di micro telecamere, che i militari mi hanno installato a me di nascosto, per potermi spiare, mi ero spesa a dire ad alta voce, qualche giorno prima del suddetto fatto, che l’odiassi come genere melodico; imponendomela, pertanto, la tal suddetta canzone, i militari dei servizi segreti, per mezzo di costoro, in modo serafico, mentre stavo pulendo ad essi l’abitazione. Così la mafia, ebbe suggerito loro, di dichiararsi a me, al termine, in quel modo eloquente; e mettendomene in scena, gli stessi pazzi, la relativa sua commedia, pur di contestualizzare la cosa, nel soggiungere quindi a ciò, i due coniugi corrotti in questione: “ … Che dovevano rilassarsi ad ascoltare la musica perché non ne potevano più dei fatti assurdi imposti dal sistema e che erano dettati dal Coronavirus!”, sapendo questi che ero una NOVAX, da porsi di conseguenza ai miei occhi con un certo spirito di fratellanza per poter dunque attecchire gli stessi massoni meglio al mio cospetto, al fine di nascondersi pienamente della loro “truffa”, messami a segno, in quella “bischera” maniera lì, per conto della mafia, perché questa, si continuasse a prendere gioco di me, per mezzo di detti suoi operai! Però, c’è da dire, che del tal inganno, ebbi già sentore, preventivamente sin dal principio, come pure durante l’intero corso della mia permanenza da essi, attraverso altre avvisaglie a quest’ultima che iniziai a cogliere sottilmente, in frasi che mi dissero a tempo debito, accompagnandomele ad una certa voce.

Io avrei potuto proseguire a prestare i miei servizi presso questa famiglia, ugualmente, dopo tutto ero riuscita a farlo, ciò, per quasi un anno, ma ad aprile 2022, ebbi una crisi pseudo epilettica, poiché in quel periodo, un inquilino, che era il fratello, convivente, del test della controparte in un procedimento penale a me avverso, prese a iniziare a “spararmi” con varie molestie, al posto del suo gemello, visto che avevo deciso di ricorrere all’appello, e contemporaneamente a lui, un’autista della corriera per andare a Bologna (l’autista trent’enne pelato che veniva dalla Sicilia), particolarmente, incominciò anch’esso a farmi molestare assiduamente da certi suoi passeggeri. E che mi era stato corrotto insieme ad altri suoi colleghi, e a qualche controllore del treno, perché subissi molestia sempre più da certi giovani studenti, lavoratori, ed altri dall’indubbia provenienza, che caricava e che erano dei massoni;

https://youtu.be/XE-PGQPcBDM

QUESTO CHE RIPRENDO, E’ UNO DEI TANTI PASSEGGERI CHE MI DISTURBANO IN CORRIERA (LUI, IN PARTICOLARE, LO FACEVA CON UN CATTIVO ODORE CHE SI METTEVA ADDOSSO, DI  PROPOSITO VENENDOSI A SEDERE VICINO A ME, MA ANCHE FACENDOSI DA GUARDIANO DEL TEMPIO, ALLE MOLESTIE, CHE ALTRE PERSONE MI METTEVANO IN ATTO INSIEME A QUELLA SUA)

le quali persone, coinvolte, di volta in volta, che salivano su quei mezzi di trasporto pubblici dove viaggiavo anch’io, lo salutavano, in maniera complice e sapiente, in beffa a me, al fine che essi successivamente mi disturbassero, in qualche modo (in puzze, rumori, ecc.), mettendosi poco lontano da me, e nella più perfetta condizione di libertà di poter infierire senza venire controllati, da nessuno, poiché il tutto avveniva sotto l’egida dello stesso autista corrotto, in questione; ma dove però, la sottoscritta medesima, arrivata ad un bel momento, volle alla fine reagire, cercando di sporgerne denuncia del tutto, e provando di affidare questa causa ad un avvocato. Ma del cui mio intento, come da sempre, fui ostacolata sin da subito, sia da parte della Polfer di Bologna che non volle proprio prendermi la segnalazione, millantando “che interveniva solo, su chiamata, in cui accadevano all’istante alcuni fatti, da doversi cogliere in fragrante certi eventuali disturbatori ad arrecare danni…”, e non ha postumi di episodi che si erano già verificati: il che era una fesseria, come mi confermò successivamente un legale a cui lo chiesi, questo fatto, e che me la rivelò la quale cosa, perché non era sostanzialmente stato ancora contattato dalla mafia. E, ciò, avvenne, un giorno in cui caddi in una di quelle tante trappole tesemi da qualche passeggero corrotto insieme a due o tre sue spalle che lo proteggevano (studenti di Marmorta che scendono a Molinella per prendere il treno per Portomaggiore), all’interno della stessa corriera in cui mi trovavo per andare a Bologna, dove l’autista famoso, fu lui nella suddetta circostanza, quello, ad aver voluto chiamare i Carabinieri, per lamentarsi, questi, di me, che gliene chiesi conto al termine di quello che da ormai oltre tre anni, mi faceva subire in su di essa, quando c’era egli che la guidava, nella più totale sua paciosità, di seguito all’ennesima ritorsione che subì; e questo, fu, per fare in modo che la mafia, mi potesse di nuovo mettere le mani addosso, con i servizi di igiene mentale, attraverso la collaborazione del tal complice conducente. Come mi fu impedito, questo mio percorso giudiziario, dall’altra parte, anche dagli stessi legali, e che uno dietro l’altro tentai di interpellare, vanamente, in quanto mi vennero tutti quanti corrotti, pure per altre cause legali che dovevo intraprendere da un po’, come ad esempio quella contro la mia stessa proprietaria della casa a Marmorta, … Fino a quando, mi dovetti arrendere al fatto, che i tal dipendenti rispettivamente della TPER o della FER, alla fine erano degli intoccabili, da essermi stata vista costretta, a disertare per un po’ dal prendere dei mezzi di trasporto pubblici, per andare in città, mettendomi conseguentemente nella condizione forzata, di rinunciarvi a priori, di andare a lavorare a Bologna, e quindi circoscrivendo la mia ricerca impiegatizia esclusivamente alla zona di Molinella.

Un altro giorno, proprio a quest’ultimo riguardo, avevo addirittura provato mentre camminavo per Bologna di suonare ad ogni campanello in cui mi imbattevo di volta, in volta, nel mio scivolare sotto i suoi portici, dove sul citofono veniva riportava la targhetta di uno studio legale; ma di cinque, o sei legali che mi ricevettero, essi, mi vennero corrotti, a ruota, sistematicamente, come a effetto “domino”, uno dietro l’altro, prima ancora che mi vedessero (forse, ciò accadde, molto probabilmente, subito dopo, che dagli stessi, venissi aperta da giù, quando ovvero stavo salendo ancora le scale, o stavo prendendo l’ascensore per poterli raggiungere; e nel cui inframezzo, la mafia li doveva prendere a contattare, per potermeli condizionare a mio torto, in tempo reale, perché mi respingessero fin da subito). Tutto ciò, tramite appunto la mia geocalizazzione, per cui mi si rilevava attraverso la mia esatta posizione (forse, per mezzo del gps del mio cellulare, oppure perché ho un microchips addosso, o forse dai cieli, attraverso altre strumentazioni); e svolgendosi la corruzione collettiva dei tal legali, come dicevo, “a catena”, perché io non avessi nessuno che mi difendesse, e pertanto, la mia persona, vi rinunciasse a priori dall’avere un avvocato; dunque, i professionisti giuridici che alla fine raggiungevo, senza alcun precedente mio contatto telefonico, e questo fatto nel mio tentativo esasperato di provare anche questa strategia, allo scopo di riuscire almeno a provarci di parlare con alcuni di loro, al fine di ottenere almeno un orientamento, poi, di seguito al loro “fresco” piegamento (come ho provato di spiegare sopra), mi prendevano a squadrare in malo modo, con una palese manifestazione di un proprio stato di minaccia che dovevo incutere a costoro, e cominciando quindi a tirarmi fuori mille scuse pur di mettermi alla porta, come era stato detto loro di fare (e il tal fatto, me lo spiego, in definitiva, da molti anni di corruzione che vedo fare alla mia persona, di chi contatto per aiutarmi, nel presumere che a tutti voi – si veda anche dai massoni di tiktok, come si rivolgano a me – viene detto che sono una ragazza con dei problemi di mente e non molto intelligente e sola al mondo oltre alla questioni di darvisi un premio per convincervi al tutto. Come potete adesso comprendere, meglio, il tutto è per dissuadervi dalla verità che mi attiene: ovvero che sono ok, e affatto senza le risorse, per potercela fare anche solamente per mio conto!).

Ma oltre a questo fatto, il mio cane “Dobby”, stava morendo, e ora più che mai volevo dedicarmi solo a lui. Non mi pentirò mai di questa mia scelta!

Però ritornando al colloquio di Granarolo, quel giorno famoso, era previsto che ci si vedesse per le 10.00 con l’incaricato dell’agenzia interinale; così volli prendere la bici, approfittando della bella stagione già inoltrata, da sviare contemporaneamente la mafia che mi avrebbe certamente atteso sui mezzi pubblici di trasporto, come già detto.

Purtroppo, come era prevedibile, da quella volta lì, mi iniziarono a creare dei problemi su strada.

Pertanto, se un tempo, mi veniva concesso di girare in bici sulle strade extraurbane, salvo qualche volta, in cui qualcuno di corrotto mi faceva degli sgambetti nell’attendermi da qualche parte per molestarmi,

https://youtu.be/oCGAre_6rXs

ora più che mai, questo, mi divenne impraticabile: strade che solo l’anno prima, erano quasi deserte, poiché in mezzo alla campagna, adesso, venivano prese d’assedio al mio preciso immettermi qui, da camionette edili o che caricavano mezzi come scavatrici, oppure botti di liquido di piscio, per fertilizzare le colture da mineralizzare la terra, e dandosene i mafiosi e massoni in su di essi da bordo, di ciò, il cambio della guardia fra di loro. Poi il tutto, mi iniziò ad accadere anche in città sempre più massicciamente, con l’incombere dell’autunno.

Nel video sotto, i rumori delle auto o degli altri veicoli in generale, non si sentono, perché tiktok me li ha silenziati, apposta, dacché io passi a Voi tutti per una pazza nel segnalarvi le molestie che subisco in strada. La quale cosa, me la si fa spesso (oltre ad essermi stato bannato l’account in cui si trova questo stesso movie: TIKTOK@CARLAZANDI2), dove di casi significativi di mafia come questi ne avevo lì messi moltissimi)

La stagione di siccità, in cui versammo, del periodo estivo di riferimento, di cui sto parlando, visto che un cordone di grossi veicoli, in ivi impiegati, da parte della bonifica Renana, per provvedere a far arrivare l’acqua a tutti gli agricoltori che ne facevano richiesta, nella zona in oggetto, avrebbe giustificato il tutto; ma nel mio caso, no, poiché vidi, delle vere e proprie imboscate nei miei confronti, da parte di certuni che le guidavano le tal camionette o furgoni, dove mi si prendeva a superare per poi ritornarmi ognuno dei suoi conducenti, di nuovo indietro con i suddetti veicoli tutti scassati e sporchi, pur di impattarmi l’aria che stavo respirando in quel preciso momento, nel venirmi questi di nuovo incontro; o allorquando alcuni di questi conducenti mi raggiungevano, mentre io gli stavo pedalando in bici, ad essi davanti, avveniva, che nel loro superarmi, gli stessi pazzi facessero contemporaneamente ringhiare il proprio motore, e dove subito dopo dall’avermi finalmente oltrepassato, mi scaricavano poi, in modo altrettanto sonoro, il gas di scarico dalla propria marmitta, che talvolta sprigionava un intenso fumo nero, tal da dovermi arrestare qualche volta, o mettendomi nella condizione forzata di dover intraprendere altre strade, come quelle della campagna al di là del ciglio: lungo la quale, queste strade serpeggiavano, e dove spesso mi riempivo di polvere, e fango o prilli d’erba, in generale, assieme a me, la mia stessa bici, che in questo modo era sempre lercia. E il tutto, mi venne messo in atto, pure da parte di certi motociclisti, come anche da alcuni di quei conducenti per lo più giovani, che guidano i possenti moderni trattori di oggi, quasi fossero “robocop”, e che mi attendevano immancabili a Marmorta, lungo lo stradone che ha per nome lo stesso omonimo paese, perché persino da essi fossi all’ugual guisa pestata allo stesso modo di tutti gli altri “loro colleghi”; e questo anche lungo l’allacciatura con Molinella, in cui un tempo, entrambe tali strade erano state ancora, entrambe, belle e tranquille, fino alla via Podgora in cui si trovava l’azienda metalmeccanica di mio padre, e nella quale ultima, fino a qualche mese prima, vi avevo camminato nella più perfetta pace. Ora, invece, uno sfrecciare di veicoli senza fine, prendeva, a scorrermi accanto a “mitraglia”! E solo quando io avevo raggiunto il cancello di mio padre, vedevo che la scorribanda selvaggia dei veicoli, che si erano mossi con me durante il mio tragitto fino a questa zona artigianale, si allentava man mano lentamente sempre di più, sino al ritornare al suo traffico, normale, a come era prima che io vi irrompessi, qui, ma solo una volta dopo che mi chiudevo dietro la porta dell’officina di mio padre.

ADESSO ANCHE NEI POSTI DI CAMPAGNA DOVE CERCO RIPARO, MI VENGONO DISPIEGATI MEZZI AGRICOLI E CHE IRROMPONO SUI CAMPI, ALLORQUANDO LA MAFIA, LI AVVISA DEL MIO SOPRAGGIUNGERVI.

https://youtu.be/jcIcLZUQqyA

MENTRE SE CAMMINO SU STRADA ASFALTATA, I MEDESIMI MEZZI AGRICOLI, MI PASSANO VICINO DA QUALCHE CAMPO A ME A FIANCO.