LA COOPERATIVA AGRICOLA GIUSEPPE MASSARENTI DI MOLINELLA, E I SUOI EREDI; DENUNCIA DEL 16/08/23 DI UN TRATTORISTA CHE HA CERCATO DI INVESTIRMI

PDF DENUNCIA

La targa del PANDA rosso, di cui sopra la denuncia è FB088GA, mentre quella del FIORINO bianco è EK250EE, ma un altro automezzo che nella denuncia non ho citato e che però ogni volta, che vado giù per lo Stradone di Marmorta, mi passa alla massima velocità è il furgone grigio fumo compatto che vedo sempre parcheggiato all’interno del cortile di GUIDOTTI autocarrozzeria, sull’omonima strada, e la cui targa è FM331FA RENAULT IN

ALLA DENUNCIA DI CUI SOPRA, SEGUONO DEI MOVIE DI RIFERIMENTO DELLA SITUAZIONE CHE ANDO’ A PEGGIORARE DALL’AUTUNNO 2023 ALL’INVERNO 2024  NON APPENA LO STESSO ATTO L’EBBI DEPOSITATO:

Tra cui, altre molestie di questo tipo:

DENUNCIA DI FINE NOVEMBRE 2023 DI UN PULMINO CHE MI HA CERCATO ANCHE LUI DI VENIRMI ADDOSSO

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E successivamente da parte di altri mafiosi e massoni ancora, sempre su dei mezzi medio pesanti nel medesimo sbeffeggiamento:

e che mi attendono dovunque fingendo di dover fare dei lavori, pur di emettermi del gas tossico dietro di me:

DENUNCIA DI FEBBRAIO 2024 DEI VARI MEZZI PESANTI CHE MI PASSANO VICINO IN VARI TRATTI URBANI TRA MARMORTA, MOLINELLA ED ARGENTA, PER POI SOSTARE COL MOTORE ACCESO PUR DI EMETTERMI DEL GAS DI SCARICO.

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Molestie da parte di certi massoni del luogo a bordo di autovetture e furgoni, carri agricoli, e camioncini per lasciarmi del gas di scarico.

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Qui, sotto, spiego le condizioni in cui mi sono trovata a fare l’ultima denuncia ad Argenta di molestie in strada da parte di massoni e mafiosi su dei veicoli, di cui sopra.

Di seguito ad aver redatto la denuncia in questione, nel recarmi ad Argenta per depositarla, vengo percossa dai soliti massoni a bordo di veicoli, dietro alla caserma dei Carabinieri, in una strada residenziale a 800 metri dalla stessa, dove stavo sbucando da una nucleo abitativo di villette a schiere, e in cui angolarmente mi stringevano per emettermi del gas di scarico uno dietro l’altro, un po’ come nel video sotto, alla fine del medesimo

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Si veda in questa strada, che è quella dopo l’incrocio con via Podgora, via Spadona e Andrea Costa per andare verso Marmorta e Sant’Antonio, al preciso momento della curva da dove si prende lo stradello ciclabile pedonale, come vengo torchiata da dei mezzi mafiosi e massoni che sembrano semplici passanti

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Ma riprendendo dalla denuncia in capo, rispetto ai trattori che mi molestano sia in aperta campagna, che fuori erano i seguenti:

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Dopo l’autospurghi improvviso della mattina del 23, nel pomeriggio ad uscire in bici venivo costeggiata da diversi mafiosi, prima su un furgone che mi occludeva un’uscita su passo morgone, ma poi nell’imboccarla alla fine per una strada parallela in campagna mi sorpassava con di seguito un Cagiva che mi sorpassava alla max velocita’, quando succede che piu’ in la’ vengo circondata sia dalla mia sinistra che dalla mia dx da dei trattoristi biechi che sopraggiungevano in ambo le direzioni per Argenta e per Molinella. Mentre anche questo pomeriggio la sig.ra del primo piano mi disturbava in 🏠 fino alle 17.00 facendo bussi con sua figlia e impedendomi di riposare e solo non appena uscivo, lo facevano anche loro. Ma di cio’ mi hanno censurato il video

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MOVIE SUCCESSIVO A QUESTO:

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Scusate se non si sente bene ma ho oberata la memoria del cellulare di file. Cmq spiego che un trattorista mi aveva cercato di correre dietro da un campo dove lavorava venendo dove ero io su di un sentiero perche’ gli avevo alzato un dito medio per il fatto che lo avevo scritto a molestarmi, con lui che si difende non appena chiedo aiuto ad un ciclista (sua spalla) che stava arrivando dalla curva della tenuta Salina verso Molinella in quel momento in cui stavo sopraggiungendo correndo col ❤️ in gola e dietro di me il pazzo trattorista, che gli avevo dato del mafioso. Falso! E ad ogni modo, cio’ ti giustifica a cercarmi di prendere sotto? Be’ l’ho denunciato, con il Comandante dell’Arma di Molinella che non me la voleva fare perche’ secondo lui non avevo le prove e con seguito di minacce da parte sua. Nel frattempo da allora, la situazione come vedete e’ peggiorata.

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ALTRO VIDEO A QUELLO SOPRA:

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E’ sempre il 23/08/23 dopo che nel rimanere anche quest’oggi a 🏠, mi sopraggiungeva inaspettatamente l’autospurghi, di seguito ad altre molestie del 22 e 18, e in cui provo di distrarmi dalla mafia; purtroppo altre molestie mi vengono prodotte rilegandomi ad una oasi di una proprieta’ privata dove mi sento in ostaggio della mafia intorno e nella quale cerco di spiegarvi frattanto delle cose.

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SEGUITO DEL MOVIE SOPRA:

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Il Comandante dell’Arma di Molinella non voleva prendermi la denuncia di un trattorista che mi voleva investire perche’ mi chiedeva se avevo le prove. Io gli ho risposto: “Sono io la prova!”, con lui chiosarmi: “se poi la querelano a sua volta…”. Ma non credo che lo faccia, se no avrei finalmente di nuovo un avvocato d’ufficio, che non riesco a trovare perche’ mi rappresenti. E non conviene alla mafia, visto il mio temperamento, ma sicuramente il Carabiniere tornera’ all’attacco con dei Tso

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ALTRO MOVIE A SEGUIRE:

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ULTIMO MOVIE DI QUESTO CORTOMETRAGGIO:

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Ho oberata la memoria del cellulare pertanto non si sentono bene alcuni video. Ho parlato del perche’ vorrei creare una catena di strutture ricettive con il logo del mio blog: n. 1 per abbattere l’ICI e anche le tasse delle stipule dei contratti, in quanto esse in realta’ vanno nelle mani della Polizia per pagare i suoi mafiosi a rubare nelle case cosi’ da essere la Forza militare che e’, ma ce ne sono altre di ragioni. Poi parlo dei miei inquini che sono sempre a casa per molestarmi e che quando uscivo oggi, lo facevano anche loro dicendo che andavano al mare: con quali soldi se non lavorano mai. Quelli che gli danno i militari per molestarmi e che sono il frutto delle vs. tax. Ma guardate alla fine come il ciclista mafioso entra in gioco all’ultimo momento per stringermi in una morsa col trattorista complice.

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Dopo un anno di intense molestie nelle campagne della bassa bolognese, intorno a Molinella, Marmorta, Argenta, Sant’Antonio e Durazzo, particolarmente, tra l’anno 2022 – 23 da parte dei trattoristi della mia terra, dove cercavo riparo dalla mafia su strada (si veda il cap. 61: DOMENICA 4 SETTEMBRE 2022), mi decido al termine di sporgere formale denuncia contro uno di questi, perché un giorno di agosto del 2023 mi aveva cercato di investire, e ciò solo per avergli semplicemente alzato un dito medio, in seguito al fatto che costui, insieme ad altri addetti agrari della zona, che si erano alternati fra loro ad arrecarmi dei disagi nell’attendermi nascosti da qualche parte che io qui vi sopraggiungessi per poi sbucarmi, all’improvviso, a me davanti, anche in quella occasione, mi aveva appunto fatto la sua bella comparsata, tutto ad un tratto, fingendo come al solito di essersi trovato lì per caso a lavorarvi; ma nel sentirsi offeso nell’orgoglio da quel mio gesto di ribellione a questa sua molestia premeditata, mi metteva dunque a segno la ritorsione suddetta.

“S C E M I!”

La cartolina mafiosa, prevedeva come ho appunto già detto la consueta e inaspettata irruzione di un trattorista, in un’estensione agricola un tempo quasi sempre deserta, e che si imponeva alla mia persona, previa sua corruzione da parte di qualcuno in capo all’Esercito per importunarmi in un qualche modo, affinché ogni mio tentativo di provare a respirare dell’aria pulita e contemporaneamente di allontanarmi dal rumore, che fino all’anno prima mi era ancora riuscito a fare in quei posti, adesso, non mi venisse più concesso pure qua, visto che in strada, questo, non me lo si permettava già da un po’: e la quale cosa, era avvenuta inizialmente attraverso l’impiego di alcuni mafiosi della Polizia su dei fuoristrada, o su delle altre macchine potenti di un certo tipo come il BMW, l’AUDI o il MERCEDES, in primis,

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Ero di ritorno da un tentativo di fare un giro tra Selva Malvezzi, Fiorentina, Medicina, Sant’Antonio, dove un tempo non c’era anima vivente, ma sono dovuta rientrare alla mia base a Marmorta perche’ miseramente fallito.

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fra quelli maggiormente colti a disturbarmi, e che si lanciavano alla massima velocità nel preciso momento che ero lungo l’asfalto, oppure sfrecciandomi a cavallo di motociclette fragorose che a volte, si compattavano in un seguito dai due ai quattro elementi, stringendomi a ridosso del ciglio della strada, uno dietro l’altro, e facendo “trombeggiare” con spaparanza la loro marmitta, nel superarmi, pur di gettarmi del gas tossico, oltre a suonarmi il clacson, allo scopo di comunicarmene l’ambasciata;

NEL VIDEO SEGUENTE, SUCCEDE QUESTO A MOLINELLA MENTRE PASSEGGIO A PIEDI

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Maggio 2023, con la felpa ancora perché era la stagione dell’alluvione, dove una moto mi costeggia, al mio preciso voltare giù per questa strada.

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e i quali eventi, continuarono a verificarsi nell’anno in corso del 2023 lungo le carreggiate asfaltate dove andavo a girare a piedi o in bici, coinvolgendo di mano in mano sempre più persone, come appunto alcuni residenti di Marmorta, che con le loro automobili mi sgassavano inferociti addosso, oppure mi smanovravano indiavolati quando rientravano o uscivano dai propri corrispettivi cortili, sempre al fine di gettarmi del gas tossico,

NEL VIDEO SOTTO, SONO A BOLOGNA

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Le solite auto che mi “scarburano” della merda a me di culo, fingendo di entrare in certi parcheggi, proprio in quel momento che sto passando io, mentre io sto diventando sempre più cessa. E grazie al c!

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parcheggiando difatti ogni volta a me “di culo”;

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2/06/23: Via Morgone (Marmorta) verso l’argine di un affluente, una macchina gira giù per una rientranza, per poi al mio preciso sopraggiungere in asse con essa, mi indietreggia di culo per “scarburarmi” della merda. E mi suona lui, perché lo avrei colto in flagrante col cellulare…

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oppure facendo la retromarcia, in coincidenza del mio soppraggiungere dietro ad essi perpendicolare (chi a bordo di questa auto è una ex commerciante del Comune di Molinella, che aveva il suo negozio in quei paraggi da dove sta uscendo, ma questo video è stato di recente compromesso dalla mafia, nella sua inquadratura che sembra non essere fissa):

E poi anche dove avevo abitato e in cui proseguivo a recarmi per andare a trovare mia nonna che vive ancora lì (l’auto di costui, è della famiglia di napoletani che mi avevano molestato quando abitavo qui, e che ebbero come premio per la loro collaborazione mafiosa insieme ad un BMW che guida il figlio. Si veda a questo proposito il cap. Capitolo 3: LA MAFIA CHE ABBRACCIA QUELLA MIA FAMIGLIARE):

La cui situazione, era studiata unicamente perché mi si continuasse a scaricare della merda, per mezzo di costoro, e ad aggiungersi gli stessi massoni, come altra manovalanza della Polizia, assieme a quella dei mafiosi che viaggiavano su dei furgoni, furgoncini, camionette con la solita botte dietro contenenti dei liquidi concimanti il terreno, e che si trovavano tutti questi lungo le strade che percorrevo,

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1 giugno 2023. Proseguo di altre cartoline mafiose, all’insegna della mia intossicazione su strada.

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come pure a bordo di grossi camion, dai quali ultimi, comunque, ero ormai da tempo fatta segno di ritorsione;

e dove ad un certo punto, venni vessata in maniera imponente, per trovarmi rilegata alla fine a deviare verso l’aperta campagna con tutti i suoi pro e contro.

Pertanto, nello scorgere poco lontano su di un trattore un ragazzo di circa cinquant’anni che mi sembrava di aver già visto (poiché mi pare che sia stata la stessa persona che un anno prima mi aveva tuonato che se lasciavo sguinzagliato Dobby lungo la Vallazza, il mio cane, avrebbe potuto mangiare qualcosa di nocivo che gli sarebbe potuto essere fatale, alludendo al fatto, che me lo potevano uccidere come ritengo abbiano fatto allo scopo di togliermi anche quest’altra fonte d’affetto, visto che prima di tutto ciò, esso, stava ancora bene – si vede il cap. FEBBRAIO 2022: IL MIO CANE DOBBY STA PER LASCIARMI),

VIDEO TRA QUELLI CHE MI SONO STATI MODIFICATI NELLA LORO INQUADRATURA CHE SEMBRA BALLARE, OLTRE CHE NELLA SUA DEFINIZIONE PER CUI DI RECENTE HO SPORTO UNA DENUNCIA

fra tutti coloro che mi molestavano in mezzo alla campagna, vidi lo stesso trattorista che appunto invertiva la sua marcia per prendere a inseguirmi, dandomi conseguentemente io ad una corsa all’impazzata verso la strada di collegamento Molinella – Marmorta, e che distanziava dal punto in cui iniziavo a correre all’incirca 500 metri. In quel preciso punto, si forma una curva larga di circa 40°, nella quale sopraggiungeva, proprio in quell’istante, e col mio fiato in gola, un ciclista che indossava una maglia rossa e il caschetto, e che pure lui, come molestatore, avevo sorpreso parecchie volte a fingere di correre in quei luogi ove camminavo, e verso il quale però ora mi sbracciavo per chiedergli soccorso.

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Vedi ultimo cap. del mio testo sul blog sognandoamanda (che sto cercando ancora di scrivere senza riuscirci, perche’ me lo si impedisce).

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Il ciclista si arrestava, ed insieme a lui, anche il trattorista scendeva dal suo mezzo per urlare che gli avrei dato del mafioso, quando invece mentre stavo cercando di distanziarmi il più possibile dal pazzo, facendomi come scudo lo stesso soggetto in bici in questione, e che era in verità una sua spalla, pur di portarmi dall’altra parte della careggiata della strada così da mettermi in sicurezza, visto che oltre a questa, c’è una sbarra di passaggio abbassata, lungo cui prosegue la pista pedonale, e dove il trattore non sarebbe potuto entrare, gli avrei inveito che non glielo avevo affatto detto ciò, e la suddetta cosa la dicevo ad entrambi i soggetti, aggiungendo che gli avevo unicamente alzato un dito medio, col coglione frattanto che mi intimava di fermarmi, alzando su e giù il braccio un paio di volte per rafforzarsi in questo suo messaggio, nell’invocarmi: “Vieni qui!”. Quindi, i due, li lasciai a velocità sostenuta dietro le mie spalle con essi che proseguirono a parlarsi fra loro, in una specie di comunella, cercando io con l’occasione di allontanarmi molto lontano da quelle due presenze inquietanti; ma poco dopo, come mi immaginavo che sarebbe poi accaduto, mi sorpassava il ciclista dalla parte della strada battuta e in cui stavo camminando, che è appunto sterrata, chiedendomi in modo ironico: “Tutto bene??”. Pertanto, anche a lui, gli alzavo un dito medio, poiché con quel tono di voce ero ormai sicura che non fosse stato certo casuale, il fatto che al mio preciso sopraggiungere alla curva, questi, era arrivato lì, puntualmente, e che adesso riconoscevo in modo ben definito fra quei molestatori che in strada mi disturbavano, per la “saga dei ciclisti e dei podisti mafiosi…”;

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1 ottobre 2023

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e dove il tal soggetto, di seguito a quel mio gesto ormai consueto, borbottò fra sé e sé qualcosa, scuotendone la testa in segno di disaprovvazione, quasi in una conferma di quanto gli avrebbe detto presumibilmente di negativo di me, il trattorista in oggetto, e il tutto, nonostante egli sapesse in verità molto bene della mia ragione, anche se si comportò come se la sottoscritta medesima fosse a torto, avendo lui visto difatti perfettamente che la persona da me segnalata nella denuncia, sopra in calce a questo post, mi aveva inseguito per davvero in preda alla sua follia.

Da qui devo correggere per i soliti rallentamenti dei lavori in corso, causa mafia, come si vede nel seguente movie. Sorry!

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Stavo cercando di correggere l’ultimo capitolo del mio blog sognandoamanda su una denuncia che ho fatto contro un trattorista che ha cercato di investirmi, ma siccome le indagini sono ancora in corso, ed io dovrei fare a cio’ un integrazione e correzione, in ogni luogo in cui provo di farlo questo le impiegate e i vari responsabili me lo impediscono perche’ risulto in difetto.

♬ suono originale – sognandoamanda

Quindi vado nell’officina di mio padre, per prendermi un caffé allo scopo di riprendermi ma senza voler proferire parola a mio padre di quanto mi era appena accaduto, perché ogni volta che mi succede qualcosa, cerca di demolirmi e darmi la colpa di tutto, dove trovo il babbo in compagnia di qualcuno, fortunatamente, anche se questo mi puzzava. Mi precipito verso l’area del distributore del caffè ma lui vedendomi, e salutandomi come se non fosse stato contento di vedermi, dopo un po’ lo sento che da lontano mi ammonisce su qualcosa che avrei fatto lì precedentemetne: e che cioè era stato di aver riempito dei bicchieri d’acqua che avevo messo in frigo, perché in quel periodo faceva molto caldo. Con questa scusa, attaccava dicendomi che lo avevano chiamato dalla Cooperativa Massarenti per dirgli che io andavo a disturbare nei campi, e nel provare di ribattere a questa calunnia, egli, non mi lasciava parlare avanzando verso di me, come per volermi fare minaccia della sua fisicità, e chiosando al termine che dovevo andare via dalla sua azienda perché disturbavo sempre tutti. Il caffè al mio indietreggiare era finito con il rovesciarsi contro la parete, pertanto intercettando che mi avrebbe potuto mettere le mani addosso, alzavo a questo punto la voce, al solo fine che la persona con cui lo avevo trovato in compagnia prima di me, e che era ancora da qualche parte, nascosta alla nostra vista fosse testimone di quei fatti e gli dicevo: “vado via se tu ti fai lontano e non mi picchi”, con mio padre gridare col braccio sempre alzato: “io non ti picchio, vai, via, va via”. Così gli rispondevo: “si, che lo vuoi fare, perché hai il braccio alzato, indietreggia, e io me ne vado”.

Pertanto mi portavo da mia nonna sconvolta, per chiederle se potevo bere del caffè, che “grazie a Dio”, riuscivo a buttare giù, pur freddo che fosse stato (ma a me piace di più) mentre le raccontavo quello che mi aveva fatto il babbo, ma essendo lei una novantotenne con un lieve accenno di arteriosclerosi, si agitava, e questo mi accadeva, con mia sorella minore, che “guarda a caso”, proprio in quel momento sopraggiungeva, e disgraziamente per me; la quale cosa, negli ultimi tempi, accadeva troppo spesso, tanto da avermi insospettita da un po’ di tempo, al tal riguardo di quest’altro fatto. Era un giovedì, e già da altri giovedì, in cui, nel ritrovarmi ad andare a trovare mia nonna, dopo poco mi arrivava pure lei, con quel suo fare sempre prepotente e di non considerazione nei miei confronti, quando quello che è, si deve al mio sangue, ma purtroppo nessuno in famiglia, lo sa questo, ne alzavo lo stato la guardia. Quella volta, stavolta, era però la conferma dei miei sospetti sull’onestà di mia sorella, poiché nell’entrare in casa, sorprendendomi ella in uno stato di leggera tensione, mi chiedeva in un modo minaccioso: “Cosa sta succedendo?”, con io farfugliare qualcosa, mentre lei incalzava imperiosa e minacciosa allo stesso tempo: “E te la devi fare con la nonna?”.

DA QUI LO DEVO CORREGGERE, SORRY.

Mia nonna, non mi difendeva al fare prepotente della sorella minore. “Che vigliacca, visto che l’avevo poco tempo prima soccorsa, per un mancamento al cuore, e altre cose!”

Ma era un deja vue. Anche se questo trauma familiare, mi rendevo conto di non averlo ancora ben rimosso a dispetto di tutti gli altri che si consumavano fuori dal mio stretto nucleo di riferimento, anche se adesso capivo chiaramente molte cose, che attenevano alle mie due sorelle, circa la loro corruzione in merito alla questione di non far credere ai miei parenti stretti (mia madre, mio padre, e mia nonna) ciò che mi era accaduto a Bologna, e tutto questo in cambio, del loro rispetto nel paese, della loro crescita sociale personale, nel lavoro, fra gli altri parenti, e conoscenti col possesso insieme di immobili, case, e viaggi fatti, in cambio della loro menzogna a non prendermi in considerazione.

“E GRAZIE AL CAZZO!”

“SVEGLIA MOLINELLESI, LE MIE DUE SORELLE SONO DELLE TROOIEEE!!!”

Ora capivo, il perchè dell’AUDI che si era comprata mia sorella maggiore, per strapparmela da mia madre, e dei viaggi e dell’immobile che si era riuscita a comprare la sorella minore, in tempo celere, sempre per mezzo della menzogna di non farmi prendere sul serio da nessuno in famiglia.

AVETE CAPITO, MOLINELLESI, CHE MIA SORELLA GRANDE, PUR DI AVERE UNA NUOVA AUTO, HA ACCETTATO QUESTO COMPENSO CHE I MILITARI GLI HANNO REGALATO SENZA SBORSARE UN SOLDO, IN CAMBIO DI FAR CREDERE A TUTTI, CHE NON FOSSI STATA IN GRADO DI ASSISTERLA???

Nel suo PC a questo riguardo, gli ho visto solo la polizza dell’auto che si sta pagando, ma non ho visto l’estratto conto, in cui potersi evincere le rate del pagamento della stessa automobile. Quel giorno che lo avevo fatto, era successo, che ero andata da mia nonna, dopo un giorno e mezzo che era rimasta a casa per l’influenza, e dove prima ero andata dal babbo, che mi aveva detto di non dire niente alla nonna su una truffa che avrebbe subito di nuovo, in merito ad una chiacchiera chi mi atteneva, circa una telefonata che avrebbe ricevuto da me, sul fatto che avrei investito una persona in bici, chiamandola in Caserma per chiederle dei soldi piangendo. Quindi, in barba alla raccomandazione di mio padre, mi portavo da mia nonna. E appene ne varcavo l’uscio, questa, in modo cagnesco mi redarguiva qualcosa, con io anticiparle: “ma nonna sono uscita solo adesso, perché ero rimasta a casa perché mi ero raffredata”, ricordandole, che le avevo chiesto di sentirmi la fronte se era, calda. Lei, si ricordava bene, della cosa, e vedendomi, si rasserenava. C’era però sempre la presenza inquietante di un parente, stavolta, di mio nipote, a cui avrei dedicato questo mio sito, e che lo vedevo ad osservarmi in modo omertoso. Ho purtroppo scorto quello sguardo complice di chi è corrotto anche lui, dispiacendomene di ciò, perchè so che ormai è tardi per ritornare indietro da ciò che è diventato: ovvero una persona marcia.

Mia sorella, irrompeva, poco dopo, e sempre con quel fare indisponente nei miei confronti, mi diceva, che aveva già provveduto a sistemare le cose, ma mi diceva però, che se avevo bisogno della sua carta d’identità di chiederglielo semplicemente, e questo fatto, per comunicarmi solo la cosa che sapeva che ero andata “a torno al suo computer”. Allora, però, non sapeva ancora che mi ero già resa conto della cosa che la sua auto,  i militari gliela avevano regalato in cambio di convincere tutti quanti sull’esigenza di mettere la mamma in una casa famiglia, perché secondo lei, non sarei stata in grado di assisterla io. “Che merda”, mi dicevo, e pensavo “povera mamma”, che la sua primogenita tanto riveriva come una dea, a dispetto di me, che l’aveva sempre assistita, mentre a me mi dava in pasta alle malelingue del paese e mi trattava male, e che alla fine l’aveva contraccambiato quella sua stima e affetto, con una bella macchina nel rilegarla dentro ad uno ospizio. Bè le starebbe bene a mia  madre, a ben pensarci!

Mamma mia, come stiamo messi male…

Quindi, a ragion di logica, dietro a quella buffonata di me che avrebbe chiamato mia nonna, dopo aver io presumibilmente investito una persona in bici, dalla Caserma di Molinella, per invocarle dei soldi che avrei dovuto dare ad un avvocato che mi era vicino, per uscire di lì, era stata lei a metterla in scena, visto che la nonna per molte volte mi aveva detto: “Ma Carla, la voce era proprio la tua!”, e guarda caso mia sorella maggiore, ha la mia stessa voce…

Ari, come stiamo messi male…

Mio padre, nel chiederle in seguito se potevo avere conto di quella denuncia, mi avrebbe messa in silenzio, con questa frase: “non sono cose che ti riguardano!”

Cioè fatemi capire, nella denuncia, si parla di me, come una deficiente, e non sarebbero cose che mi riguardano… Lo sarebbero eccome, visto, che di recente, frugando sempre nei cassetti della scrivania di mia sorella, alla ricerca della verità, avrei trovato un documento, su una pretura come amministratore di mia madre, in cui nell’elenco della prole, alla mia voce, è stato scritto di suo pugno, che io sarei affetta di un disturbo bipolare, che allora non era stato ancora certificato, con l’attuzione di due TSO, che sarebbero stati urgenti. La sorellona merdona…

Spero che qualche molinellese, che conosca la mia famiglia, ora capisca, perché mi è successo quello che mi è successo, e prenda le distanze almeno emotive, dai miei familiari, che come solo chi ha un po’ di cuore, dovrebbe capire, da queste mie righe che sono questi a non stare bene di testa, e non io che nonostante tutto ho un self control di un certo rispetto.

Insomma, per concludere, dopo tutti questi fatti che si sono consumati nel mese di agosto in modo vorticoso, arrivo a decidere quello stesso giorno in cui il trattore mi aveva provato di investire, di andare finalmente in Caserma, a mettere nero su bianco ogni cosa, pur sapendo della minaccia del Comandante dell’Arma, dietro alle quali molestie, e delle calunnie da parte dei parenti compensati, c’era stato appunto lui, perché avrebbe provato con quell’occasione di farmi di nuovo scendere in campo i servizi di igiene mentale.

Egli infatti, non me la voleva prendere, in quanto diceva che dovevo avere le prove di quanto sostenevo, ma io gli rispondevo che ero io la provo, con lui intimarmi che senza degli elementi validi il tutto, si sarebbe riversato contro di me, perché sarei potuta essere stata querelata a mia volta, in ragione anche del fatto che lo avevo postato sui social rispetto a qualcosa di cui lo accusavo e che mi faceva vedere, e dove io in quell’occasione gli facevo notare, che era egli incorso nell’abuso d’ufficio con me, mentre il Comandante mi rispondeva dinnanzi a due sue colleghe subalterne, che mi ebbero ad accogliere che lo stavo diffamando davanti ad esse, mentre io gli dicevo, l’ho scritto questo negli atti nel procedimento attualmente in corso…

Poi, spariva, lasciandomi all’ufficiale donna che avevo dietro allo sportello, e nel frattempo che gli spiegavo quello che era accaduto, si riversavano lì, contemporaneamente un Carabinieri di Marmorta, un certo Fumaroli, e dopo poco anche il nuovo Maresciallo di Marmorta, perché l’altro che c’era prima, era stato “guarda a cas”o trasferito, dopo che un giorno lo avevo chiamato a casa mia, per i rumori di chi sopra di me, giustificando la nuova famiglia, che mi era venuta ad abitare, poiché a detta sua, la mamma, delle due bambine al primo piano, lavorava in un albergo di Imola dove faceva la cameriera ai piani, “facendosi un mazzo così”…

Peccato però che facesse le pulizie anche di notte, pure lei, come l’altra, che mi aveva querelata, “dal gran che lavorava…”, anziché dormire per riuscire a fare questo duro lavoro.

Il tutto, si consumava, mentre questi ufficiali, spocchiosi, mi fumavano fuori dalla caserma, con la porta vetrata a divederci, e una sigaretta che alcuni si stavano fumando fra di  loro ma in torto a me, e tenendo una gazzella in sosta col motore acceso, come da altre cartoline mafiose, già subite da questi, nel passato. Al nuovo maresciallo, dicevo che lo avrei cercato da tempo, avendo lasciato anche il mio numero di cellulare in Caserma, perché mi contattasse per poter fare una denuncia, ma egli mi rispondeva che adesso era lì, ma che non poteva prendermela perché era di guardia. Allora, gli chiedevo “ma quando la posso fare questa benedetta denuncia”, con lui rispondermi: “puoi redigerla anche te, e poi vieni qui a depositarla”. E mentre me lo diceva, mi guardava divertito, e con i suoi bicipiti in bella vista.

Già che c’ero, come lo avevo già anticipato poco prima al Comandante dei Carabinieri, che il mio processo si sarebbe svolto a porte aperte, gli dicevo anche lui che stavo mettendo al corrente la collettività di quanto mi stava accadendo sul mio blog, che gli davo.

Il Comandante, mi aveva detto che stavo procedendo contro di me, e devo dire, che quando ho scritto ora, è solo per segnalare alla collettività le torbidità che sto subendo dalle autorità cittadine del mio paese affinché quello che mi accade non venga messo nel silenzio, come hanno già fatto, bannandomi due account su tiktok perché la popolazione non sappia ciò che sto subendo e soprattutto la verità in mio possesso.

Ma dopo questa denuncia in Caserma, e una mail che avevo inviato poco prima al Capitano della Municipale per posta elettronica semplice, la situazione peggiorava ulteriormente.

@sognandoamanda3

Non vi dico il ritorno quello che e’ stato…

♬ suono originale – sognandoamanda

E questo sia per ciò che atteneva ai mezzi dispiegatimi su strada che mi si avventarono a velocità folli:

Pertanto, ne inviavo una seconda PDF DELLA RACCOMANDATA DI ANDATA E RITORNO ALLA POLIZIA MUNICIPALE, stavolta però con raccomandata di ritorno, poiché alla prima, non solo non mi aveva risposto MAIL-ALLA-MUNICIPALE-PER-I-DISTURBI-ECCESSIVI-A-MARMORTA-IN-PREVISIONE-DELLUDIENZA-CONCLUSIVA-DELLA-GIORNATA-DEL-12-LUGLIO-2023, Seguito-mail-alla-Municipale-di-Molinella, ma il vivere in casa mia e fuori era diventato impossibile, e questo, in vista, del procedimento in Cassazione che nel frattempo era stato spostato al 22 novembre 2023.

@sognandoamanda3

Capite che la mafia sono le Istituzioni?

♬ suono originale – sognandoamanda