Capitolo 1: Inizio

Il mio vero nome è Carla e sono nata nel 1974. Vivevo nell’hinterland di Bologna, ma a venticinque anni, dopo essere stata cacciata di casa dalla famiglia, approdai in città. I motivi del mio allontanamento sono molto futili, banali conflittualità che qualcuno dei membri volle accentuare, facendo di me il capro espiatorio di problemi antecedenti la mia nascita. Mentre l’umanità festeggiava il nuovo secolo, io ero costretta a fare i conti con la mancanza di un tetto e del denaro sufficienti a vivere.

Telefonai a diverse strutture per chiedere ospitalità, finché un parroco che collaborava con la Caritas, mi offrì del cibo ed un letto in un alloggio della sua parrocchia che condivisi per un po’ assieme a due ragazze straniere. I rapporti tra di noi sarebbero stati buoni, se quella di colore non avesse russato tutta la notte impedendomi di riposare; pertanto, mi trasferii presso l’appartamento di un amico che conobbi allora, salvo accorgermi che pure lui respirava in modo molto rumoroso, nonostante dormisse in un’altra stanza.

La situazione divenne insostenibile: trascorsi sette mesi senza riuscire mai a chiudere occhio, decisi di cercarmi un posto tutto mio. Nel frattempo avevo trovato un lavoro e potevo permettermi di pagare un piccolo affitto. Scrissi un annuncio che attaccai in qualche pensilina dell’autobus, per venire, finalmente, chiamata sul cellulare da un signore che mi disse: Sig.na ho la sistemazione giusta per lei, però si precipiti subito a dare un’occhiata… domani parto.

L’immobile si trovava in via Abramo Lincoln ed era di proprietà del comune; il conduttore, la persona che mi aveva contattato, il Sig. R.G. di origine molisana, classe 1953. Concordammo un rapporto di subaffitto datato il 19 giugno 2000, con la promessa che me ne sarei andata a settembre. Invece rimasi per oltre un anno, di proroga in proroga, ed ogni volta mi aumentava l’importo dovutogli.

Una sera di marzo – eravamo già nel 2001 – rientrando da fuori, mi accorsi di un odore nauseante che mi obbligò a tenere aperte le finestre per molte ore, nel tentativo di arieggiare un ambiente divenuto invivibile. Dentro il lavello della cucina rinvenni dello sperma, e da lì in avanti, cominciai a subire delle violazioni al domicilio continue, anche se non furono mai riscontrati dei segni d’effrazione. C’è da dire che appena presi possesso del locale, la serratura la cambiai subito, in quanto il proprietario mi era sembrato un tipo losco sin dal primo istante. E non mi sbagliai: qualche volta recandomi al lavoro, lo avevo notato che mi seguiva in auto e mi ghignava in maniera sinistra; aspettava con tutta probabilità di vedermi salire su un mezzo pubblico per introdursi all’interno della mia abitazione in piena libertà.

Contemporaneamente quando rincasavo, sentivo fischiare qualcuno da non lontano lo stabile, ed un giorno ebbi l’impressione di vedere un individuo che fungeva evidentemente da palo, avvertendo il suo complice che io stavo tornando. Nascosto in mezzo ai cespugli, scorsi un ragazzo coi capelli biondi a spazzola e la corporatura robusta che lo vidi indietreggiare e nascondersi per sfuggire alla mia vista.

Impaurita, assoldai un investigatore privato che non si rivelò affatto corretto, e dunque mi risolsi a sporgere denuncia ai Carabinieri. Intanto, scandagliai i negozi di protezione d’interni per informarmi su come proteggere la mia privacy da quelle intrusioni. Purtroppo, i commercianti molto scettici riguardo al mio racconto, per non dire particolarmente suscettibili in relazione alla questione che ponevo loro, non si mostrarono affatto collaborativi. Di conseguenza cambiai alloggio, e andai ad abitare a San Lazzaro grazie alla garanzia di mio padre, che vedendomi autosufficiente in quella circostanza mi aiutò, per riuscire a stipulare un regolare contratto.

L’appartamento all’ultimo piano col tendone verde tirato tutto su, era il mio

Il mio persecutore, però, proseguì nel suo folle disegno: piccoli sfregi apparivano lungo gli infissi in legno di porte e finestre, sulla pavimentazione palladiana o nei ripiani smaltati di bagno e cucina che andavano crescendo. Esasperata, continuai a produrre esposti alle forze dell’ordine, ottenendo l’apertura di un fascicolo in procura, ma il P.M incaricato delle indagini non mostrò alcun interesse di far luce sul caso, tanto da comunicargli che avrei informato il CSM per la sua ostentata negligenza e chiedere provvedimenti. Mi rispose divertito: “Mi fa molto piacere!” 1°pag. DELLA LETTERA AL CSM/2°pag,/3°pag.

I giorni passavano e le violazioni al mio appartamento si diversificarono: dagli arredi passò a danneggiarmi i vestiti,

VARI ESEMPI DI COME MI RIDUCONO I MIEI VESTITI: LE MUTANDE SOPRA SONO STATE SCUCITE, IL REGGISENO IN MEZZO E’ STATO MACCHIATO CON QUALCOSA, E LA PASSAMANERIA DI QUEST’ALTRO CAPO MI E’ STATO ROVINATO NELLA BORDURA NON SO CON CHE COSA (SI VEDA GLI SBUZZI BIANCHI DELLO STESSO ABITO SUL COLLO ALL’UNCINETTO CON L’AGGIUNTA DEL RASO CHE MI ERO FATTA IO).

poi mi rubò dei documenti e qualche soldo oltre ad accanirsi su dei piccoli oggetti che mi erano particolarmente cari. Presi a peregrinare per commissariati sempre nuovi, nella speranza di trovare qualcuno che si interessasse al mio caso.

Gli avvocati si rifiutavano di rappresentarmi, mentre un Vice Questore un giorno sentenziò: “O lei è una donna troppo bella oppure soffre di disturbi psichiatrici”, congedandomi con il sorriso bonario che si riserva ad una squilibrata per indirizzarmi infine, ai funzionari inefficienti della squadra mobile.

Lo stalker arrivò a introdursi subdolamente nel mio ambiente di lavoro, corrompendo un collega e convincendolo a ostacolarmi con ogni mezzo. A quel punto, fui messa nella condizione di abbandonare il lavoro che svolgevo per giunta scrupolosamente; e la stessa cosa, mi accadde anche con tutti gli altri che ottenni di seguito a questo.

Mi chiusi sempre di più in me stessa, e sebbene esternamente apparissi una persona normale, scoraggiavo sul nascere qualsiasi rapporto d’amicizia, in particolare quella degli uomini. Ero una donna molto avvenente, e messa alle corde sfruttai questa mia bellezza incominciando a prostituirmi. In principio, mi recavo direttamente al domicilio del cliente o lo portavo in hotel, ma il molestatore (o almeno fino allora pensavo che dietro al tutto ci fosse sempre egli) non tardò a crearmi ancora dei problemi: posti da raggiungere che scoprivo inesistenti, disdette dell’ultimo secondo, ecc. Mi convinsi, quindi, di ricevere anche un po’ in casa, dove fui calunniata oltremodo dall’inquilina del piano di sotto, con la quale avevo già un pessimo rapporto a causa di vecchie diatribe condominiali che, secondo me, avrebbe provocato lei di proposito un po’ per invidia dettata dal mio aspetto fisico, ma più ragionevolmente perché sospinta da qualcuno che aveva a che fare col mio stalker.

La suddetta, non a caso, rivelò la cosa alla proprietaria e ai condomini – esasperandola nella forma – , e con la complicità dell’amministratore che coinvolsero pure lui, riscosse in breve tempo la solidarietà della maggior parte degli abitanti del palazzo. In verità, tra le mura domestiche ero silenziosissima oltre che discreta, ricevendo infatti pochi clienti e solo in determinati giorni della settimana. Ormai sotto attacco, una mattina, aprendo la porta venni colpita dalla presenza di strane esalazioni fetide che mi costrinsero a tenere continuamente aperta la finestra del vano scale all’ultimo piano; in questo modo, certuni degli inquilini condizionati me la poterono addebitare a torto, con l’arrivo dell’inverno. A tali eventi se ne aggiunsero degli altri molto gravi: avevo preso una cassetta di sicurezza presso una banca, Al posto di quella odierna di agenzia, prima ce n’era un’altra (la Banca di Risparmio di Forlì, il cui Direttore si chiamava Luca)

per custodire gli effetti personali ed evitare di farmeli rubare; ad un certo punto, notai che erano scomparsi dei cd contenenti delle foto di lavoro molto belle che caricavo sui siti internet. Il direttore della banca fu investito dalle mie recriminazioni e non ebbe il coraggio di guardarmi negli occhi, farfugliando scuse improponibili. Contattai una giornalista del Resto del Carlino affinché raccontasse alla gente questa storia che pubblicò in un suo articolo il 04/08/2002, nel quale anziché aiutarmi, gettò delle perplessità sulla mia versione dei fatti (vedi cap. Articolo sul Resto del Carlino).

Disperata, scappai da Bologna in treno, arrivando a Lucca. Qui mi resi conto che il mio persecutore mi aveva braccata. Faccio quindi marcia indietro e cerco di riprendere “l’attività”. Ma stavolta è dura perché molti Sanlazzaresi, erano nel frattempo venuti a conoscenza che mi prostituivo e alcuni di loro mi sghignazzavano addirittura in faccia.

Successivamente il mio stalker mi entrò anche di notte, prendendomi nel sonno, forse dopo avermi drogata; al risveglio notavo dei lividi sulle mie gambe, e qualche cliente mi chiedeva che cosa mi stesse succedendo. Capisco che l’unica possibilità di salvezza è fuggire all’estero, così nel 2003 prendo un aereo per gli U.S.A; già lungo il tragitto in taxi per raggiungere l’aeroporto di Milano Malpensa, mi accorgo di una macchina che mi segue e pure quando mi imbarco, un uomo di quelli che mi taccheggiava dovunque in città per non sfuggire al mio stalker e sottrarmi al suo sadismo, s’imbarca con me. Lo riconosco solo a metà viaggio. Allo scalo di New York parlai della cosa all’Ufficiale di Dogana, che mi consiglia di chiedere asilo politico a patto di farmi accogliere in un Centro d’Accoglienza per immigrati, se volevo la protezione dell’America. Accettai, mio malgrado, e venni ufficialmente arrestata nonostante fossi regolare con i documenti. Dall’interno della struttura detentiva telefonai al Console dell’Italia che rimase scioccato della procedura adottata, per poi tranquillizzarmi assicurandomi che sarebbe passato l’indomani a liberarmi. Invece ci mise una settimana, durante la quale rimasi prigioniera all’Elisabeth Detention, a dimostrazione del fatto che anche lui era stato corrotto. Si giustificò del ritardo dando la colpa ad una burocrazia molto lenta, ma mi assicurò che sarei stata presto rilasciata esortandomi a far la richiesta di rientrare nella nazione comune d’appartenenza, in quanto aveva contattato le nostre Istituzioni che si sarebbero predisposte a mio sostegno. Tornai nell’aeroporto di provenienza dopo un mese, dove per mezzo di un raggiro venni condotta al pronto soccorso del medesimo e portata con un’ambulanza presso l’ospedale psichiatrico di Gallarate. Una volta qui imprigionata, seppi che era stato disposto per me un trattamento sanitario obbligatorio, verso il quale cercai di ribellarmi inutilmente.

Nel frattempo i miei genitori mi aspettavano ancora al terminale per portarmi a casa, ma furono ignorati. Giunta in ospedale mi impuntai perché volevo assolutamente comunicare con loro, e quando alla fine mi fu concesso di riuscire a parlare con mia madre che mi chiese: “Ma dove sei?”, la comunicazione telefonica venne interrotta bruscamente da un infermiere complice. Il giorno seguente mi trasferirono all’Unità Malpighi, nel reparto d’igiene mentale di Bologna, in cui passai altri trenta giorni rinchiusa, poiché i dottori riuscirono a convincere mio padre della necessità di un trattamento di psicofarmaci che mi ingrassarono di cinque chili. E questo perché a loro dire, soffrivo di paranoie. A tale schiaffo ricevuto da parte delle Istituzioni, rinunciai dal continuare a segnalare agli Organi competenti gli episodi sopra esposti e non scrissi più lettere per invocare aiuto, nonostante le violazioni al mio domicilio fossero proseguite.

PRIME TIMIDE LETTERE PER NON DIRE ALQUANTO GROSSOLANE AGLI ORGANI COMPETENTI: MIA INVOCAZIONE ALLA PROCURA PER UN SOLLECITO ALLE INDAGINI/LETTERA DI MANCATA RISPOSTA AD UN MIO ESPOSTO ALLA PROCURA/1°pag.LETTERA AL SENATO DELLA CAMERA/2°pag./3°pag./4°pag./5°pag./6°pag./7°pag./QUELLO CHE E’ SUCCESSO DOPO CHE LA LETTERA DI PRIMA L’HO FATTA RECAPITARE AL COLONELLO DEI CARABINIERI DI BOLOGNA/SEGUITO DI CIO’ CHE E’ SUCCESSO DAL COLONELLO./UNA LETTERA CHE HO PROVATO DI MANDARE AD UNA TRASMISSIONE TELEVISIVA/PROSEGUO DELLA LETTERA FAXATA AD UNA TRASMISSIONE.

Oggi ho quarantanove anni e ne sono passati ventiquattro dalle prime incursioni fra le mura domestiche. Un tempo trascorso tra molestie di diversa natura. L’ultima pesante risale a quattordici anni fa, e consisteva nel farmi ritrovare modificate dalla loro composizione originaria creme o sapone liquido che lasciavo incustoditi in casa, attraverso degli inquinanti che mi mettevano dentro e con il cui espediente si tentava di imbruttirmi nel sporcarmene la pelle, in quanto mi provocarono conseguentemente su viso e corpo dei comedoni dappertutto. Da quel periodo in cui mi iniziarono al farmi subire questa ritorsione per oltre tre anni ininterrotti, ero stata costretta a portarmi continuamente dietro i prodotti per l’igiene personale che tenevo in borsa, o a comprarne ogni volta dei nuovi al supermarket, nel caso non mi fosse stato possibile la prima soluzione; nonostante ciò, fui impedita lo stesso di preservare il mio aspetto fisico lungo tutto questo arco di tempo, che infatti declassò inevitabilmente sia per l’uso di preparati cosmetici molto economici in cui mi trovai relegata all’acquisto, in quanto avevano spesso delle caratteristiche improprie al mio tipo di epidermide, sia a causa dei diversi TSO che subì previa trappola in cui mi facevano cadere puntualmente di seguito ad una sequela di estenuanti e premeditate molestie: e il tutto al fine di distruggere per sempre ogni traccia della mia avvenenza (nella foto dei ringraziamenti, ne avevo trentacinque di anni allorquando mi iniziarono a deturpare il viso, e che mi è stata per giunta truccata dalla mafia apportando un pallino di flash negli occhi oltre ad essere stata di recente per giunta sgranata nella sua definizione). Mentre il lavoro a cui poi ero stata costretta, avendomi fatto perdere la stessa mafia (la Polizia) ogni impiego normale che provavo di avere pur di gettarmi nel discredito della gente, e che consisteva sostanzialmente nell’eseguire dei massaggi erotici, mi veniva pure quest’altra attività ostacolata da interferenze di ricezione al mio cellulare; e dove le poche persone che a suo tempo mi furono fatte filtrare al mobile come clienti, erano costituite prevalentemente da individui grossolani o non tanto puliti, se diversamente non venivo fatta contattare dai soliti individui già corrotti per un appuntamento che non avrebbe avuto mai luogo e che alla fine scoprirò che erano dei mafiosi, per la quale cosa a quarantanni decisi di non prostituirmi più, essendosi resa conto che la maggioranza dei miei clienti era rappresentata da costoro. Infatti, qualora gli stessi si decidevano al termine di stare con me, altro non era che per mettermi in atto qualche comportamento di disturbo, che “chi” della Polizia, suggeriva loro di farmi subire, avendomi studiato a lungo la stessa madama di quello che più mi infastidiva nel mio appartamento per diversi anni con un sistema di videosorveglianza altamente sofisticato, della cui installazione ero certa pur non potendolo vedere. Concludo nell’aggiungere, di venire importunata persino all’aperto quando passeggio in giro per la mia città, da dei brutti “ceffi” che mi si che mi si avventano addosso per crearmi un certo terrorismo, https://youtu.be/Rjev-LQihyc (estate del 2020)

IN QUEST’ALTRO VIDEO (GIUGNO 2022) IL TIPO CHE RIPRENDO, E CHE MI VIENE INCONTRO, NON SOLO HA UNA CAPPIGLIATURA SCONCIA, MA MI FUMA ANCHE CONTRO

Stavo percorrendo questa strada in direzione del tipo in bici, quando costui mi sbucò improvvisamente davanti, costringendomi quindi ad indietreggiare dal punto in cui lo riprendevo.

Come mi accade nel video sotto, dove riprendo l’extracomunitario a bordo della sua bicicletta, perché mi stavo direzionando proprio da quella parte, dove egli mi tagliò tutto ad un tratto la strada perché io fossi costretta a fare marcia indietro, apposta. Stavo infatti andando verso il centro di San Lazzaro di Savena, lasciandomi alle spalle il CENTRONOVA – il centro commerciale di Villanova di Castenaso – dal quale appunto provenivo e lo riprendo.

Al minuto 2’30” arriva quest’altro lavoratore in bicicletta – forse un carpentiere – per poi spostarsi al minuto 3’00 dall’altra parte della strada poiché c’ero stata appunto io lì che stavo aspettando la corriera …).

Mentre in quest’altro video, ero sul marciapiede in cui si vede la macchina bianca passare, quando mi viene incontro quest’altro extracomunitario che vidi da non molto lontano per costringermi quindi ad andare dall’altra parte da dove dopo lo riprendo.

Vi devo continuare a dire da che parte fossi prima del passaggio di quest’altro straniero, da dove lo riprenderò di suo seguito?

Invece qui, da che parte della strada sarò stata, secondo voi con questi due pakistani in bici che riprendo?

come anche da dei massoni con al guinzaglio dei cagnacci o che mi fumano addosso, oppure che mi gettano l’immondizia in un bidone che sto superando il quel momento; e i quali esemplari umani si danno il cambio della guardia fra di loro in ogni incrocio di strada che attraverso dalla Levante alla Ponente pur di imporsi a me, in un intercalare continuo. Un vero esercito! Oppure taluni in un certo periodo mi colpirono con delle armi a me sconosciute da non molto lontano, allo scopo di intorpidire il mio tono nervoso dopo essere stati corrotti (vedi cap. 35: Stalking a Molinella da parte di un tiratore, in particolar modo, come da altri molestatori con disagi sempre nuovi). I quali disturbi si prefiggono come obiettivo di farmi apparire agli occhi della gente come una persona strana e contemporaneamente a questo di annichilirmi, dacché una volta messa completamente fuori gioco, poi io non sia più credibile quando provo di raccontarvi ciò che ho scoperto in molti anni di ritorsioni mafiose … , ZAVAGLI CHE MI VENGONO INCONTRO – vedi cap. 21 – MASSONI CHE MI TAGLIANO LA STRADA CON I LORO CAGNACCI AL GUINZAGLIO (da clik sopra),

altri che con le loro bestie mi vengono incontro; quelli in asse con un incrocio dal quale provengo,

cani soprattutto nei vicoli ciechi che intraprendo; e anche con la pioggia,

e addirittura nei negozi:

altri cani nei negozi, 

O CHE SCENDONO DAL LORO APPARTAMENTO CON RUSCO E CONTEMPORANEAMENTO COL CANE (SI VEDA DAL MINUTO 1′.21″):

E SE STO MANGIANDO QUALCOSA ALL’APERTO, SEMPRE QUESTI MASSONI COL CANE, DOPO UN PO’, MI SBUCANO FUORI:

ECC.

NEI SOTTOPASSAGGI DELLA STAZIONE DEI TRENI:

SE VADO AL MCDONALD’S:

SE VADO VERSO UN’INGRESSO DELLA STAZIONE DEI TRENI:

O CHE MI FUMANO ADDOSSO:

O DOVE MI SI ATTENDE, SAPENDO, LA MAFIA, CHE DA UN CERTO LUOGO, SAREI PASSATA :

https://youtube/WvHE_J-c6UY

OPPURE FACENDOMI SUBIRE PIU’ MOLESTIE CONTEMPORANEAMENTE ALL’ENTRATA O ALL’USCITA DEI C.COMM.LI

O CHE MI GETTANO L’IMMONDIZIA IN UN BIDONE A ME POCO DISTANTE DOVE STO PASSANDO IN QUEL PRECISO MOMENTO.

Ruscarolo corrotta; massona che al mio passaggio getta l’immondizia

@sognandoamanda3

Questi, i soliti massoni del “rusco”, che mi attendono al guado

♬ suono originale – sognandoamanda – sognandoamanda

E questa opera di molestie diverse nei confronti della mia persona mi viene messa in atto ovunque mi trovi o dovunque io vada: nelle pause caffè dei bar, alle file degli sportelli, o alle casse dei negozi in genere,

sui mezzi pubblici che spesso mi vengono ritardati o che addirittura mi sopprimono, soprattutto se sono da sola che li aspetto alle pensiline del bus o alle fermate dei treni (vedi cap. 36 Segnalazione sui mezzi pubblici che mi sopprimono); oppure mi capita, talvolta, di venire avvicinata da delle grosse moto particolarmente rumorose (ad esempio quelle di nuova generazione con la marmitta che pare una tromba) o da dei grossi veicoli in genere,

, come gli autotir dell’immondizia e altri simili che mi vengono dispiegati in ogni angolo di strada dove provo di svoltare per tentare di ripararmene, e ciò è allo scopo di stressarmi ulteriormente.

Non vi dico sotto i ponti autostradali, quello che mi dispiegano… Solo che qui non son riuscita a documentarlo bene, perché qualcuno ha visto che avevo la macchina fotografica accesa, e “quel qualcuno” è la stessa persona che guidava la “Punto” di colore azzurro che mi supera a fianco e che è davanti ai quattro camion che le scorrono subito dietro; la quale, funge da saluto di iniziazione all’imminente mio delirio, essendo infatti essa un tipo di macchina che appartiene ai facenti capo della massoneria – la mafia, ti saluta infatti con un preciso linguaggio ed io come vedrete da questo filmato rispondo contraccambiando anche in anticipo al destinarsi di ciò che mi faranno; pertanto essi al fine di non permettermi di documentarla la tal ritorsione, sono stati informati preventivamente, quelli dietro all’autovettura in oggetto, di non passare più a manetta con il solito frastuono “di cembali e bassi” per stordirmi come fanno di solito, ogni giorno, contemporaneamente al continuare a farmi subire tutte le altre di molestie. Si noti non a caso, che una volta superato il sottopassaggio, non passeranno altri cassonati molti voluminosi…

Al tempo stesso, in alcuni appartamenti di certi condomini che cambio spesso per dei problemi che la mafia mi fa avere per mezzo della corruzione dei suoi stessi abitanti, e nel cui genere di sistemazione avevo cercato di vivere, e dove continuo ancora a farlo per ragioni esclusivamente di tipo economiche, subisco appunto il fastidio degli inquilini, che come ho appena detto mi vengono corrotti sistematicamente uno dopo l’altro per molestarmi, o talvolta questo da parte di persone esterne (spesso carpentieri o manovali: vedi cap. 26: via dello Scalo),

che mi costringono dopo un po’ ad andarmene via a causa dei loro continui rumori e cattivi odori ad essermi prodotti apposta; come questo tipo di molestie le subisco pure,  anche se da poco tempo, in qualche albergo da parte di certuni del personale addetto in collaborazione con alcuni clienti che lì vi alloggiano e che vengono ogni volta coinvolti sempre di nuovi, per impedirmi di dormire o di scrivere qualcosa sul mio sito da un computer della medesima struttura ricettiva, quando un tempo qui vi trovavo riparo; e la tal ultima cosa, nello specifico, mi succede soprattutto in tutte le biblioteche del Polo bolognese (ora inaccessibili all’uso di internet da circa un anno a causa del Covid 19), ma anche altrove come in quella di Argenta – Ferrara – , o in quelle gestite dai privati a pagamento, dove provo di andare a navigare su internet da parte di pseudo utenti, e che vengono taluni presi da parte per disturbarmi di proposito per inibire la mia concentrazione alla stesura di questo mio testo;

VIDEO DOVE MI INCAZZO CON DUE CLIENTI DELL’INTERNET POINT VERSO IL MIN. 1’44”, CON IL GESTORE CORROTTO CHE ANZICHE’ DIFERNDERMI ME LO RICREA DI PROPOSITO LO STESSO AMBIENTE RUMOROSO.

VIDEO IN CUI CHIEDO AL GESTORE DI SPEGNERE LA SUA RADIO CHE OGNI VOLTA CHE CI VADO, LUI MI ACCENDE DI PROPOSITO.

E ANCHE QUI  MI FANNO ENTRARE DEI CANI (SI SENTA IL GESTORE CHE LO RECLAMA DEL SUO DIVIETO AD UN CLIENTE AL MIN. 0′.37″).

mentre da circa due anni – dal 2018/2019 – , sono bersaglio di un altra diversa forma ancora di disturbo parallelamente a quelle  appena descritte, che mi viene praticata da molti commercianti, commessi, dipendenti o baristi sia italiani che stranieri (cinesi, pakistani, ecc.) da cui vado ad acquistare delle merci o richiedere dei servizi (come per esempio a fare fotocopie, scansione in JPG, in PDF, ricariche del telefono con emissione di ricevuta, e altro ancora),

NEL VIDEO SOTTO LA TABACCAIA SI GRATTA “LA CRAPA” AL 32″ SECONDO (qui non sono in forma fisica per via di un TSO che mi era stato fatto da poco)

Questa ragazza è stata corrotta al mio preciso sopraggiungere dentro al Conad del F2 nella zona del Fossolo di Bologna il giorno 11/04/2019 (si veda al minuto ’31 in cui si tocca il naso), e dove il suo vigilante nel mio tentativo di andare in bagno per pulirmi le mani dopo che con le sue dita mi aveva toccato la mia merce, me ne faceva trovare chiusa la porta (ma qui avevo già spento la macchina fotografica). Alla Coop di Molinella, quando in questo paese nel 2019 ero ritornata già da un pezzo a vivere assieme a mia madre, avendo iniziato gli adepti della mia mafia a farmela subire questo tipo di molestia la prima volta proprio lì, andai al termine di numerosissime volte che mi successe il tal fatto, in Caserma chiedendo all’Arma di quella Brigata di poter avere la visione delle telecamere dell’interno della Coop del paese, a causa di alcuni suoi dipendenti che me la facevano subire quotidianamente questo tipo di ritorsione in modo coatto, alternandosi fra loro; ma un maresciallo – il Sig. Caimmi – , mi aveva dissuaso preventivamente dal presentarla questa mia richiesta perché a parere suo, il giudice non me ne avrebbe mai dato l’autorizzazione, come infatti è accaduto per altri contesti ben più gravi in cui avevo l’avevo riposta la stessa (vedi cap.35). Ma la verità era un’altra: ovvero che allo stesso Comando in oggetto, era stato dato direttamente ad essi dall’alto questo compito di corrompermi i dirigenti della Cooperativa in questione per mettermela in atto detta molestia; in particolare per diretta disposizione del suo Comandante di nome Caruso, che non a caso ha anche la moglie che vi lavora all’interno della medesima. Infatti, non sono mai riuscita a riprenderli in fragrante i dipendenti di quella Coop perché è difficile poterlo fare senza che loro per primi non se ne accorgano della mia macchina fotografica accesa, visto che laggiù vengo ancor più monitorata a questo riguardo dagli stessi militari di cui faccio menzione.

RICHIESTA-DI-AUTORIZZAZIONE-DELLA-VISIONE-DELLE-TELECAMERE-DELLA-COOP DI MOLINELLA ALLE AUTORITA’ COMPETENTI, PERO’ DELLA BRIGATA MAZZINI DI BOLOGNA, PERCHE’ NEL PAESE IN OGGETTO NON ME NE VOLEVANO DARE LA DISPOSIZIONE, E ANCHE DI QUELLE DI UNA BIBLIOTECA DOVE ERO STATA AGGREDITA, CHE ANCHE LI’ NON ME NE VOLEVA DARE L’AUTORIZZAZIONE, LA SUA RESPONSABILE.

Qui invece sono da “Acqua & Sapone” in via Oberdan, una strada del centro storico di Bologna, dove si vede con chiarezza che la tipa era stata avvertita per tempo del mio imminente riprenderla con la mia macchina, per la quale ragione se la ride “sotto i baffi” (si veda al min. 0′.12″), guardando in direzione della stessa piccola cinepresa, che cercavo di nascondere, senza quindi ella farsi cogliere in fragranza da me. Ciò a testimonianza del fatto che non è facile riprendere una ritorsione che ti viene fatta, se c’è già chi prima di te ti controlla perché tu non raccolga prove di questo.

Mentre in quest’altro posto, il tabaccaio che si metteva un dito auricolare per poi dopo toccarmi un documento di cui doveva farmi un fax lo sono riuscita a riprendere (subito nei primi minuti del video), di seguito ad essersi prima pulito con le stesse dita delle mani perché così le avevano detto di fare antecedentemente.

che mi vengono corrotti in tempo reale attraverso l’uso dello Smartphone, per toccarsi le proprie mucose, i capelli o la faccia, e poi darmi ciò da me richiesto, al mio sopraggiungere in un loro negozio o ad un centro commerciale presso il quale lavorano, pertanto dai vigilanti di questo vengono avvertiti preventivamente del mio arrivo su come si devono comportare in mia presenza (vedi video sotto). E il tal tipo molestia mi viene sferrata anche da alcuni individui che mi si avvicinano in treno o in corriera  per disturbarmi in un’identica modalità: ad esempio nel presentarsi alla mia persona particolarmente in disordine per dopo mettersi a sedere vicino a me o per azzimarsi a raso dal posto esatto in cui mi trovo io, oppure a me poco lontano per crearmi del terrorismo (nel grattarsi il capo, o per stropicciarsi un occhio vigorosamente, o per mettersi a posto i capelli, ecc.)

QUESTO RAGAZZO ERA SALITO DOPO DI ME, E SIN DA QUANDO SI ERA MESSO A SEDERE AVEVA PRESO A TORMENTARSI CON LE MANI I SUOI CAPELLI, DOPO ESSERE STATO CORROTTO PROPRIO PER QUESTO: DA NOTARSI LE CUFFIETTE BIANCHE CHE PORTA INDOSSO, LE HANNO TUTTI COLORO CHE MI DEVONO MOLESTARE E ATTRAVERSO CUI LI INFORMANO IN TEPO REALE DI COME STRINGERMI LORO LA MORSA PER ARRECARMI UN DISAGIO.

QUESTA ALTRA PERSONA, E’ UNA ALTRA MOLESTATRICE SI VEDA DAL MIN. 0′.16″/ 0′.23 IN POI

QUI SONO ADDIRITTURA IN DUE: A TOCCARSI LE MUCOSE FINGENDONE IL PRURITO OPPURE PER SISTEMARSI LA MASCHERINA CON LA SCUSA DI METTERSELA A POSTO; DA NOTARSI IL LORO BIECO DIVERTIMENTO, E COME POTETE VEDERE ENTRAMBE HANNO IL CELLULARE CON CUI VENGONO INFORMATE DI COME MOLESTARMI.

LA STESSA TIPA DI SOPRA PRIMA DI VENIRE AFFIANCATA DA UN ALTRA COMPLICE

accompagnando a questo comportamento in un segno di conferma della propria complicità mafiosa, un ghigno compiaciuto ed insieme di divertimento; oppure come detto già sopra per camminarmi davanti con una sigaretta in mano per farmi respirare il loro fumo, facendo finta di essere lì casualmente. Mentre taluni scendono dai propri rispettivi condomìni dopo essere stati contattati al cellulare del mio sopraggiungere vicino ad essi, per andare a gettare l’immondizia vicino ai bidoni dove sto passando in quel preciso momento, o per tagliarmi appunto la strada con i loro rispettivi cani: una vera mole di persone corrotte, di cui la gente non sospetta in alcun modo della loro vera natura di finti animalisti o di brave persone e che per tutto questo riceve premi o denaro dallo stesso Esercito (vedi cap. LA MASSONERIA) 

RAGAZZO A SINISTRA COL PIPINO, E PIU’ AVANTI A ME, PERPENDICOLARE AL PRIMO, LA SIGNORA COI CANI IN UN DUO; RAGAZZA CON SACCO DELL’IMMONDIZIA DAVANTI A ME CHE STA PER LIBERARSENE…

se sto facendo anche un prelievo da uno sportello bancomat nel frattempo; tipo che viene informato col suo cellulare in tempo reale di passarmi davanti col suo cane; e altri ancora ad attendermi in generale al mio camminare per la città’: in ogni angolo di strada in cui provo a girare; e sempre davanti a me...

Fra tutti questi individui, si sono aggiunti anche i negozianti, che al mio preciso passaggio vicino alle proprie vetrine, dopo essere stati precedentemente contattati del mio sopraggiungere imminente, escono fuori dai propri esercizi per spazzarmi addosso, o per fumarsi una sigaretta. COMMERCIANTI CHE MI SPAZZANO ADDOSSO, quest’altro esce dal bar e si mette a pulire al mio preciso passaggio…

E ALTRI ANCORA DI MASSONI PRESSO I BAR O I RISTORANTI DI QUEST’ULTIMA SOTTOSPECIE, CHE MENTRE MANGIO MI FANNO LE  PULIZIE INTORNO:

Oppure certuni mi arrivano vicino con rusco o cartoni, come alla fine di questo video dal min. 6′.15″, dove ero riuscita a consumare fino ad un certo punto senza venire disturbata per la presenza poco lontano di un avventore donna che sedeva poco piu’ in là, e che poi nell’alzarsi questi per andarsene al termine, un massone che lavoro in quel pubblico esercizio, prende quindi ad iniziare col molestarmi lui venendomi appresso con del materiale da confezione cibo.

“Il metodo degli episodi ogni volta diversi e delle persone coinvolte sempre varie, seppure dall’impeccabile reputazione, hanno il risultato di far apparire casuale ciascun fatto, screditando in questo modo la sottoscritta medesima; infatti, contemporaneamente a tutto ciò è mossa contro la mia persona, una politica denigratoria da parte dei diversi individui coinvolti (la massoneria), assieme all’opera dei responsabili delle U.s.l di Igiene Mentale che dopo essermi stati corrotti per rendersi complici di cadenzati trattamenti psichiatrici nei miei confronti, invalidano allo stesso tempo le molestie che denuncio da anni, imputandole conseguentemente tutte le cose di cui parlo come frutto della mia mente”.

ULTIMA CERTIFICAZIONE FALSA DI ANAMNESI PSICHIATRICA (2020)

“Chiedo a tutti quanti di essere testimoni, di eventuali anomalie su quanto mi accade intorno, che sono un bersaglio costante da colpire da parte dei miei aguzzini perché le cose che ho compreso “da sotto il torchio”, non le dirami a voi tanto facilmente ma soprattutto non risultino credibili; mentre per ciò che concerne la questione dubbiosa, che questo sito – pur con mille difficoltà –  mi viene lo stesso fatto creare, e quindi sulla più o meno veridicità che questo blog può ispirare, attiene al bisogno o per meglio dire alla frustrazione di questo dittatore, che si parli di lui quanto possibile, relegato come è a dover rimanere all’ombra del suo potere (nascosto com’era dietro la figura di Matteo Renzi che lo rappresentava, e precedentemente a questa di quella di Mario Monti per la cui proverbiale intransigenza politica, venne poi strumentalizzato, mentre ora dal Pentastellato Di Maio). Da qui, la ragione della sua lenta ma progressiva realizzazione che sebbene mi venga a tutt’oggi osteggiata, poiché hanno fatto loro lo sbaglio iniziale di farmelo fare pensando che mi sarei affondata ancor più con le mie stesse mani dopo avermi questi prima costretto alla prostituzione, è l’unica cosa che ancora oggi non mi sia stata impedita dal poter fare completamente, anche perché in esso ho parlato fin troppo del stesso Potente per venirmi sequestrato del tutto proprio adesso; inoltre, pur con tutta la consapevolezza da parte degli Italiani a proposito di quanto sopra, costui ha talmente affondato radici nel nostro sistema, grazie a tutte le tasse che gli abbiamo messo in tasca fino ad oggi senza saperlo da oltre mezzo secolo, che ormai non lo riusciremmo più comunque a sradicare dal Paese, se non con la sua morte. Pertanto il calcolo esatto della crisi economica in Italia che sembra non conoscere fine, è all’incirca di altri dieci anni della vita di costui, poiché ogni dittatura finisce con il decesso del suo dittatore. Anche se, il’influenza assoluta di quest’ultimo è costituito dalla sua famiglia, che conta nove componenti tra fratelli e sorelle, tutti quanti laureati in ogni campo accademico e quindi ben addentrati in ciascun settore lavorativo dove si sono sistemati fra di loro (è stato il fratello maggiore scomparso recentemente, ad aver dato a Romano la sua prima cattedra a Trento), sin dal padre ingegnerie delle Ferrovie dello Stato ad aver dato manforte all’Esercito Italiano con lo snodo ferroviario a Bologna su cui mise le sue mani e che fa da ponte tra il Nord e il Sud Italia, per lo smercio delle armi nei due conflitti mondili come per quello della sua manodopera in Europa. Pertanto, quando si parla di lui bisogna farlo pensando ad essa che con  i nipoti e i pronipoti, attualmente conta all’incirca cento membri.”

IL LIBRO DEL FRATELLO CHE E’ STATO UN STORICO E CHE E’ RECENTEMENTE SCOMPARSO,  BEN EVOCA IL DELIRIO ONIRICO DI ONNIPOTENZA DELLA SUA STESSA FAMIGLIA DI APPARTENENZA

“A TUTTI QUANTI L’AUGURIO DI UNA BUONA ANNATA DI ALTRE NUOVE TASSE !!”

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N.B. : Questo sito, manca ancora di una dozzina di capitoli, pertanto se non lo dovessi riuscire a portare a termine, le cose che apprenderete su cosa sia la “Massoneria” a Bologna o la Mafia di oggi più in generale, saranno solamente quelle fin qua pubblicate. Riguardo invece la mia scrittura non sempre lineare e corretta, questa è dovuta alla più o meno elaborazione del lutto dei vari episodi: tanto maggiore è la distanza temporale intercorsa fra essi, e meglio corretto risulta il testo. Quindi in definitiva la relativa sua illeggibilità, si deve al fatto che ne sono ancora in parte vittima di certe situazioni qui provate a descrivere, oltre alla questione che non me lo fanno proprio fare di redigere il tutto, senza venir disturbata, come già detto nel capitolo di AUTOBIOGRAFIA.

 

RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE DEL MIO FASCICOLO DA PARTE  DELLA PROCURA SULLE VIOLAZIONI AL DOMICILIO CHE HO SUBITO

SOTTO PERIZIA PSICHIATRICA FALSA PRODOTTA DA UN CT DELLA PROCURA RELATIVO AL MIO STATO DI SALUTE MENTALE, NON ESSENDO MAI STATA CONVOCATA DA QUESTO PSICHIATRA COME COSTUI DICE; TUTTO CIO’ PER IL FATTO CHE MI SI VOLEVA CHIUDERE IL FASCICOLO CHE AVEVO FATTO APRIRE PER LE CONTINUE VIOLAZIONI AL DOMICILIO DA ME SUBITE AL TEMPO, DOPO CHE DALL’ARMA FUI ACCUSATA AL TERMINE DI SIMULAZIONE DEL REATO DI SEGUITO ALL’AVER DICHIARATO, ANCH’ESSA, FALSAMENTE, DI AVERLE INVECE SVOLTE LE INDAGINI E CON ESITO NEGATIVO. E DOVE LA CUI PERIZIA INDUBBIA, SI FARA’ POI PERO’ TERRENO DEL PRIMO TSO CHE SUBIRO’ DI RITORNO DALL’AMERICA.

 

PASSAGGI DELLA PERIZIA PSICHIATRICA DISPOSTA DALLA PROCURA AD UN CT PER LE MIE DENUNCE DI VIOLAZIONE AL DOMICILIO; LA QUALE E’ MENDACE IN QUANTO DA COSTUI NON SONO MAI STATA CONVOCATA (soprattutto quando dice “che sarei stanca di prostituirmi perché i pakistani con cui sarei andata puzzavano…”, visto che di questi ne ho addirittura quasi una sorta di allergia psicologica e, quindi, con loro non sono mai andata…). E DI SEGUITO RELATIVA DEFINITIVA ARCHIVIAZIONE DEL MIO FASCICOLO SUL REATO DI CUI SONO STATA INDAGATA PER SIMULAZIONE E CALUNNIA SENZA IMPUTAZIONE NEI MIEI CONFRONTI, ESSENDO STATA AL TERMINE DICHIARATA DAL PERITO TECNICO SUCCITATO AFFETTA DA UN DISTURBO DELIRANTE.

EPSON026;EPSON027;EPSON028;EPSON029;EPSON030;EPSON031;EPSON032. Proseguo dell’allegato sopra della perizia psichiatrica

SOTTO LA MIA CONTRO DENUNCIA ALLA SUDDETTA DOCUMENTAZIONE FALSA DI CUI SOPRA

IN QUESTO VIDEO SOTTO, SI EVINCE, UNA COSA MOLTO IMPORTANTE: LE PERSONE CHE VENGONO SBATTUTE FUORI DI CASA DALLA PROPRIA FAMIGLIA, QUASI TUTTE, FANNO QUESTA FINE. QUINDI, NON CONDANNATECI, SE PER IRRESPONSABILITA’ DELLE NOSTRE RISPETTIVE FAMIGLIE, POI, DOBBIAMO PAGARLA IN QUESTO MODO…

“Eh te pareva: il video sotto non è più disponibile!”

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