Il Gatto con gli Stivali


Tanto tempo fa c’era un mugnaio, la cui moglie gli diede due figli, che una volta rimasti orfani, uno ereditò il patrimonio di famiglia, l’altro invece solo un grosso gatto, dal cappello a tesa larga col pennacchio e un gran paio di stivali, dei quali gusti sessuali a tal riguardo, dava un po’ da pensare; il secondogenito, arrabbiato per le briciole ereditate, lo prese a scalciare facendolo nell’aria roteare; quindi, dallo stesso felino “Dandy” per quello sgarbo riservato venne invitato a morigerarsi un attimo dai suoi moti “ormonali” esagitati, perché della vera ricchezza tramandatagli dai genitori, era appunto lui, il proprio padrone, a mezzo tramite, in quanto lo avrebbe far fatto innamorare a tutte le “Muchaches” del reame.

Pertanto s’incamminarono lungo le campagne del villaggio e ad ogni contadino di passaggio, il gatto sussurrava della gran generosità, di cui fosse alto il suo padrone: “Che alla propria futura consorte, tutto le avrebbe dato…”, spargendosi la voce fino al Regnante per averlo, questi, voluto, conoscere e potergli dare la mano della figlia da maritare, alla quale, le si “infradiciava” al sol pensar, il promesso sposo, che gliela leccava! Al poverino, in verità, senza un euro, mancava il castello, a far credere a tutti quanti la panzana; ma grazie al suo Tesoriere come amministratore delegato, irruppero nel palazzo di un magnate per abusivismo sequestrato, che stava lì abbandonato, e se ne impossessarono, allo scopo di poterci fare una gran festa, che attraverso il brand del amico fedele, alla fine, parve più un “Arci gay”; “per la cui principessa, nulla doveva essere lasciato al caso, affinché del figlio del mugnaio, unicamente, si innamorasse …”.

Orbene, tra “culetti dritti” e “patate belle calde”, al millantatore sovvenne al termine “il buon partito”, che intortò bischero, col baciamano, da averla fatta sciogliere e di seguito farla gemere: “Sposami! Che nell’oro vivremo!”... Col animale che si strusciò un baffo e portò ai futuri sposi, veloce, su un cuscino di raso, le fedi, perché presto convolassero a nozze, dinnanzi a tutti i presenti. E in questo modo, riuscire pure il gatto a sfoderare un bel panciotto di D&G per ottenere a corte di circondarsi dei più spavaldi “finocchieri”, così da sbadigliare sereno che anch’essi, al termine, fossero stati, tutti quanti, felici e contenti.

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I PALLINI DI FLASH NEGLI OCCHI (LA FOTO N.18/27) MI SONO STATI FATTI DAGLI HACKER DELLA MAFIA DI PRODI: IL MIO PEZZO FORTE NON A CASO ERA LO SGUARDO PIU’ CHE IL CORPO, COSA QUESTA CHE LA MAFIA DEVE CANCELLARE IN MODO NETTO, PERCHE’ IL MIO ABBRACCIAMENTO AD ESSA CHE SAREBBE STATA APPUNTO LA MIA BELLEZZA, NON RISULTI A VOI CREDIBILE (VEDI ESEMPI DI COMPARIZIONI CON DEGLI ORIGINALI NELLA PAGINA DI AUTOBIOGRAFIA E SEGUITO AUTOBIOGRAFIA)

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