FINE OTTOBRE – INIZIO NOVEMBRE 2020, NUOVE MINACCE ALL’ORIZZONTE

LA MIA TRISTE PALAZZINA DOVE VIVO ATTUALMENTE, ORA IN VENDITA, DOPO NEANCHE UN ANNO CHE SONO LI’ IN AFFITTO (…??)

Succedeva, che dopo neanche un mese di pseudo normalità nella prima parte dell’autunno, in cui il signore della macchina blu (e che qui nella foto allegata, è parcheggiata poco lontano dal mio stabile)  e che mi metteva talvolta anche davanti a casa mia pur di indispettirmi, il quale soggetto, era anche lui un abitante dello stabile, al piano secondo, sopra a quello mio, che insieme ad un’altra inquilina, a questi sotto, mi avevano disturbato alternativamente sin dal primo momento che venni qui ad abitarci, fino a quando quest’ultima poi non se ne andò via, proseguendomi in seguito costui a molestarmi, al suo posto, in modo ininterrotto di seguito al mio ritorno dal mio viaggio-lavoro in Sardegna, durante tutto il corso del mese di settembre sino ai primi di ottobre 2020, ciappinando egli nel proprio garage con un tornio (fra le diverse molestie queste che mi fece subire), nuove nubi mi comparvero all’orizzonte.

NEL VIDEO SOTTO, SI EVINCE LA COMPLICITA’ MAFIOSA DELL’INQUILINO DI CUI PARLO SOPRA, A MOLESTARMI IN VARI MODI (QUI MI TAGLIA LA STRADA AL MIN. 2.25 PER COMUNICARMI LA SUA PERSECUZIONE ALLA MIA PERSONA, DA DOVE STAVO SBUCANDO DA UN ARGINE DI UN FIUME, NEL MIO VANO TENTATIVO DI SVIARE I SOLITI I MASSONI CHE INCROCIO QUOTIDIANAMENTE LUNGO IL MIO CAMMINO DI RITORNO DA BOLOGNA, ANCHE PER LA STRADA CICLABILE DA MOLINELLA A MARMORTA CHE E’ GIA’ IN MEZZO ALLA CAMPAGNA, E CHE SI VEDE NELLO SFONDO DEL POST IN OGGETTO).

QUESTA SOPRA E’ LA TARGA DELLA SUA MACCHINA, CHE SECONDO ME “CARUSO” DEI CARABINIERI DI MOLINELLA, GLI DEVE AVER DATO QUALE ALTRO PREMIO – COME LO STESSO TIPO DI RICOMPENSA, E’ STATA DATA POI AD ALTRI INQUILINI DELLO STABILE – , IN CAMBIO DELLE SUE MOLESTIE NEI MIEI CONFRONTI: ESSO INSIEME AL FRATELLO NON PAGANO INFATTI L’AFFITTO DA DIVERSI MESI. MENTRE UN’ALTRA FAMIGLIA NEL MEDESIMO STABILE CHE MI HA DISTURBATO SUBITO DOPO A QUESTO INDIVIDUO, SI E’ APPUNTO COMPRATA DUE MACCHINE L’ANNO SUCCESSIVO IN PIENO LOCKDOWN DA COVID19

ALTRO VIDEO SOTTO, PER DIMOSTRARE COME NONOSTANTE I MIEI TENTATIVI DI SFUGGIRE AI CONSUETI MOLESTATORI CHE LA MAFIA MI DISPIEGA OVUNQUE, NEL PROVARE IO DI INTRAPRENDERE QUESTO PERCORSO, ESSA, ME LI FA RITROVARE IMMANCABILMENTE DAVANTI, RENDENDO VANO IL MIO SACRIFICIO, PERSINO IN QUESTO TRATTO DI PURA CAMPAGNA A RIDOSSO DI UN ARGINE DI UN FIUME (SI VEDA IL “RAGNO” IN BICI VESTITO DA SPORTIVO, CHE MI SBUCA DINNANZI E CHE MI SOGGHIGNA SAPIENTE …)

Era accaduto infatti che, dopo aver di nuovo io ripreso possesso del mio appartamento a Marmorta, sul finire del mese di agosto, l’inquilino in oggetto, cominciava col molestarmi nel venire continuamente dietro il nostro palazzo, davanti a casa mia, INQUILINO MOLESTO CHE MI METTE CONTINUAMENTE LA SUA MACCHINA DIETRO CON LUNGHE SOSTE DAVANTI Al MIO APPARTAMENTO PUR DI INFASTIDIRMI, dove abito appunto solo io, e nel quale posto dovrei rimanere unicamente da sola, pur essendoci i garage e le cantine dei condomini, per poter egli ipoteticamente andare a far finta di fare dei lavori nella sua rimessa; e intrattenendosi lì, anche per delle intere mezz’ore, in cui talvolta fresava pure qualcosa tornio o fresa che mi aveva messo fuori da casa mia per oltre un mese, insieme a dell’altra merceria sua che mi lasciava lì fuori, per poi rimettere alla fine tutto dentro al suo garage, anziché averla gettata come voleva fare credere che avrebbe fatto (questo era appunto l’arnese col quale andava a fare dei ciappini all’interno del medesimo), producendomi del rumore, pur di continuare a rompermi le scatole: per cui ero stata spesso costretta a chiudere le mie finestre, che tenevo solitamente a basista, essendo stato allora ancora estate.

Ecco adesso, che non era neanche trascorso il termine di un periodo di circa 15 giorni di relativa quiete, fittizia, nel quale tempo mi ero rimessa a leggere e a meditare sulle mie cose, avvicinandomi addirittura al mondo esoterico, in coincidenza dell’inizio della stagione successiva, e dunque, ad ottobre inoltrato, che ad un certo punto, in un giorno di quelli, venivo informata da un Carabiniere, che sopraggiungeva una mattina al mio domicilio con un suo collega suonando al mio campanello, della citazione a giudizio davanti al Giudice di Pace che mi aveva fatto l’inquilina corrotta famosa che se ne era andata via, per il risarcimento di alcune lesioni, che questa diceva le avrei procurato, alcune delle quali erano inventate, oltre che per alcune frasi che le avrei profferito. AVVISO-DI-COMPARIZIONE-DAVANTI-AL-GIUDICE-DI-PACE-PER-UNA-CITAZIONE-CONTRO-DI-ME-DA-PARTE-DELLINQUILINA-DEL-PIANO-DI-SOPRA-CORROTTA-PER-DISTURBARMI (a parte il morso al pollice che però le avrei dato solo per legittima difesa, ovvero per strapparmi dalla morsa in cui ella mi aveva fatto tenere a terra con l’aiuto della forza del sopracitato vicino della macchina blu, il Sig. Tricomi), quando, in realtà, fui, io, quella ad essere stata picchiata da loro, e ad esserti sentita diffamata da alcune frasi che mentre mi menavano mi dissero.

PARTE DELLA PRIMA LETTERA CHE LASCIO IN UFFICIO DEL BABBO, SENZA DA LUI OTTENERE ALCUN AIUTO IN MERITO COME AL SOLITO

PROSEGUO DELLA LETTERA

E una settimana subito dopo a questo fatto, ricevevo una raccomandata dalla proprietaria, in cui mi si informava della sua intenzione di vendita dell’intero immobile, a cui se ero interessata avrei potuto partecipare ad una parte dell’acquisto; e che se invece non lo fossi stata, mi sarei dovuta accordare con il nuovo amministratore delegato, per le visite al mio appartamento degli eventuali acquirenti che lo volevano comprare. Tutto questo al solo scopo di continuare a farmi disturbare, la mia mafia, attraverso la corruzione di quest’altra proprietaria, che era stata condizionata come appunto quella precedente, della dimora a Molinella, per arrecarmi del disagio: la Sig. Solmi, che negli ultimi giorni che mi sarebbero rimasti per stare tranquilla nella casa di Piazza Martoni (fino al 15 luglio 2019 avrei potuto abitarci dentro senza problemi, ma dal 16 dello stesso mese e anno, me ne sarei dovuto andare consegnandole le chiavi dell’immobile, per poterci lei fare dei lavori, in vista del nuovo inquilino che aveva già trovato e che sarebbe dovuto subentrare a me, lo stesso primo di settembre 2019, senza poi essersi mai visto, tant’è che la mia ex abitazione è a tutt’oggi ancora chiusa),

TESTO DEL FAX CHE AVEVO SCRITTO ALLA SIG.RA SOLMI MA CHE ARRIVO’ AL NEGOZIO DI OTTICA BONORA

mi fece importunare fino all’ultimo da molte persone pur di turbare la mia tranquillità, dopo essere stata coinvolta proprio per questo preciso motivo; infatti, come già detto, la Sig.ra Solmi avrebbe potuto fare la sua bella manutenzione dello stabile, dal 16 di luglio sino al 31 luglio, quando invece mi iniziò a disturbare molto tempo prima: da maggio a giugno (ad esempio mi fece venire quello della caldaia per pulirla, e poi tre volte l’imbianchino a farsi fare dei preventivi diversi l’uno dall’altro, quello delle zanzariere che erano sì da mettere a posto, ma che cosa me ne fregava a me che dovevo andarci via da lì, ecc. vedi cap. 45).

 

Dopo tre giorni che la notificai al babbo il contenuto di questa raccomandata sopra esposta, lo stesso, mi chiamò per dirmi che il geometra l’aveva contattato per comunicargli che doveva venire a fare delle certificazione in appartamento, e che pertanto gli avrei dovuto aprire. La sottoscritta  medesima, si sarebbe quindi incavolata, poiché il termine previsto per decidere il tutto, in merito a quell’atto solo da qualche giorno ricevuto, era di due mesi di tempo dalla data di emissione della stessa; ma il papà nonostante ciò, mi sbattè giù il telefono, come fa sempre, nonostante due giorni prima, gli avessi lasciato il seguente altro foglio.

PROSEGUO LETTERA

Per poi essere riuscita infine, andando io in Caserma a Molinella, nel parlare con un carabiniere della cui tal cosa spiacevole, a far tenere le orecchie basse al babbo, per mezzo dello stesso ufficiale, che lo contattò soprattutto per accertarsi se mi avesse almeno già trovato una casa (…??); e il quale (dopo che il medesimo carabiniere corrotto, mi aveva fatto fare un TSO a causa dello stalking subito da parte del mongolo il bici, si veda il cap.35), mi consigliò subito di seguito al riguardo della vera motivazione per la quale gli avevo chiesto aiuto, di parlare direttamente, la mia persona, con la stessa proprietaria del mio appartamento, anche se non ero l’intestataria formale del contratto d’affitto, ma che comunque lì ci viveva, per poterle chiedere un’altra data a me congeniale per le verifiche del tutto. Cosa che feci, ottenendo appunto come data il mese successivo: il 14 di dicembre.

Ma arrivata a questa data, fatidica, in cui con una certa paura mi aspettavo l’irruzione di un personaggio molto poco in ordine, come da prassi, al fine di crearmi, sempre “la mia mafia”, lungo tutta la durata di questa attesa, del puro terrorismo, costui, non si fece proprio mai vedere: il che era da preventivarsi del resto, e senza che dal geometra in questione, fui più successivamente contattata in alcun modo. Mio padre, dopo neanche pochi giorni dalla notifica della vendita dell’immobile, me ne aveva nel frattempo già trovata un’altra di sistemazione, ma a Molinella, ragione per la quale bisticciammo nuovamente al telefono senza arrivare più a sentirci per oltre un mese, in quanto mi rifiutavo di fare un ennesimo trasloco e tanto più in una terra dove mi avevano dispiegato un molestatore assillante per circa quattro anni; il quale mi aveva molestato incessantemente, fino ad aver ottenuto questi di far fare a me, un trattamento psichiatrico, e mettendomi nella costrizione forzata dell’esilio da Molinella, alla frazione di Marmorta. Nel periodo che si consumavano detti fatti, un giorno di quelli, in cui ero ormai convinta di essermi definitivamente liberata dallo stalker famoso, lo rincontrai per l’ennesima volta con orrore nel tornare a casa da Bologna col treno, dove mi stavo incamminando a piedi da Molinella fino a Marmorta, tagliando per la sua campagna; lo stesso, in quest’altra occasione, mi sparò di nuovo come aveva fatto incessantemente fino a poco prima, a distanza di quasi due anni, da quando mi ero spostata da lì, proprio per questa stessa ragione di non volerlo più incrociare per strada, le scariche elettriche famose. Motivo per cui, ero assolutamente intenzionata a rimanere nella mia attuale dimora. Riuscì la mia persona, con un azione molto furbesca, a ottenere di far cambiare idea a mio padre, che voleva traslocassi nell’imminente a Molinella, in virtù del fatto che era lo stesso papà che mi pagava l’affitto, per andare in una casa già ammobilata della morosa del figlio di chi gli affittava il capannone perché gli avrebbe fatto bene: il Sig. Atti, che era stato corrotto anche lui, in verità, per farmi continuare a far molestare dal mongolo, poiché il posto in cui si trovava quella abitazione, era vicino alla casa della cugina dello stalker menzionato. Ero infatti andata, questa volta, dopo la mia visita al carabiniere di cui sopra, da un avvocatessa, amica di famiglia, perché lo chiamasse il babbo, e lo morigerasse un attimo dal suo intento perentorio. Costei, amica di gioventù di mia sorella maggiore (avevano frequentato l’università da ragazze, e la stessa compagnia di amici), lo chiamò il giorno stesso, che andai a parlarle previo appuntamento. La prima volta che la contattai al suo numero, non me ne diede la linea, ma dopo essere stata corrotta, finalmente ottenni qualche giorno a seguire di riuscire a comunicarci con ella al cellulare. La sua voce era gaudia, da super presa per il sedere: si mostrò felice di sentirmi, poiché la sua, di sorella, era stata invece una mia compagna di viaggio in treno, per recarci noi insieme a scuola a Bologna ai tempi dell’adolescenza, e quindi ci si conosceva bene. Io avevo già capito da altre precedenti situazioni a quella, in cui quando chiamavo qualcuno per farmi aiutare, non me se ne dava la linea all’istante, per dopo essere stati contattati dagli adepti della mafia, e condizionati a non aiutarmi, al termine avermi poi questi risposto, finalmente, però con un tono da totale presa per i fondelli, che c’era appunto qualcosa che non andava. Ma andai lo stesso, pur di tentare almeno di far cambiare idea a mio padre, in merito al trasloco che avrei dovuto fare. Questa avvocatessa, non a caso, mi consigliò, a proposito della citazione a giudizio, per la quale principale ragione, tuttavia la interpellai, la mia interdizione mentale, che pur facendole vedere delle prove della mia innocenza, lei mi rigettò indietro sminuendole sul nascere, come delle semplici maleducazioni degli inquilini (le foto della merceria fuori del mio appartemento e altri documenti), e non come pure molestie, a sostegno la mia persona della tesi che dagli stessi vicini, venissi di proposito provocata; e attribuendo inoltre, sempre la medesima, quella mia reazione di difesa, come ad un qualcosa di già certificato patologico, sebbene, anche a questo riguardo le avessi espressamente detto che erano state refertate falsamente le mie diagnosi. Così, mi rispose: “ma sai Carla, voi non ve ne rendete conto, ma sai quante persone come te, pensano di non essere malati, e invece lo sono...”, più o meno questa sarebbe dovuta essere stata l’avvocatessa che mi avrebbe dovuto difendere. Mentre subito di seguito ad averla salutata, uscita dal suo studio ad Alberino in un condominio ad esso annesso, mi uscirono contemporaneamente due o tre persone con un cane che scesero da una scala, proprio in quel momento, con la bestia che mi scondinzolò intorno fino alla fine a dove tenevo la bici, finché da quel delirio non me ne allontanavo … Però se non altro, ottenni che questa persona chiamasse in officina mio padre, e lo esortasse a rispettarmi nelle mie decisioni. OLE’! Libero Mail_ Posta RINUNCIA ALL’INCARICO DA ME CONFERITO ALL’AVVOCATESSA LOFFREDO DI ALBERINO (BO) PER FARMI DIFENDERE DA LEI PERCHE’ MI AVEVA PROPOSTO L’INTERDIZIONE MENTALE SENZA CHE ESSA, POI, MI RISPONDESSE OVVIAMENTE A QUESTA MIA MAIL, PER NON LASCIARE TRACCIA NELLA POSTA ELETTRONICA DELLA SUA VIGLIACCHERIA.

La risposta di cui sopra, fu di seguito, ad una chiamata al cellulare da parte della sua segretaria che però non registrai poiché avevo ancora il telefonino analogico senza internet, e in cui mi si chiedeva, cosa avessi appunto deciso in merito al fatto di farmi rappresentare dal suo capo.

FU UN MIO AMICO DI CLINICA PSICHIATRICA, DELL’ULTIMA APPUNTO, DOPO AVERGLI CHIESTO UN CONSIGLIO A QUESTO MERITO, A DIRMI: “NO, NON ACCETTARE, POI SEI FINITA, TI CHIUDONO DENTRO AD UN MATTATOIO E BUTTANO VIA LA CHIAVE”. E LUI SE NE INTENDEVA(QUELLO DIETRO DI ME CHE SI PREPARA IL PAGLIUZZO), VISTO CHE AVEVA MENATO UNO PERCHE’ AVEVA DATO UNA DOSE MORTALE DI COCA AD UN SUO CARO AMICO, ED ERA TUTT’ORA DENTRO AD UNA COMUNITA’ IN ATTESA DI REVOCA DELLA MISURA DA PARTE DEL GIUDICE TUTELARE. COSI’ CHE MI SVEGLIAI DA UN CERTO TORPORE, E MI FECI DARE DA QUESTO RAGAZZO, IL NUMERO DI UN ALTRO AVVOCATO CHE COMBATTEVA CONTRO LE DISPOSIZIONE PSICHIATRICHE. MA QUANDO LO CHIAMAI QUEST’ALTRO LEGALE, AVVERTENDOLO COME AVEVO FATTO CON UN’ALTRA AVVOCATESSA, CHE IL TUTTO ERA DOVUTO AL MIO INCONTRO COL MAFIOSO DI PRODI, QUESTI MI DIRA’ CHE NON SE NE FREGAVA NIENTE DI PRODI, E COSI’ FACENDO STAVOLTA GLI DAVO IL LINK DEL MIO SITO (LA CUI COSA EVITAI DI FARE CON L’AVVOCATO AMICO DI FAMIGLIA), E SUBITO DOPO MI MANDAVA IL SEGUENTE MASSAGGIO:

Per poi, anche da costui aver ricevuto il due di picche, poichè successivamento ad averlo al termine guardato il mio blog, lo stesso avvocato non mi rispose proprio più nel contattarlo in un secondo momento, facendo far suonare libero il suo cellulare ogni volta che ci provavo.

Fui così costretta, a ripiegare sull’avvocatessa di ufficio che mi avevano dato, che sin dal principio che la chiamai, non mi ispirò tanto fiducia, nel dirmi infatti che a causa del Covid, si stavano organizzando per gli appuntamenti, e la cui cosa mi puzzò da subito. Erano passate ormai due settimana, da quando la prima volta l’avevo contattata, per non farsi da me mai sentire. Quindi, la ricontattai io nuovamente, quando sarebbe stata, quest’altro legale, a doverlo fare ciò, per chiederle quando allora, avrei potuto andarci nel suo studio, ma questa avvocatessa mi rispose, di nuovo, che mi avrebbe chiamato lei, e che non si era dimenticata di me. Dopo un mese, finalmente, ella mi contattò, dandomi una data, che sarebbe dovuta essere stata un giovedì di dicembre alle ore 10.00. Ma il giorno stesso che mi portai a Bologna, un’ora prima dell’appuntamento la segretaria, mi contattò per disdire, parlandomi però nel seguente modo: “La contatto per fissare il giorno dell’appuntamento”, con la sottoscritta medesima, risponderle: “E’ oggi“, mentre costei con un po’ d’imbarazzo, complice, si correggeva: “ah sì, volevo dire, che c’è stato un disguido e dovremmo rimandare, le va bene questo lunedì allo stesso orario?”; cosicché lì per lì acconsentì, ma non ci andai più, per un po’.

Erano stati furbi, quelli di quest’altro studio, perché mi avevano sempre chiamato direttamente, senza mai lasciare nulla di scritto con messaggi o mail, altra ragione per la quale capivo che ereano già stati corrotti anche loro, sul nascere. ERO DI NUOVO SENZA UN AVVOCATO, MA STAVOLTA PER UN IMPUTAZIONE A MIO CARICO; e in un luogo, dove si doveva tenere l’udienza, in cui c’era un importante ospedale psichiatrico, al pari di quello a Gallarate presso il quale mi avevano fatto il primo TSO: Imola, appunto, e in un giorno prefissato, l’11 del mese di febbraio 2021, nel quale cadeva proprio la misura psichiatrica che ogni mese si rinnovava dopo l’ultimo TSO (quella dei DEPOT che inizia il giorno 10 di ogni mese entro le 24 ore successive, pertanto non mi faccio mai trovare a casa dalla Municipale, a cui viene spiccato il mandato se non mi presento di persona all’USL di Igiene Mentale, pur io  di evaderla). Manicomio di Imola _ Giacomo Doni (clik)

NEL FRATTEMPO CHE CORREVA LA CLESSIDRA DEL MIO TEMPO DI VITA TERMINALE, GLI INQUILINI RIMASTI AVEVANO INIZIATO, ANCHE, FRATTANTO, CON L’ARRIVO DELL’INVERNO A SBATTERMI DA SOPRA AL MIO BAGNO A MURO CON IL LORO, IL COPERCHIO DEL PROPRIO CESSO, OLTRE A SFERZARE IN MODO VIGOROSO LA RUBINETTERIA, O A LASCIARE ANDARE LA CATENA DEL PROPRIO GABINETTO ANZICHE’ ACCOMPAGNARLA, SEMPLICEMENTE, E NEL FARMI SENTIRE LO SCROSCIARE DELL’ACQUA CHE ANDAVA GIU’; LA CUI TAL COSA PRIMA NON SI SENTIVA AFFATTO, POICHE’ L’APPARTAMENTO VUOTO DELLA CARPI NON OVATTAVA PIU’ COME PRIMA, MI ERA STATO DETTO, CON L’ACQUA CHE NEI SUOI TUBI, SI FACEVA DA TAMPONE AI RUMORI DEGLI INQUILINI SOPRA, CHE A QUESTO FATTO, CI MARCIARONO IN MODO OLTRAGGIOSO. E QUANTI SCROSCI, CHE DOVETTI SUBIRE… A TAL PUNTO CHE LA PARETE DELLO STESSO MIO BAGNO SI RIEMPI’ D’ACQUA. MA IL MURATORE DELLA PROPRIETARIA CHE VENNE A DARE UN OCCHIATA, MI RISPOSE CHE DIPENDEVA DA COME ERA STATA FATTA LA MIA DOCCIA, PERCHE’ DIVERSAMENTE LE PERDITE SAREBBERO RISULTATE DAL SOFFITTO. DICENDOMI COMUNQUE, CHE AVREBBE CHIESTO LE CHIAVI ALLA PROPRIETARIA PER ANDARE AD APRIRE L’ACQUA DEI TUBI DELLA INQUILINA DI SOPRA, COSI’ CHE NON SENTISSI PIU’ ALTRO RUMORE. CIO’ PERO’ NON LO FECE MAI, TANTO CHE PER ALTRI VENTI GIORNI, CONTINUAI A SUBIRE LE PREPOTENZE DEGLI INQUILINI DEI PIANI DI SOPRA, E QUANDO AL TERMINE CHIESI A QUESTO MURATORE CHE CONTATTAI SE NEL FRATTEMPO SI ERA ATTIVATO IN QUEL SENSO, LUI BELLO GIULIVO MI RISPOSE DI NO. FINO AD AVERCI LITIGATO PER TELEFONO.

QUINDI CHIAMAI LA PROPRIETARIA:

CON LEI RISPONDERMI ASCIUTTA:

ALLORA CHIAMAI A QUESTO PUNTO MIO PADRE:

IL QUALE MOLTO DISINTERESSATO DEL RUMORE IMPROVVISO PRODOTTOMI, MI RISPONDEVA:

DI CONSEGUENZA INVIAVO IMBUFALITA IL SEGUENTE MESSAGGIO ALLA PROPRIETARIA CORROTTA:

PER POI PROSEGUIRE PER OLTRE TRE MESI, A SENTIRE CONTINUAMENTE DEL FRAGORE, SENZA CHE MAI NESSUNO VENNE PIU’ A RISOLVERE QUESTO PROBLEMA. TANTO DA AVER NEL FRATTEMPO RICORSO NUOVAMENTE A VIE LEGALI. MA L’AVVOCATESSA DEL GRATUITO PATROCINIO ALLA QUALE MI RIVOLSI, VENNE CORROTTA PURE LEI, FACENDOMI PERDERE DEL TEMPO, PER POI ALLA FINE DI TANTE LUNGAGGINI, IN CUI NON SI POTEVA MAI OCCUPARE DEL MIO CASO, NEL RICONTATTARLA NUOVAMENTE PERCHE’ LEI MI FACESSE UNA DIFFIDA ALLA MIA PROPRIETARIA DI CASA CHE MI AVEVA PROMESSO CHE MI AVREBBE FATTO, MI BUTTO’ AL TERMINE GIU’ IL TELEFONO: L’AVVOCATESSA RITA ASPROMONTE DI BOLOGNA, IN VIA DAGNINI, MA PURTROPPO DI CIO’ NON HO PRODOTTO DOCUMENTAZIONE.

 

E alle molestie abituali da fuori le mie strette mura domestiche, che dovevo subire, e che erano state appunto quelle solite dei passanti che si infrapponevano a me coi loro rispettivi cani, fingendone la casualità, anche sotto la pioggia,

o per gettarmi l’immondizia da poco lontano

o per farmi jogging venendomi incontro:

o per fumarmi addosso (vedi video del capitolo 1), si aggiunse a queste, anche il disagio, di farmi fare consumare la mia mafia, i miei pasti al bar con sempre degli animali intorno dove i suoi adepti sapevano io andavo a consumarli, come anche fuori dai bar;

video sotto successivo a questo sopra

tutto ciò, quando non ero corrollata dalla presenza continua di barboni, o di bordelainer, oppure di addetti della GLOVO, soprattutto stranieri, o da altri ancora, che a scheggia mi passavo da dietro o mi tagliavano la strada, su dei monopattini elettrici. Fino ad avermi fatto avere dei problemi, questa, anche dentro agli stessi supermercati, in cui mi recavo a far la spesa, pur di turbarmi dove in ogni corsia che prendevo dei tizi mi venivano incontro dovunque io andassi, e in cui quindi nel provare di fare marcia indietro per imboccarne un’altra al fine di sfuggire a loro, poi venivo anche da quell’altra invasa nei miei spazi da altri massoni ancora; e tutto questo, a sommarsi queste molestie come già detto, a quelle precedenti consuete di persone all’esterno Invece, quando stavo a casa mia, se pulivo fuori il piazzale davanti alla mia porta, i vicini intorno mi iniziavano a tagliare l’erba in quel preciso momento che ne uscivo da dentro, stavolta più di uno insieme, contemporaneamente. SEGNALAZIONE ALLA MUNICIPALE DI RICHIESTA DI INTERVENTO PER DISTURBO DELLA QUIETE PUBBLICA e alla quale, il Comandante non mi ha più risposto (vedi video, dell’ultimo capitolo).

LA MIA CASINA SOTTO, CHE PUR MODESTA ESSA SIA, AVEVO DA POCO FINITO DI ARREDARE NEL SUO INSIEME PROPRIO IN QUEI GIORNI, A CIRCA DA UN ANNO DALLA MIA PERMANENZA IN IVI (PER PROBLEMI VARI A CUI HO DOVUTO FARE FRONTE DURANTE IL MIO PRIMO ANNO QUI: L’ASSICURAZIONE DELL’INFORTUNIO, ECC.), E CHE QUINDI NON MI RIESCO PIU’ A GODERE, E’ UNA PURA VERA TRAPPOLA, VISTO CHE SO CHE AL SUO INTERNO CI SONO DELLE TELECAMERE A ME NASCOSTE PER FARMI MOLESTARE DAI VARI INQUILINI DELLO STABILE.

MAIL CON L’AVVOCATO D’UFFICIO CHE MI E’ STATO DATO PER L’UDIENZA IMMINENTE AD IMOLA IN CUI SONO IMPUTATA

MAIL DI RINUNCIA A FARMI RAPPRESENTARE DALL’AVVOCATO D’UFFICIO CHE MI ERA STATO DATO PER AVERMI FATTO PERDERE MOLTO TEMPO RISPETTO A CIO’ CHE DOVEVO PRESENTARE COME DOCUMENTI (SI VEDA ALLEGATO SOTTO)

RICHIESTA A PATRONATO DELL’ISEE AGGIORNATO

MAIL A MIO BABBO SULLA MIA SITUAZIONE MOLTO DIFFICILE

Rinuncia a farmi difendere dall’avvocato d’ufficio e dalla Loffredo

[email protected]

13:58

A  [email protected]  

4 allegati

Babbo, ti invio documentazione in mail con i due avvocati a cui avrei demandato l’incarico di difendermi, poiché mi sembra che entrambi mi abbiano preso un po’ troppo per il naso.

Riguardo alla proprietaria, mi aveva mandato un messaggio in cui mi diceva che le chiavi le aveva il geometra, e che appena sarebbero state disponinili le avrebbe fatta avere ad Eugenio il muratore, per andare ad aprire l’acqua dalla Carpi. Questo succedeva, sabato (??), e ancora siamo a mercoledi, dopo che è da circa due mesi, che sento lo scroscio dei cessi altrui, lo sbattimento del coperchio del water, lo sferzo vigoroso di una rubinetteria, la lavatrice di una persona che va oltre tre ore, e poi ne fa andare un’altra di altre tre ore, e ad oggi devo ancora subire.

Ora capisco, che di me non te ne importi assolutamenta una cippa, ma vorrei farti presente che se io non riesco neanche a stare serena in casa mia, quando ci rimango, come puoi pensare che io riesca a trovare un lavoro? Ammesso che dopo questo Covid, a me mi permettano di lavorare.

Non mi hai messo neanche quest’anno le telecamere, che a quest’ora la Carpi non mi avrebbe potuto muovere nessuno procedimento, perché si sarebbe contradetta.

Sono una tua figlia ancora a carico, ti ricadrà inevitabilmente su di te, questo tuo continuo disinteresse alla mia persona.

CIAO

E mentre si avvicinava la data dell’udienza, dove ero senza un avvocato, ecco che in un negozio in via San Felice a Bologna un giorno di quelli (venerdì 22 o sabato 23 gennaio 2021), mi compariva davanti, anzi dietro, Romano Prodi con la moglie Flavia, che si faceva vedere da me in maniera imperturbabile come è suo solito, mentre parlava con qualcuno ad un cellulare (la Polizia – mafia che mi intercetta e geocalizza dovunque io mi trovi per farmi molestare dai suoi mafiosi e massoni, nonché da lui stesso), dopo che solo un mese prima in via San Vitale, si era già palesato alla mia persona della propria presenza con però un pullman di poliziotti a fianco ad egli per proteggerlo, al fine sventarmi tutta la sua influenza senza che però allora fossi riuscita a riprenderlo di questo.

VIDEO DI PRODI IN UN NEGOZIO DI SURGELATI A BOLOGNA

VIDEO DI SEGUITO DOVE LO RIPRENDO DA DIETRO CON DAVANTI A LUI LA MOGLIE FLAVIA CHE PERO’ NON SI VEDE BENE QUESTA

VIDEO SUCCESSIVO, DOVE IO SONO GIA’ USCITA CHE LO RIPRENDO MENTRE LUI E’ ALLA CASSA

MA POI RITORNAVO SUI MIEI PASSI E RICONTATTAVO L’AVVOCATO D’UFFICIO CHE MI ERA STATO DATO:  MAILS DI RISPOSTA DEL MIO LEGALE RISPETTO AL RIFIUTO DA PARTE MIA DI PROCEDERE CON QUESTO, E QUELLA DI MIO CONFERIMENTO DEFINITIVO AL SUO INCARICO. 

PROSEGUO MIA MAIL ALL’AVVOCATO D’UFFICIO PER LA LISTA TESTI DA REDIGERE, IN QUALITA’ DI TESTIMONI DEI FATTI. MAIL AL MIO AVVOCATO PER L’INTEGRAZIONE DI ALTRI TESTI

PER POI VENIRE IL GIORNO DELL’UDIENZA SENZA CHE DA QUESTO AVVOCATO FUI CONTATTATA NE’ PER TELEFONO NE’ SULLA POSTA ELETTRONICA.

MIA MEMORIA DIFENSIVA 2021 SULLA CITAZIONE A GIUDIZIO MOSSAMI A QUERELA DA UN’INQUILINA CORROTTA