LA MAFIA CHE CERCA DI RIAGGANCIARMI ALLA RETE DELL’U.S.L DI IGIENE MENTALE PER CONDANNARMI NEL MIO PROCESSO

PRELUDIO

La Polizia, al farmi perdere dell’ulteriore tempo dal denaro che già ho dovuto sborsare per richiedere l’esito dalla Cassazione del mio processo, con una raccomandata e 8.50 euro c.c di francatura al suo interno, per le spese di spedizione da Roma, quando il tutto me lo avrebbe dovuto fare il mio avvocato che ho ottenuto con il Gratuito Patrocinio, il quale mi ha dato poi forfait, anche se lo avrei io stessa segnalato con un esposto, mi fa inviare dall’URP della Cassazione, questa ulteriore mail, per poter io avere quanto da me richiesto, a complicarmi ancor più le cose (sono dovuta andare ad Imola, previo contatto mail a ritirare all’ufficio del Giudice di Pace l’atto voluto da Roma), dal momento che questo legale l’avevo ottenuto con una delibera da parte dello stesso organismo; e la tal cosa, avviene per disencentivare le persone a procedere, come per avere un riesame del mio procedimento penale, della quale possibilità un altro avvocato penalista a cui l’avevo domandato ciò, avrei diritto di fatto, per potermi opporre alla condanna da parte dei Cassazionisti, entro però dei termini di tempo previsti:

Libero Mail dalla Cassazione di Roma:_ Posta PRATICA DI SPEDIZIONE E_ 291_24 ( Richiesta Vis_ Sintetica Ric_ nr_ 10065_23 )

ACCADIMENTI NEL GIORNO DI COMPLEANNO DI MIA MADRE…

MAIL CHE MANDO AL PM INCARICATO ALLE INDAGINE DI UN ALTRO procedimento penale: 1173_2022 R_G_N_R mod_ 21 nei confronti di Tricomi Rodolfo, PER INFORMARLA DI TUTTI GLI IMPEDIMENTI DA ME RISCONTRATI TRA DICEMBRE 2023 E GENNAIO 2024, A CHE MI OPPONESSI ALLA SUA ARCHIVIAZIONE CON L’IMPLICAZIONE DI PIU’ SOGGETTI ISTITUZIONALI

RESO DI TUTTI I PASSAGGI PER IMPEDIRMI DA PIU’ PARTI DI OPPORMI ALL’ARCHIVIAZIONE DEL PM IN OGGETTO, PER IL MIO PROCESSO CONTRO RODOLFO TRICOMI CHE MI AVEVA AGGREDITO:

DOCUMENTI DALLA NOTIFICA DELL’ARCHIVIAZIONE A QUELLO DI REVOCA DAL MANDATO DEL MIO LEGALE, A DEI MIEI ATTI PER OPPORMI DA SOLA

DOCUMENTI SOPRA PARTE 2

In questo bar, in cui, entro, e dove vado spesso a fare la colazione se sono nei pressi del Tribunale di Bologna, ero entrata di seguito all’ultimo incontro con l’Assistente giudiziale dell’11/01/24, che mi aveva cercato di mettere in rete, con una trappola, quando appena sull’uscio, mi arriva incontro una gnocca della paura accompagnata da un bell’uomo, mentre dall’altra porta laterale, che da su via Marsili, mi entravano contemporaneamente a me, due avventori con questi cani, che riprendo, per poi, uno dei due, all’uscita dal bagno, chiedermene conto dicendomi che era della DIA (un certo Luogotenente Galistu Antonello), e pretendendo la mia C.I, che gli ho fornito, pur avendogli spiegato la ragione della mia ripresa: ovvero che venivo molestata. Ciò, è per spiegare il pressing di molestia, che subisco, senza respiro. Purtroppo, sia la qualità del movie, che l’audio, è pessima, poiché la microtelecamerina con cui l’ho fatto, mi è già stata compromessa, di ritorno da una riparazione dal negozio dell’Eurolettrica, nel quale l’avevo comprata.

Del video sopra, TIKTOK, me ne toglieva l’audio:

@sognandoamanda3

Seguito del video precedente: questi due che riprendo sarebbero entrati nel bar, subito dopo di me, sapendo la mafia, che non amo mangiare con dei cani di altri vicino. E visto, che in quella giornata, particolarmente, mi dovevo riprendere, per tutti i ritardi che mi avevano fatto fare in diversi (come il mio legale, Poste, Procura, Tper, e biblioteche, pertanto al termine mi sono dovuta intrattenere dai Carabinieri, alla Polfer per provare a fare delle denunce) e questo al fine di impedirmi ad oppormi all’archiviazione, ero conseguentemente piuttosto distrutta, come si vede dal video, in cui sono dentro al bagno.

♬ suono originale – sognandoamanda – sognandoamanda

ALLEGATI INVIATI A QUESTA MAIL DI CUI SOPRA:

  1. ELENCO DI TUTTI I FATTI DA CUI SONO STATA SUBISSATA PERCHE’ ARRIVASSI AL PRONTO SOCCORSO DELL’OSPEDALE SANT’ORSOLA, DEL CUI REFERTO SOTTO, E CHE HO MANDATO IN ALLEGATO ALLA MAIL SOPRA
  2. EVENTI DEL MESE DI DICEMBRE 2023 DI CUI ANCORA NON SONO RIUSCITA A FORMALIZZARE DENUNCIA PER ALTRI IMPELLENTI
  3. DISGUIDI E DISAGI VARI AVUTI SUI MEZZI DI TRASPORTO NEL MESE DI GENNAIO 2024
  4. ATTO DI OPPOSIZIONE ALLA SECONDA ARCHIVIAZIONE
  5. Libero Mail_ Posta R_ R_ Richiesta di un appuntamento per depositare un atto di memoria nel proc_ pen_ Nr_ R_G 1173_2022 mod_ 21 bis  all’assistente giudiziale che mi chiede solo al telefono di omettere cose implicanti
  6. DENUNCIA ANCORA IN FASE D’INDAGINE DELL’ABUSO D’UFFICIO DEL COMANDANTE DELL’ARMA CARUSO, CON LA COMPLICITA’ DELLO PSICHIATRA SAVOIA, DELL’ASSISTENTE SOCIALE PER IL REDDITO DI CITTADINANZA, PIU’ FALSA TESTIMONIANZA DI UN MIO TESTIMONE CON INDIVIDUALIZZAZIONE DI UN RELATIVO COMPENSO PER LA MEDESIMA, E DI UNA PRESUNTA ALTRA DICHIARAZIONE MENDACE DA PARTE SEMPRE DI UN MIO SECONDO TEST

Al punto 3: La risposta di TRENITALIA & TPER è stata la seguente, dopo che ero stata contattata per l’annullamento di altre mie segnalazioni:

@sognandoamanda3

Racconto del 26 dicembre, di ritorno dal pranzo da mia nonna, dove passeggiavo qua, e in cui una macchina mi arrivava incontro, la quale cosa, non succede mai. Quindi, indietreggiavo, correndo, pur di non prendere il gas di scarico di questa autovettura, ma il tipo chiamava i Carabinieri sentendosi autorizzato dal fatto che le sembrava strano che fossi scappata. Per poi, nel rimettermi io su questo stradello di campagna, una volta che lo stesso deficiente era andato via, rivederlo che mi veniva di nuovo incontro, per cui andavo giù presso l’argine. Mi richiamava i Carabinieri, che mi chiedevano la C.I e dove uno dei due, per sbeffeggiarmi mi interrogava con la sigaretta elettronica in bocca. Questa cosa, mi era successa, qualche anno prima, in cui nel girare per via Viola, in direzione di Guarda, se vedevo una macchina, che mi sgassava, ero solita trovar riparo all’interno delle proprietà, e per la quale cosa, una massona, mi chiamò una pattuglia, in quanto in quel periodo, c’erano stati dei furti d’appartamento. Capite? Poi, mi telefona, la tipa dell’amministrazione dei reclami di Tper e Trenitalia, per tutte le segnalazioni che dal 3 al 9 di gennaio, avevo prodotto, per dirmi che alcune non le potevano prendere per dei cavilli del cavolo, quando avevo richiesto la visione delle telecamere, e dopo sette giorni, i filmati in oggetto, vengono cancellati.

♬ suono originale – sognandoamanda – sognandoamanda

VIDEO DEL RIASSUNTO DELL’EVENTO DEL 26 MARZO, E PREMESSA DEI VARI PROBLEMI LEGALI PERCHE’ NON IMPUGNASSI L’ARCHIVIAZIONE DEL PM, CON DEI DISAGI CONTINUI RISCONTRATI SUI MEZZI DI TRASPORTO PUBBLICI DAL 3/01/24 AL 9/01/24, RICHIEDENDONE LA VISIONE DELLE TELECAMERE A BORDO DI DUE TRENI E CHE MI HANNO ABNEGATO, ALLO SCOPO DI FARMI PERDERE DEL TEMPO (e di cui ho presentato documentazione sopra al Pubblico Ministero)

RISPOSTA DI PRESA PER IL CULO AI PASSEGGERI IN GENERALE DA PARTE DELLA SOCIETA’ INCARICATA

    Questo, il terreno di molestie continue, perché io arrivassi a quanto sotto

    Il giorno 16 gennaio 2024 – ricorrenza del compleanno di mia madre, e che devo ancora andare a trovare – mi recavo a San Lazzaro di Savena, prendendo la corriera sostitutiva del treno per Bologna da Molinella, alle ore 06.38 c.c dove una tipa si verrà a mettere sedere vicino a me dopo qualche fermata, in modo forzoso, al fine di iniziarmi alla consueta tortura di toccarsi con le proprie mani, continuamente i capelli, a raso, della sottoscritta medesima (della cui molestia sono fatta segno dalla mafia da tempo, fra delle altre di questa natura che sono volte a minacciare la mia igiene, e alla quale cosa tengo particolarmente) per cui provavo a riprenderla con la telecamerina, fallendovi, in quanto mi è già stato compromesso il suo dispositivo, dalla Polizia, quindi il fermo immagine oscilla continuamente per non essere di conseguenza riuscita molto bene a coglierla in fragrante del tal fatto;

    @sognandoamanda3

    16 Gennaio 2024: Vado a Bologna, con la corriera, quando dopo un po’, mi si viene mettere vicino, la solita persona corrotta per molestarmi, la quale, si comincia a toccare i capelli in modo estenunate. Questa cosa, la mafia, sa che mi infastidisce perché è una mancanza di igiene verso chi sta vicino, per cui con la stessa molestia, insieme ad altre, mi percuote da diversi soggetti che si fingono passeggeri. La cam, la sposto continuamente, da me, a lei, dove cercavo di imitarla del suo gesto, ma purtroppo, col fatto che questo apparecchio mi è già stato compromesso dalla Polizia, per cui, il fermo immagine, balla continuamente, ciò non si evince bene. Da notarsi, come tutte queste persone, che ho ripreso a molestarmi, siano costantamente, in contatto al cellulare, con qc. che le informa, in tempo reale, del come mi si devono comportare.

    ♬ suono originale – sognandoamanda – sognandoamanda

    una volta che scendevo dalla corriera, alla fermata della rotonda della Massarenti che va verso il centro storico di Bologna, mi portavo verso il quartiere Fossolo in cui si trova il deposito delle corriere in via delle due Madonne, con destinazione prefissata a San Lazzaro di Savena, per vedere se all’ARCI, c’era Guerrino, un signore di circa sessantaquattro anni, a cui ho fatto dei massaggi senza sesso per almeno due anni, dandomi una sorta di paghetta periodica, che però in quell’occasione mi ritornerà in sole cinque euro, in quanto venendo egli da un intervento chirurgico d’asportazione di un tumore alla prostrata, eseguito di recente, ero preparata sul nascere del cui importo, pur capendo io comunque che non sarebbe stato il caso a prescindere di andarlo a trovare visto il periodo che stava attraversando molto delicato, ma d’altra parte ero costretta tenuto conto dell’urgenza che avevo di dover sbrigare ancora certi atti giudiziari senza però più i soldi del RDC (COMUNICAZIONE DA PARTE DEL NUOVO CONSIGLIO DEI MINISTRI DELLE NUOVE DISPOSIZIONI PER RICHIEDERE L’ISEE CHE NON MI HA PERMESSO DI FARE DOMANDA PER IL REDDITO DI INCLUSIONE PER IL PROSEGUO DEL RDC, ANCHE SE PER QUELLO RIDOTTO A 300 EURO). Ed inoltre, considerato anche il fatto che questa persona, era stata da sempre, molto gentile e generosa nei miei confronti, dal momento che ogni tanto mi faceva qualche regalo, allungandomi dieci o venti euro senza fargli niente, avevo voluto provare lo stesso a incontrarlo. Ma dove, allorquando lì vi sopraggiunsi e in cui lo vidi, salutandolo prima, e poi interpellandolo di seguito rispetto al suo attuale stato di salute, in quello scambio di due chiacchiere in via amichevole, ad un certo punto, accadeva che tutto d’un tratto, mi lanciava su una mensola a muro, che era a noi di spalle, una penna, ma ciò avvenne sotto gli occhi di qualche d’un altro davanti al banco del bar Arci, perché voleva che io gli scrivessi il mio numero di cellulare da dare ad un suo amico, e il quale, era molto vecchio, anche se a sentir lui, “non era un cornetta come altri qui”, e di nuovo a detta sua “per la ragione che aveva molti soldi”. Io gli rispondevo di no, sia per il fatto che lo avevo già pregato da altre volte che si era comportato in quel modo, a non lanciarmi la biro per scrivere il mio numero di cellulare su di un foglio dove rintracciarmi, alla presenza degli avventori intorno (avete visto che a mancarmi di rispetto poi vi torna indietro, vedi cap. 25: Violenza dentro le mura domestiche), ma soprattutto perché era troppo vecchio per me, e anche per la motivazione che giocava al bocciofila dove ci sono diversi giocatori che sparlano, tra cui il nuovo responsabile che mi ha fatto dei dispetti insieme ad altri massoni del posto. E successivamente gli ripetevo che non mi prostituivo ormai dai quarant’anni, e questo lui lo doveva ben sapere. Anche se immaginavo che per comportarsi così doveva essere stato corrotto, ma visto che Dio lo ha punito!

    Vado via dall’ARCI, e mi incammino verso la biblioteca di San Lazzaro di Savena per andare a navigare in internet, ma a causa della pista di pattinaggio annessa, che nonostante siamo già oltre il periodo di Natale campeggiava ancora lì bella e serafica, la rete dei computer della mediateca poco lontano, continuava a non esserci e il tutto accadeva sin dagli inizi di dicembre 2023. Un massone della biblioteca di circa settanta-ottanta anni che frequenta l’ambiente, avrebbe chiosato in un sibilo che ci sarebbe stata un’altra ragione che spiegava il mancato disservizio della rete internet, a già quella della pista di pattinaggio vicina che tirava troppo corrente: ovvero “che in verità non c’erano stati più i soldi in generale”, la quale cosa, so di certo che è falsa, perché questa cosa asserve unicamente a giustificare l’interruzione del servizio, e basta, da altre mie esperienze maturate nel mio paese natale, e di cui ho parlato in qualche post del mio blog, oltre che sui miei account di tiktok, come la stessa presenza qui di essa, era legata al fatto, anzichè essere stata dislocata come negli anni passati in Piazza davanti alla Chiesa, per impedire me, particolarmente, di navigare alla mediateca, e non perché in centro del paese, dovevano mettere a posto la sua fontana, come si è detto o fatto, piazzandola quindi, infine, momentaneamente qui ‘ste pista del ghiaccio del czzo (ragazzi avrei ventiquattro anni di mafia, please!!!). Provo quindi a leggere qualcosa, ma non c’era spazio da nessuna parte neanche per sedersi, per via della presenza di molti studenti che non avevo mai notato in cosi’ tanti (molti dei quali quasi certamente massoni). Alla fine, mi sono messa nello spazio di lettura per i bambini, seduta su un piccolo sgambello a leggere un librino per bimbi e una rivista che tratta di ecologia. Poi una volta che mi ero riposata dallo stress subito sin dal mattino, in mezzo al traffico a camminare per attraversare la città, soprattutto lungo la via Dozza e poi la via Bellaria a Bologna, dove mi ero imbattuta in vere colonne di mezzi che sembravano vagoni di treni, e che erano costituiti non solo da automobili e da motorini, ma anche da furgoni, cassonati, tir (la maggior parte dei quali guidati da dei mafiosi, e da dei massoni), fino a che ad un certo punto ho sentito che il mio respiro diventava affannoso per la gran puzza di propellenti dispiegati, ma forse anche per il fatto che l’aria era stata molto gelida, di seguito all’essermi recata alla Mediateca di San Lazzaro proseguo il mio giro per ritornare indietro a Bologna, e volgere a quella della zona Savena, alla “Ginzburg”; ma pure per venire qui, sono stata letteralmente braccata da ogni sorta di veicolo, che s’imponeva ad ogni anfratto di strada ove provavo di uscire o entrare, pur di schiavare il mafioso di turno dell’E.I, a bordo di un auto potente (BMW, AUDI, MERCEDES) che gli dà a questi (e che rubano a voi); il quale uomo della Polizia, mi sbucava puntualmente con ferocia prepotenza sgassandomi addosso a più non posso, nonostante con i miei stivali da campagna ero andata persino in mezzo all’erba fuori dai marciapiedi, addentrandomi talvolta in alcune proprietà quasi private, a questo scopo, e che non mi protessero più di tanto, poiché la mafia, si organizzava di conseguenza, contattando infatti qualcuno col cellulare in tempo reale che vi era al suo interno e che veniva fuori con la propria auto o col motorino, o a piedi con la spazzatura, cicca, cane, o bastone da invalido, in quel preciso momento (e che la mafia paga per la sua collaborazione, alzando il prezzo dell’olio d’oliva, per es.; il quale ultimo non varia per le guerre come vi dicono in TV, che uno dei tanti baluardi dell’E.I sotto il suo controllo, ma per pagare la sua manovalanza: mafiosi e massoni); alla “Ginzburg”, riesco magicamente a navigare anche se a non fare molte cose per via dei nuovi computer dal sistema linux che il Comune di Bologna ha messo di recente di proposito, perché sia lentissimo, e non faccia gli aggiornamenti, cosicché io non riesca ad accedere al mio blog (capite quel gran simpaticone del nuovo sindaco “Lepore”, altra carta da gioco di Prodi, A.D dell’E.I, come poco lavora per i Cittadini, mentre come si prostra per i bisogni dei militari: come ad esempio per imperdire a me di parlare dal mio blog e contemporaneamente muovendomi a torto una intensa massoneria contro lo stesso, come non di meno verso la mia persona, e il tutto sempre coi soldi di chi paga le tasse e le variazioni dei prezzi di beni e servizi); qui, riesco ad ogni modo a navigare anche se a rilento, e senza le consuete puzze da espedienti chimici, come invece mi era accaduto poco prima, in quella di San Lazzaro, quando non appena vi avevo preso posto ad un computer nella sala adibita, ma solo per guardare dei video, poiché mancando la rete, al momento, puoi solo fare certe cose, una ventenne coi capelli verdi a caschetto e gli occhiali, con un percing al mento (credo, o forse al naso… somma stè sugèt que) si era venuta a mettere poco dopo dietro di me, per inalarmi alle mie spalle un’esalazione ininterrotta al bouchèt di “rusco” (“immondizia” per chi non è della capitale) che le devono aver dato certamente qualcuno della biblioteca, e che a sua volta, a questi, viene dato da dei militari, fino a che l’ho dovuta abbandonare la postazione per la troppa puzza (“questi giovani d’oggi, come si comprano facilmente!). E la stessa cosa mi era successa, un mese prima, alla Ginzburg, dove non appena andavo nell’area self-service a mangiare dei crackers, un ragazzo entrava dopo una decina di minuti, sprigionandomi in quella stessa stanza monitorata dall’esterno con un televisore, per mezzo di una telecamera interna, un odore nauseante che pure quel giorno che doveva essere d’inizio dicembre 2023, sono rimasta con quella miasma addosso sino a sera, perdendo poi i miei guanti nuovi e un paio d’occhiali da sole che avevo appoggiato in un bagno di un bar vicino, per cercare di pettinarmi con dell’acqua, i miei capelli che si erano nel frattempo “immerdati”. Ora, 16 gennaio 2024, a sorvegliare il primo piano della biblioteca “Ginzburg” era l’impiegato che assomiglia “Harry Potter”, e che mi iniziava a disturbare tossendo ripetutamente, in modo quasi comico, in quanto sentivo che cercava di sforzarsi, come era già accaduto anche alla biblioteca di Molinella, qualche giorno prima, di sabato, il 14 gennaio u.s, in cui un ragazzo del personale di quelli che mandano dall’u.s.l di igiene mentale, per prestare servizio in alcuni posti pubblici tramite una borsa lavoro, a mettere a posto dei libri o altro, cominciava anche lui in quel giorno, a mitragliarmi allo stesso modo di colpi di tosse che erano stati piuttosto sonori per non dire un po’ troppo esagerati, quasi da appestato, con l’omertà delle impiegate complici a fargli da spalla, e sempre solo dal momento che mi accingevo a scrivere al computer; come ciò l’aveva fatta antecedentemente l’impiegata Cristina sempre di questa biblioteca, e che ho poi denunciato, insieme all’impiegata Alessandra; e che sempre il 14 gennaio, quest’ultima, ma prima del ragazzo sotto i servizi di igiene mentale di cui ho poc’anzi parlato che aveva rumoreggiato in quel modo, lo stesso giorno, si era messa a parlare lungamente con una persona, finché non le avevo chiesto di abbassare la voce, per poi dopo dall’averla ammonita, e in cui stette in silenzio solo pochi minuti, riprendere a disturbarmi fingendo di dover telefonare a qualcuno per lavoro, pur di impedirmi di scrivere. Non appena esco dalla biblioteca di Molinella, dove prima di entrarvi, avevo infilato la mia due ruote, nel portabiciclette, vedendo che a fianco ce ne era una uguale a quella che mi avevano rubato, il 31/12/24 i Carabinieri di Molinella, e che avevo appoggiata a muro angolarmente alla casa di mia nonna: un’olandese come modello e di colore bordeau, oltreggiandomi all’inverosimile solo per questo stesso fatto, nel riguardarla meglio, di ritorno all’esterno, mi accorgevo che la mia aveva le ruote più grandi, sbeffeggiandomi comunque per mezzo di questa, con la tal smorfia mafiosa che mi aveva iniziata a quelle altre cartoline di seguito che mi avrebbero atteso una volta dentro. Uscita dalla Ginzburg, il giorno 16/01/24, in via Genova, mi diressi per via Bellaria, dove c’è il supermercato PAM, tempo di una breve passeggiata senza ombra di nessuna mafia, che la bolla di sapone, scoppia all’improvviso, nello scorgere poco lontano i soliti massoni che si stavano radunando a me vicino, sempre più fitti, col solito cane, cicca, rusco, bastone, ed immancabilmente equipaggiati del cellulare, con i quali qualcuno li informa in tempo reale su come devono muoversi, e che mi distanziavano cinquanta metri dall’ingresso del supermercato, dove mi avevano visto che mi stavo portando, storcendosi in un ghigno compiaciuto di conferma dal mio averli identificati del loro stato di appartenenza. Una volta dentro, mi cominciavano a dare fastidio le luci del supermercato, e insieme a quelle, il pensiero dei massoni che mi stavano gironzolando intorno per molestarmi, e che mi arrivavano incontro dai tre ai quattro elementi, fingendo di fare la spesa, in ogni scansia, in cui provavo di entrare, mentre loro mi venivano incontro; ma ancor di più, mi faceva salire l’ansia, l’idea che fra poche ore sarei dovuta ritornare a casa a Marmorta, da quei mafiosi dei miei inqulini che mi avrebbero torturato in puzze e rumori sia di notte che di giorno; quegli stessi inquilini, che anche fuori mi molestavano, come era successo, un pomeriggio del 15 gennaio 2024, in cui incamminandomi da Marmorta a piedi per Molinella, avevo colto prima il sig.re Rodolfo Tricomi che mi si era imposto con la sua CINQUECENTO blu all’angolo con via Andrea Costa. da via Spadone dove proveniva, mentre io, uscivo proprio in quel momento dalla pista pedonale della Cavedagna, appena uscita dal cancello di Giuseppe Massarenti per immettermi a quell’incrocio monitorato dalle telecamere e che va anche verso via Podgora, nella zona artigianale, e il tutto allo scopo che costui mi potesse gettare del gas di scarico, successivamente dall’essere stato informato da qualche militare corrotto, della mia precisa posizione, per lo sparo del propellente tossico dalla sua marmitta verso la sottoscritta medesima

    @sognandoamanda3

    L’inquilino che mi ha aggredito 3 volte mi passa davanti con la macchina blu per emettermi del gas di scarico

    ♬ suono originale – sognandoamanda – sognandoamanda

    E poi più tardi verso le quattro, nello stesso giorno, la sig.ra Lombardi con le due figlie piccole mi molestava all’ugual guisa per strada con la proprio auto, come aveva fatto il Tricomi, precedentemente a lei.

    @sognandoamanda3

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    ♬ suono originale – sognandoamanda – sognandoamanda

    Ero uscita dalla Vallazza, dove avevo scoperto con turbamento in quello stesso pomeriggio soleggiato che mi avevano recintato la sua uscita, a già al cancello di entrata da una parte, che qualche tempo fa, avevano posto, ma che io raggiravo fintanto che si poteva; e il tutto perché fossi costretta ad andare sulla strada, allo scopo di venire poi torchiata dai veicoli, ma dopo essere riuscita a raggirare quell’ostacolo, e quindi successivamente dall’aver percorso il tratto di campagna che adesso diviene come mai non era stato, sempre affollato, da qualche passeggiatore, al fine sempre di impedirmi di rilassarmi, nell’uscirne al termine da là, mi ero trovata vicino al ciglio di un’azienda, quando scorgo un’adolescente, con capelli lunghi raccolti in una coda, con dei fuseaux neri, e delle scarpe da ginnastica bianche ai piedi che si palesava a me a dirimpetto dall’altra parte della strada, la quale persona, mi sembrava di conoscere, e che si allungava a me parallelamente vicino al ponte, che dà al campo da calcio, continuando ad avanzare verso la mia direzione di marcia ma senza mai incrociarmi, fino a quando superato io una rotonda, scorgevo la carrozza inquietante blu della madre, davanti al negozio per animali “Arca di Noe'”, con a bordo l’esorcista della figlia piccola, che da un finestrino guaiva come fosse eccitata della scena mafiosa che si stava per compiere con me per cavia, mentre la madre alla sua guida, si girava verso Michelle, di anni quattrordici (credo) che ora riconoscevo, e dal finestrino le gridava: “dai muoviti!” stando coi fanali accesi, e il motore in stato di accensione pronta per sgassarmi addosso, per poi salire essa a bordo velocemente da dietro i sedili posteriori e smotorizzarmi la sua mamma per poterle mantenere in quel modo, a molestare me, e da dove stavo passando, in quel preciso momento, filmandolo il tutto, ma solo parzialmente, perchè temevo che della mia microtelecamera se ne potessero accorgere, per riservarmi in seguito altri sgarri, essendo loro protette dei militari di Molinella, i quali ridono di me, quando vado in Caserma per mezzo di alcuni di loro corrotti (prima fra tutte la Donadei e il nuovo Brigadiere con la barba, e che hanno il compito di non farmi prendere in considerazione e di schernirmi). E il quale tipo di molestia, la madre, me l’aveva già riservata un giorno di dicembre. Alla fine ero andata a dormire da mio padre nella sua azienda a lui di nascosto, perchè non ce la facevo quel giorno ad andare a casa con quei mafiosi sopra la mia testa che si sostengono economicamente a molestarmi e di questo fatto si sentono per giunta molto intelligenti. Così l’indomani ero partita per Bologna, anzichè rientrare a Marmorta, ma essendo ormai quasi sera, in quel giorno del 16 gennaio, nel ricordarmi di tutto questo, ho iniziato a rantolare alla PAM, poi ho chiesto aiuto a qualcuno perché sentivo che stavo per perdere coscienza, credendo di poter avere da un momento all’altro, un’altra crisi epilettica, quindi, mi faccio direttamente portare al Pronto Soccorso del Sant’Orsola, da qualcuno, e dove vengo accolta con tutto rispetto, fino a che nel visitarmi mi si esclude una crisi da epilessia, pur volendo io lo stesso intrattenermi dentro ulteriormente per fare già che c’ero una visita piu’ approfondita, di tipo periodico, al fenomeno sporadico dell’epilessia che si era manifestato in me dai vent’anni, e come mi era stato consigliato di fare dal neurologo di fiducia che avevo interpellato un anno prima, e che il personale infermieristico dell’ospedale mi concesse come richiesta, anche in ragione del fatto che non mi sentivo ancor tanto a posto e di questo li informavo. Ma dopo aver subito le prime avvisaglie mafiose pure lì (mi era stato detto che il neurologo prima dell’una del pomeriggio non sarebbe arrivato, così ero nel frattempo uscita al bar, dove mi negano per ben due volte la transazione col bancomat che mio padre mi aveva appena ricaricato di venti euro, quando mi succede che al mio rientro alle ore 11.00 cc. un infermiere mi redarguiva che questi era nel frattempo già arrivato per visitarmi, ma non mi aveva più trovata, ecc. da dejavue), comincio a sudare freddo: un’equipe di tre componenti studia il mio caso in una stanza, ma con quella falsa gentilezza che asserviva unicamente alla mia accondiscendenza di farmi vedere da uno psichiatra, perché a parere loro, era tutto a posto, anzi mi dissero “che avevo un bel cervello, e che sì, si vedeva che facevo ginnastica dai muscoli che avevo ecc.” e che secondo costoro si era trattata di una crisi di panico e che quindi andava trattata non dal neurologo che pure questi casi li trattava anche se in modo diverso col tegretol che però aveva effetti più pesanti, ma con degli psicofarmaci, che a detta loro erano oggi più leggeri, convincendomi quindi a farmi fare un colloquio con una psichiatra, la quale cosa, non doveva assolutamente accadermi. Mi feci convincere, perché avevo pensato che forse si era trattato veramente di un attacco di panico, di cui avevo solo sentito parlare, ma che non ho mai sperimentato su di me. E in questa nuova ignoranza, mi sono lasciata convincere dell’approccio terapeutico consigliatomi pur con qualche titubanza. Ma purtroppo, mi accade come da mio sentore iniziale, che in realtà non mi fossi affatto sbagliata di quell’eccessiva gentilezza nei miei confronti: infatti, poco dopo arrivava una bella ragazza giovane, che distruggeva ogni mia illusione, e che sembrava Cristina D’avena, la cantante dei cartoni animati per bambini, ma molto più bella, accompagnata da una studentessa, che in una tenda a parte mi chiedeva cosa mi stava succedendo dopo prima essersi presentata, ed io mi gioco quindi la carta del “vuota il sacco”, la quale carta sapevo che era rischiosa, come la ebbi a giocare con l’assistente sociale del RDC, con poco successo. Cosìcché, per la psichiatra, come era da preventivarsi, nell’essermela poi giocata questa benedetta carta nuovamente, la cosa migliore era un internamento protetto in qualche struttura dove c’erano anche le Forze dell’Ordine, citandomi quello di San Giovanni in Persiceto, dove io ero scappata qualche anno fa (si veda un cap. indietro del mio blog). La affronto in modo diretto dicendo che avevo già avuto delle esperienze in clinica psichiatrica e pure lì avevo subito delle molestie. Quindi gli chiedevo semplicemente un farmaco che mi calmasse, poiché in nessun luogo di questo mondo, sarei stata sicura avendole raccontato della mafia abbracciata dall’inizio della mia storia fino ad oggi, rispondendomi ella “che però non sarebbe finita lì, in quanto lei era responsabile del Pronto soccorso, e come tale doveva rispondere di me nell’aggangiarmi alla rete dei servizi”; la quale cosa, per una vittima di mafia, è la condanna a morte. Le avevo chiesto se era uguale che mi prendessi uno psichiatra di fiducia, ma la sua risposta, fu: “per me, no“. Solo oggi, infatti, riesco a dare voce alla verità sacrosanta che tutte queste strutture pseudo protette che vanno dagli Asili politici, a quelli psichiatrici, a quelli di San Patrignano (dove non sono ancora incappata, ma in cui ho potuto scorgere da dei filmati di chi è dentro, facendomi capire molte cose, ovvero che è gestita dalla mafia), ai Conventi come quello dell’Ordine delle suore di Santa Maria di Calcutta presso cui sono stata ospitata, ecc., costituiscono in verità dei baluardi della mafia, sotto mentite spoglie di porti franchi e in cui subisci due volte tanto la massoneria che avresti fuori, e dove anzichè curarti o difenderti dall’esterno, ti ammali e ti seviziano ancor di più. Nel frattempo, un’infermiera con uno sguardo severo mi dava un bicchiere d’acqua, alla quale chiedevo cosa c’era dentro. Lei mi risponde: “Un tavor!per poi scoprire che era ALDOL dalla certificazione rilasciatami, che sappiatelo è la merda del secolo! Appena che l’ebbi bevuto vedevo tutto storto, e dalla mattina ho sentito un gran senso di rigidità e tensione muscolare. Se poi mi fa ingrassare nuovamente… Qui inizia la mia guerra verso questo schifo e la mia campagna contro le terapie domiciliarie volute da Licio Gelli, in sostituzione dei Manicomi, che talvolta portano a veri e propri stupri dell’anima come i DEPOT o i TSO che ho subito (e che hanno ammalato mia madre che ne ha assistiti due, da sotto i suoi occhi, che hanno fatto a sua figlia, con l’intercessione del marito, mio padre, tanto sono crudi). La psichiatra appena mi vide per la prima volta aveva tenuto bassi i suoi bei occhi, come fosse stata schifata da me, sul nascere, prima ancora di conoscermi, ma senza venirmi subito incontro, perché l’avevo sentita solamente chiedere a qualcuno: “E’ questa qua?” (chissà quante false cose brutte le avranno raccontato della mia persona) ma in ragione anche di quello che l’aspettava di dovermi fare, mi avrà odiata ancor più: il suo tradimento del patto di Ippocrate. Mentre al front office infermieristico, si rivolse con una infermiera chiedendo di me, come se non mi avesse ancora visto, uscendole una vocina gentile e tanto buona e per niente pervarsa da quel sadismo che poi mi riserverà a tende chiuse parlandomi da tiranna, di chi sa di poterti tenere al chiodo per mano del potere che i giudici danno alla categoria degli psichiatri come lei, sebbene la sua voce la modulasse con tanta dolcezza e con tutta la premura nei suoi discorsi in nome della mia salute. E dove in modo patetico, mi rincuorava sul fatto che non tutti erano cattivi come io pensavo, che in queste strutture c’erano degli agenti che controllavano l’esterno, e portandomi l’esempio a sostengo di ciò che certi giudici erano stati ammazzati proprio per questo, perché stavano facendo del bene… “Ma che sollievo, chissà se a recitare quello che le avranno detto di dirmi si sarà pure divertita?” Chi mi ha seguita sui miei account di tiktok, sa quello che penso sulla falsa morte di Borsellino. Sono in dubbio ancora su quella di Falcone, ma di Borsellino sono certa che è asservita a fare credere alla gente proprio questo fatto di cui mi ha parlato la psichiatra: ovvero che ci sono i giudici buoni e quelli cattivi e quindi la Giustizia esiste. Falso! I giudici sono tutti raggirabili dall’E.I e nessuno di questi risponde alla Legge, come dovrebbero, e i condannati sono sempre degli innocenti, come lo è la mia persona.

    Ahimè, nella certificazione scriveva che si sarebbe messa in contatto con Budrio, e manoscritto, aggiungeva in biro di mettersi in contatto con il padre dove scriveva il numero. Il quale, si è fatto incetta dei passati trattamenti psichiatrici, perché la mafia, sa che egli mi vuole malata. E di ciò la devono avere ben informata. Così dopo essere tornata a casa sul finir della sera, prendevo la mia bici, tutta irrigidita dal merdoso Haldol, per far capo a Marmorta, dove dopo una doccia mi facevo un’insalata con tonno, e poi dormivo come un sasso. La mattina del 17, ero ancora rigidissima e stordita dall’Haldol, e mi mangiavo un piatto di pasta sembre col tonno, ma dopo arrivava mio padre che mi portava due sacchi di roba da mangiare, dicendomi che voleva che chiamassi la mia dottoressa della mutua. La quale, sarà stata già informata a rigirarmi all’u.s.l di Budrio, anche senza il mio consenso, e se mi rifiuto di andarci mi chiamano i vigili per siringarmi. A quel punto gli chiedo: “Ma ti ha chiamato qualcuno?” Rispondendomi lui di no. Sembrava sincero dalla voce, ma mio padre è un bugiardo incallito. Per cui sia che glielo abbiano suggerito i mafiosi dell’u.s.l che meno, il suo scopo è comunque che io mi riallacci ai servizi di igiene mentale, come mi aveva già espresso nel penultimo mese di RDA, per ottenere il suo proseguo per mezzo dell’invalidità. Io, invece, perseguo la pensione come vittima di mafia, anche perché chiederla adesso l’invalidità, vanificherebbe tutto il mio lavoro svolto fino ad oggi nei miei due processi.

    Ciao mafia so che mi leggi per impedirmelo questo

    REFERTO DELLA PRESTAZIONE SANITARIA AL PRONTO SOCCORSO DELL’OSPEDALE SANT’ORSOLA, IN CUI MI SI CERCA DI RIALACCIARE ALLA RETE DELL’USL DI IGIENE MENTALE DI BUDRIO, DA CUI NE E’ SEGUITA UNA DIAGNOSI MENDACE DEL MIO CASO CLINICO, E PER LA QUALE C’E’ UN’INDAGINE ATTUALMENTE IN CORSO, CON LA CORRUZIONE DELLA PSICHIATRA DELL’ATTO IN OGGETTO.

    23/01/24 E 24/01/24 HO DI NUOVO DEI SINTOMI DEL CUI REFERTO SOPRA